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Dalla via Emilia a San Pietroburgo
Informazioni sul libro
«Parto per non sentirli più i vostri discorsi».Viaggio verso la Russia coi mezzi piùavventurosi che ci sono oggi, i pullmanpieni di badanti che tornano e altra mistaumanità in fuga. Traversata di Varsavia, dellerepubbliche baltiche, per i luoghi segnatidalla storia lontana e recente; arrivo allacittà di San Pietroburgo dove ci si mescolaalla vita locale, le amicizie nei pericolosibar malfamati, le ragazze, le curiose ideesugli italiani, i luoghi leggendari, le tracce diStalin, di Puškin, di Rasputin, degli architettiitaliani, degli oligarchi d'oggi; e l'incantoinsidioso della città.
Libro vissuto, pieno di energia e entusiasmo, di amore per la grande letteratura russa, per questo mondo lontano, l'altra metàdell'Occidente, con tutti gli orrori che hannoinsanguinato queste terre.
Domande frequenti
Informazioni
Compagnia Extra
Indice dei contenuti
- Copertina
- Compagnia Extra
- Frontespizio
- Indice
- Dalla via Emilia a San Pietroburgo
- Esergo
- Da dove cominciare anzitutto?
- Tocco un punto importantissimo della mia vita
- Arriva il pullman che mi guiderà all’incirca in capo al mondo
- Corriamo in un succedersi di boschi fitti
- Piotrków Trybunalski, Tomaszów Mazowiecki, Mszczonów
- Da Warszawa a Riga sono settecento chilometri in un nulla riempito da buche
- Intravediamo il cielo macchiato di fumi della periferia di Riga
- A zonzo per Riga, mi accorgo di come i lettoni siano un popolo tra i più disciplinati
- Kalvis e Beatrise, i venditori di biglietti per il tour cittadino
- Il Lux Express per San Pietroburgo è lì che spalanca il bagagliaio
- La stazione ferroviaria del Baltico
- A spasso per San Pietroburgo
- La Bol’šoj dom, la Grande casa
- I dvory del Litejnyj prospekt, Fontannyj dom
- Nevskij prospekt, Dom Kino e Bukvoed
- Giustiziate Puškin
- Centinaia di vite passate fa
- Grigorij Efimovič Novych, detto Rasputin
- L’ultima piazza italiana
- L’Isola delle Lepri e Pietro I
- Il museo Ermitage
- Una camera in affitto in ulica Stremjannaja
- Sul ponte Aničkov, ecco Natal’ja
- Il Proféssor A***
- A San Pietroburgo mi piace
- A me una buločnaja parla di San Pietroburgo
- A San Pietroburgo non mi piace
- Gli oligarchi
- «Lei non è russa!»
- L’obščežitie, lo studentato dell’Università di Medicina
- Un bar fumoso di San Pietroburgo
- Al Radio Baby
- Gli unici amici che io abbia sul pianeta, cosiddetto, Terra
- Katja mi aspetterà a San Pietroburgo
- L’autista della maršrutka K-209
- Io non li capisco questi ultrasottoproletari
- 4 settembre, ore 8.45. Stazione ferroviaria Ladožskij
- È il ritornare, la disgrazia
- La provodnica passa così a elencare le istruzioni che dovrò rispettare
- Il paesaggio è quello onnipresente in tutta la Russia. Betulle e ancora betulle
- «Russia, io ti amo!»
- È il grigio opprimente, la tinta dominante della periferia di Murmansk
- Michail Gordin, il seržant dell’FSB
- Ol’ga, la giovanetta dell’agenzia turistica Sputnik
- Il peschereccio Onega
- Prospekt Gazproma
- Teriberka. Laddove si conclude questo pianeta, cosiddetto, Terra
- «A Teriberka la vita è male», penso io ricordandomi del Leopardi
- «Un giorno o l’altro»
- Lei, finalement!
- Ecco il 13 settembre parto per Kiev
- Pskov, Vitebsk, Kiev
- A Kiev si festeggia sempre!
- Boršč per colazione
- Per le vie di Kiev il russo spadroneggia
- Parto con il 7
- Ore 10.30, il convoglio Mosca-Budapest arriva in punto dall’Oriente
- VIII° Kerület
- Music Box
- È sera a Budapest e io me ne vado al Szimpla Kert
- Széchenyi fürdő
- In questi giorni non ho scambiato parola con alcuno
- Compagnia Extra - I titoli della collana