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Alda Merini racconta la sua città, ricorda in una lunga prosa la Milano dell'infanzia e della giovinezza, quella dei quartieri popolari e delle osterie, dei barboni e degli artisti, dei cinema e delle librerie, delle sorelle Fontana e del prete esorcista di Ratanat.Alda Merini canta Milano, una città profondamente cambiata che non riconosce: "Milano è diventata una belvanon è più la nostra città, adesso è una grassa signorapiena di inutili orpelli."Completano il volume un'antologia critica sulla poetessa e un inserto fotografico che descrive attraverso le immagini il rapporto tra la poetessa e Milano.

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Informazioni

Editore
Manni
Anno
2015
ISBN
9788862666411
Argomento
Letteratura
Antologia critica essenziale
Alda Merini è una persona generosa e disordinata; da molti anni dona e detta le sue poesie ad amici e visitatori, ad editori grandi, piccoli ed improvvisati: di conseguenza, la produzione della Merini risulta dispersa in tantissime edizioni alcune delle quali pressoché clandestine e comunque non rinvenibili fuori di Milano, molte poco curate e disorganiche.
Il libro che maggiormente consente un serio e completo approccio alla poesia della Merini è di certo Fiore di poesia, curato da Maria Corti, amica, estimatrice e quasi materna protettrice di Alda: si tratta di una antologia (Einaudi, 1998) della produzione tra il 1951 e il 1997, introdotta da un ampio saggio nel quale la Corti offre la lettura fino ad oggi più organica della scrittura poetica della Merini. Ne riportiamo alcuni stralci.
Questo volume intende offrire al lettore una visione letteraria del cammino poetico di Alda Merini che vada al di là dei singoli libretti che annualmente fioriscono sulla terra editoriale italiana, creando spesso miti dell’immaginario e confondendo il lettore avveduto, consapevole che la scrittura, la poesia, è un dato il quale prepotentemente mette nell’ombra ogni cronaca coi suoi eventi. […]
Come già scrissi nella Introduzione al volume einaudiano di Alda Merini, Vuoto d’amore, è per noi illuminante il processo mentale seguito da questa originale poetessa: dapprincipio lei vive all’interno di una realtà tragica in modo allucinato e sembra vinta; poi la stessa realtà irrompe nell’universo memoriale e da lì è proiettata nell’immaginario e diviene una visione poetica dove ormai è lei a vincere, a dominare, non più la realtà. […]
Il gobbo, lirica datata 22 dicembre 1948, quando la Merini ha diciassette anni, è insieme dolcemente narrativa e simbolica nel mentre rivela un eccezionale distacco con contemplazione ironico-malinconica di se stessa. […]
Nei primi volumetti poetici della Merini non solo si individuano motivi che saranno di tutta la sua poesia futura, ma soprattutto colpisce l’intrecciarsi di temi erotici e mistici; si pensi ai titoli stessi: alla Presenza di Orfeo si affianca nel 1955 Paura di Dio, edito da Scheiwiller. Paura di Colui “che ha due volti”, uno di luce e l’altro “fosco”, tenebroso, per cui la costante situazione erotica della Merini e il suo misticismo sembrano quasi illustrare una inconsapevole vocazione manichea dell’autrice. Non è naturalmente poesia colta quella della giovane Merini, c’è uno stato di rapimento e di oscuro interrogarsi, sincero e violento, un tutto che è apparso subito alla sua uscita pubblica molto originale. […]
Da questo risvolto di copertina [di Nozze romane, Schwarz, 1955, ndr] sono proficuamente estrapolabili due riflessioni: la prima è sul potere profetico che emana dai versi, soprattutto da quelli più interiormente estatici, contemplativi, calmi per così dire. La seconda riflessione riguarda l’impossibilità della giovane donna a liberarsi dall’angoscia, l’impotenza a una soluzione razionale, quasi i primi segnali della futura follia. […]
Un posto a sé merita la raccolta Tu sei Pietro, uscita da Scheiwiller nel 1961, una silloge poetica suggerita ad Alda Merini dall’astrologa e letterata di quegli anni, Violetta Besesti. […] La situazione drammatica di passione non corrisposta, unico prezioso esempio nella poesia di Alda Merini, che in fondo è principalmente poesia d’amore, offre esiti creativi nuovi: la natura infelice di una passione non realizzabile produce un colpo d’ala che fa prendere spicco a queste liriche dando loro un’intensità compatta, che valorizza le tendenze mistiche sempre presenti nella Merini e fa assomigliare le sue fantasie passionali a quelle di qualche grande figura femminile dell’area delle scrittrici mistiche del passato cristiano. La passione è solitaria, si sviluppa tra le membra della donna che ha la mente lontana, persa dietro l’assente, l’intoccabile per definizione. Un tema nuovo che contraddistingue questa raccolta e le dà il carattere di una narrazione imparentata col fato, con le reti del destino da tragedia greca. […]
Con il 1965 inizia l’internamento di Alda al manicomio Paolo Pini, assenza dal mondo che prosegue sino al 1972 con qualche ritorno in famiglia e la nascita dell’amatissima figlia Barbara. […]
Nel 1984 l’editore Scheiwiller riprese le trenta liriche [pubblicate sulla rivista “Il cavallo di Troia”], insieme ne aggiungemmo altre dieci e nacque il ben noto volume [La Terra Santa], dal quale riprendiamo i testi per questa antologia.
Ci si chiederà: perché i quaranta testi e non il possibile centinaio di liriche presenti nei dattiloscritti? Va precisato che per anni Alda Merini si era abituata, su consiglio dei medici, a scrivere di getto, spesso a scopo liberatorio; nacquero così, a fianco ai testi poetici di grande valore, altri di carattere comunicativo. Di qui l’utilità di un lavoro di selezione che isoli le perle e i brillanti e dia loro la possibilità di splendere. […]
Per sua fortuna e nostra letizia Alda Merini negli ultimi anni Ottanta e nei primi Novanta riprende quota, scrive, avvicina gli amici di un tempo fra cui mi pongo, ricomincia a pubblicare. Qualche cambiamento nella storia e geografia culturale ha luogo: intanto affianca alla poesia la prosa, validissima e carica dell’eccezionale ricchezza metaforica che ha sempre distinto la sua poesia. Nel rileggere oggi L’altra verità. Diario di una diversa (1986), Delirio amoroso (1989), Il tormento delle figure (1990) si sente scorrere nelle pagine prosastiche una vena lirica, si coglie l’incomparabile penetrazione di un mondo artistico unico, di un’unica maniera di vedere il reale. […]
Nel 1993 Alda Merini scrisse anche Titano amori intorno, uscito presso l’editore La vita felice con sei [otto, ndr] disegni di Alberto Casiraghi. Sia Casiraghi con le sue miniedizioni Pulcinoelefante sia La vita felice esercitarono una forte suggestione editoriale su Alda Merini che avviò anche una fitta composizione aforistica e canalizzò nei minitesti quasi tutta la produzione degli ultimi anni. […]
Con Ballate non pagate (1995), edite da Einaudi a cura di Laura Alunno, la poesia riprende quota e si apre a molteplici aspetti del reale di anni lontani o di giorni vicini: ansia per la morte di amici che la ferisce profondamente, come un misterioso fato incombente, e insieme un accendersi di visioni sensuali contemplate nella memoria o una ripresa di temi legati al quotidiano del quartiere milanese dei Navigli, su cui la scrittrice aveva già composto nel lontano 1983 Le satire della Ripa. […]
Un colpo d’ala offre la raccolta di poesie La volpe e il sipario con illustrazioni di Gianni Casari – postfazione di Simone Bandirali, Girardi editore, Legnano 1997, per ora cronologicamente ultimo volumetto della Merini. Si rivela qui costantemente applicata la tecnica della poesia che nasce di getto per via orale e altri trascrivono. Il fenomeno, tipicamente contemporaneo di una scelta della oralità a svantaggio della scrittura, è per ora unico dentro l’universo della poesia contemporanea; gli altri poeti fanno serate di recita, ma si tratta di letture, non di tecnica da aedo, dalla quale provengono l’organizzazione dei livelli formali degli enunciati e la loro ripetitività. […]
La tecnica dell’improvvisazione, del “far nascere di getto”, ha accompagnato tutta l’esistenza della poesia presso la Merini, ma in...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Milano è una grassa signora
  3. CANTO MILANO
  4. ALBUM
  5. LE SATIRE DELLA RIPA
  6. La notte
  7. L’untore
  8. I fiori del poeta
  9. Per il sindaco di Milano
  10. In breve, non so quanto mi manchi a morire
  11. I testimoni
  12. I postulanti
  13. Una donna coraggiosa e sola
  14. Il metrò
  15. Nella città del vacuo dolore
  16. Il più bel fiore della primavera
  17. Giusto, è da troppo tempo che non ti vedo
  18. Di questi venti giorni passati con tenero soffrire
  19. Troppo vecchia oramai per correrti dietro
  20. Tu te ne vai al mattino
  21. Padre Gabriele
  22. Manganelli sul Naviglio
  23. Manganelli e la psicanalisi
  24. Il Baffo
  25. La moglie del Baffo
  26. Franzini
  27. Il prete di Ratanat
  28. Tangenziale dell’ovest
  29. Continuo a girare per Milano
  30. Antologia critica essenziale