Dove va a finire il cielo
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Dove va a finire il cielo

  1. 200 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Dove va a finire il cielo

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Tutto è cominciato quando avevo undici anni, con un documentario sulla vita e il lavoro di Stephen Hawking. Ricordo ancora la sensazione di meraviglia e di inquietudine nello scoprire che domande come "è nato prima il tempo o l'Universo? E quale sarà il loro destino?" non riguardavano solo la filosofia, ma anche la fisica. A distanza di ventitré anni, quando di sera esco e alzo gli occhi al cielo, sono ancora quelle le emozioni che mi accompagnano: meraviglia e un po' di paura. È come se vedessi tutto: le infinite galassie che popolano il vuoto cosmico, i buchi neri, e più oltre, a circondarci come un guscio, la radiazione cosmica di fondo, la nenia celeste da cui tutto è venuto. Visto da lontano, il cielo è l'immagine della pace. Lì, invece, accadono cose di una violenza inaudita: miriadi di stelle che nascono e muoiono, la materia che si forma e si scompone, secondo un meccanismo perfetto. È uno spettacolo che non smette di affascinarci, sempre intriso di mistero e, per quanto si cerchi di esplorarlo, ogni risposta conduce solo ad altre domande. Sembra un gioco costruito apposta per noi, un enigma del quale non riusciremo mai a trovare davvero la soluzione, ma il divertimento sta proprio in questo: potremo continuare a giocare in eterno. E io questo gioco ve lo voglio raccontare.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
ISBN
9788852069451

Inserto fotografico

IMMAGINE 1 Una delle molte immagini della Terra scattate dalla Luna. Questa, in particolare, è stata ottenuta nel 1968 dall’equipaggio dell’Apollo 8, la prima missione lunare con uomini a bordo, che si limitò a entrare nell’orbita lunare e a percorrerla dieci volte, senza atterrare.
IMMAGINE 1
Una delle molte immagini della Terra scattate dalla Luna. Questa, in particolare, è stata ottenuta nel 1968 dall’equipaggio dell’Apollo 8, la prima missione lunare con uomini a bordo, che si limitò a entrare nell’orbita lunare e a percorrerla dieci volte, senza atterrare.
IMMAGINE 2 Foto della superficie lunare scattata dalla sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter). I puntini luminosi indicati dalle frecce sono manufatti lasciati sulla superficie lunare dalla missione Apollo 11. Sono visibili, in particolare, il Modulo Lunare (LM), lo specchio usato per riflettere i laser (vedi testo), indicato dall’acronimo LRRR, la sua copertura e gli strumenti usati per alcune misurazioni (PSEP).
IMMAGINE 2
Foto della superficie lunare scattata dalla sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter). I puntini luminosi indicati dalle frecce sono manufatti lasciati sulla superficie lunare dalla missione Apollo 11. Sono visibili, in particolare, il Modulo Lunare (LM), lo specchio usato per riflettere i laser (vedi testo), indicato dall’acronimo LRRR, la sua copertura e gli strumenti usati per alcune misurazioni (PSEP).
IMMAGINE 3 Una delle immagini prodotte dalla sonda New Horizon nel suo fly-by intorno a Plutone. Nell’ingrandimento,  una regione montuosa, con montagne alte fino a 3500 m.
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Una delle immagini prodotte dalla sonda New Horizon nel suo fly-by intorno a Plutone. Nell’ingrandimento, una regione montuosa, con montagne alte fino a 3500 m.
IMMAGINE 4 Confronto fra un tramonto terrestre…
IMMAGINE 4
Confronto fra un tramonto terrestre…
e uno marziano. È curioso che la Terra, il Pianeta Azzurro, abbia tramonti rossi, e Marte, il Pianeta Rosso, abbia tramonti azzurri.
e uno marziano. È curioso che la Terra, il Pianeta Azzurro, abbia tramonti rossi, e Marte, il Pianeta Rosso, abbia tramonti azzurri.
IMMAGINE 5 Il nucleo della cometa 67P/Churymov-Gerasimenko, intorno al quale orbita la sonda ESA Rosetta e sul quale, nel novembre 2014, è atterrato il lander Philae.
IMMAGINE 5
Il nucleo della cometa 67P/Churymov-Gerasimenko, intorno al quale orbita la sonda ESA Rosetta e sul quale, nel novembre 2014, è atterrato il lander Philae.
IMMAGINE 6 Un’immagine dell’ammasso aperto delle Pleiadi, nella quale è possibile osservare anche la nube di gas che circonda queste stelle.
IMMAGINE 6
Un’immagine dell’ammasso aperto delle Pleiadi, nella quale è possibile osservare anche la nube di gas che circonda queste stelle.
IMMAGINE 7 Il volto di Marte. Preso da altre angolazioni e in condizioni di luce differenti, si mostra per quel che è: un rilievo montuoso qualsiasi, senza forme particolari.
IMMAGINE 7
Il volto di Marte. Preso da altre angolazioni e in condizioni di luce differenti, si mostra per quel che è: un rilievo montuoso qualsiasi, senza forme particolari.
IMMAGINE 8 Un’immagine ottica dei “pilastri della creazione” nella nebulosa Aquila, una vasta regione di formazione stellare.
IMMAGINE 8
Un’immagine ottica dei “pilastri della creazione” nella nebulosa Aquila, una vasta regione di formazione stellare.
IMMAGINE 9 I “pilastri della creazione” visti però nell’infrarosso. Qui è possibile vedere molte stelle, che nell’immagine precedente erano oscurate da gas e polvere.
IMMAGINE 9
I “pilastri della creazione” visti però nell’infrarosso. Qui è possibile vedere molte stelle, che nell’immagine precedente erano oscurate da gas e polvere.
IMMAGINE 10 Un esempio di immagine infrarossa così come viene prodotta dal telescopio, senza alcuna successiva manipolazione. Queste immagini sono chiamate “raw”, grezze; è necessario un lavoro di elaborazione, detto “preriduzione”, per estrarne il contenuto scientifico.
IMMAGINE 10
Un esempio di immagine infrarossa così come viene prodotta dal telescopio, senza alcuna successiva manipolazione. Queste immagini sono chiamate “raw”, grezze; è necessario un lavoro di elaborazione, detto “preriduzione”, per estrarne il contenuto scientifico.
IMMAGINE 11 L’Italia di notte ripresa dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’arco luminoso in alto è il cosiddetto “airglow”, la debole luminosità notturna dell’atmosfera terrestre.
IMMAGINE 11
L’Italia di notte ripresa dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’arco luminoso in alto è il cosiddetto “airglow”, la debole luminosità notturna dell’atmosfera terrestre.
IMMAGINE 12 L’Orsa maggiore ripresa dalla ISS. Come si vede, le stelle qui rivelano un colore: alcune possiedono una luce che tende al rosso, altre al blu.
IMMAGINE 12
L’Orsa maggiore ripresa dalla ISS. Come si vede, le stelle qui rivelano un colore: alcune possiedono una luce che tende al rosso, altre al blu.
IMMAGINE 13 Albireo, sistema doppio costituito da una stella gigante arancione e una di sequenza principale (a sua volta, in realtà, una stella doppia).
IMMAGINE 13
Albireo, sistema doppio costituito da una stella gigante arancione e una di sequenza principale (a sua volta, in realtà, una stella doppia).
IMMAGINE 14 Diagramma di Hertzsprung-Russell con i valori temperatura-luminosità. Le stelle si posizionano in diverse regioni a seconda della loro fase evolutiva.
IMMAGINE 14
Diagramma di Hertzsprung-Russell con i valori temperatura-luminosità. Le stelle si posizionano in diverse regioni a seconda della loro fase evolutiva.
IMMAGINE 15 L’imperatore Enrico III che indica una stella nuova sul cielo di Tivoli in un manoscritto del 1450. Potrebbe trattarsi di una testimonianza dell’osservazione in Occidente della supernova SN1054.
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L’imperatore Enrico III che indica una stella nuova sul cielo di Tivoli in un manoscritto del 1450. Potrebbe trattarsi di una testimonianza dell’osservazione in Occidente della supernova SN1054.
IMMAGINE 16 Un dipinto rupestre a Chaco Canyon, negli Stati Uniti, realizzato dagli indiani Anasazi, che sembrerebbe rappresentare una stella, forse SN1054, di fianco alla Luna.
IMMAGINE 16
Un dipinto rupestre a Chaco Canyon, negli Stati Uniti, realizzato dagli indiani Anasazi, che sembrerebbe rappresentare una stella, forse SN1054, di fianco alla Luna.
IMMAGINE 17 Un’immagine della nebulosa planetaria Eschimese.
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Un’immagine della nebulosa planetaria Eschimese.
IMMAGINE 18 La nebulosa planetaria Occhio di gatto.
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La nebulosa planetaria Occhio di gatto.
IMMAGINE 19 Immagine verde e rossa della supernova SN2002CV. In alto, la galassia ospite prima dell’esplosione, in basso viene evidenziata la supernova. La sua luminosità dopo l’esplosione è paragonabile a quella della galassia ospite.
IMMAGINE 19
Immagine verde e rossa della supernova SN2002CV. In alto, la galassia ospite prima dell’esplosione, in basso viene evidenziata la supernova. La sua luminosità dopo l’esplosione è paragonabile a quella della galassia ospite.
IMMAGINE 20 Un’immagine ottica della nebulosa del Granchio; è ciò che resta dell’esplosione della supernova SN1054.
IMMAGINE 20
Un’immagine ottica della nebulosa del Granchio; è ciò che resta dell’esplosione della supernova SN1054.
IMMAGINE 21 La nebulosa del Granchio ai raggi X fotografata dal satellite Chandra: sono visibili il disco di accrescimento e i due getti dai quali viene espulsa materia.
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La nebulosa del Granchio ai raggi X fotografata dal satellite Chandra: sono visibili il disco di accrescimento e i due getti dai quali viene espulsa materia.
IMMAGINE 22 Immagine di campo profondo del telescopio spaziale Hubble. Gli “archi” sono lenti gravitazionali, una delle conferme più spettacolari della teoria della relatività.
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Immagine di campo profondo del telescopio spaziale Hubble. Gli “archi” sono lenti gravitazionali, una delle conferme più spettacolari della teoria della relatività.
IMMAGINE 23 La galassia di Andromeda.
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La galassia di Andromeda.
IMMAGINE 24 La galassia NGC1300.
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La galassia NGC1300.
IMMAGINE 25 La galassia Sombrero.
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La galassia Sombrero.
IMMAGINE 26 La galassia Antenne. In realtà si tratta di due galassie in interazione, che si stanno fondendo insieme.
IMMAGINE 26
La galassia Antenne. In realtà si tratta di due galassie in interazione, che si stanno fondendo insieme.
IMMAGINE 27 Un’immagine del centro della nostra galassia, nella costellazione del Sagittario: nubi di gas e polveri lo oscurano.
IMMAGINE 27
Un’immagine del centro della nostra galassia, nella costellazione del Sagittario: nubi di gas e polveri lo oscurano.
IMMAGINE 28 Un’immagine dell’ammasso globulare M3.
IMMAGINE 28
Un’immagine dell’ammasso globulare M3.
IMMAGINE 29 La galassia sferoidale nana Leo II, una delle più distanti tra le satelliti della Via Lattea.
IMMAGINE 29
La galassia sferoidale nana Leo II, una delle più distanti tra le satelliti della Via Lattea.
IMMAGINE 30 Le Nubi di Magellano, due galassie nane irregolari visibili dall’emisfero sud.
IMMAGINE 30 Le Nubi di Magellano, due galassie nane irregolari visibili dall’emisfero sud.
IMMAGINE 31 Rappresentazione pittorica della Via Lattea (la grossa galassia a disco), Sagittarius (in rosso) con i suoi stream stellari (in bianco).
IMMAGINE 31
Rappresentazione pittorica della Via Lattea (la grossa galassia a disco), Sagittarius (in rosso) con i suoi stream stellari (in bianco).
IMMAGINE 32 La storia del nostro universo dal Big Bang a oggi.
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La storia del nostro universo dal Big Bang a oggi.
IMMAGINE 33 La mappa della radiazione cosmica di fondo prodotta dal satellite Plank. Il codice di colore indica le differenze di temperatura e, dunque, di densità.
IMMAGINE 33
La mappa della radiazione cosmica di fondo prodotta dal satellite Plank. Il codice di colore indica le differenze di temperatura e, dunque, di densità.
IMMAGINE 34 L’immagine del pale blue dot, il nostro pianeta Terra, fotografato dalla sonda Voyager 1 mentre si trovava a circa 6 miliardi di chilometri di distanza da noi.
IMMAGINE 34
L’immagine del pale blue dot, il nostro pianeta Terra, fotografato dalla sonda Voyager 1 mentre si trovava a circa 6 miliardi di chilometri di distanza da noi.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. DOVE VA A FINIRE IL CIELO
  4. Prefazione. Primo contatto
  5. Che fai tu, Luna, in ciel?
  6. Il pianeta (non più) proibito
  7. Quel che resta del sistema solare
  8. Tutta colpa delle stelle
  9. Stardust
  10. Evolution
  11. Figli delle stelle
  12. At the zoo
  13. Là dove nessuno è mai giunto prima
  14. La guerra dei mondi
  15. Rumore di fondo
  16. Dove va a finire il cielo
  17. Epilogo
  18. Libri che ho consultato
  19. Ringraziamenti
  20. CREDITI FOTOGRAFICI
  21. Inserto fotografico
  22. Copyright