Mister sei miliardi
I giovani, la scuola, il lavoro, la salute, il futuro della Bosnia Erzegovina
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Mister sei miliardi
I giovani, la scuola, il lavoro, la salute, il futuro della Bosnia Erzegovina
Informazioni sul libro
C'era una volta, in un luogo affatto lontano, non molto tempo fa come oggi, un Paese in cui bambini e giovani parevano non avere speranza.
Era, quello, un posto in cui i "signori" di una terribile guerra avevano ucciso, violato, cancellato ogni diritto, annientato sogni, azzerato speranze.
Un luogo, potete bel capirlo, in cui per quattro anni il buio aveva catturato, ogni mattino, la forza buona della luce, nascondendola in un forziere alla fine di un arcobaleno che da allora in avanti nessuno ha più veduto.
Oggi, in quel Paese affatto lontano, i giovani sono costretti a frequentare scuole in cui bambini e ragazzi di una religione non possono convivere in classe, giocare a ricreazione e crescere con bambini e ragazzi di un altro credo. In quel Paese per niente lontano anzi molto vicino, i programmi scolastici sono scritti dai nazionalisti non per insegnare e unire ma con lo scopo di dividere e contrapporre; e per i ragazzi che cercano un lavoro la risposta è quasi sempre no.
Di questo luogo in cui chi non ha lavoro non può avere un'assistenza sanitaria decente, in cui chi è diversamente abile lo è almeno due volte di più che altrove, in cui la forbice sociale è stata divaricata in tempo di pace oltre ogni limite raccontiamo in questo libro, in cui si riscontra «passo passo l'applicazione della formula orwelliana "chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato" attraverso il tentativo di separare e segregare l'istruzione sulla base di linee nazional-religiose». (Riccardo Noury)
«Luca Leone rende omaggio ai "costruttori" ostinati, donne e uomini, e li vede all'opera soprattutto in un settore specifico e universale, quello dell'Educazione, della Scuola, della Formazione. Il presente di questo settore, in Bosnia Erzegovina, è fatto di divisione, di ingressi separati nelle aule per studenti di confessione religiosa diversa, di programmi non condivisi, così come gli alfabeti – cirillico e latino – usati a discrezione degli insegnanti, non a unire ma a sottolineare appartenenze…». (Gianluca Paciucci)
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Prefazione
- Introduzione
- Nota dell’autore
- Prologo
- Le mani dei bambini
- Il sassolino
- Prima
- L’abbecedario, dio e i rais
- Emina del lago
- Aida la pragmatica
- La fucina dei resistenti del futuro
- Mister sei miliardi (Šestmilijarditi Gospodin)
- Questione di libertà
- Dallo scontro all’incontro
- Che cosa resta per vivere
- Ragazzi a perdere
- La nota positiva in un concerto per tromboni sfiatati
- Dunja, l’innocente voce
- La fonte dei saperi e dei mali
- Riforme, o i giovani scapperanno dalla Bosnia
- Ospedali per i ricchi, malattie per tutti gli altri
- Le cure speciali (e chi non le avrà mai)
- Genitori e figli post-traumatici da stress
- Io, rimasta e cambiata
- Tra il tornare e il partire
- Chi vorrebbe tornare sul filo della nostalgia
- La potenza del sogno
- In conclusione
- Nostra Bosnia è il mondo intero