Margherita Sarfatti
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Margherita Sarfatti

La regina dell'arte nell'Italia fascista

  1. 420 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Margherita Sarfatti

La regina dell'arte nell'Italia fascista

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Informazioni sul libro

Strano destino quello di Margherita Sarfatti, giornalista, scrittrice e primo critico d'arte donna in Europa. Ha fondato il gruppo del Novecento, ha progettato e allestito mostre in patria e all'estero, ha frequentato gli intellettuali all'avanguardia del suo tempo, per oltre vent'anni ha influenzato in modo profondo la cultura e l'arte italiane. Eppure, per una sorta di damnatio memoriae, la maggior parte del pubblico la conosce solo come «l'amante del duce». La sua figura è rimasta a lungo «appiattita» su quella di Mussolini. In realtà rivestì un ruolo da protagonista, soprattutto in campo artistico, ma anche in politica e nel forgiare l'ideologia del fascismo. Colta, elegante, raffinata, Margherita nasce a Venezia nel 1880 da una ricca famiglia ebrea, i Grassini. Fin da giovane frequenta Antonio Fogazzaro e Guglielmo Marconi, conosce la regina Elena e il patriarca Sarto, futuro papa Pio X. Intelligente, inquieta e curiosa, è decisa a occupare un posto in prima fila nella vita, in un tempo in cui le donne potevano dedicarsi tutt'al più alla filantropia. Il suo salotto di Milano, un vero laboratorio del pensiero artistico del tempo, è frequentato da futuristi come Marinetti e Carrà, Russolo e Boccioni - con cui intreccia una storia d'amore -, i pittori di Novecento (Sironi, Funi, Bucci), letterati e poeti come d'Annunzio e Ada Negri, e da un giovanotto trasandato ma ambizioso di nome Benito Mussolini. Tra i due scoppia presto la passione, ma nasce anche un proficuo sodalizio in cui ognuno si serve dell'altro. Il duce usa la lucida intelligenza, la spregiudicatezza e le entrature internazionali e nel mondo dell'arte di Margherita; lei, anche grazie al suo rapporto con l'uomo più potente d'Italia, riesce a imporsi sulla scena culturale e a compiere il suo progetto: un'avanguardia artistica in linea con la tradizione classica italiana. Costretta a espatriare nell'imminenza delle leggi razziali, rientra in patria solo dopo la caduta del fascismo, ma resta relegata ai margini della storia, condannata moralmente per essere stata l'ispiratrice del duce, compromessa come intellettuale e come donna. Oggi il libro di Rachele Ferrario, grazie a una capillare ricerca documentaria e a carteggi inediti, ci restituisce il temperamento di una donna libera, capace di affrontare con coraggio anche il dolore estremo della morte del figlio diciassettenne Roberto, arruolatosi volontario nella Prima guerra mondiale contro la volontà dei genitori. Una donna che vive in anticipo sul proprio tempo e non ama sentirsi dire di no. Nemmeno dal duce, a cui scrive, rivendicando la propria indipendenza: «Mi hai presa, mi hai conquistata, ti sei fatto amare oggi? Sì? Tanto meglio, domani bisogna ricominciare da capo... Io sono nuova; io nasco ogni mattina. Ciò che feci ieri non è la ragione determinante di quanto farò domani...».

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
ISBN
9788852069802

NOTE

ABB The Harvard University Center for Italian Renaissance
Studies, Biblioteca Berenson, Villa i Tatti, Firenze,
Archivio Bernard Berenson
ACP-ACS Archivio Claretta Petacci, Archivio Centrale
di Stato, Roma
ACS Archivio Centrale di Stato, Roma
ACS, Cpc Archivio Centrale di Stato, Roma,
Casellario politico centrale
AF Biblioteca Bertoliana, Archivio Fogazzaro, Vicenza
AN-BPL Fondo Ada Negri, Fondazione Banco Popolare di Lodi
AP Biblioteca Cantonale Lugano, Archivio Prezzolini
ASAC- FS SN Archivio storico delle arti contemporanee,
La Biennale di Venezia, Fondo Storico, Scatola Nera
AVI-AG Vittoriale degli Italiani, Archivio generale,
Biblioteca privata di Gabriele d’Annunzio
FO Fondi storici Gnam, Fondo Ojetti, Roma
Sar. Mart, Archivio del ’900, Fondo Sarfatti, Rovereto

Prologo

1. Le due lettere di Margherita Sarfatti sono minute inedite destinate verosimilmente a Mussolini nel 1923, Sar. 1.1.1.13.
2. Russolo a Margherita Sarfatti [d’ora in poi solo MS], 5 agosto 1919, Sar. 1.1.2.
3. Rosso a MS, Sar. 1.1.1.8.
4. Sironi a MS, Sar. 1.1.2.
5. I. Montanelli, Il mio ricordo di Margherita Sarfatti, «Corriere della Sera», 17 settembre 1997.
6. M. Sarfatti, My Fault, Sar. 3.2.47; B.R. Sullivan (ed.), My Fault. Mussolini as I Knew Him, New York, Enigma Books, 2014.
7. MS, Italian Woman not Women, Sar. 3.3.3.
8. Elenco alfabetico dei luoghi comuni, Sar. 3.5.2.

I. I nonni, un padre, un papa e gli ebrei del Ghetto Vecchio

1. M. Sarfatti, My Fault. Mussolini as I Knew Him, Sar. 3.2.47; My Fault in Italia non è mai stato pubblicato (ma è citato dai biografi); negli Stati Uniti è uscito il volume: M. Grassini Sarfatti, My Fault. Mussolini as I Knew Him, edited, annotated and with commentary by B.R. Sullivan, New York, Enigma Books, 2014. Sullivan ha tenuto conto delle versioni del dattiloscritto in inglese e degli articoli sulla sua vicenda con il duce, pubblicati dalla Sarfatti a puntate nel 1945 su «Critica», a Buenos Aires. L’autore del presente libro si è avvalso per My Fault del dattiloscritto sopra indicato e, successivamente alla pubblicazione, del lavoro di Sullivan; per ogni riferimento a My Fault, ove non diversamente precisato, viene indicata la segnatura del Mart e quella di Sullivan. La testimonianza riportata tra virgolette è, invece, di Fiammetta Sarfatti Gaetani, tratta dall’intervista di F. Trapani, Parla la figlia di Margherita Sarfatti, il grande amore del duce, «Gente», 39, 24 settembre 1982, p. 58.
2. P.V. Cannistraro, B.R. Sullivan, Margherita Sarfatti. L’altra donna del duce, Milano, Mondadori, 1993, p. 11.
3. M. Sarfatti, Acqua passata, Bologna, Cappelli, 1955, p. 9.
4. Marco Grassini è stato sindaco anche di San Fior, un piccolo paese in provincia di Treviso: P.V. Cannistraro, B.R. Sullivan, Margherita Sarfatti. L’altra..., cit., pp. 16-19.
5. P.V. Cannistraro, B.R. Sullivan, Margherita Sarfatti. L’altra..., cit., pp. 16-17, nota 13, p. 651; K. Wieland, Margherita Sarfatti. L’amante del duce, Torino, Utet, pp. 21, 23.
6. M. Sarfatti Grassini, Menues légendes pontificales, «Le Temps», 26 febbraio 1939.
7. Ibidem.
8. M. Sarfatti, Acqua passata, cit., p. 17. In S. Marzorati, Margherita Sarfatti. Saggio biografico, Como, NodoLibri, 1990, p. 21, l’autore riporta le ricerche pubblicate dallo zio di Margherita sulla sifilide e sull’elettricità applicata allo studio della memoria, probabilmente su testimonianza della Sarfatti.
9. M. Sarfatti, Acqua passata, cit., pp. 17, 21; P.V. Cannistraro, B.R. Sullivan, Margherita Sarfatti. L’altra..., cit., p. 20.
10. M. Sarfatti, Acqua passata, cit., p. 16.
11. Idem, p. 17.
12. Ibidem.
13. Idem, p. 15.
14. Idem, p. 22.
15. Idem, pp. 19-20.
16. Idem, p. 19. La Sarfatti si riferisce al motto – a dire il vero di età medievale – nisi caste, saltem caute: se non castamente, almeno cautamente.
17. P.V. Cannistraro, B.R. Sullivan, Margherita Sarfatti. L’altra..., cit., p. 19.
18. A. Rosselli, Memorie, Bologna, Marin Calloni edizioni, 2001, pp. 82-83.
19. A. Rosselli, Memorie, cit., p. 82.
20. MS a Prezzolini, ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. MARGHERITA SARFATTI
  4. Prologo. Non solo l’amante del duce
  5. I. I nonni, un padre, un papa e gli ebrei del Ghetto Vecchio
  6. II. Un genio, Marconi. Uno scrittore, Fogazzaro. E un marito, Cesare
  7. III. Marinetti, Boccioni e il futurismo
  8. IV. Il compagno Mussolini
  9. V. Un figlio eroe, Roberto. Un poeta, d’Annunzio. Un golpista in marcia su Roma
  10. VI. Lettere al duce
  11. VII. Il Novecento: la Sarfatti grande critico d’arte
  12. VIII. L’America, non la Germania
  13. IX. L’ebrea errante
  14. Note
  15. Bibliografia
  16. Crediti iconografici
  17. Ringraziamenti
  18. Inserto fotografico
  19. Copyright