Le acque della mente
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Le acque della mente

  1. 152 pagine
  2. Italian
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Le acque della mente

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Lo si avverte subito: c'è una grande passione, un'animata, animosa passione di fronte al proprio esserci, alle cose del mondo, all'umana storia, in questi nuovi versi di Rosita Copioli. È una passione inquieta, irrequieta, e quanto mai insolita nel nostro tempo, ma che riesce a trasmettersi con efficace immediatezza. I territori d'esplorazione sono svariati, a volte persino opposti, ma sempre chiamati in causa con la stessa emozione del confronto, che è la vera energia di questo vitalissimo libro. Copioli tratta degli orrori della storia, come delle più recenti tragedie, le quali ne ripetono di antiche, anche perché «tutto ciò che è / più atrocemente stupido / ama replicarsi». Chiama in causa il pensiero potente e felicemente intempestivo di Ivan Illich, evoca grandi figure della letteratura come Shelley, Byron, Marianne Moore, D.H. Lawrence, racconta il proprio viaggio nelle meraviglie dell'arte, dove si esprime e dilata «lo spazio della mente», visitando la cavità del Mitreo, le opere di Giuliano da Rimini, Piero della Francesca, Pollaiolo, Leonardo, e altri, altri ancora, fino a Pollock. Riesce a intessere un bestiario, proponendo eleganti versi sugli animali, in una sequenza delicata e impeccabile che è un vero gioiello, per attenzione, acutezza, partecipazione sensibile e generosa, come è nella natura di questa poetessa, sempre capace di coniugare sapienza ed emozione, come anche di passare da un dire fluente, dirompente, a un'asciuttezza epigrammatica. L'agitarsi del mare è poi la metafora che più riesce a rappresentarne i vari momenti di adesione e scoramento, tra gioia e trasporto del potersi immergere in armonia, ma anche nel pensiero della morte per acqua. E la piena, febbrile disposizione verso l'altro da sé della poesia di Rosita Copioli non poteva non trovare sbocco nell'amore, di cui ci narra in prima persona una vicenda lirica capace di creare una nuova, ulteriore apertura di senso.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2016
ISBN
9788852075711
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

GLI SPAZI DELLA MENTE

Saffo

Dika, da questa terra fiorita di loto,
vedo ancora i miei viaggi sulle navi assolate,
le fonti fresche con gli altari
dove Afrodite scendeva
e penso solo a te come perfetta.
Eros tra i morti non è meno blando.
Non vi manca il riso, che credevo
di Afrodite, e la luce rosa
che è dei morti
sta bene anche alla tua corona,
come a me. È una luce
bagnata di rugiada;
la madre, la Memoria
ci irrora di canti
al di là del tempo
che Oceano alimenta
senza passare dalla Terra.
Ancora, ancora, Dika,
ciò che è stato è.
I flussi di Oceano bagnano la madre,
io vivo, e tu vivi,
bagnate di eros
vinciamo il tempo.
Ora e sempre
è Mnemosine, Saffo, e Dika.

Mitra a Santa Maria Capua Vetere

Il pittore ignoto che dipinse Mitra
a Santa Maria in Capua Vetere, non possedeva solo
nozioni religiose quando dipinse con precisione
la scena all’ingresso della grotta scura,
contro il cielo chiaro avvolto dal serpe del tempo.
Il soldato della luce balza sul toro bianco
punta il ginocchio sinistro sulla schiena,
la gamba destra a terra, affonda
il pugnale nella gola.
Il cane lecca il sangue,
il serpe striscia a berlo,
lo scorpione morde lo scroto,
a fianco Cautes e Cautopates con le fiaccole e l’arco,
in basso a sinistra Oceano barbuto,
a destra la Terra dai capelli verdi.
Gli occhi dei due astri
guardano dall’alto.
Il sole con il manto rosso irradia un raggio della corona su Mitra.
La luna, un nastro d’argento culmina in cerchio sulla fronte,
fissa occhi enormi e appassionati.
Nella lunetta a oriente, manto bianco agitato dal vento,
sempre lei, la luna, incita cavallo bianco e scuro attaccati alla biga.
Fornello del fuoco e gallo, Cautes alza la fiaccola, Cautopates la rovescia
sulle pareti a lato.
Maestria non è la precisione dei dettagli.
Le più eleganti, rosse vesti frigie,
fasce verde e oro come i sari indiani,
l’interno celeste del mantello alato,
con le sette stelle d’oro dei pianeti.
I riccioli simmetrici di Mitra,
l’occhio celeste sgomento del toro,
la lingua rosa tra i denti,
la coda spiga di grano.
Il volto bello eroso dai secoli,
quello della luna supremo,
occhi laghi assorbono
generano il tempo, la bocca attrae
come quella dell’amata.
Maestria è l’evento simultaneo
nel cielo
nell’esistenza: reso.
Lo accenna il bassorilievo di marmo.
Un’anima già crisalide,
ora con ali di imenottero, alza la veste,
accenna un passo di danza, lo sguardo contento,
Eros l’ha afferrata, l’accompagna in sorriso
con la torcia nuziale.
Prima che vedessi il Mitreo,
la luna piena proiettava
la presenza
sulle lenzuola.
Dormivo allagata dal chiarore.
Nel cielo si formò un toro bianco,
minacciava una vetrata vasta.
Mio padre soldato
gridava «prendi un laccio» per bloccare le fauci.
La forza delle braccia non bastava. La vetrata
si infranse.
Il presagio si avverò
anticipato da sogni, eventi.
Davanti alla pittura in movimento,
era prevalsa l’ammirazione
per la bellezza dei dettagli, la coincidenza
del toro nello sguardo della luna.
Ma oggi dico, è la verità sfuggente del pittore
che dipinse il mistero,
lo rese vivo, ciò che conta.
Il volto della luna
affiora nella vita
agisce di lontano.
Non dubito che fosse la sua bellezza
a infrangere il vetro:
il movimento dell’immagine
sfugge al sepolcro.

Odighitria di Torcello

Tu stai nell’assoluto
e nulla è al di sopra di te
che porti questa gemma, Cristo.
Tu sei
nell’oro del cielo
al di sopra dei cieli
flusso fermo e blu
cardine e sostegno
astro del mare a specchio
viene da te tutto l’oro che irrori
sei tu la porta della luce, porta
della salute d’anima, spirito,
virtù che è la tua forma,
i tuoi piedi sovrastano
la fascia dei mesi
misurano gli apostoli.
Sei il tempo dritto e fermo che separa e lega
il tempo, centro
dell’uovo d’oro visibile
nella metà convessa
dove per dodici gradi si sale
dal paradiso, il mio suolo, la mia terra,
vers...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Le acque della mente
  4. DOVE BRUCIA IL MARE
  5. ANIMALIA
  6. GLI SPAZI DELLA MENTE
  7. LIMITI, PROPRIETÀ
  8. QUI E ORA QUOTIDIANI
  9. AMBRA, TEMPO
  10. Note
  11. Copyright