Cronache di una pandemia
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Cronache di una pandemia

I primi nove mesi di un incubo

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Cronache di una pandemia

I primi nove mesi di un incubo

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Informazioni sul libro

Un irriverente e documentatissimo resoconto dei primi nove mesi di un incubo chiamato "Covid 19", contenente una mole impressionante di informazioni, in molti casi decisamente "scottanti".

Dopo L'industria della vaccinazione, Pietro Ratto continua a fare luce e a dare una visione di insieme nei confronti di una Pandemia dai contorni ancora tutt'altro che chiari, ma inequivocabilmente capace di mettere in ginocchio l'economia di un intero pianeta e di compromettere seriamente l'equilibrio psichico di milioni di persone, molto più della loro salute.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788869347139
Argomento
Medicine

Venerdì 13 novembre 2020
Sono passati quasi nove mesi, dal giorno in cui è uscito il mio libro “L’industria della vaccinazione. Storia e contro-Storia”. E il mondo in cui oggi viviamo non è più quello. L’intera quotidianità, in ogni sua sfumatura, è ormai irrimediabilmente intrisa e pervasa dalla questione Covid-19. La nostra vita è stata rapidamente stravolta, costretta a successive e crescenti restrizioni declinate dallo stillicidio di continui e ansiogeni Decreti del Presidente del Consiglio, che hanno via via limitato la nostra libertà di movimento, di relazione, di svago, obbligandoci a svariate forme di distanziamento sociale, all’uso prolungato e costante di mascherine e di dispositivi di protezione, alla somministrazione di tamponi atti a verificare l’eventuale stato di positività della cittadinanza e alla quarantena forzata nelle rispettive abitazioni. L’Italia, da quella fine di febbraio del 2020, stando ai dati ufficiali diramati dall’Istituto Superiore della Sanità, è stata infatti invasa e travolta dal virus, risultando a lungo la nazione più colpita dopo la Cina.
In seguito alla scoperta di un focolaio in Lombardia si è cominciato predisponendo l’isolamento forzato di diversi comuni del lodigiano e, successivamente, il blocco delle attività scolastiche in Lombardia e in Veneto, quello dei carnevali di Ivrea e di Venezia, fino alla sospensione di diverse partite di calcio di serie A. Il 28 febbraio la sezione cinese dell’OMS ha dichiarato l’origine zoonotica del virus. Nel frattempo tornei, campionati ed eventi culturali di portata internazionale sono stati via via sospesi. Poi, il 9 marzo 2020, il Ministero della Salute italiano ha imposto una quarantena forzata, di lì in avanti definita lockdown, per l’intero Paese, chiudendo le frontiere. Una linea poi seguita, seppur con sfumature diverse, da moltissime altre nazioni del pianeta.
L’11 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato lo stato di Pandemia. Ho dedicato molto spazio, sul mio BoscoCeduo Pro(1), ai profitti accumulati, grazie all’impennata delle loro azioni, dalle grandi multinazionali del farmaco. Quei colossi che, in quei giorni, a cominciare da Moderna avevano annunciato l’imminente nascita di appositi vaccini.
Nello specifico video dedicato proprio a questa “società finanziaria mascherata da azienda farmaceutica”, fornisco i dati. Per esempio, circa l’enorme crescita del patrimonio del prof. Timothy Springer, quarto principale azionista di Moderna, divenuto miliardario proprio in questa brevissima fase. O in relazione alla tempestività con cui la stessa multinazionale ha annunciato, nel corso di un incontro tenuto alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti e avvenuto già il 1° marzo (e quindi ben dieci giorni prima della proclamazione della pandemia), l’imminente nascita di un siero a tecnologia m-RNA anti Covid-19, per altro approvato dalla FDA soltanto ventiquattro ore dopo. A questo proposito, sempre sul suddetto mio BoscoCeduo Pro, mi sono occupato di AstraZeneca, la multinazionale di cui il Ministro italiano della Salute Roberto Speranza - insieme con i suoi colleghi francese, tedesco e olandese, riuniti nell’Inclusive Vaccines Alliance - ad agosto 2020 si è impegnato ad acquistare, per l’Unione Europea, ben 420 milioni di dosi di un vaccino anti Covid-19 ancora in fase di sperimentazione III, elaborato dalla Società Jenneriana di Oxford in collaborazione con l’IRBM di Pomezia. E ciò, nonostante già a luglio si fosse verificato un caso sospetto di mielite trasversa in una donna che figurava tra i volontari offertisi per farsi somministrare quel siero in via sperimentale. Un caso, per altro, di cui i media si guardarono bene dal parlare, per lo meno (e in quel caso, solo fuori dall’Italia), fino a settembre. Anche a questa italiana IRBM, nata da una costola di Merck e, dal 2009, finita nelle mani di un personaggio che con la sanità non aveva mai avuto a che fare, l’imprenditore Piero di Lorenzo, autore del libro Lezioni di Lobbying, ho dedicato un approfondimento su BoscoCeduo Pro. In cui, tra l’altro, sottolineo la sua recente joint venture proprio con Merck, finalizzata alla produzione e commercializzazione di un farmaco anti Covid-19.
Nello stesso mese di marzo 2020 la FDA americana ha autorizzato Abbott Laboratories a commercializzare un test sierologico capace di intercettare il virus, somministrato per la prima volta a Detroit il 1° aprile 2020. Anche l’Italia si è precipitata ad affidare a questa multinazionale di Chicago, che vanta un passato di scandali, di inchieste tuttora in corso e di condanne, l’incarico di effettuare i test sulla propria popolazione. A tutt’oggi, però, la principale forma di analisi della positività o negatività al virus resta quella (per altro fatta oggetto di molti dubbi da più parti espressi circa la sua affidabilità) del tampone. Anche ad Abbott ho dedicato un approfondimento sulla suddetta mia piattaforma, non esimendomi però, in articoli come quello comparso su BoscoCeduo.it(2), dal sottolineare come la gigantesca ed esponenziale diffusione di tamponi e di mascherine abbia procurato immensi profitti a società nostrane come, rispettivamente, la DID (di proprietà della famiglia Tria) e la Copan (in mano ai Maffioli), che si sono assicurate un quasi monopolio mondiale del mercato dei tamponi, e come la FCA. Che, dopo lunghi periodi di crisi determinati da una forte contrazione del mercato automobilistico, risulta oggi rinata proprio grazie a una produzione e commercializzazione giornaliera di ben 27 milioni di mascherine. Per non parlar poi dell’app Immuni, fortemente propagandata dal Ministero della Salute per gestire la mappatura digitale dei contagi e decisamente avversata dai sostenitori del diritto alla privacy di ogni cittadino, prodotta dalla startup Bending Spoon, saldamente in mano alla famiglia Berlusconi.
Nella prima metà di aprile, in Italia, dopo circa 20 mila decessi, si cominciava inquietantemente a parlar di terapia sbagliata. Il problema, naturalmente, era piuttosto grave. Ed era dovuto a una circolare ministeriale alquanto controversa (la numero 11285 del 1° aprile 2020, per altro poi ribadita...

Indice dei contenuti

  1. Frontespizio
  2. Colophon
  3. L’autore
  4. Venerdì 13 novembre 2020
  5. Appendice