Notte fedele e virtuosa
Un’avventura
1.
Una notte mentre mi addormentavo mi venne da pensare
che avevo chiuso con le avventure amorose
di cui ero da lungo succube. Chiuso con l’amore?
mormorò il mio cuore. Al che risposi che molte scoperte
profonde
ci aspettavano, sperando, allo stesso tempo, che non mi fosse chiesto
di nominarle. Perché non le potevo nominare. Ma la convinzione che esistessero —
certo voleva dire qualcosa?
2.
La notte dopo portò lo stesso pensiero,
questa volta a proposito della poesia, e nelle notti seguenti
diverse altre passioni e sensazioni furono, allo stesso modo,
messe da parte per sempre, e ogni notte il mio cuore
protestava per il suo futuro, come un bambino privato del giocattolo preferito.
Ma questi addii, dissi, sono nel corso delle cose.
E ancora una volta allusi al vasto territorio
che ci si apriva con ogni congedo. E con questa frase divenni
un cavaliere glorioso che cavalca nel tramonto, e il cuore
diventò il destriero che montavo.
3.
Come capirete stavo entrando nel regno della morte,
anche se non saprei dire perché il paesaggio
era così convenzionale. Anche qui i giorni erano molto lunghi
mentre gli anni erano molto brevi. Il sole scendeva sul monte lontano.
Le stelle brillavano, la luna cresceva e calava. Presto
facce del passato mi apparvero:
mia madre e mio padre, mia sorella bambina; non avevano, sembrava,
finito quel che avevano da dire, anche se ora
potevo sentirli perché il mio cuore era calmo.
4.
A questo punto, raggiunsi il precipizio
ma vidi che il sentiero non scendeva dall’altra parte;
piuttosto, divenuto piano, continuava a questa altezza
fin dove arrivava l’occhio, anche se gradualmente
la montagna che lo sosteneva si dissolveva completamente
così che mi trovai a cavalcare fermamente per l’aria —
Tutt’intorno, i morti mi incoraggiavano, mentre la gioia di trovarli
era annullata dalla necessità di rispondergli —
5.
Come eravamo stati carne tutti insieme,
ora eravamo nebbia.
Come prima eravamo stati oggetti con ombre,
ora eravamo sostanza senza forma, quali sostanze chimiche evaporate.
Niiii, niiii, disse il mio cuore,
o forse no, no — difficile capire.
6.
Qui la visione finì. Ero nel mio letto, il sole del mattino
sorgeva serenamente, il piumino
ammucchiava onde bianche in basso sul mio corpo.
Tu eri stato con me —
c’era una piega nel secondo cuscino.
Eravamo sfuggiti alla morte —
o era questa la vista dal precipizio?
Il passato
Picc...