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Manzoni. La prosa del mondo
Informazioni sul libro
A Sartre non piacevano «les textes purgés de leur auteurs». Non piacciono neanche a me, che ho sempre lavorato sulle connessioni profonde autore-opera, vissuto-scrittura. Ciò risulta difficile col Manzoni, che è uno scrittore senza io, del tutto privo di appigli psicologici. Con questo libro ho tentato l'operazione, inedita, del collegamento di una condizione nevrotica dichiarata con un'opera che nulla concede alle confessioni intime. La manzoniana angoscia del vuoto diventa ripudio di ogni forma di lirismo soggettivo, anche nei testi in rima, e adozione della prosa come sicurezza di appoggio sul terreno solido del reale e della storia. È così radicale la scelta del reale storico da portare l'autore alla condanna del genere romanzesco, da lui pure portato alla sua massima espressione e, alla fine, al rifiuto, come «cantafavola», del suo proprio capolavoro, per il credito concesso all'invenzione contro il nudo vero. In Manzoni tutto quanto sfugge alle certezze del reale storico, logico e religioso, viene inesorabilmente eliminato (per fortuna i Promessi sposi erano già in salvo)
Domande frequenti
Informazioni
INDICE DEI NOMI
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copyright
- Indice
- Capitolo primo: L’abbandono
- Capitolo secondo: L’abisso e la siepe
- Capitolo terzo: È stata la Grazia di Dio
- Capitolo quarto: Antilirica
- Capitolo quinto: Romanticismo
- Capitolo sesto: Religione
- Capitolo settimo: La prosa del mondo
- Capitolo ottavo: Romanzo?
- Capitolo nono: Il laboratorio
- Capitolo decimo: La quadratura del cerchio
- Capitolo undicesimo: Milleottocentoventisette
- Capitolo dodicesimo: Guerra di religione
- Capitolo tredicesimo: La cantafavola
- Capitolo quattordicesimo: L’ossessione della lingua
- Capitolo quindicesimo: Matilde e altre cose personali
- Bibliografia, a cura di Andrea Aveto
- Indice dei nomi
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