Sonetti
  1. 256 pagine
  2. Italian
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Definiti la chiave con la quale Shakespeare era in grado di aprire qualsiasi cuore, i Sonetti presentano un lato inedito e affascinante del grande drammaturgo. Studiate a lungo dai critici alla ricerca di indizi sulla vita privata di un autore per molti versi ancora misterioso, queste poesie introducono anche personaggi straordinari come la fatale "Dark Lady" o l'odiato poeta rivale.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
ISBN
9788852058219
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

Sonetti

A.L’UNICO.ISPIRATORE.DI.
QUESTI.SONETTI.CHE SEGUONO.
MR.W.H.OGNI.FELICITÀ.
E.QUELLA.ETERNITÀ.
PROMESSA.
DA.
IL NOSTRO.IMMORTALE.POETA.
AUGURA.
COLUI CHE.BEN AUGURANDO.
SI AVVENTURA.
IN QUESTA.
PUBBLICAZIONE.
T.T.

1

[Note 1-17SONETTO]
Sempre vorremmo avere la nostra discendenza
dalle creature più belle, in modo che la rosa
della bellezza non debba morire; perché se ogni cosa
che matura nel tempo è destinata a appassire,
sia almeno il suo tenero erede a portarne memoria.
Ma tu congiunto ai tuoi occhi splendenti, la fiamma
della tua luce alimenti con la tua sostanza,
e porti carestia dov’era l’abbondanza,
nemico di te stesso, troppo crudele col tuo dolce io.
Ora tu fresco ornamento del mondo, unico messaggero
della sgargiante primavera, seppellisci in boccio
la tua vitalità, e tenero spilorcio in avarizia sprechi.
Abbi pietà del mondo, o sarai quell’ingordo che divora
ciò che è dovuto al mondo nella tomba e in te.

2

[Note 1-17SONETTO]
Quando quaranta inverni avranno posto assedio
alla tua fronte, e scavato nel campo della tua bellezza
trincee profonde, allora la veste orgogliosa
della tua giovinezza ammirata non sarà che un làcero
straccio insignificante: se a chi dovesse chiederti
dove si trova ormai la tua bellezza, dove
tutto il tesoro dei tuoi giorni ardenti, dovessi rispondere
nei miei occhi infossati
sarebbe una vergogna divorante, una lode sprecata.
Meriterebbe più lode averla invece usata
se tu potessi rispondere: “È questo bel figlio
a saldare il mio debito, a scusare così la mia vecchiaia”,
testimoniando con la sua bellezza la tua successione.
Sarebbe come, da vecchio, ritornare nuovo,
e ritrovare caldo il sangue che sentivi raggelato.

3

[Note 1-17SONETTO]
Guàrdati nello specchio, e a quel volto che vedi
dovrai dire che è tempo che ne formi un altro:
perché se non rinnovi quel suo fresco aspetto
inganni il mondo e avvilisci una madre.
Dov’è la bella donna che il suo grembo intatto
rifiuterebbe al tuo maschio lavoro di seminagione?
O l’uomo così preso di se stesso da fare una tomba
dell’amore di sé, fino a bloccare la sua posterità?
Tu sei lo specchio di tua madre, che rivede in te
il suo amabile aprile della giovinezza;
e tu dalle finestre dell’età matura
vedrai malgrado le rughe il tuo tempo dorato.
Ma se vivi negando che altri ti ricordino,
tu muori solitario, e la tua Immagine muore con te.

4

[Note 1-17SONETTO]
Oh prodiga avvenenza, perché sperperi il lascito
della bellezza solo su di te? Il retaggio
della natura non è un dono, è un prestito:
e poiché è generosa presta solo al prodigo.
Perché disperdi allora così malamente,
mio tenero avaro,
la generosa ricchezza che ti fu elargita
per darla in dono ad altri? Tu usuraio
senza profitto, perché fai uso di una tale somma
e tuttavia non ti basta per vivere? Avendo commercio
soltanto con te stesso, solo con te frodi il tuo dolce io,
e quando la natura ti inviterà a partire
quale sarà il rendiconto accettabile? Questa
bellezza non usata ti seguirà nella tomba,
mentre, se fosse usata, vivrebbe come tua esecutrice.

5

[Note 1-17SONETTO]
Le ore che con opera gentile
diedero forma all’amoroso aspetto
sul quale gli occhi indugiano, più tardi
gli saranno tiranne, guastando ogni armonia
a ciò che ora risplende luminoso: il tempo
sospinge infaticabile l’estate
verso l’odioso inverno, e laggiù la sommerge:
la linfa arrestata dal gelo, cadute le foglie
lussureggianti, sepolta dalla neve ogni bellezza,
e dovunque deserto. Se non ci rimanesse dell’estate
una liquida essenza prigioniera in pareti di vetro,
la bellezza e i suoi effetti sarebbero perduti,
né lei né il suo ricordo resterebbero.
Pur incontrando l’inverno, i fiori distillati
perdono solo la loro apparenza,
mentre la loro sostanza dolcemente vive.

6

[Note 1-17SONETTO]
Non consentire alla ruvida mano dell’inverno
di sfigurare l’estate che è in te prima ancora
che la tua essenza ne sia distillata: riempi
di dolcezza una fiala, nascondi in qualche luogo
il tuo tesoro di bellezza, avanti che si uccida,
perché usarlo non è condannabile usura se rende
felicità a chi paga il dovuto interesse;
così sarebbe per te se tu donassi vita
ad un altro te stesso, e dieci volte meglio
se l’interesse fosse dieci a uno: saresti dieci volte più felice
se altri dieci ti raffigurassero; e allora
cosa potrebbe la morte alla tua dipartita
se tu fossi vivo nei posteri? Non essere egoista,
perché sei troppo bello per restare preda
della morte, lasciando i vermi tuoi unici eredi.

7

[Note 1-17SONETTO]
Quando la luce sovrana leva a Oriente il capo
fiammeggiante tu vedi come gli occhi rendono
omaggio alla sua ricomparsa umilmente,
servendo con lo sguardo la sacra maestà;
e poi che ha risalito il ripido colle del cielo
simile a forte giovinezza nella sua età matura,
ecco che ancora gli sguardi degli uomini adorano
la sua bellezza, e nel dorato viaggio l’assistono;
ma appena dall’alto pendìo, con il carro già stanco,
come l’esausta vecchiaia la luce barcolla dal giorno,
gli occhi prima devoti o...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione
  4. Cronologia della vita e delle opere di Shakespeare
  5. Bibliografia sull’opera poetica di Shakespeare
  6. Sonetti
  7. Sonnets
  8. Note
  9. Postfazione di Oscar Wilde
  10. Copyright