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Io, partigiana. La mia Resistenza
Informazioni sul libro
Lidia Menapace è nata nel 1924 a Novara, vive a Bolzano. Staffetta partigiana, senatrice della Repubblica italiana, pacifista e femminista militante, in questo libro racconta la sua esperienza nella Resistenza attraverso i grandi eventi storici e gli episodi di eroismo personale e collettivo. La tessera del pane e i bombardamenti, la solidarietà tra famiglie e le fughe in bicicletta, la distribuzione dei giornali clandestini e la paura dei posti di blocco dei nazifascisti, la consegna dei messaggi in codice imparati a memoria, l'aiuto prestato a un giovane ebreo nella fuga in Svizzera, i libri sui sindacati letti di nascosto, lo studio al lume di candela durante il coprifuoco… E poi, la presa di coscienza graduale del valore politico della Resistenza, che ha posto le fondamenta teoriche e pratiche del progetto di una società solidale e partecipata il quale, se trovò un seguito forte nella Costituzione, fu poi tradito nella storia reale dell'Italia. Ma, come le scriveva in un bigliettino il generale Alexander, comandante delle forze alleate, "Lidia resisté"; e la Menapace continua ancora oggi a combattere.Una fondamentale testimonianza, storica e coinvolgente, corredata da schede di approfondimento che guidano nella lettura anche un pubblico di giovani.
Domande frequenti
Informazioni
Io spero che a narrarti riesca
ITALO CALVINO
Oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l’oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l’armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
l’eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dai corri avanti!
ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano
oltre il tronco il cespuglio il canneto
l’avvenire di un giorno più umano
e più giusto più libero e lieto.
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
che non sanno la storia di ieri
io son solo e passeggio fra i tigli
con te cara che allora non c’eri.
E vorrei che quei nostri pensieri
quelle nostre speranze di allora
rivivessero in quel che tu speri
o ragazza color dell’aurora.
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
Gli anni della formazione
SCHEDA
Il Concordato tra Chiesa cattolica e fascismo
Patti Lateranensi è il nome con cui sono noti gli accordi di mutuo riconoscimento tra il Regno d’Italia e la Santa Sede sottoscritti l’11 febbraio 1929, grazie ai quali per la prima volta dall’Unità d’Italia furono stabilite regolari relazioni bilaterali.
Il rapporto tra Stato e Chiesa era precedentemente disciplinato dalla cosiddetta “legge delle Guarentigie”, approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma. La legge delle Guarentigie non venne mai riconosciuta dai pontefici, da Pio IX in poi; la somma stanziata anno per anno dal governo italiano venne conservata in un apposito conto, in attesa di concludere un accordo con la Santa Sede.
I Patti Lateranensi si compongono di tre documenti distinti. Il primo è un trattato di diritto internazionale che fonda un nuovo Stato, la Città del Vaticano.
La Convenzione finanziaria è il secondo documento, che regola i rapporti finanziari tra Italia e Vaticano.
L’ultimo documento è il Concordato: quarantacinque articoli che trattano la materia religiosa e disciplinano i rapporti tra Stato e Chiesa. Particolarmente significativi sono gli articoli 34 e 36 che riconoscono effetti civili al matrimonio religioso e sanciscono l’obbligo di insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
SCHEDA
Il Concordato tra Chiesa cattolica e Germania
Il 20 luglio 1933 papa Pio XI aveva stipulato con la Germania nazista un Concordato (Reichskonkordat) che garantiva alla Chiesa cattolica alcuni privilegi, in particolar modo per quanto concerneva l’insegnamento religioso.
La Germania nazista venne tuttavia ben presto meno ai patti: già durante la Notte dei lunghi coltelli furono uccisi alcuni dirigenti di organizzazioni cattoliche, e poco dopo iniziarono le persecuzioni anticattoliche. Il cardinale Eugenio Pacelli (futuro papa Pio XII e allora cardinale segretario di Stato) rivolse invano, dal 1933 al 1939, 45 note di protesta al governo tedesco, senza alcun risultato.
L’enciclica Mit brennender Sorge parla della situazione della Chiesa cattolica tedesca e dei suoi membri nella Germania nazista. Il documento deplora le violazioni del Concordato del 1933 e condanna la dottrina nazionalsocialista come fondamentalmente anticristiana e pagana:
“Non si può considerare come credente in Dio colui che usa il nome di Dio retoricamente, ma solo colui che unisce a questa venerata parola una vera e degna nozione di Dio. […] Né è tale chi, seguendo una sedicente concezione precristiana dell’antico germanesimo, pone in luogo del Dio personale il fato tetro e impersonale, rinnegando la sapienza divina e la sua provvidenza; un simile uomo non può pretendere di essere annoverato fra i veri credenti.”
In particolare, il documento condanna in chiari termini il culto della razza e dello Stato, definendoli perversioni idolatriche e dichiarando “folle” il tentativo di imprigionare Dio nei limiti di un solo popolo e nella ristrettezza etnica di una sola razza.
La pubblicazione dell’enciclica Mit brennender Sorge destò una violenta reazione da parte del regime nazista, colto di sorpresa dalla lettura dell’enciclica dai pulpiti delle chiese. Hitler in persona ordinò di sequestrare tutte le copie del testo e di impedirne l’ulteriore diffusione. Vennero inoltre inasprite le persecuzioni contro i cattolici. Si celebrarono migliaia di nuovi processi verso esponenti del clero (con l’accusa di frode fiscale o di abusi sessuali), con il supporto della stampa propagandistica. Vennero colpiti anche alcuni giornali cattolici (costretti alla chiusura) e associazioni cattoliche (fino ad ottenerne lo scioglimento).
Nel maggio del 1937, Hitler dichiarò: “Noi non possiamo ammettere che l’autorità del governo sia messa sotto attacco da qualsiasi altra autorità. E questo vale anche per le Chiese”. Tale ammonimento era rivolto non solo alla Chiesa cattolica, ma anche alle Chiese protestanti in disaccordo con il regime hitleriano.
Eugenio Pacelli, eletto papa Pio XII nel 1939, pur conservando una posizione teologica fortemente critica nei confronti del paganesimo nazista e politica contraria alla guerra, ebbe comportamenti ambigui di tolleranza se non di complicità, ad esempio sulla questione degli ebrei e su quella della fuga di criminali nazisti, dopo la caduta di Hitler.
Indice dei contenuti
- Copertina
- Prefazione: di Carlo Smuraglia
- IO, PARTIGIANA
- SCHEDE
- APPENDICE PRIMA
- APPENDICE SECONDA