Le citazioni bibliche sono tratte da La Bibbia di Gerusalemme, Dehoniane, Bologna 200017. Shakespeare si cita da William Shakespeare, Teatro completo, a cura di G. Melchiori, I Meridiani, Mondadori, Milano 1976-91. Le altre traduzioni sono del curatore, salvo diversa indicazione ad locum.
I
1. Il nome Leverkühn risale, nella memoria di Thomas Mann, all’ultima fase della sua permanenza a Lubecca. Il dottor August Leverkühn era stato, infatti, il giudice incaricato della tutela dei figli minorenni del senatore Mann dopo la morte di quest’ultimo. Significativa è l’etimologia del nome, che deriva dalle parole Leben, «vita», e kühn, «audace», dove è chiaro il riferimento all’esistenza del personaggio-Leverkühn ed è forse sottinteso un richiamo all’«estetismo eroico» con cui Thomas Mann, nel saggio La filosofia di Nietzsche alla luce della nostra esperienza (1947), caratterizza la concezione nietzscheana della vita.
2. L’espressione «Fortezza Europa» (Festung Europa) fu adottata dal lessico della propaganda nazionalsocialista dopo la sconfitta di Stalingrado per rassicurare sulla solidità del Reich e per definire il nuovo compito difensivo (dalle masse bolsceviche) spettante ora al suo esercito.
3. Eco della poesia di Stefan George Nietzsche dalla raccolta Der siebente Ring [“Il settimo anello”, 1907] dove si legge (vv. 7-9): «Qui sulla piana mediterranea e nella città morta, / Scagliò gli ultimi spenti lampi e poi passò / Da una lunga notte alla più lunga delle notti». È evidente come l’allusione intenda attribuire sottilmente tratti nietzscheani al personaggio di Adrian.
4. Freising (nota anche come Frisinga) è una piccola città e antica residenza arcivescovile che sorge a circa 30 chilometri a nord di Monaco.
5. Le espressioni «conjuratus» e «Esercito Latino» derivano a Mann dallo Ulrich von Hutten di David Friedrich Strauss (Insel, Leipzig 19273), lettura compiuta fra il 24 maggio e il 20 giugno del 1943 durante il lavoro ai primi tre capitoli del romanzo. La sua importanza si deduce in rapporto alla caratterizzazione «nietzscheana» di Leverkühn. Strauss è l’antagonista contro cui Nietzsche si scaglia nella sua prima Considerazione inattuale, David Strauss l’uomo di fede e lo scrittore (1873), in quanto esponente esemplare del “filisteismo culturale” dominante.
6. Le Epistolae obscurorum virorum, capolavoro della satira umanistica tedesca scritto per la maggior parte da Ulrich von Hutten e Crotus Rubianus, apparvero in due volumi fra il 1515 e il 1517 come atto conclusivo di una dura polemica che aveva opposto l’umanista Johannes Reuchlin all’ebreo convertito Johannes Pfefferkorn. La satira è universalmente considerata uno degli scritti più vicini allo spirito dell’imminente Riforma luterana.
7. Johannes Reuchlin (1480-1539), poeta, traduttore, linguista e giurista, fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Umanesimo tedesco e profondo studioso del latino classico, del greco e dell’ebraico, di cui fu nominato professore a partire dal 1520. Crotus Rubianus (o Rubeanus), il cui vero nome era Johannes Jäger, detto anche Venator o Venatoris (1480-1545), fu teologo e umanista tedesco, compagno di studi di Lutero e Ulrich von Hutten. Helius Eobanus Hesse, al secolo probabilmente Eoban Koch (1488-1540), poeta, giurista e latinista, membro eminente del circolo umanistico di Erfurt e considerato il maggior poeta neolatino della sua epoca, partecipò all’impresa delle Epistolae obscurorum virorum.
8. La frase di Zeitblom sottintende un detto popolare già utilizzato da Mann nella Montagna magica, dove era attribuito a Settembrini, che recita: «Se al diavolo si porge il mignolo, quello si prende tutta la mano» (trad. it. di R. Colorni, Mondadori, Milano 2011, p. 85).
9. Fonte dell’espressione latina è il libro di Wilhelm Waetzoldt, Dürer und seine Zeit (Phaidon, Wien 19363, p. 46), una delle opere consultate da Mann in vista del Faustus che più lascia tracce nel romanzo e che così recita: «Riferendosi a un’espressione che Marsilius Ficinus utilizza nel suo libro De vita triplici, parlando di “divinis influxibus ex alto”, Dürer afferma che l’arte deriva da “superiori ispirazioni”».
10. Si tratta dell’opera che in tutto il resto del romanzo verrà denominata Apocalipsis cum figuris.
II
1. Il nome Zeitblom è noto a Mann dalla lettura del libro di Waetzoldt, Dürer und seine Zeit, cit., in cui è menzionato due volte il pittore Bartholomäus Zeitblom (pp. 27 e 91), e dalle Lettere di Lutero, lette un mese prima di iniziare a scrivere il romanzo. Non a caso il primo nome immaginato da Mann per il suo narratore e indicato negli appunti preparatori è proprio Bartholomäus Zeitblom. Il nome definitivo, Serenus, si incontra nel Malleus Maleficarum (1486-89), il trattato di stregoneria dei frati domenicani Jakob Sprenger e Heinrich Institoris, che Mann comincia a leggere poco prima di iniziare il primo capitolo del Faustus. Per la complementarità indistricabile fra le figure di Leverkühn e Zeitblom non è priva di significato la quasi equivalenza semantica degli aggettivi latini serenus e faustus.
2. Per l’immaginaria città natale di Zeitblom Mann ha consultato l’ottava edizione del dizionario enciclopedico Meyers Kleines Lexikon (3 voll., 1931-1932), estraendo e contaminando le caratteristiche di alcune città sassoni.
3. Il nome è probabilmente ripreso dal cognome del maestro di Dürer, Michael Wolgemut. Il nome del padre di Serenus è un’altra delle trasformazioni cui nel romanzo è sottoposto l’aggettivo faustus, poiché wohlgemut vale, in italiano, «allegro, gaio, di buon umo...