Introduzione
La Bibbia è percepita da molti come un libro noioso, o perché troppo sacro e quindi inavvicinabile, o perché troppo distante dalla vita reale delle donne e degli uomini in carne e ossa. Tutti però avvertono il bisogno di istruzioni per l’uso della propria vita, che in presa diretta alle volte fa un po’ male, come cantava il grande Lucio Dalla.
Il luogo scelto da molti per cercare indicazioni di vita è ancora oggi la televisione e, all’interno dei suoi palinsesti, in modo del tutto speciale si va alla ricerca dei reality show; di essi possiamo mettere in discussione il basso livello culturale o il valore artistico non elevato, però i reality hanno certamente un merito: mettere a tema le domande fondamentali del cuore umano. Di cosa si occupano ad esempio programmi come Uomini e donne di Maria de Filippi, se non di chiedersi, in un’epoca disincantata come la nostra, come fare a trovare il partner giusto? Oppure, sempre seguendo i programmi condotti dalla “Maria nazionale”, come si può far pace tra parenti o amici che hanno litigato, di cui si occupa C’è posta per te? Lo stesso dicasi per altri reality come i talent, tra cui spiccano Amici, X Factor o Italia’s got talent, in cui la domanda è cosa renda ciascuno unico e irripetibile. Lo stesso Grande Fratello, padre di tutti i reality, non ha forse messo a tema il come far convivere nello stesso luogo persone molto diverse tra loro? È questo un modo per proporre il tema oggi tanto dibattuto della convivenza tra diversi, del come relazionarsi con persone concrete che vengono da terre e culture lontane tra loro che, volenti o nolenti, ora vivono tra noi, in un grande melting pot.
È all’interno di questo contesto che abbiamo riletto alcune storie della Bibbia, per mostrare che anch’essa, molto tempo prima dei reality, si è occupata delle questioni fondamentali della vita degli uomini, e in primo luogo del rapporto tra l’uomo e la donna, il primo grande incontro tra due diversità, in tutte le sue sfumature.
Lo abbiamo fatto attraverso le storie della Bibbia ricche di elementi simbolici, come la balena di Giona, o la pecora smarrita ritrovata dal pastore bello.
Per rompere la presunta inaccessibilità del testo, abbiamo reso il senso delle vicende bibliche nel modo più attuale possibile, ora utilizzando esempi o contesti contemporanei per parlare delle vicende di ieri – così per presentare un momento di riposo del re Davide lo abbiamo descritto intento a fumarsi una sigaretta sulla terrazza del palazzo reale – ora utilizzando personaggi ed episodi tratti da celebri opere di importanti drammaturghi, come Shakespeare, o casi tratti dalla vita di tutti i giorni.
Insomma, abbiamo cercato di tradurre in un modo simpatico, ma che nella sostanza è aderente al messaggio della Bibbia, ciò che questo libro intende comunicare agli uomini di oggi.
Non da ultimo, questi testi sono stati utilizzati per ricavarne il copione di una serie di spettacoli che la compagnia teatrale “Gli amici di Guido”, alla quale appartengo, sta portando in giro con lo stesso intento.
Le storie raccontate sono state raggruppate in quattro sezioni, più una storia conclusiva a sé stante. La prima sezione, Il ciclo dei nostri antenati, intende presentare alcune vicende esemplari per entrare nel mondo della Bibbia: con Abramo e Sara viene presentato il modo di fare inatteso del Dio della Bibbia, che sembra prediligere i meno adatti per le sue missioni impossibili. La vicenda di Giacobbe ed Esaù mostra invece come è possibile riconciliare una frattura profonda tra fratelli, per mezzo dell’amore per una donna. Infine Giuseppe e i suoi fratelli dimostrano come i sogni possano diventare realtà.
Nella seconda sezione, Una vita da sovrano, si presentano quelle che potremmo chiamare vite di uomini – e donne – illustri, come Mosè, Davide e la regina Ester. Il primo ha reso possibile per il popolo ebraico l’esperienza della libertà; Davide, il re per eccellenza, ci mostra come anche dalle scelte sbagliate possono nascere buoni frutti, infine Ester spiega cosa sia il carnevale per la Bibbia, ovvero un ribaltamento provvidenziale delle sorti.
Nella terza parte, Strange people, vengono analizzate alcune storie particolari, sia di persone altolocate come il generale Naaman che, grazie a una malattia inguaribile, ha scoperto il Dio di Israele, sia di persone comuni come Tobia e Sara, due giovani alle prese con la sessualità, fino all’insolita figura del profeta ribelle, Giona, colui che si rifiuta di obbedire a un Dio troppo clemente per i propri gusti.
Nella quarta sezione, Interrail, come indica il titolo abbiamo compiuto un viaggio verso altri mondi letterari differenti da quello della Bibbia. Per questo, partiti con una riflessione sull’uomo e la donna per antonomasia – Adamo ed Eva – abbiamo voluto esplorare una celebre narrazione extrabiblica: la vicenda della bella Sheherazade, la principessa che apre Le mille e una notte, che ci mostra anch’essa la forza persuasiva e il fascino del racconto nel muovere l’animo umano.
A conclusione di tutto, una storia attualizzata dell’Apocalisse, per dare alcune chiavi teatrali di comprensione sul libro più commentato e più frainteso di tutta la Scrittura.
Infine un’ultima notazione, forse la più importante. Questi brevi racconti, così come gli spettacoli che da essi sono nati, non intendono sostituire la lettura diretta del testo biblico, ma, per così dire, essere una sorta di aperitivo o di antipasto per invogliare chiunque, vicino o lontano dalla fede, a sedersi alla mensa-ristorante della Parola.
Il ciclo dei nostri antenati
Abramo e Sara, due pensionati alla riscossa
L’antefatto
Aprendo la Bibbia, la prima vera storia che incontriamo è quella di Abramo, o meglio di Abramo e Sara. Sì, perché spesso ci si dimentica che questa vicenda non è la storia di un eroe solitario ma di una coppia, anche solo per il fatto che tutta la promessa di Dio ruota attorno a un bambino che deve nascere dalla pancia… di Sara, ovviamente. La narrazione si trova nel libro della Genesi al capitolo 12, quindi, come in tutte le serie televisive, c’è un prequel, senza il quale non si può capire quel che accade. Perciò anche noi, come fanno tutte le emittenti televisive, premettiamo all’inizio della nostra vicenda una sorta di riassunto delle puntate precedenti, per aiutare il lettore a inquadrare meglio la faccenda, che altrimenti sembra calata dal cielo e ancorata al nulla…
L’anniversario
Per capire cosa succede nei primi capitoli della Genesi, vi racconto una storiella che cerca di attualizzarne il contenuto.
Immaginate di essere due genitori che si amano da una vita e che intendono festeggiare i loro venticinque anni di matrimonio facendo un viaggetto – che so? – in un Paese esotico per un paio di settimane. Hanno due figli ormai maggiorenni, tra i diciotto e i vent’anni, che lasciano a casa infarciti di buone raccomandazioni: “Mi raccomando non mangiate solo scatolette, vi ho riempito il frigo di cose buone, fatevi anche della pasta”, esclama la madre, e le fa eco il marito ipotizzando: “So già che farete delle feste con i vostri amici, però state attenti a non alzare troppo il volume dello stereo perché ci sono i vicini delle altre villette!”. E via dicendo con il solito elenco di raccomandazioni che i due figli sopportano amabilmente, giurando di fare tutto quello che i genitori dicono, ma in realtà sognando di avere finalmente la casa intera a loro disposizione per quindici elettrizzanti giorni…
Finalmente i genitori partono verso la loro esotica meta ma quindici giorni passano in fretta e viene infine il momento del ritorno, come da programma, tutti belli, abbronzati e rilassati. Quando il taxi che li ha portati dall’aeroporto percorre la via dove si trova la loro villetta, giunti a una svolta intravedono del fumo nero uscire dalla finestra della cucina. Il taxi si ferma e i due genitori scendono in fretta, osservando a bocca aperta la scena che li accoglie: la casa è circondata da pompieri in assetto operativo, che hanno appena domato un principio d’incendio. Il lampeggiante dell’autopompa si riflette sui loro volti sgomenti. Si affacciano timidamente alla porta e vedono il parquet completamente allagato, la porta d’ingresso rotta a sprangate, poi osservando meglio vedono delle scritte irripetibili sui muri di casa, i divani tagliati con il coltello, la foto del loro matrimonio che campeggiava nel salotto strappata in mille pezzi e i due sposi deturpati da corna e sberleffi vari… Mentre cercano increduli di capire l’accaduto, si presenta loro il maresciallo della stazione dei carabinieri:
– Voi siete i genitori? – chiede con aria professionale e compunta.
– Sì, perché? – domanda il padre con voce spezzata…
– Perché questo è niente! – esclama l’uomo –. Venite a vedere cosa hanno fatto i vostri due figlioli alla vecchina che abitava nella villetta accanto; ecco lì l’ambulanza della camera mortuaria che sta portando via il cadavere, al cui fianco giaceva una mazza da baseball insanguinata. Sopra – continua l’uomo imperterrito – ci sono le impronte di vostro figlio e ora lo portiamo in caserma con l’accusa di omicidio!
I genitori allibiti e con le gambe tremanti hanno appena il tempo di rivolgergli qualche parola:
– Ma cosa hai combinato… disgraziato… se non mi trattengono, giuro che ti ammazzo di botte! – esclama il padre e poi, rivolto alla moglie:
– Avevo ragione io a non fidarmi di lasciarli a casa da soli, hai visto? Ma perché ti ho dato retta?
La donna, confusa, non è da meno nel dare voce all’amarezza:
– Hai ragione caro, non ti agitare, lo so, ho sbagliato, ho smesso di allattarlo troppo presto, l’ho trascurato, è tutta colpa mia! – esclama scoppiando in lacrime.
– E tu non hai niente da dire? – ringhia il padre verso il figliolo ammanettato.
– Ma papà, io non so nulla, non mi ricordo neanche cosa è successo! – piagnucola il giovane, e continua:
– C’era una festa con tanta gente e a un certo punto è arrivato un tizio con della polverina, ne abbiamo presa un po’ tutti e non ci siamo accorti di nulla, poi abbiamo ...