Se lo desideri, accade
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Se lo desideri, accade

  1. 180 pagine
  2. Italian
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Informazioni sul libro

Voglio condividere con voi una scoperta nella quale mi sono imbattuta durante un momento complicato e che mi sta aiutando a cambiare il mio approccio alla vita, a migliorare il mio mondo e a rendermi le cose più semplici. Sto parlando della legge di attrazione, quella forma di pensiero positivo spiegata in libri come The Secret, che potrebbe essere riassunta con: "Se lo desideri, accade". In queste pagine ho deciso di raccontare la mia esperienza, insieme a quella di altre persone che ho incontrato e che sono riuscite a superare le loro difficoltà e a raggiungere i loro obiettivi proprio grazie a questo modo di pensare. Sono storie di coincidenze che sembrano magiche, di ferite che si rimarginano, di desideri che si realizzano. Ho voluto inserire anche una raccolta di aforismi che mi hanno aiutato nelle situazioni difficili, nella speranza che potranno farlo anche con voi. Che anche voi possiate trasformare le energie negative in sentimenti positivi e attirare a voi quello che desiderate: una storia d'amore, un lavoro migliore, la casa dei vostri sogni, un segnale da qualcuno che non c'è più... Barbara

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Informazioni

La legge di attrazione

Era il 1999, ero in tournée con il musical E meno male che c’è Maria di Pietro Garinei, con Enrico Montesano. La legge di attrazione ha anche a che fare con il modo in cui ero arrivata a guadagnarmi il ruolo della protagonista femminile, Miranda, anche se non ne ero ancora consapevole. Questa però è un’altra storia, che vi racconterò più avanti. Ora preferisco tornare a quella sera, al Manzoni di Milano.
Ero in camerino con la sarta, che mi stava vestendo per il cambio scena, tra il primo e il secondo tempo. Nonostante l’enorme soddisfazione professionale, ero stanca, triste e scoraggiata. Più di ogni altra cosa, però, mi sentivo sola, tremendamente sola. Ero lontana da casa da tantissimi mesi, avevo nostalgia dei miei figli e anche di quel mondo di affetti forti e di solidi punti di riferimento dai quali ero stata circondata nella mia infanzia.
Sono momenti passeggeri, che credo capitino a chiunque viaggia per lavoro: capita di sentirsi disorientati, soprattutto quando si è stanchi o stressati. È normale e bisogna farci il callo, ma ogni tanto è più difficile scacciare queste sensazioni. Come quella sera. Non riuscivo a scrollarmi di dosso quell’ingombrante senso di solitudine e ho cominciato a cercare un segnale al di fuori di me che mi aiutasse ad allontanarlo: ho pensato forte a mio padre. Tanto forte.
Improvvisamente, le luci del mio camerino hanno cominciato a lampeggiare, spegnendosi e accendendosi tre o quattro volte di seguito. La sarta e io ci siamo guardate stupite: forse c’era un calo di tensione in teatro. Siamo uscite per chiedere informazioni e capire cosa stesse succedendo, ma i tecnici hanno affermato con certezza che non c’era stato nessun calo di tensione, da nessuna parte. Non ho avuto il tempo di interrogarmi più di tanto sullo strano comportamento delle luci, perché mi hanno chiamata sul palco: stava per cominciare il secondo tempo.
Alla fine del musical, sono tornata in camerino. Ho infilato l’accappatoio: di solito, dopo lo spettacolo, il pubblico può entrare nel backstage e conoscere gli attori, salutarli, ringraziarli, commentare con loro la serata, chiedere l’autografo. Sapevo che sarebbero arrivati quasi subito, perciò quando ho sentito bussare non mi sono stupita. Ho aperto la porta e davanti a me c’era una signora molto anziana, magra al punto di sembrare fragile, con i capelli bianchi raccolti in uno chignon e due occhi azzurri strepitosi.
Sorrideva. Stranamente, era da sola. Prima che potessi pronunciare mezza parola mi ha preso la mano e mi ha detto: «Barbara, volevo dirti che sei stata bravissima. Vengo da Laurenzana». Mi ha sorriso ancora e se ne è subito andata. Il resto del pubblico è arrivato dopo una decina di minuti.
Ora. Laurenzana è il paese di mio padre, 1800 abitanti raccolti attorno a un castello in provincia di Potenza, in Basilicata. Da Milano dista la bellezza di 900 chilometri (almeno). Non c’è neanche la stazione.
Quella signora era partita da Laurenzana in macchina ed era arrivata da sola fino al Manzoni? Qualcuno della famiglia l’aveva accompagnata? Aveva un figlio o un nipote che vivevano a Milano, era venuta a trovarli e aveva colto l’occasione per vedermi a teatro? Tutto è possibile.
Io, però, voglio credere che sia andata diversamente. Quello, secondo me, era il segnale che aspettavo. Ne avevo bisogno, l’avevo chiesto e l’universo me l’ha inviato. Mi ha mandato una nonnina dal paese di mio padre, dove ho trascorso tutte le estati della mia infanzia insieme alla mia famiglia e dove mi sentivo accolta e amata come poche volte mi è capitato nella vita.
Se lo desideri, accade. Possiamo chiamarle coincidenze. Io, però, preferisco chiamarle «sincronicità», come Robert H. Hopcke, un celebre psicoterapeuta statunitense di area junghiana. Quando ho cominciato ad approfondire la legge di attrazione e gli argomenti connessi, ho scoperto che già Carl Gustav Jung, uno dei più noti e influenti psichiatri e psicanalisti della prima metà del Novecento, si era occupato di queste coincidenze speciali, che possiamo scegliere di vedere come frutto dell’accidentalità più spinta o caricare di significato. Si tratta di una scelta, in fondo, un po’ come quando, raccontando una storia, decidiamo il punto di vista da cui narrarla.
Io appartengo alla seconda scuola. Sono convinta che siamo noi, con il nostro pensiero, a dare forma alla nostra vita, alle nostre esperienze, a tutto ciò che ci accade intorno.
Come ci riusciamo? Be’, perché esiste la legge di attrazione.
Subito, appena ho cominciato a studiarla, mi sembrava di avere a che fare con qualcosa di quasi magico: niente di più sbagliato. La legge di attrazione va considerata alla stregua di una legge di natura, come quella di gravità, perché in effetti di questo si tratta.
Rhonda Byrne, l’autrice che ne ha divulgato il funzionamento nei suoi libri, sostiene che ciascuno di noi sia un “magnete”, in grado di attrarre attraverso il pensiero esperienze positive e negative, ma anche oggetti. L’universo reagisce ai nostri pensieri, qualsiasi essi siano. Il segreto, dunque, sta nel pensiero – o meglio, nell’imparare a indirizzare i propri pensieri.
Che ne siamo consapevoli o meno, infatti, la legge di attrazione esiste e determina le nostre vite, plasmando le nostre esperienze, e lo fa sulla base dei messaggi che noi inviamo attraverso la nostra mente. Prima ne diventiamo consapevoli, meglio è, naturalmente.
Facciamo un esempio pratico. Mai capitato di trovarsi all’ora di punta, che so, davanti alla scuola dei figli o in centro, la vigilia di Natale, e di cercare disperatamente un posteggio dove infilare la macchina per correre altrove? Sono certa di sì.
Ora, siate sinceri. Quanti di voi pensano: “Adesso troverò sicuramente parcheggio. Basta aspettare qualche minuto e zac!, tutto sarà risolto e io potrò volare sicura e tranquilla dove devo perfettamente in orario”?
Quanti, invece, sono usciti di casa già convinti che trovare parcheggio sarebbe stata una mission impossible e, arrivati sul posto, snocciolano un rosario di maledizioni contro gli altri automobilisti, il traffico, l’orario, il tempo che non è mai abbastanza…
Questa, in effetti, è la reazione del 90% di noi (a lungo, me compresa). Purtroppo, però, non funziona. Non è una strategia vincente. Spesso siamo talmente concentrati sulla difficoltà che dobbiamo superare, da non riuscire a vedere le soluzioni. La negatività ci chiude non solo il cuore, ma anche gli occhi. Magari, fermandoci un attimo, scopriremmo che una persona proprio davanti a noi sta per andarsene. Se uscissimo di casa visualizzando un parcheggio proprio dove ci serve, immaginando di entrarci con la macchina e di scendere sereni, avremmo molte più possibilità di trovarlo davvero.
Solo un approccio positivo e costruttivo ci permette di tenere gli occhi spalancati, e senza quelli è impossibile cogliere le opportunità che la vita ci offre. Dalle più semplici (il posteggio quando serve) alle più ambiziose.
I nostri pensieri danno forma al mondo. E non lo dico io, ma la fisica quantistica.
Tutte le cose, compresi noi e i nostri corpi, sono fatte di energia. Attorno ai nuclei atomici – l’ultima particella da cui siamo composti – ruotano gli elettroni, cariche positive e negative. Ogni oggetto, dunque, emana energia. Ogni essere umano emana energia. Ciascuno lo fa a una determinata frequenza, stabilita dai pensieri e dalle emozioni. Quando pensiamo, emettiamo una frequenza specifica: facendo in modo che essa coincida con quella di un oggetto, un luogo, un’altra persona, altro non facciamo che attrarre a noi quell’oggetto, quel luogo, quella persona.
Per questo la Byrne ci definisce “magneti”. Io, però, preferisco pensare agli uomini come a dei “creatori”: ciascun individuo, infatti, pensando, sognando, provando emozioni, parlando e così via crea strutture energetiche che influiscono non solo sugli altri o sull’ambiente che lo circonda, ma sull’universo intero. Ed è il meccanismo cosmico che lo guida a mandarci ciò che desideriamo.
Quanto più forti e sicuri sono i nostri pensieri (e le emozioni e i sentimenti che li hanno generati), più potente sarà la struttura energetica del messaggio che invieremo.
Ecco perché è importante l’approccio che abbiamo nei confronti delle cose. Ecco perché chi esce di casa fiducioso di parcheggiare proprio dove vorrebbe, troverà sicuramente posto. E perché chi maledice gli altri automobilisti otterrà semplicemente di ingarbugliare ancora di più non solo la sua situazione, ma il traffico in generale.
Anche le emozioni emanano energia. E sicuramente forgiano il nostro pensiero. Non so per voi, ma per me è impossibile avere pensieri positivi quando sono immersa nel dolore. Viceversa, quando sto bene non mi capita di avere pensieri negativi.
Prima di tutto, è importantissimo imparare ad ascoltarsi.
L’unica condizione, infatti, in cui possiamo efficacemente applicare la legge di attrazione è quando stiamo bene, quando ci sentiamo in armonia con l’universo e con la vita: solo così potremo emanare frequenze positive e attrarre cose buone.
Ascoltare il proprio corpo è un modo praticamente infallibile per sapere come si sta veramente. La stanchezza, la rabbia o lo stress – e molto altro – si riverberano direttamente sul nostro organismo nelle forme più varie, dal mal di stomaco alla cervicale, dalla stanchezza al raffreddore: sono tutti segnali che dovremmo imparare a leggere, se vogliamo sfruttare al meglio il potere che ci dà la legge di attrazione.
Spesso mentiamo inconsapevolmente a noi stessi: facciamo finta che la stanchezza non esista, liquidiamo malesseri e sintomi vari con qualche analgesico, senza cercarne le cause profonde. Grazie alla legge di attrazione potremmo invece risolvere le nostre difficoltà alla radice, ma per riuscirci dobbiamo superare questa impasse: se vogliamo imparare a dare una direzione precisa al nostro pensiero, dobbiamo sapere prima di tutto come stiamo.
Tutti conosciamo le “giornate no”, quei periodi della vita in cui ci sentiamo un po’ scoraggiati. Io mi sono dedicata allo studio di questi argomenti proprio perché ne stavo attraversando uno. Approfondendo la legge di attrazione, leggendo i libri di alcuni grandi maestri e scoprendo come applicare i loro insegnamenti alla mia esistenza, sono riuscita a riportare la luce nella mia vita.

La legge in azione

Se non altro per liberarcene, diamo uno sguardo al passato. Secondo la legge di attrazione, la nostra vita attuale – il fatto che ci sentiamo bene o male, sereni o inquieti, a nostro agio o meno con il nostro partner, il nostro lavoro, la nostra routine – è il riflesso dei nostri pensieri passati. Di ciò che abbiamo “inviato” all’universo in tutti gli anni in cui abbiamo vissuto.
James Ray, scrittore ed esperto di coaching, paragona il meccanismo che ci lega all’universo al rapporto che c’è tra Aladino e il genio nella lampada: ad Aladino sono concessi tre desideri, a noi infiniti, ma tutto sommato le due cose si assomigliano. L’universo, infatti, ubbidisce ai nostri ordini, senza giudicare. L’universo non seleziona per noi cosa è buono e cosa è cattivo: si limita a mandarci ciò che abbiamo chiesto.
Credo che sia successo a chiunque di andare a letto ansioso o agitato e di essersi ritrovato alle 3 o alle 4 del mattino ancora perfettamente sveglio ma assai poco lucido, dopo aver fatto una spietata analisi di tutti gli aspetti della propria vita. Questo accade perché, quando un pensiero è particolarmente intenso, la legge ne procura immediatamente altri che gli assomigliano.
Ancora: tutti noi abbiamo sicuramente sperimentato il potere controproducente di un atteggiamento lamentoso, per cui ci si sente vittime impotenti del creato, della vita, del destino, o più prosaicamente della nostra famiglia o di qualche trauma che abbiamo vissuto. A me è successo, e per un lungo periodo ho anche pensato che ne avevo ben donde: in fondo, avevo perso la mamma da bambina! Se però mi fossi fermata lì, se mi fossi sentita per sempre un’orfana impotente e sfortunata, probabilmente mi sarei fatta guidare nella vita da questi sentimenti e non sarei mai riuscita a rompere le catene che mi tenevano prigioniera.
Lamentandosi e cedendo al vittimismo, infatti, si finisce solo per sentirsi più scoraggiati, più arrabbiati, più deboli. E per attirare altre esperienze simili.
È il caso di tante donne, convinte di essere destinate a intrecciare relazioni solo con mascalzoni e farabutti della peggior specie. Finché continueranno a inviare all’universo pensieri come “Tutti a me…”, “Incontro solo uomini che non vogliono impegnarsi”, “Non conoscerò mai una persona come vorrei”, l’universo continuerà a mettere sulla loro strada lo stesso tipo di uomo (in altre parole, il Mr Big di turno, per le affezionate di “Sex and the City”).
L’universo non discrimina, non compie scelte per noi. Come dicevamo poche pagine fa, la legge di attrazione è come una legge di natura, come quella di gravità: tutti gli oggetti cadono, tutto ciò che chiediamo – buono o cattivo, consapevolmente o inconsapevolmente – ci viene inviato.
La legge ci restituisce soltanto ciò su cui stiamo focalizzando i nostri pensieri. Se intimamente ci sentiamo vittime, l’universo ci manderà esperienze in linea con questo sentimento, indipendentemente dal fatto che crediamo di desiderare il meglio per noi.
Nella mia esperienza, la legge di attrazione funziona. Funziona alla grande. Disponiamo di un enorme potere: dobbiamo solo capire come utilizzarlo.
Dobbiamo imparare a fare due cose.
La prima, un prerequisito di cui non parlerò altrove: imparare ad amare noi stessi, a sentirci degni. Altrimenti, se siamo convinti di non meritare nulla, non riusciremo ad attrarre tante delle cose buone che potrebbero capitarci.
La seconda, che approfondiremo nelle prossime pagine: imparare a chiedere. Magari pensiamo di inviare all’universo un segnale positivo, ma lo facciamo nel modo sbagliato, pensando a ciò che desideriamo “in negativo”, e così facendo non riusciamo a ottenerlo.
Il nostro pensiero ci permette di essere i creatori del nostro mondo. Per cambiare qualcosa nella nostra vita, dunque, per realizzare i nostri sogni e le nostre ambizioni, non ci resta che impadronirci delle tecniche per dominare il nostro pensiero e canalizzarlo nella maniera giusta.

I tre passi

Perché la legge funzioni e i nostri desideri si avverino, i passi da compiere sono tre:
  1. chiedere;
  2. credere;
  3. ricevere.
Chiedere, dunque. Innanzitutto, bisogna sapere cosa chiedere, non vi pare? Per riuscirci, è necessario scoprire che cosa vogliamo veramente. Non è un passaggio così scontato come potrebbe sembrare, perché spesso non abbiamo messo bene a fuoco i nostri desideri. E questo per una valanga di motivi: il quieto vivere, poco tempo a disposizione per fare il punto della nostra vita, una routine così soffocante che neanche riusciamo a immaginare di cambiarla, o la pura e semplice paura del nuovo, anche se magari sosteniamo l’esatto contrario.
Può darsi che ci siamo talmente affezionati a un desiderio o a un’ambizione da non riuscire a cambiare direzione, anche se no...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. La legge di attrazione
  4. Le storie
  5. La storia di Francesca
  6. La storia di Paola
  7. La storia di Alessandro
  8. La storia di Giulia
  9. La storia di Laura
  10. La storia di Anna
  11. #pensierostupendo
  12. Fra vent’anni rimpiangerete ciò che non avete fatto. Quindi mollate gli ormeggi, allontanatevi dai porti sicuri e lasciate che il vento gonfi le vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.
  13. Quando al mattino ti svegli, rendi grazie per la luce dell’aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che senti in corpo. Rendi grazie anche per il cibo che ti dà e per le gioie della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore.
  14. Il riso è il sole, che scaccia l’inverno dal volto umano.
  15. Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso.
  16. La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.
  17. La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia.
  18. Mia madre mi disse: «Se sarai un soldato, diventerai un generale. Se sarai un monaco, diventerai il papa». Invece ero un pittore e sono diventato Picasso.
  19. Come la luna, sbuca da dietro le nuvole! Splendi!
  20. Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei. Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.
  21. Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende.
  22. Ogni grande sogno inizia da un sognatore. Ricordati sempre che hai dentro di te la forza, la pazienza e la passione per raggiungere le stelle e per cambiare il mondo.
  23. Non aspettate, il momento giusto non arriverà mai.
  24. Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa vai e inseguila. Punto.
  25. Come vedo me stessa è più importante del mio aspetto. Essere sicuri di sé, sentirsi a proprio agio con se stessi… In realtà è questo che ci rende belli.
  26. Quando si chiude una porta, se ne apre un’altra, ma spesso restiamo a guardare così a lungo e con tanto rimpianto quella porta chiusa da non vedere l’altra che si è aperta per noi.
  27. Ricordatevi di quanta strada avete fatto, non solo di quanta ancora dovete farne. Non siete dove vorreste essere, ma non siete nemmeno dove eravate un tempo.
  28. Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcuno: alla fine siete voi a bruciarvi.
  29. Se una persona che ho aiutato, o nella quale ho riposto grandi speranze, mi tratta con crudeltà, possa io considerarla comunque un maestro prezioso.
  30. Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere.
  31. Non abbiate paura di cadere. Il mondo da terra appare diverso.
  32. Non è mai troppo tardi per essere quello che sareste potuti essere.
  33. Gli uomini in certi momenti sono padroni del loro destino.
  34. Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura.
  35. Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande.
  36. Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
  37. Non abbiate mai paura dell’ombra. È lì a significare che vicino, da qualche parte, c’è la luce che illumina.
  38. Nella vita ottenete ciò che avete il coraggio di chiedere.
  39. Gli sciocchi aspettano il giorno fortunato, ma ogni giorno è fortunato per chi sa darsi da fare.
  40. Se vuoi essere triste nessuno al mondo può renderti felice. Ma se decidi di essere felice nessuno e niente può toglierti la felicità!
  41. Fate piccole cose con grande amore.
  42. Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
  43. Il vostro tempo è limitato, non sprecatelo vivendo la vita di un altro.
  44. Ci si innamora non incontrando la persona perfetta, ma vedendo la perfezione in una persona imperfetta.
  45. Ogni mattino è una rinascita. Ciò che facciamo oggi è la cosa più importante.
  46. Non conosco il segreto del successo, ma il segreto del fallimento è cercare di accontentare tutti.
  47. Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi.
  48. Siate coraggiosi e audaci: forze superiori verranno in vostro aiuto.
  49. La grandezza non consiste nell’essere questo e quello, ma nell’essere se stessi. E questo ciascuno lo può, se lo vuole.
  50. Per evitare le critiche basta non dire niente, non essere niente, non fare niente.
  51. L’intero cosmo ruota intorno all’amore. Anche i nemici si amano, altrimenti perché mai dovrebbero preoccuparsi a tal punto l’uno dell’altro? Persino chi nega l’esistenza di Dio, lo ama.
  52. Non importa la destinazione, quello che conta è il viaggio.
  53. Per essere insostituibili bisogna essere diversi.
  54. La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione.
  55. Le avversità possono essere delle formidabili occasioni.
  56. La pazzia è come il paradiso. Quando arrivi al punto in cui non te ne frega più niente di quello che gli altri possono dire… Sei vicino al cielo.
  57. Se nella tua vita la sola preghiera che recitassi fosse un semplice “Grazie”, sarebbe già abbastanza.
  58. Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più.
  59. Non aspettare di finire l’università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno. Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
  60. Per sapere quanta felicità una persona può ricevere nella vita, basta sapere quanta è capace di darne.
  61. Spesso gli unici limiti che abbiamo sono quelli che noi stessi ci poniamo.
  62. Siate grati per ciò che avete, e otterrete di più. Concentratevi su ciò che vi manca e non avrete mai abbastanza.
  63. La vita è come una foto: se sorridi viene meglio.
  64. Nulla avviene per caso.
  65. Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità.
  66. Nessuno conosce le proprie possibilità finché non le mette alla prova.
  67. Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere.
  68. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni
  69. Tanto poi esce il sole.
  70. Copyright