Una verità che disturba
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Una verità che disturba

Credere al tempo dei fondamentalismi

  1. 280 pagine
  2. Italian
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Una verità che disturba

Credere al tempo dei fondamentalismi

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Cos'è il cristianesimo? «Non è un accessorio per il nostro stile di vita o un po' di collante sociale – risponde Timothy Radcliffe in questo libro –. È la pazza follia di essere raggiunti da un amore infinito. Sennò, non è niente». Paradossalmente, questo spesso viene travisato della fede cristiana: la si pensa come un insieme di precetti morali, quando invece costituisce l'annuncio della bontà di Dio per ogni persona. A questo, del resto, tendono i fondamentalismi e i populismi: operare una riduzione del fatto cristiano a scopo politico.In queste pagine, dense di sapienza e di un confronto appassionato con la cultura, Radcliffe ci conduce al cuore della verità cristiana. In questo viaggio raggiungiamo una vetta da due strade diverse, complementari ma non alternative: quella della verità e quella del dialogo. L'autore ci presenta modelli di proclamazione del vero come Óscar Romero; ci fa conoscere testimoni di quell'approccio che esalta la differenza: un nome fra i tanti, Pierre Claverie.E se «la rivelazione è un avvenimento, una cosa che accade», ai cristiani tocca testimoniarla nella gioia, il tratto distintivo di chi ha conosciuto Gesù: «Se il XXI secolo sarà più laico del precedente, allora la gioia sarà la prima cosa che la gente dovrà vedere in noi e in tutti coloro che annunciano il vangelo».«La verità cristiana non può essere comunicata a colpi di Bibbia sulla testa della gente, ma solo tramite un dialogo di amicizia» Timothy Radcliffe

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Informazioni

Editore
EMI
Anno
2019
ISBN
9788830724518






I

VERITAS
LA FEDE AL TEMPO DEI FONDAMENTALISMI
E dei populismi
Se avessi una mente latina, comincerei con una definizione di «fondamentalismo». Questa è la bellezza della mente romana: la chiarezza del sole splendente. Ma io sono un anglosassone del grigio Nord, e noi alla chiarezza ci arriviamo lentamente, strisciando.
Quando oggi si parla di «fondamentalismo», ci si riferisce quasi sempre all’islam radicale. La gente pensa immediatamente all’Isis. Oppure ad al-Qaeda, che in arabo significa, alla lettera, «il fondamento», quindi si autodefinisce fondamentalista. Ma nella storia contemporanea si assiste a un’esplosione di fondamentalismo in tutte le religioni, a partire dal fondamentalismo cristiano in America alla fine del XIX secolo. In India c’è un crescente fondamentalismo induista, e c’è chi chiede l’espulsione di tutti i cristiani dal paese. In Birmania il fondamentalismo buddhista ha portato alla persecuzione dei musulmani rohingya. Di solito il fondamentalismo è legato a un’interpretazione letterale di alcune sacre scritture, e alla violenza e all’intolleranza nei confronti delle persone di altre fedi o dei non credenti. Ci sono fondamentalisti anche nella chiesa cattolica!
Molti sostengono che ciò dimostra quanto la religione sia pericolosa. L’intolleranza medievale ha rialzato la testa. La cultura razionale dell’Illuminismo sta vacillando. Ma il filosofo tedesco Jürgen Habermas ha affermato che il fondamentalismo è essenzialmente moderno.1 Ritiene che sia nato da una reazione al colonialismo europeo che ha fatto a brandelli le antiche culture.
Un fenomeno moderno
Io penso che le origini del fondamentalismo siano ancora più antiche e risalgano a una convinzione del XVII secolo: quella che un giorno la scienza darà una risposta a ogni nostra domanda. L’unica verità è scientifica: un’ideologia che si chiama «scientismo». Il fondamentalismo cristiano è stato una reazione al fondamentalismo scientifico. In risposta alla pretesa di certi scienziati di poter spiegare tutto, i protestanti del Sud degli Stati Uniti hanno detto: «Tutte le risposte sono nella Bibbia. Torniamo alle basi [fundamentals] della parola di Dio». Questa è l’origine della parola «fondamentalismo».
La modernità, tuttavia, è caratterizzata da molte forme di fondamentalismo. C’è quello economico, la credenza semplicistica che la mano invisibile del mercato risolverà tutti i problemi economici, una sorta di culto religioso che ha per centro Chicago. Il XX secolo è stato crocifisso dal fondamentalismo nazionalista, dalla fede cieca nel «mio paese, nel bene o nel male». Ciò ha portato alla morte di milioni di persone in due guerre mondiali. Il fondamentalismo ideologico del comunismo ha portato al massacro di altri milioni di persone in Russia, Cina e Cambogia. Il fondamentalismo religioso non è un ritorno al Medioevo. È completamente moderno. Fa parte della nostra cultura contemporanea.
Un mondo di ideologie semplicistiche
Il fondamentalismo è semplicistico. Spiega tutto facendo riferimento a una maniera elementare di vedere la realtà. Questa tendenza alla ipersemplificazione è accentuata dai moderni mezzi di comunicazione sociale. La comunicazione istantanea di messaggi abbreviati riduce i problemi complessi a slogan. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump porta avanti il suo programma politico a forza di tweet. «Tutte le grandi civiltà – dice padre Adolfo Nicolás, già superiore generale dei gesuiti – hanno affrontato domande essenziali: cosa significa essere umani? Come si raggiunge la felicità? Il nostro universo ha un destino ultimo o va alla deriva verso un’estinzione priva di senso? La comunicazione incessante, lo scambio infinito di sms, per non parlare del sexting, tendono a sopprimere l’esplorazione di tali questioni in profondità».2
Il fondamentalismo in tutte le sue forme prospera perché l’idea della verità, se non è in senso strettamente scientifico, sta evaporando. Il presidente Trump accusa tutti di diffondere fake news, ma lui si inventa la sua verità ogni giorno. Il comico statunitense Stephen Colbert ha coniato un nuovo termine inglese, truthiness, che si riferisce a una sensazione puramente soggettiva di verità. È l’espressione di una «reazione di pancia». It is true because I feel it. È vero perché lo sento. Su Twitter e nei blog molta gente spara affermazioni senza preoccuparsi se siano o meno vere. Una volta lessi in un blog che, quando ero Maestro dell’Ordine, diedi il permesso a un provinciale di convivere con la sua amante, una suora, in un vagone ferroviario!
L’ascesa del populismo in tutta Europa è conseguenza di tutto ciò: lo vedete in Italia ma anche in Polonia, in Ungheria, nella Repubblica Ceca, in Germania con Alternative für Deutschland, e addirittura in Scandinavia. È stato il populismo a causare la Brexit in Inghilterra e a portare Trump alla Casa Bianca. Il filosofo francese Bernard-Henri Lévy ha dichiarato: «Rischiamo il completo collasso dell’Europa. E, se questo accade, prenderanno il sopravvento le peggiori forme di populismo, torneranno il razzismo e l’antisemitismo e a seguire la miseria. La solita vecchia storia! […] Siamo in una situazione di catastrofe al rallentatore».3
Ho evocato una serie di termini correlati: fondamentalismo, populismo, truthiness. Se fossi uno scienziato sociale, mi prenderei del tempo per esplorare le loro relazioni precise. Ma io non lo sono, e non ho il tempo di cercare quella chiarezza concettuale tanto amata dai Romani! Mi concentrerò quindi sulla domanda chiave: come possiamo comunicare la nostra fede in questo mondo di oggi, caratterizzato da ideologie semplicistiche, convinzioni appassionate che si scontrano nella notte?4
Ascoltare, ma anche contestare
Prima di tutto, la nostra fede deve entrare in contatto con le speranze e le paure dei nostri contemporanei che sono attratti dalla cultura fondamentalista. Dobbiamo capire perché pensano e votano in quel modo. Spesso la gente di sinistra parla con disprezzo di coloro che sono attratti dal fondamentalismo e dal populismo, come fossero esseri spregevoli. Hillary Clinton ha detto che la metà dei sostenitori di Trump era un «branco di miserabili». Ciò non poteva che confermare la loro sensazione che l’élite li considera delle nullità. Se non prestiamo attenzione a ciò che li muove, la nostra fede sarà irrilevante. Il generale de Gaulle ritornò al potere in seguito a un discorso in Algeria nel 1958, in cui disse a una vasta folla: «Je vous ai compris» (Io vi ho capito). Nessuno ha mai scoperto che cosa esattamente volesse dire, ma la gente ha sentito che là c’era qualcuno che l’aveva ascoltata!
Ma dobbiamo anche contestare gli assunti di base della nostra cultura fondamentalista e populista. Altrimenti saremmo ugualmente irrilevanti. Quindi, come possiamo nello stesso tempo entrare in contatto con le speranze e le paure, e contestarne le basi? Questo è il compito della nostra fede in un’epoca di fondamentalismo!
Il dolore degli invisibili
Tanti si avvicinano ai partiti populisti o alle sette fondamentaliste perché si sentono lasciati indietro. Sui loro iPhone vedono scorci di un mondo di ricchezza e di privilegi da cui sono esclusi. Non hanno voce né futuro. Sono solo numeri nelle statistiche. Gli italiani del Sud hanno votato per i partiti populisti perché avevano perso ogni fiducia nelle istituzioni dello stato. In Gran Bretagna hanno votato per la Brexit gli abitanti delle vecchie zone industriali del Nord, che una volta erano i centri della produzione e dell’attività mineraria. Molti sanno che la Brexit non porterà loro alcun beneficio, ma che importa? È un...

Indice dei contenuti

  1. I VERITAS
  2. II CONVERSATIO
  3. Nota redazionale
  4. Nota iconografica a cura di Giuseppe Frangi
  5. Indice dei nomi