Il demone di mezzogiorno
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Il demone di mezzogiorno

Depressione: la storia, la scienza, le cure

  1. 576 pagine
  2. Italian
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Il demone di mezzogiorno

Depressione: la storia, la scienza, le cure

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I fantasmi della mente - angosce, ansie, paure - ci assalgono di solito nel buio della notte e sono messi in fuga dalla luce del sole. Non così il demone di mezzogiorno, la depressione: si può conoscerlo, identificarne cause e sintomi, ma faticare a sconfiggerlo e a trovare sollievo alla sofferenza che ci infligge. Lo scrittore Andrew Solomon, dopo averci raccontato come è emerso dall'abisso della depressione, riporta le testimonianze di altre persone passate attraverso la sua stessa esperienza, analizza il loro dolore e cerca di dare risposta ai loro interrogativi più intimi. Mette in luce le implicazioni storiche, sociali, biologiche, chimiche e mediche di una malattia che può colpirci così nel profondo da renderci del tutto inadatti alla vita. Ma per Solomon esaminare la depressione e gli stati d'animo che l'accompagnano equivale soprattutto a scoprire che cosa significhi avere un sé, che cosa significhi essere uomini. Toccante, intelligente, costruttivo, sempre arguto, Il demone di mezzogiorno è il testo essenziale sulla depressione, sullo stress e sul modo di vivere del nuovo millennio.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
ISBN
9788852058158

Note

Tra i numerosi e validi contributi sulla depressione che hanno influenzato questo libro vorrei citare: A Mood Apart di Peter Whybrow, apprezzabile e agevole; Una mente inquieta e Rapida scende la notte: capire il suicidio di Kay Redfield Jamison, commovente; Sole nero: depressione e malinconia di Julia Kristeva, ermetico e a tratti brillante; Born Under Saturn di Rudolph e Margot Wittkower e Melancholia and Depression di Stanley Jackson, rigoroso. Le citazioni sono tratte da opere edite o da interviste personali effettuate tra il 1995 e il 2000.

Prefazione

1. Anatomy of Melancholy, in «The New Yorker», 12 gennaio 1998.
2. Graham Greene, Vie di scampo, p. 273.
3. L’azienda non ha preso parte alla sintesi del citalopram, sebbene abbia contribuito a produrre l’enantiomero.
4. Kay Redfield Jamison, Martha Manning e Meri Danquah sono tra gli autori che hanno testimoniato la sofferenza legata a queste tematiche.

I. La depressione

1. I termini depressione e melanconia sono molto generici e, malgrado gli sforzi di taluni autori per distinguerli, sono sinonimi. Il termine depressione maggiore, tuttavia, si riferisce a una condizione psichiatrica descritta alla voce Major Depressive Disorder del DSM-IV, pp. 339-45.
2. L’episodio è stato citato in una conferenza di Elaine Pagels.
3. Virginia Woolf, La camera di Jacob, pp. 154 e 185.
4. Sul concetto di «morte legale» cfr. Sherwin Nuland, Come moriamo.
5. Si tratta dell’anedonìa, ossia «l’incapacità di provare piacere», secondo la definizione che ne dà Francis Mondimore in Depression: The Mood Disease, p. 22.
6. Si veda l’edizione del 1989 del Comprehensive Textbook of Psychiatry, p. 870.
7. Entrambe le citazioni di Schopenhauer sono tratte da Essays and Aphorisms, pp. 42 e 43.
8. La cifra compare nel sito Web del National Institute of Mental Health (NIMH): www.nimh.nih.gov/depression/index1.htm. Il fatto che 2,5 milioni di bambini soffrano di depressione può essere dedotto dalle statistiche. The MECA Study di D. Shaffer et al., apparso nel «Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry», 35, 7, 1996, ha scoperto che circa il 6,2 per cento dei giovani dai 9 ai 17 anni ha presentato un disturbo dell’umore nell’arco di un semestre, e che il 4,9 per cento ha sofferto di un disturbo depressivo maggiore. Quest’ultima percentuale, riferita alle statistiche del censimento del 1990 per i bambini dai 5 ai 17 anni (circa 45 milioni), porta a una stima approssimativa di 2,5 milioni. Sono debitore di queste informazioni a Faith Bitterolf e alla Sewickley Academy Library.
9. La cifra è tratta dal sito Web dell’NIMH: www.nimh.nih.gov/publicat/manic.cfm.
10. Che la depressione unipolare sia la causa principale d’invalidità negli Stati Uniti e in tutto il mondo per le persone di età superiore ai cinque anni è detto nel sito Web dell’NIMH: www.nimh.nih.gov/publicat/invisible.cfm. Dal sito Web www.nimh.nih.gov/publicat/burden.cfm è invece tratta la statistica che definisce la depressione maggiore la seconda grave malattia dei paesi avanzati.
11. Si veda a questo proposito il World Health Report 2000 dell’Organizzazione mondiale della Sanità, disponibile nel sito: www.who.int/whr/2000/index.htm. L’informazione si trova nella Annex Table 4 ed è valida per i casi di cancro del polmone e della pelle, per determinate fasce di mortalità nelle Americhe e nel Mediterraneo orientale, nonché per tutte le fasce di mortalità in Europa, Asia sudorientale e Pacifico occidentale. Specificamente per la Annex Table 4 si veda il sito: www.who.int/whr/2000/en/statistics.htm.
12. L’idea che la malattia somatica mascheri la depressione è ormai accettata. Jeffrey De Wester, nel suo articolo Recognizing and Treating the Patient with Somatic Manifestations of Depression, pubblicato nel «Journal of Family Practice», 43, suppl. 6, 1996, p. 54, scrive che mentre «è stato stimato che il 77 per cento delle visite psichiatriche negli Stati Uniti avviene in una struttura di assistenza primaria … meno del 20 per cento di questi pazienti lamenta sintomi psicologici o di sofferenza». Elizabeth McCauley et al., nell’articolo The Role of Somatic Complaints in the Diagnosis of Depression in Children and Adolescents, apparso nel «Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry», 30, 4, 1991, riferisce che «la somatizzazione è stata documentata come una delle modalità di manifestazione della depressione, soprattutto negli individui e/o nelle culture dove il riconoscimento e la manifestazione delle emozioni non sono accettate», p. 631. Cfr. anche Remi Cadoret et al., Somatic Complaints. Harbinger of Depression in Primary Care, in «Journal of Affective Disorders», 2, 1980.
13. Le percentuali riferite si possono reperire in D.A. Regier et al., The De Facto Mental and Addictive Disorders Service System. Epidemiologic Catchement Area Prospective 1-year Prevalence Rates of Disorders and Services, in «Archives of General Psychiatry», 50, 2, 1993, p. 91. Secondo lo studio, «quanti soffrono di depressione maggiore unipolare presentano un tasso intermedio di utilizzo del servizio di igiene mentale; di essi circa la metà (il 49 per cento) ha fatto ricorso alla consulenza di professionisti: il 27,8 per cento ha fatto ricorso al settore specialistico [specialista in igiene mentale/dipendenze] e il 25,3 per cento al s...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. IL DEMONE DI MEZZOGIORNO
  4. Prefazione
  5. I. La depressione
  6. II. Le crisi
  7. III. I trattamenti
  8. IV. Le alternative
  9. V. La popolazione
  10. VI. La dipendenza
  11. VII. Il suicidio
  12. VIII. La storia
  13. IX. La povertà
  14. X. La politica
  15. XI. L’evoluzione
  16. XII. La speranza
  17. Note
  18. Bibliografia
  19. Ringraziamenti
  20. Copyright