La poesia luogo del nulla

Alda Merini

• Editore: Manni
• Anno: 2015
• ISBN:
  9788862666435
• Argomento: Literature
• Categoria: Italian Poetry

"La poesia è il luogo del nulla, il luogo degli incontri. La poesia è la vita che hai dentro. Molti hanno pensato che la mia poesia sia la mia follia. Pochi hanno capito, invece, che la mia poesia è nata a prescindere da tutto e da tutti."Attraverso una appassionante conversazione con Chicca Gagliardo e Guido Spaini, e attraverso una delezione dei suoi versi, Alda Merini spiega la sua idea di poetica – e dunque della vita, dell'amore.

DEDICHE

Per Maria Corti

Maria, dolce compagna occulta

Che non ami farti vedere

Sei stata per anni col cuore

La mia fantasia…

Virgulto di primavera

Virgilio delicato

Non so perché ma in te

C’è l’uomo dei miei sogni:

Un guscio che si apre,

Rivela l’attonito pulcino

Che, messo in uno stagno

È diventato acqua.

Manganelli

O imene, tenebra e luce

Contatto del primo amore

Pelle liscia ed esausta

Che piange di poesia

Sul lido dell’astratto

Dove si sogna amore

E c’è un frate indovino

Che celebra le nozze.

Turoldo

Davide, c’è un aspetto delle cose

Che pare una verità della chiesa

Ed è solo una porta che chiude le assurdità della

[vita

Come un giunco mi sono piegata

Davanti all’amore di Dio

E ne ho avuta un’offesa atroce.

Non so cosa pernsare della tua devozione

Se non che cerco pietre per una nuova chiesa.

G. S.

Come Elliot in una sera d’estate

Siamo andati per vie campestri

Tenendoci per mano

Gonfi d’eutanasia

Non cercare altri amori

O morto nella sapienza

Tu che pensi che un prato

Equivalga alla morte

E duro e secolare questo

Assurdo camino

Né troveremo un chiostro

E neanche un tozzo di pane

A mia sorella

Il nostro viale era il mattino,

silenzioso, mattino di aprile,

immote come fanciulle

scendevamo nell’aia

dei nostri sogni infiniti,

qualcosa ci consolava

la ridente e giocosa giovinezza,

eravamo come le capre

ci bastava un po’ d’erba

e un po’ di rorida acqua.

Adesso la tempesta ci avvelena,

e il nostro cuore è fatto sospettoso

dai mille pericoli di vita,

forse tremiamo per gli altri

ma in fondo siamo rimaste intatte

credenti in un Dio che non muore,

ma forse ci troveremo

oltre queste barriere

come angeli oscuri

che hanno patito la morte

ma che possono credere ancora

che oltre le mura del cielo

sorga un terra santa,

edificante leggera,

la terra di tutti i fratelli.

A Michele Pierri a Carlo Betocchi

tu eri amico di Betocchi amore

e di tanti altri amici e tu poeta

gravavi sopra colpe e dimensioni

amore ahimé che stordimento azzurro

(era il mare gravoso di fontane)

eri tu che dicevi adesso metti

una assurda parentesi al tuo dire

e baciami la bocca, o nutrimento

di grande meraviglia e ricordare

o tuoi bianchi capelli e le tue grevi

palpebre chiare come erano azzurri

i tuoi occhi amor mio e giovinetto

mi sembravi e io ti offrivo un corpo

di perdute canzoni e tu dicevi

non posso amore mio

giacere in fondo a te così profonda

è la tua, la nostra poesia

ad Alfredo Pierri

Uomo che ingigantisci la tua ombra

sicuro tuono di quella medusa

che trionfa nell’algebra dei nomi

Portatore di luce e nascimento

di nuova legge tu al cospetto umano

rendi moneta a Cesare sicura

e ti vanti del ruolo di dominio

onde percorso sei nelle tue ve...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Dedica
• LA CONVERSAZIONE
• I VERSI
• LE QUATTRO POESIE DELLA VERGOGNA
• DEDICHE
• AMORI
• VERSI SPARSI