III
OTTO SONETTI E CINQUE E-MAIL
PRIMA E-MAIL
Inviata: domenica 1 dicembre 2013 17:29
Carissimo Professor Magrelli,
Le ho inviato con WeTransfer un breve powerpoint in cui potrà vedere l’evoluzione dei restauri sulle due opere prese in considerazione all’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
Come Le accennò Caterina Cardona, l’Istituto possiede una piccola quadreria da tempo abbandonata. Oltre a esser stata, nei decenni, assai mal valutata, passando opere di pieno Cinquecento come testi ottocenteschi di scarso valore.
L’amicizia e generosità della dottoressa Eugenia De Beni – restauratrice che, per le Scuderie del Quirinale, si occupò dei delicati interventi sulle opere di Lorenzo Lotto – ha consentito di intraprendere il recupero di due tele, e svelare l’autore di una terza.
Si tratta di un Apollo di scuola napoletana di metà Settecento, la seconda opera che vedrà nel powerpoint; di un Cristo e l’Adultera di cui si sono individuate firma e data (Francesco Magliolo, 1688). E del Virgilio di cui Le ha parlato Caterina.
Una tela maltrattata, tanto da esser interessata anche da squarci della tela, e completamente ossidata nelle vernici che, una volta liberata dal sudiciume, ha rivelato trattarsi di opera di pieno Settecento e di bella qualità. Probabilmente immaginata come trompe-l’oeil marmoreo da porre a mo’ di fregio nella parte superiore di uno studiolo o d’una biblioteca, come d’uopo in quegli anni.
Le immagini valgono meglio di ogni mia descrizione e, in ogni caso, La disturberò telefonicamente nei prossimi giorni.
Per ora, un grato e cordiale saluto in attesa di conoscerci a Londra a gennaio.
Un augurio di buona serata
Giovanni
I. First poetic e-mail
This WeTransfer, Valerio, is to show
a PowerPoint, so you will understand
what one sad picture had to undergo
to be restored by Beaux Arts’ expert hand
in London, where the Institute of Culture
possesses an unusual collection.
One simple piece (graceful, austere) is sure
to satisfy the most minute inspection,
a tarnished portrait (rather badly torn)
of Virgil dating from the eighteen hundreds,
trompe-l’oeil marble, which seen without warning
in some office still has power to stun.
I hope that this description’s on the money:
pictures are always better though, Giovanni
I. Prima e-mail poetica
Il WeTransfer, Valerio, è per mostrarti
un powerpoint che ti possa spiegare
restauri fatti alle Belle Arti
di un’opera che occorreva salvare
a Londra. L’Istituto di Cultura
possiede una curiosa quadreria
in cui fa spicco, per la sua naturalmente
spoglia ed austera leggiadria,
una tela ossidata (ha vari squarci)
di Virgilio. È del pieno Settecento,
trompe-l’oeil marmoreo che può ancora darci,
fregio di uno studiolo, turbamento.
La descrizione spero non t’inganni:
meglio sempre le immagini. Giovanni
II. My Very First English Poem
Nothing is more like a blind man than a man in a country where he does not know the language
Louis Guilloux
How difficult it is to write a sonnet
in a language so hard to dominate!
At least I need guides, Virgil or a pet
for a blind person as I am here (I hate
not understanding well). A double duty:
to build a poem, en plus, about my hero,
Dante’s guide, Poetry’s guide, guide to Beauty,
which I’d had to describe with my own biro…
Far from Italian sounds, far from my language
I must use only rugged monosyllables
and with such ridiculous, poor baggage
I’d settle for a sort of musical
box, or, at best, something that will sound funny:
meglio sempre le immagini, Giovanni.
II. La mia primissima poesia in inglese
Nessuno assomiglia tanto a un cieco, quanto un uomo che ignora la lingua del paese in cui si trova
Louis Guilloux
Quanto è difficile scrivere un sonetto
in una lingua così dura da dominare!
Dovrei avere almeno qualche guida, un Virgilio o un cane
da ciechi, essendo io tale qui (detesto
non comprendere bene). Un doppio compito:
costruire una poesia, en plus, sul mio eroe,
guida di Dante, della Poesia, della Bellezza,
che dovrei descrivere solo con la mia biro…
Lontano dai suoni italiani, lontano dalla mia lingua,
devo usare soltanto aspri monosillabi
e con un tale ridicolo, povero bagaglio
riuscirò a fare giusto una specie di
carillon, o tutt’al più qualcosa che suoni divertente:
meglio sempre le immagini, Giovanni.
III. Domestic Restoration
Paintings were wandering from room to room,
(so many) as I saw my sister gather
Bostick, glass-paper, files and blades together
to make a void with theory’s new broom!
Cross-hatching was itself a theory,
Brandi’s great innovation, a device
to chill ten thousand candidates like ice
in an exam not even destiny
would pass. And what my sister’s Zen could do
to pictures made the Nothing open wide
from every gap in paint that time had pried,
working with gypsum, chamois, gel and glue.
But who’ll restore les neiges d’antan? So many…
Are pictures always better then, Giovanni?
III. Restauro domestico
Quanti quadri giravano per casa,
mentre vedevo mia sorella armata
di lime, lame, attack, carta vetrata
fare vuoto, teoria, tabula rasa!
Teoria, perché l’idea il rigatino
fu un’invenzione critica che Brandi
elaborò per mille e mille candidati
a un esame che neanche il destino
poteva prevedere. E il gesto zen
di mia sorella dischiudeva il nulla
nella lacuna spalancata sulla
tela, tra gesso, daino, colla e gel.
Ma chi restaurerà tutti quegli anni?
Meglio sempre le immagini, Giovanni?
IV. Complaint about a Dictionary of Rhymes
I was so happy to have found a rhyme
that could connect two such different words
as “hero” and “biro”. I felt I was the Lord
of English, when Clarissa – What a crime! –
told me, alas, that “biro” sounds like “Byron”
(a writer, between brackets, I’ve never liked:
poems like tinplate, in short, something faked,
far as can be from Virgil’s sharp and iron
verses). Therefore, because of such a tome,
all was destroyed. Ok, no problem, but
I need at least some compensation: what
could you give me to take back to Rome?
Pounds? Euros? I’d prefer images, honey!
Meglio sempre le immagini, Giovanni.
IV. Lamento su un rimario
Ero così felice per aver trovato una rima
che potesse unire due parole tanto diverse
quali “eroe” e “biro”. Mi sentivo il Signore
dell’Inglese, quando Clarissa – Che crimine! –
mi ha detto, ahimè, che “biro” suona come “Byron”
(uno scrittore, fra parentesi, che non mi è mai piaciuto:
poesie fatte di latta, in breve, qualcosa di falso,
lontanissime dai ferrei e acuminati versi di
Virgilio). Perciò, a causa di quel libro,
tutto è andato distrutto. Ok, no problem, però
ho bisogno almeno di qualche risarcimento: cosa
puoi darmi da riportare a Roma?
Pounds? Euro? Preferirei immagini, bello mio!
Meglio sempre le immagini, Giovanni.
V. Second poetic e-mail
My dear Valerio, it’s a vast domain,
and this ...