Immagini e testimonianze dall'esilio
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Informazioni sul libro

Oggi siamo testimoni di migrazioni di massa che portano milioni di individui a spostarsi in terra straniera, poveri, senza conoscere la lingua del paese in cui forse approderanno, respinti o drammaticamente, talvolta tragicamente, emarginati e dunque di fatto esiliati. Ma l'esilio è anche «la figura di uno stato esistenziale o mentale» o addirittura metafisico come ha scritto un esule, il poeta Iosif Brodskij. È una esperienza estrema che tocca anche ognuno di noi che in qualche istante della nostra vita abbiamo provato l'esperienza di essere proiettati in una terra straniera, in una terra di esilio in cui pareva di aver perduto la possibilità di comunicare ad altri la nostra condizione, la nostra solitudine. È cercando di definire questa dimensione, che questo libro, che ha la struttura di un'indagine e di una narrazione, cerca di attraversare alcuni territori, soprattutto letterari e artistici, che sono profondamente segnati dall'esilio. Con Baudelaire, Kafka, Montale, Melville compiamo così un viaggio lungo i confini e dentro terre di esilio fino a riportarci su quella frontiera in cui incontriamo di nuovo l'esilio dei dannati della terra, con una nuova consapevolezza che emerge anche dalle immagini e dalle testimonianze dell'esilio che abbiamo via via incontrato.

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Informazioni

Editore
Jaca Book
Anno
2022
ISBN
9788816803244

RIFERIMENTI E NOTE

Le note si riferiscono al paragrafo e non alla pagina e sono generalmente date nell’ordine in cui appaiono nel testo.
Capitolo I.
3.
I. Brodskij, Poesie italiane, a cura di S. Vitali, Adelphi, Milano 1996, p. 51.
4.
F. Kafka, Kritische Ausgabe, a cura J. Born, G. Neumannn, M. Pasley und J. Schillermeit, Fischer Taschenbuch Verlag, Frankfurt a.M. 2002. Il riferimento è sempre a questa edizione. Mi sono avvalso via via di varie traduzioni italiane. Per i racconti di F. Kafka, La metamorfosi e tutti i racconti pubblicati in vita, a cura di A. Lavagetto, Feltrinelli, Milano 1991; Il silenzio delle sirene. Scritti e frammenti postumi, a cura di A. Lavagetto, Feltrinelli, Milano 1994; Racconti, a cura di E. Pocar, Mondadori Milano 1970. Per i romanzi citati di seguito nel testo mi sono avvalso di Il processo, tr. it. di C. Morena, Garzanti, Milano 1984, e Il castello, tr. it. di P. Capriolo, Einaudi, Torino 2002.
5.
F. Kafka, Das Schloss, pp. 68-69 e 75; tr. it. cit., pp. 47 e 51-52.
M. Proust, À la recherche du temps perdu (d’ora in poi citato come Recherche), a cura di J.-Y. Tadié, Gallimard, Paris 1989-1992 (il testo della Prigioniera è nel vol. III). Per Proust mi sono avvalso della tr. it. di G. Raboni, M. Proust, Alla ricerca del tempo perduto (citata come Ricerca), Mondadori, Milano 1983-1993.
6.
F. Kafka, Briefe an Felice und andere Korrespondenz aus Verlobungszeit, a cura di E. Heller e J. Born, Fischer, Frankfurt a.M. 1998 (tr. it. Lettere a Felice, a cura di E. Pocar, Mondadori, Milano 1971).
F. Kafka, Briefe an Milena, a cura di J. Born e M. Müller, Fischer, Frankfurt a.M. 1982 (tr. it. Lettere a Milena, in Lettere, a cura di F. Masini, Mondadori, Milano 1994). Una tr. it. della Lettera al padre è in F. Kafka, Confessioni e diari, a cura di E. Pocar, Mondandori, Milano 1972.
7.
«Certo è che tutti noi siamo apparentemente capaci di vivere perché una volta ci siamo rifugiati nella menzogna, nella cecità, nell’entusiasmo, nell’ottimismo, in una convinzione, nel pessimismo o in qualcosa d’altro. Ma lui non si è mai rifugiato in un asilo che potesse proteggerlo (…) È un individuo nudo tra individui vestiti. (…) Non è uomo che si costruisca la sua ascesi come mezzo per un fine, è un uomo costretto all’ascesi dalla sua spaventosa chiaroveggenza, purezza e incapacità di scendere a compromessi». E ancora: «In tutto il mondo non c’è un altro che abbia la sua immensa energia: quell’assoluta incrollabile necessità di arrivare alla perfezione, alla purezza e alla verità» (Milena a Max Brod, primi di agosto 1920 e gennaio-febbraio 1921, in F. Kafka, Lettere, cit., i corsivi sono miei).
8.
F. Kafka, Lettera a Milena dell’11.6.1920.
F. Kafka, Schloss, p. 458 (tr. it. p. 322).
F. Kafka, Lettera a Felice, 14-15.1.1913.
Sull’impossibilità di scrivere e di non scrivere cfr. G. Steiner, De la Bible à Kafka, Bayard, Paris 2002, pp. 182-183.
9.
Sono convinto che qui Kafka, nel sogno o nel racconto del sogno, pensi a sé stesso flaubertianamente nelle vesti degli scrivani Bouvard e Pécuchet, per cui rinvio a G. Flaubert, Bouvard et Pécuchet, a cura di C. Grohot-Mersch, Gallimard, Paris 1979 e all’ed. italiana a cura di F. Rella, Feltrinelli, Milano 1998. Su Bouvard e Pécuchet torneremo in più luoghi, e soprattutto nel cap. XIII, a cui si rinvia per tutte le ulteriori specificazioni. Ma qui è anche il luogo in cui insieme a Kafka incrociamo uno dei testi più enigmatici della letteratura del moderno, Bartleby lo scrivano, in H. Melville, Bartleby e altri racconti americani, a cura di M. Bacigalupo, Mondadori, Milano 1992, su cui si veda anche G. Berkman, L’effet Bartleby, Hermann, Paris 2011 e AA.VV., Bartleby: preferiría no. Lo bio-politico, lo posthumano, La Cebra, Buenos Aires 2008.
11.
M. de Montaigne, Saggi, a cura di F. Garavini, Adelphi, Milano 1966, libro III, cap. IX.
12.
«I libri non devono essere figli della piena luce (…) ma dell’oscurità e del silenzio», M. Proust, Il tempo ritrovato, Recherche, IV, p. 476, Ricerca, IV, p. 580. Sull’aspetto demoniaco della solitudine e del silenzio da cui si generano i libri cfr. F. Rella, Figure del male, Meltemi, Milano 2017, cap. 17.
13.
Il sesso e l’amore in Proust sono un atto solitario, come la scrittura, e come la scrittura portano con sé un’aura di morte. Cfr. La strada di Swann, Recherche, I, p. 156 (Ricerca, I, p. 192): «Nel piccolo gabinetto profumato di iris (…) con le esitazioni eroiche del viaggiatore che intraprende un’esplorazione o del disperato che si suicida, tremando, aprivo in me stesso una strada sconosciuta...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. I. Essere nudi
  6. II. Nudità e vergogna
  7. III. Testimoniare
  8. IV. La nudità del testimone
  9. V. Nudità del cuore, nudità dell’anima
  10. VI. Non-dove. Il fantasma di Dora
  11. VII. La nuda vita
  12. VIII. La voce e lo sguardo
  13. IX. Il testimone scrive
  14. X. La traccia della storia e delle storie
  15. XI. Eros
  16. XII. Scrivere sé
  17. XIII. Scrivere niente
  18. XIV. L’esilio
  19. XV. Parole dall’esilio
  20. XVI. Infine. Altre parole, altri esili
  21. Riferimenti e note
  22. Dal catalogo