Artigiano di umanità
eBook - ePub

Artigiano di umanità

Alla riscoperta di san Giuseppe

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Artigiano di umanità

Alla riscoperta di san Giuseppe

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in "seconda linea" hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza.(Papa Francesco)Giuseppe è per noi modello di ogni tipo di paternità, sia di quella alla quale è chiamato chi si sposa, sia di quella che appartiene al servizio pastorale ed educativo in genere, la cosiddetta "paternità spirituale".Il punto di partenza del libro di p. Manns e di p. Varriano è una lettura esegetica del vangelo dell'infanzia secondo Matteo, fatta alla luce delle tradizioni interpretative ebraiche.Nel secondo capitolo viene ripresa la figura di san Giuseppe come educatore di Gesù nella prospettiva del suo pieno inserimento nelle tradizioni e nella religiosità del popolo d'Israele.Il terzo capitolo ci offre una lettura spirituale della figura di Giuseppe come educatore, a partire dalla sua particolare "paternità", alla luce del magistero pontificio e in special modo della lettera apostolica Patris corde che papa Francesco ha dedicato a san Giuseppe.(dalla Prefazione di Francesco Patton, Custode di Terra Santa)

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Artigiano di umanità di Frédéric Manns, Bruno Varriano in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Teologia e religione e Biografie in ambito biblico. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788862409032

Prefazione

Presento ben volentieri il libro su san Giuseppe, scritto a quattro mani da p. Frédéric Manns, Professore emerito dello Studium Biblicum Franciscanum e da p. Bruno Varriano, Guardiano del Convento di Nazareth e rettore sia del Santuario dell’Annunciazione che di quello di san Giuseppe.
In questo anno, che papa Francesco ha voluto fosse dedicato a san Giuseppe (lettera apostolica Patris corde dell’8 dicembre 2020, nel 150° anniversario della proclamazione del Santo quale Patrono della Chiesa universale) non poteva mancare un contributo di riflessione da parte dei frati della Custodia e non poteva ovviamente mancare un impegno editoriale in tal senso da parte delle Edizioni Terra Santa.
Il presente libro si inserisce nelle celebrazioni di quest’anno, e si inscrive nel solco in una lunga tradizione di affetto e devozione rivolti all’umile falegname di Nazareth dalla spiritualità francescana, a partire da sant’Antonio di Padova per il quale Giuseppe «raffigura il cristiano che, inserito nella chiesa per la fede in Cristo, deve crescere di bene in meglio e portare frutti di vita eterna» (Sermoni, Ss. Innocenti, 2) e san Bernardino da Siena, che lo presenta come colui che «fu scelto dall’eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità» (Disc. II su S. Giuseppe), per arrivare al beato papa Pio IX, terziario francescano, che sviluppando l’intuizione di san Bernardino lo proclama l’8 dicembre 1870 “Patrono della Chiesa universale”.
Il libro di p. Manns e di p. Varriano offre una lettura della figura di san Giuseppe, nel testo quasi sempre chiamato con il nome ebraico di Yosef. Il punto di partenza è una lettura esegetica del vangelo dell’infanzia secondo Matteo, fatta alla luce delle tradizioni interpretative ebraiche, di cui è esperto soprattutto p. Manns.
Nel secondo capitolo viene ripresa la figura di san Giuseppe come educatore di Gesù nella prospettiva del suo pieno inserimento nelle tradizioni e nella religiosità del popolo d’Israele.
Il terzo capitolo, attraverso la riflessione di p. Varriano, ci offre una lettura spirituale della figura di Giuseppe come educatore, a partire dalla sua particolare “paternità”, alla luce del magistero pontificio e in special modo proprio della Patris corde di papa Francesco. Giuseppe diventa per noi modello di ogni tipo di paternità, sia di quella alla quale è chiamato chi si sposa, sia di quella che appartiene al servizio pastorale ed educativo in genere, la cosiddetta “paternità spirituale”.
In qualche sua parte il libro potrà sembrare anche difficile a chi non è esperto del lessico esegetico e dei nomi ebraici, ma è una difficoltà facilmente superabile grazie al glossario posto in appendice e del quale mi permetto di suggerire di fare una lettura previa, proprio per superare anticipatamente la difficoltà di comprensione di alcuni termini per i non esperti in materia.
Per noi che viviamo in Terra Santa la figura di san Giuseppe, sposo della Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale è particolarmente cara e significativa. A Nazareth, il messaggio di san Giuseppe ha un sapore tutto particolare, perché oltre alla grotta dell’Annunciazione c’è anche la casa di Giuseppe. A Nazareth non c’è solo il luogo dell’annunciazione a Maria, ma anche quello dell’annunciazione a Giuseppe. Qui non ricordiamo solo la disponibilità di Maria a diventare la madre del Figlio di Dio, ma anche la disponibilità di Giuseppe a introdurre il Figlio di Dio, Gesù, nella dinastia e nelle promesse fatte a Davide. E la casa di Giuseppe è il luogo in cui, per citare un inno della Liturgia delle Ore, egli “addestra all’umile arte del falegname il Figlio dell’Altissimo”, è il luogo in cui concretamente Gesù cresce in età sapienza e grazia, prima di poter intraprendere il suo ministero e la sua missione.
Lo stesso vale per Betlemme, la Città di Davide, dove Giuseppe si reca con Maria sua sposa a causa del censimento indetto da Cesare Augusto (Luca 2,1). Anche in questa città abbiamo la grazia e il mandato di custodire una serie di luoghi che rimandano a san Giuseppe e alla sua partecipazione al mistero dell’incarnazione in qualità di sposo di Maria. La Grotta della Natività e la mangiatoia nella quale Maria depose il bambino Gesù davanti agli occhi di Giuseppe, la Grotta di san Giuseppe che è collocata appena dietro alla grotta della Natività, la cosiddetta “casa di san Giuseppe”, dove si fa memoria del suo soggiornare per un certo tempo a Betlemme dopo la nascita del bambino e fino all’arrivo dei Magi (Matteo 2,1ss), la Grotta del Latte, che fa memoria della prima sosta della Sacra Famiglia nella sua fuga verso l’Egitto, quando Giuseppe, avvertito in sogno dei progetti omicidi di Erode, «si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode» (Matteo 2,14-15). Se Nazareth porta la memoria della disponibilità di Giuseppe a fare la volontà di Dio in collaborazione con Maria sua sposa, Betlemme ci trasmette la memoria della disponibilità di Giuseppe a prendersi cura di Maria e del bambino concretamente.
Infine Gerusalemme, che ci riporta al momento della Presentazione di Gesù al Tempio, ma anche al pellegrinaggio in cui Giuseppe e Maria accompagnano alla Città Santa il fanciullo Gesù, lo smarriscono e poi lo ritrovano dopo tre giorni nel Tempio tra i dottori della Legge. Ancora oggi la “confusione” che si sperimenta nella Città Vecchia durante le feste pasquali può ben rendere l’idea di come Giuseppe e Maria abbiano attraversato i vicoli e il mercato della Città Santa fino a giungere alla spianata del Tempio, che, non lo dimentichiamo, era collocato a pochi passi dall’attuale Convento della Flagellazione, sede proprio del nostro Studio Biblico.
Ai lettori del libro dei confratelli p. Frédéric Manns e p. Bruno Varriano auguro di poter a loro volta apprendere alla scuola di san Giuseppe la docilità alla volontà di Dio, la capacità di lasciarsi educare e di saper educare, il dono di saper generare prendendosi cura delle persone loro affidate. Auguro a ciascuno dei lettori la grazia e la gioia di saper accogliere nella propria casa e nella propria vita, assieme a Giuseppe, la sua sposa Maria dalla quale è nato Gesù, colui che ci salva dai nostri peccati. Auguro anche a ognuno dei lettori, di poter sentire la benevola intercessione di san Giuseppe in tutti i momenti difficili della vita, lui che è patrono universale della Chiesa, che si è preso cura di Maria e del bambino Gesù, e che certamente – anche senza bisogno di dire parole – accompagna e si prende cura di ognuno e di ognuna di noi.
Fr. Francesco Patton ofm
Custode di Terra Santa
Gerusalemme, 2 febbraio 2021
Festa della Presentazione di Gesù al Tempio
da parte di Giuseppe e Maria

Introduzione

L’anno 2020, caratterizzato dalla pandemia del Covid19 ha segnato la nostra storia. Ha mostrato la nostra fragilità e ci ha resi più consapevoli della nostra impotenza di fronte alla morte. Ci ha anche ricordato che in questo mondo governato dalla scienza, l’umiltà è più che mai necessaria. I nostri occhi hanno visto la realtà del dolore in ambito famigliare, a motivo della perdita del lavoro, dell’insicurezza, del collasso dei sistemi sanitari in diversi paesi; hanno visto le immagini tenebrose di bare caricate su camion, senza corteo funebre e dirette verso ignote destinazioni. Qualcuno ha detto: Non lottiamo contro la morte, è una battaglia già persa. Eppure, nel dolore, abbiamo imparato ad apprezzare il dono della vita, ritornando alla fonte del cristianesimo autentico, della fede in Gesù Cristo, della sua vita, morte e risurrezione; abbiamo appreso il valore del tempo, non del nostro tempo, ma del tempo che Dio ci dà per indossare l’abito e partecipare al banchetto delle nozze eterne nel Regno di Dio. Abbiamo imparato, ancora, che è necessario farlo oggi, perché una volta lì non ci sarà più tempo di prepararlo. Il filo d’oro con cui tessere l’abito è l’amore, quello autentico. Perché nemmeno un granello di egoismo entrerà nella vita eterna, ma solo l’amore. In questo contesto di riflessione, è nato il nostro progetto per un libro a quattro mani, scritto con padre Frédéric Manns, biblista, professore emerito dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Abbiamo seguito la sua intuizione e progettato un testo di meditazione, avvicinamento e studio della figura di san Giuseppe – Yosef ben Yacob (Yosef figlio di Giacobbe) –, che sperimentò la realtà della vita, insieme alle gioie, alle prove e alle azioni misteriose di Dio, che si intreccia con la cooperazione e la responsabilità umana. In questo nostro mondo secolarizzato, è urgente trovare valori solidi e in particolare il valore sacrosanto della famiglia. La Sacra Famiglia di Nazareth può aiutarci in questo momento difficile a trovare il meglio in ognuno di noi. Yosef, che insegnò a pregare a Gesù/Yehoshua, invita ogni padre di famiglia ad aprire il suo orizzonte alla vita di preghiera. Operaio esemplare, in questo periodo di crisi economica, ci insegna che l’economia deve essere al servizio dell’uomo. Yosef è ricordato per la sua castità, e può aiutarci in questo mondo segnato dall’edonismo a riscoprire con urgenza il vero significato dell’amore a tutti i livelli. Provvidenzialmente, proprio dopo il completamento del nostro progetto, l’8 dicembre 2020 con la lettera apostolica Patris corde, papa Francesco ha indetto “l’anno di san Giuseppe”, nel 150° anniversario della proclamazione di san Giuseppe patrono della Chiesa universale. Nel motivare la sua decisione, papa Francesco ha sottolineato che Yosef è un modello di vero padre e marito, che “accoglie Maria senza precondizioni” ed è l'uomo in cui "Gesù ha visto la tenerezza di Dio".
Nell’annuncio di quest’anno dedicato a Yosef, sentiamo la conferma del nostro progetto, che si articola in tre capitoli, che rappresentano tre visioni, approcci e modi diversi per avvicinarsi alla vita di san Giuseppe. I capitoli sono suddivisi in sottotitoli per meglio aiutare il lettore ad accompagnarci in queste riflessioni scritte qui a Nazareth, nel Santo luogo dell’incarnazione del Verbo, a pochi passi dalla casa della Sacra Famiglia, dove ha vissuto il nostro santo, con la grazia del “luogo santo”, definito “il quinto vangelo” da san Paolo VI.
Nel primo capitolo, padre Manns rilegge in chiave esegetica il vangelo dell’infanzia secondo Matteo, nella sua dimensione teologica, dimostrando che teologia e storia non sono contrapposte: la narrazione storica evangelica è completata dalla storia della Salvezza. Padre Manns sottolinea che in Matteo l’annunciazione è fatta a Yosef, definito “giusto” (Matteo 1,19), per la sua risposta attiva alla chiamata a diventare il padre di Gesù, perché è proprio lui che dà il nome al bambino, la cui nascita apre un mondo nuovo animato dallo Spirito di Dio.
Il secondo capitolo è un tentativo di contestualizzare le narrazioni dei Vangeli dell’infanzia secondo Matteo e Luca nell’ambiente ebraico del I secolo, favorendo così la nostra riflessione e meditazione su questi testi. Cerchiamo di avvicinare la figura di Yosef, educatore di Yehoshua, con una rilettura teologica della Scrittura. È vero che il passaggio da Matteo a Luca non è consentito in un’opera scientifica, ma esso è possibile in un tentativo di lettura storica in vista della nostra meditazione spirituale, usando l’immaginazione attiva, nel contesto di fatti, notizie, archeologia, usi e costumi del tempo. Questa forma di meditazione fu già utilizzata nella teologia monastica e in altre scuole di spiritualità, per esempio negli esercizi spirituali di sant’Ignazio, così come nella realizzazione del presepio di Greccio da parte di san Francesco d’Assisi.
Il terzo e conclusivo capitolo ci permette di avvicinare e riscoprire la figura di san Giuseppe nella storia della Chiesa, facendo tesoro dell’insegnamento degli ultimi pontefici, coadiuvato dalle scienze umane, aperto cioè alla devozione propria dell’esperienza di fede del popolo di Dio, che si identifica con il semplice “artigiano della Galilea, e lo invocano in vari momenti della vita personale e del cammino ecclesiale. C’è urgente bisogno di riscoprire il modello di Yosef/Giuseppe da parte di tutti i genitori ed educatori, perché Yosef ci insegna e ci indica che l’unica e perfetta paternità è quella di Dio Padre e ci mostra che ogni paternità e ogni azione educativa sono sempre vicarie, perché i nostri figli non ci appartengono, perché a...

Indice dei contenuti

  1. Prefazione