La pellegrina del Nord
eBook - ePub

La pellegrina del Nord

Viaggio e rivelazioni di Brigida di Svezia da Roma a Gerusalemme

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La pellegrina del Nord

Viaggio e rivelazioni di Brigida di Svezia da Roma a Gerusalemme

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Il volume racconta il drammatico pellegrinaggio in Terra Santa intrapreso dalla santa svedese durante gli anni 1371-73. L'Autore evidenzia in modo semplice e concreto i diversi aspetti del viaggio: il motivo che sta all'origine dell'impresa, gli incontri, la vita politica e il complesso e a tratti teso clima religioso dell'epoca.Emerge soprattutto la portata della sfida compiuta da Santa Brigida e dai suoi compagni: un pellegrinaggio irto di difficoltà da superare, tra popolazioni ostili, intemperie e malattie.L'importanza di quel viaggio è ancora viva, a motivo della visione che Brigida ebbe nella Grotta della Natività e che ha rivoluzionato il modo di raffigurare la nascita di Cristo, ma soprattutto perché ha mostrato la forza della fede cristiana in mezzo alle difficoltà. Il messaggio di Santa Brigida rimane di grande attualità anche ai nostri giorni.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a La pellegrina del Nord di Luca Cesarini in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Teologia e religione e Misticismo. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788862406437

Il racconto del viaggio

Il sogno di andare in Terra Santa

Verso la fine della sua vita Brigida Birgersdotter vide finalmente un vecchio desiderio avverarsi. Roma, dove Brigida aveva passato gli ultimi 22 anni, divenne il punto di partenza per un viaggio che rappresentò la massima impresa della sua vita e che avrebbe lasciato tracce fino ai nostri giorni. Lungo la strada Brigida incontrò molte persone ed ebbe numerose visioni e rivelazioni, che confermarono il suo carisma profetico e di guida spirituale. In Europa il viaggio avrebbe poi influenzato e cambiato il modo di rappresentare la nascita, la crocifissione, e la deposizione dalla croce di Gesù. Malgrado molte avversità e pericoli, il viaggio fu un successo e Brigida, con quasi tutto il suo gruppo di pellegrini, fece ritorno a Roma.
Il 25 maggio 1371 arrivò il tanto sospirato nullaosta del viaggio in Terra Santa. Erano passati alcuni decenni dalla prima promessa di un futuro viaggio e così Brigida ricevette da Gesù, con tono molto deciso, il messaggio in cui affermava che il momento era giunto: «Preparatevi ad andare in pellegrinaggio a Gerusalemme per visitare la mia tomba ed altri posti santi. Lascerete Roma quando io ve lo farò sapere».
Ne nascono una serie di domande. Perché andare in Terra Santa? Perché chiederlo a una persona anziana come Brigida? E perché proprio ora e non prima?

La vita di Brigida

Un breve riassunto della vita di Brigida è indispensabile per entrare nel giusto contesto. Che Santa Brigida avesse avuto un ruolo importante e particolare era già stato preannunciato dal parroco di Rasbo. Una notte di giugno dell’anno 1303, egli ebbe una visione; dall’interno di una intensa luce la Santa Vergine Maria gli annunciava: «Al Signor Birger è nata una figlia, la cui voce sarà sentita in tutto il mondo». Infatti, non lontano da lì, nel podere di Finsta nella regione dell’Uppland, nacque quella stessa notte Brigida Birgersdotter. Il padre Birger Persson era il governatore della provincia di Uppland e la madre Ingeborg Bengtsdotter faceva parte della dinastia reale dei Folkunga. La visione predisse che le rivelazioni di Brigida si sarebbero udite ovunque e si sarebbero sparse dappertutto. In linea con la visione del parroco, la vita e l’attività di Brigida furono segnate sia dalle rivelazioni che ricevette che dai lunghi viaggi che avrebbe intrapreso.
All’età di 11 anni, dopo la morte della madre, Brigida fu mandata a vivere con la zia Caterina in una località chiamata Aspanäs sul lago Sommen nella regione dell’Ostrogotia. All’età di 13 anni fu sposata a Ulf Gudmarsson, che era di qualche anno più anziano e proprietario del podere di Ulvåsa sul lago Boren. Brigida dimostrò presto di essere una brava amministratrice. Gestiva il podere in modo perfetto e fece anche costruire un ospedale dove i poveri potevano essere accolti gratuitamente. Si raccontava che avesse insegnato al marito a leggere e scrivere in modo che insieme potessero recitare la preghiera delle ore. Grazie a tutto ciò, Ulf poté studiare legge all’università per poi diventare governatore nella regione di Närke.
Durante gli anni 1319-1337 Brigida mise al mondo 8 figli, di cui 5 arrivarono a età matura. Dal 1335 durante un lungo periodo servì da dama di corte presso la regina fiamminga Bianca, sposata al re svedese Magnus Eriksson. Grazie a questo compito presso il governo, Brigida poteva viaggiare in tutto il paese con la corte, che in quei tempi non aveva una residenza fissa, e abitare nei diversi palazzi reali sparsi per la Svezia e così tenersi al corrente della situazione politica dentro e fuori la nazione svedese.
Brigida e Ulf intrapresero due grandi pellegrinaggi. Il primo li portò nel 1339 al duomo di Nidaros in Norvegia, alla tomba di San Olaf. Il secondo viaggio lo fecero durante gli anni 1341-1343 alla tomba dell’apostolo San Giacomo a Santiago di Compostela nel nord-ovest della Spagna. Durante il ritorno passando per il nord della Francia e le Fiandre, la coppia fu testimone delle devastazioni della guerra; da poco era scoppiato il conflitto tra Inghilterra e Francia che verrà denominato “La guerra dei cento anni”. Giunti alla città di Arras, Ulf si ammalò gravemente. Ma in una rivelazione San Dionisio, il santo protettore della Francia, apparve a Brigida affermando che Ulf sarebbe guarito. In un’altra rivelazione, Gesù dichiarò che Brigida sarebbe diventata la portavoce di Dio.
Come predetto, lo stato di salute di Ulf migliorò e la coppia poté tornare a casa. Erano comunque talmente scossi dalle esperienze di quel viaggio drammatico, che decisero di cambiare modo di vivere. Si trasferirono al convento d’Alvastra, dove presero parte alla vita dei frati cistercensi. Vivevano in un edificio annesso, di cui ancora oggi si possono vedere le fondamenta. Alcuni anni più tardi, nel 1344, Ulf morì e fu sepolto nella chiesa del convento. Brigida decise di rimanere ad Alvastra: iniziò così un periodo di cinque anni che verrà conosciuto come “il grande tempo delle rivelazioni”. Esse infatti furono molto frequenti. Così anche la seconda profezia che diceva che sarebbe diventata la portavoce di Dio fu compiuta. In una di queste rivelazioni le fu chiesto di fondare un nuovo ordine conventuale, situato a Vadstena, chiamato “L’Ordine del Santissimo Salvatore”. Per poter dar vita all’ordine, era indispensabile il permesso del Papa. Per questo motivo Brigida decise di recarsi a Roma per implorare il suo ritorno da Avignone, in quanto riteneva che Roma fosse l’unico luogo degno del successore di San Pietro.
Quando Brigida arrivò a Roma nell’autunno del 1349, il suo incontro con la Città Eterna fu una vera delusione: anarchia, lotte intestine e povertà regnavano tra le rovine di quella che una volta era stata la città più potente del mondo. Brigida vedeva nell’assenza del Papa la causa della miseria e comunicò al Pontefice numerose rivelazioni con ammonizioni molto severe per farlo ritornare, ma senza alcun risultato. Durante i primi cinque anni Brigida viveva in un palazzo del cardinale Beaufort, accanto alla chiesa di San Lorenzo in Damaso e durante gli ultimi 19 anni in una casa lì vicino dal nome Palatium Magnum. Oggi si chiama Casa di Santa Brigida. Durante la sua lunghissima attesa del ritorno del Papa visitò molti luoghi dentro e fuori Roma, sempre pronta a rendere manifesta alla gente la sua capacità di notare errori e passi falsi. Tra l’altro fece critiche piuttosto severe all’abate di Farfa, un convento di benedettini nelle montagne Sabine, nonché alla regina Giovanna di Napoli. Da diligente pellegrina visitò anche le tombe degli apostoli sepolti in Ortona, Benevento, Amalfi e Salerno.
Nell’anno 1367, Papa Urbano V (1362-1370) ritornò finalmente a Roma, raggiunto un anno più tardi dall’imperatore del Sacro romano impero germanico Carlo IV di Boemia (1355-1378). In quel modo la promessa che Gesù le fece prima della sua partenza fu mantenuta: «Vai a Roma dove vedrai il Papa e l’imperatore». Dopo diversi incontri con il Papa, non privi di scontri culturali e problemi di lingua, Brigida riuscì finalmente a far approvare la regola. Per poter fare questo, il Papa aggirando il divieto a creare nuovi ordini religiosi deciso nel IV Concilio Lateranense del 1215, permise a Brigida di usare la Regola di Sant’Agostino, la quale, con qualche integrazione, corrispose a quella che aveva desiderato vivere. Brigida avrebbe potuto così considerare il suo incarico concluso e ritornare a Vadstena. Ma la delusione di vedere il Papa far ritorno ad Avignone nel settembre del 1370, malgrado i suoi avvertimenti, la fece rimanere a Roma. Il Papa morì poco dopo, proprio come Cristo aveva predetto in una rivelazione. Rimasta a Roma per cercare di convincere il prossimo Papa Gregorio XI (1370-1378) a ritornare con la sua corte a Roma, Brigida venne a sapere in una rivelazione che il tempo era maturo per andare in pellegrinaggio in Terra Santa.

L’Europa ai tempi di Brigida

Il secolo XIV era un periodo molto particolare caratterizzato da molte inquietudini: peste, terremoti e guerre. Il sistema feudale dominante durante gran parte del Medioevo era oramai più o meno crollato, sostituito da comuni indipendenti, le cosiddette città stato. Questi nuovi piccoli centri diventarono presto nuovi fattori di potere di cui tener conto. Il periodo di grandezza del Sacro romano impero prima franco e poi germanico aveva perso molto potere. In tutto questo la Chiesa aveva perso la sua posizione di predominio. Una volta le parole del Papa erano legge al punto che l’imperatore stesso, nel 1077, fu letteralmente costretto a strisciare in ginocchio dal Papa che si trovava a Canossa. Un secolo e mezzo più tardi la scena politica era mutata, con conflitti continui tra il Papa e l’imperatore. Nazioni, città e addirittura quartieri, erano divisi tra ghibellini, che appoggiavano l’imperatore, e guelfi, che appoggiavano il papa. Come se non bastasse, scoppiò anche la cosiddetta “Guerra dei cent’anni”, tra Inghilterra e Francia, nel contesto della quale, Brigida assunse un ruolo di mediatrice.
Considerando l’Europa del Trecento è facile immaginare una realtà storica molto diversa dalla nostra. Ma è proprio così? Nel secolo scorso in Europa due guerre mondiali hanno distrutto il continente, conflitti minori si sono accesi qua e là, l’epidemia dell’aids è un dato di fatto, catastrofi naturali come terremoti e inondazioni sono all’ordine del giorno per non parlare di terrorismo, immigrazione di massa, cambiamenti climatici e crisi economica.
Fra le somiglianze troviamo anche la cultura unitaria. Abbiamo l’Unione Europea che unisce il continente con valuta e legislazione comune e dove l’inglese diventa sempre di più una lingua universale. Nel Trecento invece la cultura in grande parte dell’Europa era legata al Sacro romano impero germanico unita dalla cultura romano-cattolica e dal latino come lingua comune. Come oggi, anche allora c’erano intensi scambi commerciali e culturali tra le nazioni europee.

Turismo medievale

Per noi è difficile immaginare che la gente nel Trecento viaggiasse quasi come facciamo noi oggi. Forse non tutti e nemmeno molto spesso, ma in ogni caso in molti. La globalizzazione e un grande movimento di denaro contribuirono a creare un enorme flusso di gente e merce lungo le strade europee. Erano soldati, commercianti, studenti e sopra tutto pellegrini, che corrispondevano in qualche modo ai turisti dei nostri tempi. I pellegrini erano tanti e si muovevano a piedi, a cavallo, in carrozza o su nave. Per gli scandinavi lo scopo era d’arrivare alle tombe dei santi dentro e fuori della Scandinavia. Era un tipo di turismo molto popolare e le mete non mancavano. Ma la cosa più attraente era sicuramente pellegrinare nei paesi che ancora oggi sono considerati popolari mete turistiche come per esempio la Spagna, l’Italia e la Terra Santa. E da buona pellegrina scandinava anche Brigida desiderava viaggiare in queste nazioni.

Il sogno della Terra Santa

Cosa spingeva molti a intraprendere pellegrinaggi così lunghi e faticosi? A quel tempo vi era la convinzione comune e profonda di dover fare qualcosa di concreto per mostrare la propria fede o per espiare i peccati. La gente considerava le disgrazie e le epidemie come una conseguenza della disobbedienza e mancanza di fede. La stessa cosa valeva se si veniva colpiti da malattia o carestia. La gente poteva chiedere l’intercessione di un santo o meglio ancora pellegrinare alla sua tomba, in questo modo pensava di placare Dio e quindi trovare rimedio. Il pellegrinaggio poteva anche essere un modo di mostrare a Dio gratitudine per aver ascoltato le suppliche nelle preghiere. Per questa ragione, ...

Indice dei contenuti

  1. Il racconto del viaggio
  2. Le rivelazioni riguardanti il viaggio in Terra Santa