COREY S. POWELL
Aspettative ingannevoli
Corey S. Powell, editor di Discover, è docente di giornalismo scientifico alla New York University; inoltre, è autore di God in the Equation: How Einstein Transformed Religion.
L’espressione capziosa e scivolosa nella domanda di Edge è «cosa ti aspetti». Non c’è niente che mi aspetti di vedere al 100%, e ci sono alcune cose notevoli che mi aspetto di vedere forse al 10 o al 5% (ma di sicuro sarei eccitato se quel 5% si realizzasse). Chiuso il preambolo, vorrei esporre ciò che secondo me cambierà le regole del gioco in ordine di aspettativa, cioè a cominciare da quelle quasi certe per finire con quelle più improbabili, che però non si sa mai.
Il vero esaurimento del petrolio. La tecnologia renderà obsoleti i combustibili liquidi, non solo il petrolio ma anche le alternative come biodiesel, etanolo e così via. Le riserve di combustibili fossili sono troppo instabili e limitate, i combustibili stessi sono troppo costosi ambientalmente, e i biocombustibili non saranno mai più che alternative di nicchia. Più in generale, trasportare combustibili in forma liquida è semplicemente troppo scomodo. In futuro, l’energia per gli spostamenti individuali potrà essere trasportata via cavo o per radiazione. Potrebbe non essere affatto trasportata: l’apparecchio «Mr. Fusion» di Ritorno al futuro non è affatto improbabile (vedi sotto). Ma qualunque cosa accada, nell’arco di una generazione o poco più, pompare benzina nella macchina sembrerà tanto strano quanto scendere dalla macchina e avviare il motore a manovella. Probabilità: 95%.
Scoperta della materia oscura. Dal mio punto di vista, la caccia al bosone di Higgs è noiosa. La sua scoperta confermerà solo una teoria (il Modello standard della fisica delle particelle) di cui la maggior parte dei fisici è già abbastanza convinta. L’identificazione delle particelle di materia oscura con il Large Hadron Collider (LHC) oppure con uno dei rivelatori diretti come XENON100, avrebbe molto più significato. Ci direbbe di che cosa sono fatti i cinque sesti di tutta la materia dell’universo, escluderebbe istantaneamente tante strane teorie cosmologiche e ci consentirebbe di costruire una storia completa dell’universo. Probabilità: 90%.
Bambini geneticamente ingegnerizzati. Non sto parlando solo di eliminare i principali geni del cancro o di preferire gli occhi azzurri, sto parlando di progettare bambini che possano respirare sott’acqua o che abbiano capacità mentali radicalmente avanzate. Questa progenie riscriverà le regole dell’evoluzione e ridefinirà che cosa significa essere umani. Si potranno davvero definire come una specie completamente nuova. Dal punto di vista scientifico, ritengo che questo sia estremamente possibile, ma che considerazioni legali e etiche possano impedire che accada. Considerando tutto ciò, stimo una probabilità dell’80%.
Scoperta della vita su un esopianeta. Gli astronomi hanno già misurato la dimensione, la densità, la temperatura e la composizione dell’atmosfera di numerosi mondi alieni mentre transitano di fronte alle loro stelle genitrici. Il James Webb Space Telescope, a breve tra noi, potrà fare lo stesso per pianeti delle dimensioni della Terra. Non abbiamo ancora trovato questi pianeti, ma ci stiamo avvicinando: è una vittoria scontata per la missione Kepler, lanciata di recente, oppure per una delle ricerche da Terra. La vera domanda è se le prove chimiche della vita aliena saranno sufficientemente chiare per convincere la maggior parte degli scienziati (per quanto riguarda la vita su Marte, direi che le probabilità di trovare prove di vita fossile siano simili, ma la possibilità di contaminazione reciproca tra Marte e Terra rendono la vita marziana intrinsecamente meno interessante). Probabilità: 75%.
Telepatia sintetica. Esistono già rudimentali protesi del cervello e interfacce cervello-macchina. Consentire a una persona di controllare il corpo di un’altra sarebbe una semplice estensione di quella tecnologia. E consentire di trasmettere i pensieri direttamente al cervello di un’altra è un’impresa molto più complessa, ma non pazzescamente improbabile, e romperebbe uno dei più profondi isolamenti associati alla condizione umana. Per prima cosa, probabilmente, si trasmetterebbe lo stato generale o l’«umore» di un cervello. Trasferire pensieri specifici e consapevoli richiederebbe impianti elaborati che diano la certezza di trasmettere i segnali nel posto giusto, ma comunque potrebbero diventare presto comuni, se le persone connetteranno i loro cervelli alle reti di dati informatici. Probabilità: 70%.
Durata della vita oltre 200 (o 1000) anni. Ho pochi dubbi che il progresso nella lotta alle malattie e quello per la riparazione delle nostre debolezze genetiche renderà possibile raggiungere una piena durata della vita di centoventi anni. Per andare oltre si dovrà fermare o invertire il processo di invecchiamento, che coinvolge non solo gli stimoli genetici, ma anche l’ossidazione e semplicemente l’usura. Ingegnerizzare qualcuno per dargli le branchie è probabilmente un’impresa più semplice. Comunque, se raggiungeremo i duecento anni, non vedo la ragione per cui le stesse tecniche non possano consentire alle persone di vivere fino a mille anni o anche più. Probabilità: 60%.
Macchine coscienti. L’arrivo di macchine intelligenti è certo e in qualche misura queste sono già qui. La coscienza sintetica sarebbe una scoperta molto più importante, per certi versi più profonda, di quella della vita su altri pianeti. Ma c’è un problema: non capiamo come funzioni la coscienza, quindi ricrearla richiederà di studiare meglio sia l’intelligenza sia la autoconsapevolezza. E poi non capiamo che cosa sia la coscienza, e quindi non è chiaro che cosa significhino esattamente «intelligenza» e «autoconsapevolezza». Gli apparecchi del neurobiologo Gerald Edelman, basati sul cervello, sono soluzioni promettenti. Piuttosto che cercare di decostruire il cervello come un computer, costruiscono le elaborazioni neurali dal basso verso l’alto, imitando i meccanismi dei veri neuroni. Probabilità: 50%.
Geoingegneria. Potremmo riuscire a gestire il riscaldamento globale attraverso una combinazione di nuove sorgenti di energia, efficienza estrema, sequestro del carbonio, e molti adattamenti locali e regionali a un clima più caldo. Tutte queste strategie saranno sfide tecnologiche ma non cambieranno veramente tutto. È possibile, tuttavia, che il risultato delle nostre follie ambientali sarà così pesante e il progresso della ricerca scientifica riparatrice così spettacolare, che alcuni degli schemi di geoingegneria che oggi sono una pia illusione, ma di cui si parla in continuazione, possano andare avanti. I giganteschi specchi spaziali e i parasoli mi sembrano le opzioni più attraenti, sia perché sostengono un programma spaziale aggressivo sia perché sono adattabili e correggibili. (Schemi che mirano a combattere l’inquinamento da carbonio con l’inquinamento da zolfo sembrano spaventose miscele di superbia e follia.) Le tecniche di geoingegneria sono anche un buon primo passo verso la capacità di terraformare altri pianeti. Probabilità: 25%.
Fusione in laboratorio. Il progetto ITER (cioè reattore sperimentale termonucleare internazionale) proverà che è possibile spendere miliardi di dollari per costruire un enorme apparecchio che produce la fusione controllata dell’idrogeno senza perdita di energia. Alcuni eccentrici ricercatori della fusione, in particolare quelli associati all’azienda Tri Alpha della California del Sud, stanno esplorando un approccio più selvaggio, per quanto privo di fondamento, che condurrebbe alla costruzione di reattori poco costosi e compatti. Questi apparecchi in teoria sfrutterebbero le più esotiche reazioni di fusione senza neutroni, che consentirebbero la quasi diretta conversione dell’energia di fusione in elettricità. Il vecchio sogno di una centrale elettrica illimitata che possa stare sotto il cofano della vostra macchina o in un armadietto di casa vostra potrebbe finalmente diventare vero. Poiché l’energia è il fattore limitante per la maggior parte dello sviluppo economico, l’economia mondiale (e il potenzale di ricerca ed esplorazione) verrebbe completamente trasformata. Probabilità: 20%.
Comunicazione con altri universi. Gli studi sui percorsi delle onde gravitazionali impressi nella radiazione cosmica di fondo potrebbero ben presto fornire indizi sull’esistenza di universi al di fuori del nostro. Le collisioni delle particelle nell’LHC potrebbero presto fornire indizi sull’esistenza di dimensioni superiori. Ma quello che scuoterebbe davvero il mondo sarebbero le misure dirette di altri universi. Non è per niente chiaro come potrebbero funzionare, poiché qualunque oggetto o segnale che passi direttamente da un altro universo potrebbe avere conseguenze devastanti. Prove indirette, nel frattempo, potrebbero non essere particolarmente convincenti (per esempio, cercare l’attrazione gravitazionale dalla materia ombra su una brana1 vicina). Nonostante tutto, ci spero. Probabilità: 10%.
Apparecchi antigravità. La fisica attuale non consente queste cose, ma a quanto pare, di tanto in tanto, esperimenti marginali (che coinvolgono soprattutto dischi superconduttori rotanti) scoprono prove di un fenomeno anti-gravitazionale. Persino la NASA ha investito fiumi di denaro in questo campo, sperando che ne venisse fuori qualcosa di eccitante e inaspettato. Se l’antigravità esistesse davvero, occorrerebbe rivedere la teoria generale della relatività di Einstein (e questo vendicherebbe anche tutti i film di fantascienza che si vedono in tv, in cui tutti camminano goffamente nello spazio cosmico). Poiché sappiamo così poco su come funziona la gravità, né l’antigravità né la gravità generata artificialmente sembrano impossibili… solo molto improbabili. Probabilità: 5%.
ESP verificato! Probabilmente la cosa più vicina a una teoria scientifica della percezione extrasensoriale (l’ESP) è il concetto dei «campi morfici» di Rupert Sheldrake. In questo momento non c’è neppure un briciolo di prova per sostenere quest’idea, a meno che non teniate conto di aneddoti di cani che sanno quando i loro padroni stanno per tornare a casa e persone che «sentono» che qualcuno le guarda, ma Sheldrake ha perfettamente ragione a sostenere che queste idee da matti meritino un approfondimento scientifico. Dopotutto gli scienziati investigano continuamente concetti controintuitivi della fisica: perché non condurre indagini altrettanto serie sui sentimenti intuitivi che certe persone hanno di continuo? Tutto quel che so della scienza e della soggettività umana mi dice che qui non c’è niente da scoprire. Eppure quando penso a una scoperta che cambierebbe tutto, questa è una delle prime che mi vengono in mente. Probabilità: 0,1%.
1 Una brana è una stringa che si estende in più direzioni. La teoria dell’universo a membrana (o brane-world) è una teoria cosmologica che prende le mosse dalla teoria delle superstringhe. [N.d.T.]
IAN MCEWAN
Il pieno fiorire dell’energia solare
Romanziere, Ian McEwan è autore di Chesil Beach.
Philip Larkin iniziò una poesia con l’ipotesi:
Se mi chiamassero
a costruire una religione
farei uso dell’acqua
Invece dell’acqua io proporrei il Sole e la religione che ho in mente è qualcosa di razionale, con enormi potenzialità estetiche e di grande utilità.
Secondo i resoconti pressoché unanimi di addetti ai lavori ed esperti, entro cinque anni raggiungeremo il picco nella produzione di petrolio; anche in assenza di grosse preoccupazioni per il cambiamento climatico dovremmo cercare nuovi modi per alimentare la nostra civiltà. Siamo fortunati: abbiamo una centrale nucleare sicura a soli centocinquanta milioni di chilometri di distanza; l’architettura delle leggi fisiche, inoltre, è tale che quando un fotone colpisce un semiconduttore viene emesso un elettrone. Spero di vivere abbastanza a lungo per assistere al pieno fiorire della tecnologia solare, che si tratti di impianti fotovoltaici, sistemi a concentrazione solare per surriscaldare il vapore oppure impianti fotovoltaici a concentrazione (una combinazione dei due). La tecnologia sta progredendo a ritmi entusiasmanti grazie al contributo delle nanotecnologie e della fotosintesi artificiale; anche la mobilità elettrica e i sistemi di stoccaggio dell’energia fanno parte di questa nuova linea di ricerca. La mia speranza è che gli architetti si lascino coinvolgere nella progettazione di magnifici impianti fotovoltaici e di torri solari nel deserto, espressione delle nostre aspirazioni quanto lo furono un tempo le cattedrali medievali. Serviranno anche nuovi sistemi di distribuzione, reti intelligenti, perfetti progetti rooseveltiani per i nostri tempi duri. Succederà, magari, tra una ventina d’anni, di guardarci indietro chiedendoci perché pensassimo di avere un problema, quando siamo immersi in questa dolce pioggia di fotoni?
STEVEN PINKER
La genomica personale, o forse no
Steven Pinker, psicologo e docente alla Harvard University, è autore di Tabula rasa.
Ho poca fiducia nella generica capacità di prevedere che cosa cambierà tutto. Uno sguardo alle futurologie passate fa saltare fuori numerosi esempi di previsioni fiduciose in rivoluzioni tecnologiche che non sono mai avvenute, come città protette da enormi cupole, macchine a energia nucleare o carne capace di crescere direttamente nel piatto. Nel 2001, secondo l’omonimo film, avremmo dovuto avere stati di animazione sospesa, missioni per Giove e computer mainframe semiumani (ma non laptop o word processor, infatti i personaggi usavano macchine da scrivere). E vi ricordate la televisione interattiva, gli internet refrigerator, i frigoriferi connessi in rete, e gli uffici senza carta?...