L'ebreo di Nazaret

Indagine sulle radici del cristianesimo

Frédéric Manns

• Editore: TS Edizioni
• Anno: 2019
• ISBN:
  9788862407335
• Argomento: Teologia e religione
• Categoria: Studi biblici

Per comprendere a pieno la vita di Gesù occorre risalire alle origini del cristianesimo, dunque alla storia dell'antico popolo di Israele. Di questa storia singolare, profetismo e messianismo sono stati due pilastri fondamentali, e solo alla loro luce è possibile decifrare e penetrare la lettera dei Vangeli. La stessa figura di Gesù risulta molto più comprensibile se calata nel reale contesto storico e sociale in cui visse e morì, scenario caratterizzato da fortissime tensioni fra ebrei e romani, sfociate poi in una guerra all'ultimo sangue e nella distruzione del Tempio di Gerusalemme.Cinquant'anni dopo il Concilio Vaticano II, ricorrendo alle fonti rabbiniche e alla Bibbia, Frédéric Manns getta una luce nuova su come visse e predicò Gesù di Nazaret, aggiungendo inedite sfumature alla grandiosa icona dipinta dalla letteratura cristiana e illustrando con cura gli elementi che ne fanno, in tutto e per tutto, un uomo ebreo del suo tempo. Ne scaturisce una riflessione approfondita sul messaggio di Cristo e sul primo cristianesimo che offre nuove ipotesi e apre a nuovi interrogativi.

Gesù battista, fariseo,
o hasid di Galilea?

È bene distinguere il “pluralismo” dalla “pluralità”. La molteplicità delle culture, delle religioni, delle etiche c’è sempre stata e, sicuramente, in modo ben più ricco e variegato dell’attuale. Si potrebbe anche dire che il pluralismo sorge perché la pluralità è minacciata. L’uniformità e l’omogeneità non sono caratteristiche né della natura né della storia umana. Tommaso d’Aquino ne traeva una conferma della creazione: l’opera di Dio deve mostrare l’infinita varietà delle perfezioni divine, cosicché la molteplicità e la diversità sono l’ovvia conseguenza del dispiegarsi della partecipazione dell’essere divino al mondo. Plurale è bene, uniforme è male.

F. Viola

Il metodo della Third e della Fourth Quest accetta tra i criteri della storicità del Vangelo la giudaicità di Gesù1, mentre la seconda tappa della ricerca presenta un giudaismo monolitico influenzato dall’opposizione luterana tra Legge e Grazia. Si sa che il giudaismo del I secolo era pluralista, il che spiega la nascita del cristianesimo come fenomeno ebraico. Alcuni autori preferiscono parlare di giudaismi al plurale, il che non è falso.

La situazione della Galilea di allora è complessa. Per dare una risposta convincente alla domanda sulla giudaicità di Gesù, bisogna trattare alcune questioni come queste: quali sono le autentiche intenzioni di Gesù? È convinto di essere Dio? Perché fu crocifisso? È solo un riformatore sociale che ha avuto il coraggio di affrontare le autorità, un maestro di sapienza o un profeta? Riguardo a Gesù, M. Buber disse: «Noi ebrei lo conosciamo – negli impulsi e nelle emozioni della sua essenziale ebraicità – in un modo che rimane inaccessibile ai gentili soggetti a lui».

Gesù discepolo del Battista?

Il personaggio di Giovanni Battista compare in tutti i Vangeli. Il suo battesimo riprende l’ordine di Is 40,3: «Nel deserto preparate la via al Signore». Il periodo di quaranta giorni passati da Gesù nel deserto voleva ricordare i quarant’anni trascorsi dal popolo nel deserto2. Leggendo il Vangelo di Giovanni sembra che Gesù sia stato per un certo tempo discepolo del Battista. In Gv 1,27 il Battista definisce Gesù «uno che viene dopo di me», cioè “mio discepolo”. All’espressione, più volte ripetuta nei Sinottici3, del Battista: «Viene dopo di me uno più forte di me», il quarto Vangelo aggiunge: «Perché era prima di me»4, motivando che la forza proviene da una precedenza di ordine divino. Sempre nel quarto Vangelo Giovanni è presentato come l’Amico dello Sposo, che ha come missione di preparare il suo matrimonio con il popolo.

I Vangeli mettono in rilievo il battesimo di Gesù ricevuto dal Battista. Chiariscono nei loro scritti che Giovanni riconosce la sua sottomissione; inizialmente infatti è restio a battezzare Gesù5. Poi la Voce dal cielo che cita Is 42,1 ne rivela la dignità divina6.

Il quarto Vangelo, che non racconta l’episodio, riferisce però che il Battista testimonia di aver visto posarsi una colomba sopra Gesù7 e sottolinea la propria condizione d’inferiorità8. Il Battista è cosciente di essere l’inviato dell’ultima ora, prima del giudizio di Dio9. Il battesimo da lui proposto si iscrive nella linea dell’alleanza nuova che deve cominciare con la purificazione: «Vi laverò dalle vostre sozzure».

Gli esegeti non dubitano della storicità del battesimo di Gesù10, anche se la sua inserzione nei Vangeli crea alcune problematiche: innanzitutto, la possibile interpretazione dell’evento come dimostrazione della superiorità del Battista nei confronti del battezzato; in secondo luogo, trattandosi di un battesimo di penitenza, si può pen...

Indice dei contenuti

• INTRODUZIONE
• Il quadro storico: la Galilea all’epoca di Gesù
• Gesù battista, fariseo, o hasid di Galilea?
• Il contesto culturale di Gesù
• Gesù interpreta le Scritture con le regole di Hillel
• Il Regno di Dio è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio
• Gesù partecipa ai pellegrinaggi a Gerusalemme
• Lo Shemà Israel, il primo comandamento
• Gesù frequenta il culto sinagogale e conosce le tradizioni targumiche
• Gesù e le donne
• La Chiesa primitiva
• Conclusione Dalla Galilea a Gerusalemme
• Nota finale sul Regno di Dio
• Principali abbreviazioni
• Glossario