Gesù come manager
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Gesù come manager

Gli insegnamenti di Gesù per il business di oggi

  1. 144 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Gesù come manager

Gli insegnamenti di Gesù per il business di oggi

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Informazioni sul libro

Oltre ogni contesto mistico e spirituale, la vita e gli insegnamenti di Gesù vengono riletti da Bob Briner, uomo d'affari statunitense, alla luce dei moderni criteri che informano il management. La costruzione di un progetto, la scelta dei collaboratori e del momento opportuno, l'importanza dei rapporti interpersonali, l'umiltà, la gratitudine, il successo condiviso, il rifiuto della corruzione, la buona gestione delle pubbliche relazioni del primo e più grande leader della storia si affermano dunque come canoni irrinunciabili per chi persegue il successo nel mondo degli affari.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2017
ISBN
9788852083006
Argomento
Business

Per coprire una posizione-chiave, passate sopra a tutti gli ostacoli

Uno dei più grossi errori commessi dalla nostra azienda è stato quello di non impegnarsi a fondo quando si trattava di ottenere un importante elemento per un posto-chiave. Se avessimo fatto affidamento su Gesù e seguito il suo esempio, non ci saremmo comportati così.
Sebbene potesse contare su dodici grandi uomini (Mattia aveva sostituito Giuda), Gesù capì che era necessario aggiungere alla sua organizzazione una persona di più alto livello. Dire che si impegnò a fondo per procurarsi il suo uomo sarebbe minimizzare.
Mentre Saulo di Tarso viaggiava sulla strada di Damasco, Gesù lo scaraventò letteralmente a terra e lo accecò con una luce celeste. Svelando la sua identità, disse a Saulo, che sarebbe diventato il grande apostolo Paolo, che cosa doveva fare.
Se non è un reclutamento aggressivo questo!
Penso si possa dire con sicurezza che il coinvolgimento di Paolo nella causa di Gesù sia stato una delle più brillanti e riuscite assunzioni negli annali della storia delle organizzazioni umane. Da quel momento Paolo si occupò di reclutare figure di riferimento, di procacciare fondi, di espandere l’organizzazione e, cosa più importante, si impegnò nel diffondere, in modo fedele e produttivo, il messaggio dell’organizzazione. Raccontò la storia di Gesù meglio, più spesso e con più successo a più gente di chiunque altro e, attraverso le sue grandi epistole, la sta ancora raccontando.
Paolo è stato l’“uomo-chiave” per eccellenza, e il suo “reclutamento” costituisce un ottimo esempio per chi, oggi, voglia costruire un’organizzazione.
In primo luogo, quando c’è una posizione importante da ricoprire e avete trovato la persona giusta per quell’incarico, andate e prendetela, uomo o donna che sia. Non lasciate che le normali costrizioni legate a problemi di salario, procedura o convenzioni ve lo impediscano. Qualsiasi cosa facciate, non chiedetevi: «Quant’è il minimo che posso offrire a questa persona per averla?». Al contrario, domandatevi: «Quant’è il massimo che posso permettermi di offrire a questa persona per dimostrare quanto la voglio e quanto ho bisogno di lei?». Non potete accecare la persona prescelta con una luce celeste, ma dovete impressionarla con ciò che potete offrire. Quando la posizione è una posizione-chiave e la persona è proprio quella giusta, avanti a tutta forza: prendetela, uomo o donna che sia.
In secondo luogo, non rinunciate a una persona-chiave per via di un’erronea preoccupazione circa l’opinione che in proposito potrebbero avere i vostri dipendenti. La nostra società, qualche volta, ha commesso l’errore di rinunciare a un manager di alto livello perché lo si sarebbe dovuto inserire a un livello superiore rispetto agli altri e si temeva che questo potesse risultare offensivo per il resto dello staff dirigente, ma questo modo di pensare è controproducente. La decisione della Chrysler di mettere Lee Iacocca alla guida della società fu la cosa migliore non solo per l’azienda ma anche per i dirigenti che erano stati scavalcati per quel lavoro: salvò la Chrysler e migliorò le prospettive di chiunque fosse collegato con la società.
I dodici discepoli di Gesù – in particolare Pietro, Giacomo e Giovanni, che erano stati con il Maestro fin dall’inizio del suo ministero e avevano mostrato qualche preoccupazione sulla loro posizione – avrebbero potuto risentirsi sia per il modo con cui Paolo era stato reclutato sia per il quasi immediato credito che aveva assunto nell’organizzazione. I dodici avevano trascorso tre duri anni con Gesù, sulle polverose strade della Palestina, dormendo dovunque capitasse loro di trovarsi, e sopportando la straziante prova del suo arresto, processo e crocifissione. Avrebbero benissimo potuto dire: «Nessuno è mai venuto da noi con una luce celeste. E a ogni modo, chi è questo Paolo?».
Ma non lo fecero, probabilmente perché la chiamata di Gesù, «Vieni e seguimi», era stata così impressionante e preziosa per loro come una luce accecante dal cielo. (Ecco allora un altro principio di management che possiamo imparare da Gesù: adeguate i vostri metodi di reclutamento alla persona che volete attirare. Un semplice «vieni» era più che sufficiente per Pietro, il povero pescatore del lago di Galilea, ma per l’orgoglioso, colto e farisaico Saulo era necessaria una luce celeste che lo scaraventasse a terra.)
Dopo alcuni sospetti e qualche prova, Paolo fu completamente integrato nell’organizzazione.
Ribadiamolo quindi ancora una volta: quando c’è una posizione cruciale da ricoprire, fate qualsiasi cosa, purché onorevole, per assegnare a quella posizione la persona più adatta.
In terzo luogo, Gesù ci ha insegnato che, nella nostra ricerca delle persone migliori, non dobbiamo trascurare di considerare i nostri concorrenti. Paolo era il più energico, il più espressivo, il più temuto e il più valido fra coloro che si erano schierati contro la nuova organizzazione fondata da Gesù. Si trattava quindi del suo principale avversario. Nonostante questo Gesù lo reclutò e lo fece diventare l’uomo-chiave del suo disegno.
Quando assumete una persona di alto livello da un concorrente, raggiungete due obiettivi: rafforzate la vostra organizzazione e indebolite la concorrenza. Paolo nella Chiesa non era più una minaccia per la Chiesa. Gesù era un brillante stratega in fatto di organizzazione. Imparate da lui.
Quando la posizione
è una posizione-chiave
e la persona è proprio quella giusta,
non esitate: prendetela,
uomo o donna che sia.

Insegnate, insegnate, insegnate!

Il testo di una pubblicità progresso afferma: «Diventate insegnanti. Diventate eroi». Potremmo benissimo dire ai manager: «Diventate insegnanti. Avrete successo». La maggior parte dei leggendari giganti del mondo degli affari, da Henry Ford a Tom Watson a Ross Perot, hanno insegnato con tenacia e motivazione. Ed è possibile che abbiano tratto ispirazione da Gesù Cristo, il più grande di tutti gli insegnanti.
Gesù veniva spesso chiamato rabbi, cioè maestro, e insegnò sempre. Nel Nuovo Testamento, i Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, così ricchi delle sue straordinarie intuizioni, dimostrano il suo talento nell’insegnare. Talento che è anche provato dal successo dei suoi allievi, i discepoli, nel realizzare i suoi progetti e programmi.
I grandi capitani d’industria non si nascondono in uffici dirigenziali a tramare strategie. Trovano il modo di insegnare, di inculcare in coloro che li circondano le loro idee e i loro ideali. Imitate Gesù. Insegnate. Avrete successo.
Imitate Gesù. Insegnate.
Avrete successo.

Praticate la confidenza diretta

Gesù insegnò nelle più svariate situazioni. Parlò di fronte a grandi folle, parlò ai banchetti e nelle sinagoghe. Tuttavia i suoi insegnamenti più importanti e significativi li riservò a piccoli gruppi di persone, di solito i suoi più intimi confidenti: Pietro, Giacomo e Giovanni. Quando voleva essere assolutamente certo che lo avessero capito, preferiva dunque i rapporti diretti, a tu per tu.
Giacomo, il “fratello del Signore” (non il discepolo), ebbe delle comprensibili difficoltà a credere alla natura divina del suo congiunto finché i due non passarono un po’ di tempo insieme da soli. In seguito a questo, Giacomo divenne il capo dell’organizzazione di Gesù a Gerusalemme e ne guidò le attività. Alla fine fu condannato a morte per la sua fede in Gesù. Questo è saper insegnare davvero.
È importante che i dirigenti dedichino tempo e consigli preziosi ai loro più fidati collaboratori. È una strategia che paga.
Quando voleva essere
assolutamente certo che lo avessero capito, preferiva i rapporti diretti, a tu per tu.

Fate valere l’autorità

L’organizzazione gestita da Gesù non fu democratica. Non una sola volta si votò sull’orientamento che doveva essere seguito. Gesù era il solo responsabile. Basava la sua autorità sulle Scritture e sulla missione che gli era stata affidata dal Padre. Lui stesso era sottomesso a un’autorità “più alta”: «Non sia fatta la mia volontà, ma la Tua» (Luca 22,42).
In questi tempi di elogio pressoché unanime del principio di leadership non autoritaria, è importante notare che nessuna organizzazione di successo è mai stata costruita o mantenuta senza che esistesse una forte autorità cui fare riferimento in ultima istanza. Chiedetelo a qualsiasi grande capitano d’industria. C’è mai stato il minimo dubbio su chi fosse il capo quando Iacocca era alla Chrysler, Watson all’IBM, Perot alla EDS, o Buffet alla Berkshire Hathaway? Chi dirigeva la Wal-Mart? Potete scommetterci che fosse Sam Walton.
Favorire una maggiore partecipazione nelle decisioni aziendali può essere una buona cosa entro certi limiti, ma solo quando esista poi, al vertice, qualcuno dotato dell’autorità necessaria per la scelta effettiva e definitiva. Assicuratevi che non si vengano mai a creare ambiguità su chi è il vero responsabile dell’azienda. Imparate a riconoscere l’estensione e i limiti della vostra autorità e poi usatela, consolidatela e mantenetela.
Imparate a riconoscere l’estensione
e i limiti della vostra autorità
e poi usatela.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione
  4. Ringraziamenti
  5. GESÙ COME MANAGER
  6. Costruite un progetto
  7. Siate preparati
  8. Scegliete i vostri collaboratori
  9. Per coprire una posizione-chiave, passate sopra a tutti gli ostacoli
  10. Insegnate, insegnate, insegnate!
  11. Praticate la confidenza diretta
  12. Fate valere l’autorità
  13. Insistete sugli assoluti
  14. Scegliete il momento opportuno
  15. Nessun indugio in caso di corruzione
  16. Non indorate la pillola
  17. Concedetevi degli stacchi
  18. Mettete alla prova i vostri collaboratori sul campo
  19. Gestite al meglio le pubbliche relazioni
  20. Procuratevi un buon sostegno logistico
  21. Imparate un poco di umiltà
  22. Condividete il successo
  23. Dimostrate la vostra gratitudine
  24. Mantenete il contatto con le persone normali
  25. Reagite con prontezza
  26. Non trascurate il parlare in pubblico
  27. Tagliate su ciò che è in perdita
  28. Servitevi di un sano rimprovero
  29. Attenti agli adulatori
  30. Mettete gli altri al primo posto
  31. Scoraggiate i maneggi per procurarsi un buon posto
  32. Controllate i “frutti”
  33. Smettete di preoccuparvi
  34. Evitate la spettacolarità
  35. Siate corretti con tutti, generosi con chi lo merita
  36. Correte dei rischi
  37. Prendetevi cura dei bambini
  38. Pagate le tasse
  39. Lasciate che siano i vostri risultati a parlare per voi
  40. Non gettate le vostre perle ai porci
  41. Siate un capo stimolante
  42. Sfoltite per accrescere la produttività
  43. Non cercate di servire due padroni
  44. Mantenete la calma nella tempesta
  45. Risolvete rapidamente le controversie
  46. Mangiate con la truppa
  47. Valutate i vostri dipendenti
  48. Condividete la tradizione orale della vostra azienda
  49. Scegliete la via stretta
  50. Servite le famiglie
  51. Preparatevi per i tempi duri
  52. Sostenete i vostri collaboratori
  53. Stabilite delle priorità
  54. Preparate il vostro successore
  55. Copyright