Miss Marple: giochi di prestigio
eBook - ePub

Miss Marple: giochi di prestigio

  1. 210 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Miss Marple: giochi di prestigio

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Pregata da un'amica, Miss Marple si è trasferita temporaneamente nell'immensa villa vittoriana di Stonygates dove il proprietario, Lewis Serrocold, ha organizzato un istituto di rieducazione per giovani delinquenti. Sull'antico edificio regna un'atmosfera di mistero che culmina nell'assassinio di un ricco filantropo in visita. L'ispettore Curry, incaricato nelle indagini, non sa come muoversi in quello strano ambiente di bizzarri idealisti, psichiatri e minorati mentali, e di sicuro le sue indagini si risolverebbero in un fiasco se in suo aiuto non intervenisse proprio quella strana vecchietta che sembra capace di osservare più a fondo le cose, scindendo l'illusione dalla realtà. Sarà infatti proprio Miss Marple, alla quale è tornato in mente un gioco di prestigio, a risolvere l'intricato caso.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Miss Marple: giochi di prestigio di Agatha Christie, Ombretta Giumelli in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Literatur e Kriminal- & Mysterienliteratur. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2010
ISBN
9788852014970

1

La signora Van Rydock si scostò dallo specchio e sospirò.
«Mah, credo che possa andare» sussurrò. «Che te ne pare, Jane?»
Miss Marple guardò ammirata la creazione di Lanvanelli.
«A me sembra un magnifico vestito» rispose.
«Già, il vestito è molto bello!» sospirò la signora Van Rydock.
«Toglimelo, Stephanie!»
La cameriera, una donna anziana dai capelli grigi e la bocca piccola e tirata, sfilò delicatamente il vestito da sopra la testa della signora Van Rydock, che teneva le braccia alzate.
La signora Van Rydock rimase davanti allo specchio, con la sottoveste di raso color pesca. Portava un bellissimo corsetto, e le gambe, ancora ben tornite, erano fasciate da velatissime calze di nylon. Il viso, grazie a un trucco leggero e ai regolari massaggi tonificanti, sembrava, a una certa distanza, quello di una ragazzina. I capelli, grigi con i riflessi azzurri, erano molto ben pettinati. Era praticamente impossibile, guardandola, immaginare come fosse al naturale. Tutto ciò che con il denaro si poteva fare, lo aveva fatto, e in più, si sottoponeva a diete, massaggi, e costanti esercizi di ginnastica.
Ruth Van Rydock guardò l’amica con un sorriso divertito.
«Jane, pensi che siano in molti a capire che noi due abbiamo la stessa età?»
Miss Marple rispose in tutta sincerità.
«Neanche per sogno, ne sono certa!» esclamò in tono rassicurante. «Io invece temo di dimostrare ogni minuto della mia età.»
Con i suoi capelli bianchi, il viso roseo segnato da mille rughe, e gli occhi azzurri dall’espressione innocente, Miss Marple sembrava una dolce, vecchia signora, mentre nessuno avrebbe chiamato la signora Van Rydock una dolce vecchia signora!
«Credo proprio di sì, Jane» disse la signora Van Rydock. Poi aggiunse con un sorriso tirato: «E pure io! Anche se in modo diverso. “È davvero sorprendente come quella vecchia megera riesca a tenersi in forma!” ecco cosa dicono di me! Quindi lo sanno perfettamente che sono vecchia! E, mio Dio, anch’io mi sento vecchia!».
E si lasciò cadere sulla poltroncina di raso.
«Non c’è altro Stephanie» disse. «Puoi andare.»
Stephanie prese il vestito e uscì.
«Cara vecchia Stephanie!» esclamò Ruth Van Rydock. «Sono più di trent’anni che sta con me ed è l’unica donna che sappia come sono fatta veramente! Jane, debbo parlarti.»
Miss Marple si chinò leggermente in avanti, pronta ad ascoltare. Il vestito nero un po’ sciatto, l’enorme borsa della spesa, e il suo aspetto di vecchia signora stonavano dentro quella lussuosa camera d’albergo.
«Sono preoccupata, Jane. Preoccupata per Carrie Louise.»
«Carrie Louise?» ripeté pensosa Miss Marple. Quel nome la riportò indietro negli anni. Rivide il collegio di Firenze, rivide se stessa: l’inglesina dal viso roseo, che aveva studiato dalle suore, e le Martin, le due americane che la incuriosivano per quel loro strano modo di parlare, la loro disinvoltura e vitalità. Ruth, alta, sempre in movimento, entusiasta, e Carrie Louise, piccola, delicata, assorta.
«Quando l’hai vista l’ultima volta, Jane?»
«Oh, tanti anni fa. Venticinque, come minimo! Naturalmente ci scambiamo sempre gli auguri a Natale.»
Che strana quell’amicizia tra la giovane Jane e le due americane! Anche se le loro strade si erano quasi subito divise, era rimasto tra loro l’affetto di una volta; si scrivevano qualche lettera di tanto in tanto e gli auguri di Natale. Strano, anche, che fosse Ruth, che aveva la casa, o meglio le case, in America, la sorella che aveva visto maggiormente. No, forse non era tanto strano, perché Ruth, come la maggior parte delle americane del suo ceto sociale, era cosmopolita e quasi ogni anno faceva un veloce giro in Europa: Londra, Parigi, la Riviera e di nuovo a casa, non prima però di aver fatto visita ai vecchi amici. Avevano avuto tanti altri incontri come questo, in altri hotel: il Claridge, il Savoy, il Berkeley o il Dorchester; un pranzo raffinato, ricordi piacevoli e un addio veloce, affettuoso. Ruth non aveva mai avuto tempo di recarsi a St Mary Mead, né, d’altronde, Miss Marple, se l’era mai aspettato. La vita di ciascuno di noi ha un suo “tempo”, come nella musica; quello di Ruth era “presto”, mentre quello di Miss Marple era “adagio”, cosa che a lei non dispiaceva.
Così era l’americana Ruth che Miss Marple aveva rivisto spesso, mentre Carrie Louise, che abitava in Inghilterra, non la vedeva da più di vent’anni. Strano, ma del tutto naturale, perché quando si vive nello stesso paese, uno non sente il bisogno di programmare incontri con i vecchi amici: prima o poi è convinto che li incontrerà. Questo però, se ci si muove in sfere diverse, non accade mai. Le strade di Jane Marple e di Carrie Louise non si erano mai incrociate, tutto qui.
«Perché sei preoccupata per Carrie Louise, Ruth?» chiese Miss Marple.
«In un certo senso è proprio questo che mi preoccupa! Non lo so!»
«Non è malata, vero?»
«È molto delicata, lo è sempre stata. Ma non direi che stia peggio del solito, considerando che tira avanti come tutti noi.»
«È infelice?»
«Oh, no!»
“No, non può trattarsi di questo!” pensò Miss Marple. Era difficile immaginare Carrie Louise infelice… eppure, in certi periodi della sua vita, lo era certamente stata. Solamente… l’immagine non le era ben chiara… disorientata, questo sì, oppure incredula, anche, ma profondamente addolorata… no.
Le parole della signora Van Rydock vennero a proposito. «Carrie Louise» disse «è sempre vissuta fuori dal mondo e non lo conosce. Forse è proprio questo che mi preoccupa.»
«Le circostanze in cui si è trovata» cominciò Miss Marple, ma subito si interruppe, scuotendo la testa. «No» concluse.
«No, è lei che è fatta così» spiegò Ruth Van Rydock. «Carrie Louise, di noi tre, era quella che aveva degli ideali. Naturalmente era di moda, da giovani, avere ideali; anche noi li avevamo, come tutte le altre fanciulle. Tu avevi intenzione di curare i lebbrosi, Jane, io di farmi suora. Ma poi questi grilli passano a tutti! Il matrimonio, credo, li spazza via completamente. Del resto, tutto sommato, mi pare che il matrimonio a me non abbia fatto male!»
Miss Marple trovò che Ruth si era espressa in modo alquanto moderato: l’amica, infatti, si era sposata tre volte, ogni volta con un uomo molto ricco, e ogni matrimonio era regolarmente finito con un divorzio che aveva aumentato il suo conto in banca senza minimamente amareggiare il suo spirito.
«Naturalmente» continuò la signora Van Rydock «sono sempre stata forte. Non sono una che si abbatte, io. Non mi sono mai aspettata molto dalla vita né tanto meno dagli uomini… questo mi è stato di grande aiuto… non provo rancori. Io e Tommy siamo rimasti ottimi amici e Julius spesso mi chiede consigli per i suoi affari. Credo sia proprio questo che mi preoccupa di Carrie Louise… quella sua tendenza a sposare dei tipi, ecco, un po’ eccentrici.»
«Eccentrici?»
«Sì, uomini pieni di ideali. Carrie Louise si è sempre lasciata travolgere dagli ideali. Eccola lì, a soli diciassette anni, giovane e graziosa, che ascolta rapita il vecchio Gulbrandsen che, con grande enfasi, spiega i suoi piani per migliorare il genere umano. Aveva più di cinquant’anni costui, era vedovo con tanto di figli già grandi, ma lei lo sposò, solo per le sue idee filantropiche. Se ne stava ad ascoltarlo, incantata. Proprio come Desdemona e Otello! Per fortuna non ci fu nessun Jago a intorbidare le acque! … e comunque Gulbrandsen non era un uomo di colore; era svedese, o norvegese, o qualcosa dei genere.»
Miss Marple l’ascoltava, annuendo pensosa. Il nome di Gulbrandsen aveva una risonanza internazionale. Dotato di un acuto senso degli affari e profondamente onesto, aveva costruito una fortuna così colossale che solo divenendo un filantropo avrebbe potuto utilizzarla fino in fondo. Il suo nome aveva ancora eco nel mondo: la Fondazione Gulbrandsen, l’Associazione Gulbrandsen per la ricerca, gli Ospizi Gulbrandsen e, più famoso di tutti, il Gulbrandsen College per i figli dei lavoratori.
«Non lo ha sposato per i soldi, sai» disse Ruth. «Io lo avrei sposato solo per quello, se mai lo avessi sposato! Ma Carrie Louise no! Non so cosa sarebbe successo se non fosse morto quando lei aveva trentadue anni. Trentadue è una bella età per una vedova, perché ha esperienza, ma è ancora adattabile.»
La zitella che l’ascoltava, assentiva dolcemente con il capo, cercando di ricordare le vedove che aveva conosciuto nel villaggio di St Mary Mead.
«Fui molto contenta quando Carrie Louise sposò Johnnie Restarick. Lui sì che la sposò per i soldi… o, forse, non solo per quelli, ma non l’avrebbe di certo sposata se non avesse avuto un centesimo. Johnnie era egoista, pigro e amante del piacere, ma sempre meglio di un idealista eccentrico! Il suo unico desiderio era vivere bene: voleva che Carrie Louise si vestisse nelle migliori sartorie e comprava yacht e automobili per divertirsi insieme con lei. Un uomo così non crea problemi: basta dargli agiatezza e lusso perché faccia le fusa come un gatto e sia carino e affettuoso. Io non presi mai sul serio le sue pretese attitudini per il teatro, ma Carrie Louise ne era entusiasta e vedeva in ogni cosa che lui faceva l’Arte con l’A maiuscola. Fu proprio lei a convincerlo a tornare in quell’ambiente, così quella terribile donna, quella jugoslava, se lo prese e se lo portò via! Lui, in fondo, non se ne sarebbe andato. Se Carrie Louise avesse aspettato, se avesse avuto un po’ di buon senso, sarebbe tornato da lei.»
«Ha sofferto molto?» chiese Miss Marple.
«Questo è il bello: non credo che abbia realmente sofferto. Si comportò con molta dolcezza in quella circostanza… non si sarebbe comportata diversamente, perché è dolce per natura. Era addirittura ansiosa di ottenere il divorzio così che lui e quella donna potessero sposarsi! Si offrì persino di tenersi lei i due ragazzi che lui aveva avuto dal precedente matrimonio, in modo che potessero vivere più serenamente. Così, il povero Johnnie fu costretto a sposare quella donna che, dopo sei mesi d’inferno, in uno scatto di collera, lo fece precipitare con la macchina in un burrone! Dissero che era stata una disgrazia, e invece la colpa fu di quella donna e del suo caratteraccio!»
La signora Van Rydock si interruppe, prese uno specchio e si scrutò il volto. Poi prese la pinzetta e si strappò un pelo delle sopracciglia.
«E cosa fa poi Carrie Louise? Sposa questo Lewis Serrocold, un altro eccentrico idealista! Oh, non dico che non le sia affezionato… credo che lo sia… ma è anche lui roso dalla smania di voler aiutare il prossimo, quando ormai si sa che ci si deve aiutare da soli!»
«Chissà…» disse Miss Marple.
«Solo che, naturalmente, c’è una moda anche in queste cose, come nei vestiti. A proposito, mia cara, hai visto cosa sta cercando di proporci in tema di gonne Christian Dior? Be’, dov’ero rimasta? Ah, sì, la moda. Ecco, c’è una moda anche nella filantropia. Ai tempi di Gulbrandsen, era di moda educare, ora non più, perché è subentrato lo Stato. Tutti considerano l’educazione come un diritto, ma poi, quando l’hanno ottenuta, non l’apprezzano più di tanto! La delinquenza giovanile, ecco la passione del giorno! Tutti questi giovani criminali, o quelli che lo diventeranno. Tutti vanno pazzi per loro! Dovresti vedere come brillano gli occhi di Lewis Serrocold dietro le lenti, quando li guarda! È un uomo pieno di entusiasmo, uno di quelli che posseggono una volontà di ferro, che si accontentano di poco e dedicano ogni loro energia a una causa. E Carrie Louise ci si è buttata a capofitto, proprio come ha sempre fatto! E questo non mi piace, Jane. Dopo varie riunioni con tutti i membri del Trust, hanno deciso di realizzare il loro nuovo progetto fondando un istituto per la rieducazione dei giovani criminali, con tanto di psichiatri, psicologi e tutto il resto. E lì vivono Lewis e Carrie Louise, circondati da questi ragazzi… che probabilmente non sono del tutto normali. Il posto è sotto la rigida sorveglianza di terapisti occupazionali, insegnanti, gente piena di entusiasmo, metà dei quali sono pazzi! Sono degli eccentrici, ecco cosa sono tutti quanti! E la mia piccola Carrie Louise è in mezzo a loro!»
Tacque e guardò disperata Miss Marple che disse, in tono leggermente perplesso: «Ma non mi hai ancora detto, Ruth, di che cosa hai paura».
«Te l’ho detto, non lo so! Ed è questo che mi preoccupa! Sono stata da loro recentemente… una visita brevissima, e ho sentito per tutto il tempo che qu...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Miss Marple: giochi di prestigio
  4. 1
  5. 2
  6. 3
  7. 4
  8. 5
  9. 6
  10. 7
  11. 8
  12. 9
  13. 10
  14. 11
  15. 12
  16. 13
  17. 14
  18. 15
  19. 16
  20. 17
  21. 18
  22. 19
  23. 20
  24. 21
  25. 22
  26. 23
  27. Epilogo
  28. Copyright