Guida del pellegrino di Santiago
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Guida del pellegrino di Santiago

Libro quinto del Codex Calixtinus. Secolo XII

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Guida del pellegrino di Santiago

Libro quinto del Codex Calixtinus. Secolo XII

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Quella che definiamo Guida del pellegrino di Santiago costituisce il Quinto libro del Liber Sancti Jacobi, ed occupa i fogli 192-213 del Codex Calixtinus della Cattedrale di Santiago de Compostela. Esso rappresenta uno dei testi di maggiore rilievo per la storia del pellegrinaggio a Santiago, e insieme costituisce uno dei migliori esempi di quella letteratura «di viaggio» che nacque in conseguenza delle tre peregrinationes maiores (a Roma, a Gerusalemme e a Santiago, appunto). Se nei testi relativi ai pellegrinaggi a Roma e a Gerusalemme il punto focale è costituito dalla descrizione, accuratissima e amplissima, delle mete, in questo testo trova invece molto spazio anche la descrizione del viaggio vero e proprio, con tutti i particolari legati a incontri, difficoltà naturali, climatiche, esperienze vissute. Le strade, i valichi, i ponti, i fiumi, le città, gli ospizi e i luoghi di accoglienza sono descritti lungo tutto l'itinerario verso Santiago, fornendo in tal modo una messe di informazioni di enorme interesse su quella «Europa in cammino» che appare sempre più come la caratteristica del Medioevo europeo. Testo letterario, quindi, e insieme guida a uso dei pellegrini, la Guida è accompagnata dall'Introduzione e dal commento di Paolo Caucci von Saucken, già direttore del Centro italiano di studi compostellani e rettore della Confraternita di san Jacopo di Compostela.

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Informazioni

Editore
Jaca Book
Anno
2021
ISBN
9788816802025
Argomento
Storia

GUIDA DEL PELLEGRINO DI SANTIAGO

COMINCIA IL LIBRO QUINTO DI SAN GIACOMO APOSTOLO

Se la verità è cercata dall’attento lettore nei nostri volumi, nel contenuto di questo codice la trova certamente e senza ombra di dubbio. Poiché molte persone che ancora vivono possono testimoniare che le cose che vi sono scritte sono vere.
Capitolo IDei cammini di Santiago.
Capitolo IIDelle giornate del cammino di Santiago.
Capitolo IIIDei nomi dei paesi del cammino di Santiago.
Capitolo IVDei tre buoni edifici del mondo.
Capitolo VDei nomi di quelli che ripararono il cammino di Santiago.
Capitolo VIDelle acque amare e dolci di questo cammino.
Capitolo VIIDella qualità delle terre e delle popolazioni di questo cammino.
Capitolo VIIIDelle visite dei corpi santi in questo cammino e del martirio di sant’Eutropio.
Capitolo IXDella qualità della città e della chiesa di Santiago.
Capitolo XDella distribuzione delle elemosine dell’altare di San Giacomo.
Capitolo XIDella buona accoglienza ai pellegrini di Santiago.

Capitolo primo

Dei cammini di Santiago

Quattro sono le strade per Santiago che a Puente la Reina1, ormai in Spagna, si riuniscono in una sola. Una va per Saint-Gilles, Montpellier, Toulouse e il passo di Somport; un’altra passa per Notre-Dame del Puy, Sainte-Foy di Conques e Saint-Pierre di Moissac; una terza vi si dirige da Sainte-Marie-Madeleine di Vézelay, Saint-Léonard di Limoges e dalla città di Périgueux; un’altra ancora passa per Saint-Martin in Tours, Saint-Hilaire di Poitiers, Saint-Jean d’Angély, Saint-Eutrope di Saintes e la città di Bordeaux2.
La strada che passa per Sainte-Foy, quella di Saint-Léonard, quella di Saint-Martin si congiungono a Ostabat3 e, superato il passo di Cize, a Puente la Reina si uniscono alla strada che attraversa il Somport e da lì formano un solo cammino fino a Santiago.

Capitolo secondo

Delle giornate del cammino di Santiago

Dal passo di Somport4 fino a Puente la Reina vi sono tre giornate. La prima è da Borce, che è una località situata ai piedi del Somport, dalla parte della Guascogna, fino a Jaca. La seconda è da Jaca a Monreal. La terza è da Monreal a Puente la Reina.
Dal Passo di Cize5 fino a Santiago si contano tredici giornate. La prima è dal paese di Saint-Michel, che si trova ai piedi del Passo di Cize dalla parte della Guascogna, a Viscarret, ed è piccola. La seconda è da Viscarret a Pamplona, ed è breve. La terza è dalla città di Pamplona fino a Estella. La quarta è da Estella fino alla città di Nájera, naturalmente a cavallo. La quinta, sempre per cavalieri, è da Nájera fino alla città di Burgos. La sesta è da Burgos a Frómista, la settima è da Frómista a Sahagún. L’ottava è da Sahagún fino alla città di León. La nona da León a Rabanal. La decima da Rabanal a Villafranca all’inizio della valle di Valcarce, superato il passo del monte Irago. L’undicesima è da Villafranca a Triacastela, superato il passo del monte Cebreiro. La dodicesima da Triacastela a Palas. La tredicesima, infine, da Palas a Santiago, ed è corta6.

Capitolo terzo

Dei nomi dei paesi del cammino di Santiago

Dal passo di Somport fino a Puente la Reina si incontrano sul Cammino di Santiago i seguenti paesi: il primo è Borce7, che si trova ai piedi del monte dalla parte della Guascogna; poi, superata la cima del monte, v’è l’ospedale di Santa Cristina; quindi Canfranc, poi Jaca8, poi Osturit, poi Tiermas, dove si trovano i bagni reali che scorrono caldi, poi Monreal e infine Puente la Reina.
Sull’altro Cammino di Santiago, dal passo di Cize fino alla sua basilica in Galizia, si incontrano i seguenti paesi importanti. Dapprima, alla base dello stesso passo di Cize, dalla parte della Guascogna, v’è il paese di Saint-Michel; poi, oltrepassata la cima dello stesso monte, si trova l’ospedale di Orlando, poi il paese di Roncisvalle; quindi si trova Viscarret, quindi Larrasoaña, poi Pamplona, più oltre Puente la Reina; poi Estela che è fertile di buon pane, ottimo vino, carne e pesce e piena di ogni tipo di delizie. Dopo c’è Los Arcos, poi Logroño, poi Villaroya, quindi la città di Nájera, poi Santo Domingo de la Calzada, Redecilla, Belorado, Villafranca, Montes de Oca, Atapuerca e la città di Burgos; poi Tardajos, Hornillos, Castrogeriz, Itero, Frómista e Carrión che è un paese industrioso, ricco e molto buono in pane e vino, carne e ogni tipo di prodotti. Dopo v’è Sahagún prodiga di ogni tipo di beni e dove si trova il prato in cui, piantate le risplendenti lance dei vittoriosi campioni della gloria del Signore, si dice che fiorirono9. Poi v’è Mansilla, quindi la corte e la città reale di León piena di ogni specie di prosperità.
Poi si incontra Orbigo10, la città di Astorga e Rabanal che è detto captivus11; poi il passo del monte Irago, Molinaseca, Ponferrada, Cacabelos, Villafranca, all’ingresso della valle di Valcarce, Castro Sarracín; poi Villaus e il passo del monte Cebreiro sulla cui cima c’è l’ospedale, Linares del Rey e Triacastela, ormai in Galizia, alla base dello stesso monte, dove i pellegrini raccolgono una pietra e la portano con sé fino a Castañeda12, per fare calce destinata all’opera della basilica dell’apostolo. Dopo si trova il paese di San Miguel, Barbadelo, Portomarín, Sala de la Reina, Palas de Rey, Libureiro, Santiago de Boente, Castañeda, Vilanova, Ferreiros e, da ultimo, Compostela, l’eccellentissima città dell’apostolo che possiede ogni tipo di delizie, e che tiene in custodia i preziosi resti mortali di san Giacomo, motivo per cui è considerata giustamente la più felice ed eccelsa città di tutta la Spagna.
Mi sono limitato a enumerare questi paesi e le giornate di viaggio indicate, affinché i pellegrini che vanno a Santiago possano provvedere, dopo aver ascoltato queste cose, alle spese necessarie per il loro viaggio.

Capitolo quarto

Dei tre grandi ospedali del mondo

Il Signore istituì in questo mondo tre colonne molto necessarie per il sostentamento dei suoi poveri; e cioè: l’ospedale di Gerusalemme, quello del Mont-Joux e quello di Santa Cristina che si trova sul Somport. Questi tre ospedali sono collocati in luoghi dove sono utili; sono luoghi santi, case di Dio, riparo dei santi pellegrini, riposo dei bisognosi, consolazione degli infermi, salvezza dei morti, aiuto dei vivi. Così, dunque, chiunque abbia edificato questi luoghi santissimi possiederà senza alcun dubbio il regno di Dio13.

Capitolo quinto

Dei nomi di alcuni che ripararono il cammino di Santiago

Questi sono i nomi di alcuni «riparatori di strade» che al tempo di Diego Gelmírez arcivescovo compostellano e di Alfonso imperatore di Spagna e di Galizia e di Papa Callisto, ripararono, per pietoso amore di Dio e dell’apostolo, il Cammino di Santiago da Rabanal fino a Portomarín, prima dell’anno del Signore 1120, regnando il re Alfonso d’Aragona e il re di Francia Luigi il Grosso. Essi sono: Andrea, Rogerio, Alvito, Fortunio, Arnaldo, Stefano e Pietro che ricostruì il ponte del Miño distrutto dalla regina Urraca. Riposino nella pace eterna le loro anime e quelle dei loro collaboratori14.

Capitolo sesto

Dei buoni e cattivi fiumi che si trovano sul cammino di Santiago

Questi sono i fiumi che si incontrano dal passo di Cize e del Somport fino a Santiago. Dal passo di Somport procede il salubre fiume detto Aragón che irriga la Spagna. Dal passo di Cize, invece, viene un altro buon fiume che da molti è chiamato Runa e bagna Pamplona. A Puente la Reina scorre l’Arga e anche il Runa. Per la località chiamata Lorca, sul suo lato orientale, passa il fiume che è chiamato Salado. Fai attenzione a non bere, né tu, né il tuo cavallo, le sue acque sono infatti mortali. Durante il nostro viaggio a Santiago, incontrammo due navarri seduti sulla sua sponda, mentre stavano affilando i coltelli con cui erano soliti scuoiare le cavalcature dei pellegrini che, bevendo quell’acqua, ne morivano. Alle nostre domande risposero, mentendo, che l’acqua era potabile. Per questo motivo la demmo a bere ai nostri cavalli e subito ne morirono due che lì stesso vennero scuoiati15.
Per Estella passa il fiume Ega: la sua acqua è dolce, sana e molto buona. Per la città di Los Arcos scorre un’acqua molto malsana. Oltre Los Arcos, vicino al primo ospedale, cioè tra Los Arcos e lo stesso ospedale, scorre dell’acqua mortale per gli uomini e per le bestie che la bevono. Per il paese che si chiama Torres, in Navarra, scorre un fiume malsano per gli uomini e per gli animali che vi bevono. Poi per la città chiamata Cuevas, passa un fiume egualmente nocivo. Per Logroño passa un grandissimo fiume, chiamato Ebro, di buone acque e ricco di pesci. Tutti i fiumi che si incontrano da Estella a Logroño sono malsani da bere per uomini e bestie, e i pesci non sono commestibili. Se ti capita di mangiare in Spagna e in Galizia quel pesce che volgarmente è chiamato barbo, o quello che gli abitanti del Poitou chiamano alosa e gli italiani clipia, o anguilla o tinca, certamente ti ammalerai e morirai subito. E se vi fosse chi ne mangiò senza ammalarsi, è perché, o fu più sano degli altri, o rimase lungo tempo in quella terra. Tutti i pesci e le carni di vacca e maiale di tutta la Spagna producono malattie agli stranieri.
I fiumi, invece, che si considerano buoni e potabili sono chiamati comunemente con questi nomi: Pisuerga, che scende da Itero del Castillo; Carrión che passa da Carrión; il Cea per Sahagún, l’Esla per Mansilla; il Poma che passa sotto un gran ponte che si trova tra Mansilla e León, il Torio, che scorre da León fino al Castro de los judíos; il Bernesga, che passa vicino alla stessa città dall’altra parte, cioè verso Astorga; il Sil che bagna Ponferrada a Valverde, il Cúa per Cacabelos, il Burbia che scorre per il ponte di Villafranca; il Valcarce, che scende lungo la sua valle; il Miño che passa per Portomarín; un fiume che si trova a circa due miglia da Santiago, in un luogo boscoso e si chiama Lavamentula16, poiché i pellegrini francesi sono soliti lavarsi non solo le proprie parti intime, ma anche per amore dell’apostolo, dopo essersi tolti i vestiti, le sporcizie del corpo. Il fiume Sar, che scorre tra il Monte del Gozo17 e la città di Santiago, si considera sano. Lo stesso si dice che il fiume Sarela, che passa dall’altra parte della città, verso ponente, egualmente sia salubre.
Ho descritto questi fiumi affinché i pellegrini che vanno a Santiago possano evitare di bere nei malsani e possano scegliere quelli buoni per se stessi e per le proprie cavalcature.

Capitolo settimo

Dei nomi delle terre e del carattere delle popolazioni che si incontrano lungo il cammino di Santiago

Sul Cammino di Santiago, per la via tolosana, passato il fiume Garonne, si trova, dapprima, la terra di Guascogna, poi, passato il Somport, la terra d’Aragona, poi la Navarra, fino al ponte sull’Arga18 e oltre.
Per la via del passo di Cize, dopo Tours, si trova la terra del Poitou, fertile, eccellente e piena di ogni felicità. Gli abitanti del Poitou sono gente forte e guerriera, molto abili nella guerra con archi, frecce e lance, coraggiosi in battaglia, rapidissimi nelle corse, curati nel vestire, belli d’aspetto, astuti nel parlare, generosissimi nel dare, prodighi con gli ospiti. Si trova, quindi, il paese di Saintes. Poi, passato l’estuario del fiume Garonne, v’è la terra di Bordeaux, che è ricca di vino molto buono e di pesce, ma ha una lingua rustica. Quelli di Saintes sono considerati rozzi per la loro lingua, ma quelli di Bordeaux lo sono ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Dedica
  5. Indice
  6. Introduzione
  7. Capitolo primo: Mille anni in ytinere Sancti Jacobi
  8. Capitolo secondo: Vita e senso del pellegrino compostellano
  9. Capitolo terzo: Il Liber Sancti Jacobi
  10. Capitolo quarto: La Guida del pellegrino di Santiago
  11. Guida del pellegrino di Santiago
  12. Bibliografia
  13. Dal catalogo