Lettere 1917-1961
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Lettere 1917-1961

  1. 672 pagine
  2. Italian
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Informazioni sul libro

Una vasta e organica scelta dello sterminato epistolario hemingwayano che costituisce una vera miniera di notizie, di aneddoti, di giudizi, di confessioni toccanti e spudorate. Un mirabile autoritratto che è al tempo stesso la raffigurazione di un'epoca.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
ISBN
9788852068874

Lettere

1917-1961

A Anson T. Hemingway

Walloon Lake, Michigan, 6 agosto 1917

Caro nonno
pensavo di scriverti per ringraziarti per il regalo di compleanno e per i giornali ma abbiamo dovuto metterci sotto dodici ore al giorno a tagliar fieno alla fattoria.1 Abbiamo un gran bisogno di pioggia perché tutto sta seccandosi e corriamo il rischio di perdere il raccolto delle patate se non pioverà presto. Lo Zio Geo. e famiglia e Zia G[race] e Zio T[yler] vengono domani per trascorrere la giornata. Tutto il fieno adesso è fatto e possiamo andarci più piano. La Ford di Papà adesso che i cilindri sono revisionati va bene e non ci pensa neanche a venderla.
L’altra sera ho acchiappato tre trote fario che pensavano 6 lb 5 ½ e 3 ½ rispettivamente. Anche una trota di torrente di due lb a Horton Bay. È la più grande che sia mai stata guadinata qui.
Apprezzo molto il fatto che mi hai mandato i giornali perché quassù non abbiamo niente da leggere se non il quotidiano che arriva con due giorni di ritardo.
Potrei fermarmi qui per rutto ottobre lavorando per [Jim] Dilworth e non vado alla U. of Illinois quest’autunno. Quando torno a casa andrò o da Zio Leicester [in California] oppure cercherò di trovar lavoro con il Chicago Tribune. Per l’anno prossimo dovrei trovarmi in grado di andare a scuola.
Tutto il mio affetto alla Nonna e a te, Ernest
JFK
1. La Longfield Farm sul Walloon Lake davanti a Windemere, il cottage di famiglia.

Alla Famiglia

Kansas City, Missouri, 19 novembre 1917

Cari tutti,
questa è circa la terza lettera che ho cominciato e ho dovuto smettere tutte le altre così questa la scrivo subito dopo il lavoro verso le 6,20 e quindi proverò a finirla. Le ultime due settimane sono state tremendamente piene per me, sempre a far qualcosa ogni minuto. Martedì scorso siamo stati tutti chiamati fuori, esercitazioni e manovre tutto il giorno. Ieri sono stato su dallo Zio Ty per pranzo, al mattino c’è stato un grande incendio proprio accanto alla loro nuova casa, a bruciare è stato un grande capannone e io ci sono arrivato quasi contemporaneamente ai pompieri e ho dato una mano ad abbattere la porta e ho portato su sul tetto il tubo e nell’insieme mi sono divertito. Probabilmente starò da Miss Haines ancora due settimane, è un mese oggi che ci sono e tra due settimane riuscirò a svignarmela senz’altro.1 Lieto che Bailey sia venuto su domenica scorsa, ho ricevuto una sua bella lettera e anche da Al Walker, che ti manda tutto il suo affetto. È a Olivet e non riescono a ottenere carbone e se non ne arriverà presto dovranno chiudere. Nessun pericolo però che a restar senza carbone sia lo Star. Ringrazio moltissimo per i francobolli, sono utili per spedir lettere. Quest’ultima settimana mi sono occupato d’una storia d’omicidi, un sacco di cose della polizia e un paio di volte del fondo Y.W.C.A., così mischio su un po’ tutto. Come va a casa? È stato davvero un brutto incidente, ma mica male poi aver fatto fuori gli Atwood-Rogovsky banditi dell’automobile. Sono andato nell’ambulanza molte volte e siccome c’è qui un’epidemia di morbillo credo che mi farò vaccinare di nuovo domani. Zia Arrabel[l] sta mettendo sotto conserva parecchia roba ed è molto stimata nel settore. Quaggiù ci siamo divertiti parecchio con un nuovo tipo che si chiama Johnson che quanto a velocità non è meglio di Baby Dales e gliene abbiamo combinate di grosse. C’è una compagnia davvero in gamba. Ho intenzione di andare al Camp Funston presto per dare un’occhiata a Pinckney. È a capo del gruppo autocarri. Inoltre voglio andare nell’Oklahoma prima di arrivare a Nord. Ora se voglio mangiare qualcosa per cena mi tocca salutarti. I biscotti erano straordinari riprova a mandarmeli. Tanto affetto
Ernie.
P.S. Ricevuta tua lettera. Molto grato per il pacco spedito. Arriverà domani, probabilmente.
EH
JFK
1. EH era arrivato a Kansas City in treno il 15 ottobre e aveva cominciato a lavorare per lo «Star» il 18 ottobre. Da poco faceva parte della Guardia Nazionale del Missouri. EH alla sua famiglia, il 15 novembre, aveva scritto «Progetterei di lavorare qui fino a primavera e poi farmi un’altra buona estate [nel Michigan] prima di arruolarmi. Non potrei assolutamente restarmene fuori più a lungo qualsiasi siano le circostanze. Sarà già difficile restarne fuori fino ad allora». JFK

A Grace Hall Hemingway

Kansas City, 16 gennaio 1918

Cara mamma,
ho appena avuto oggi la tua lettera. Stavo proprio cominciando a chiedermi perché non sentivo da voialtri ma i treni sono tutti malandati. Qui anche ci sono stati 20° sotto ma non così tanta neve. Nel Kansas ne hanno avuta due o tre piedi quasi dappertutto. Nessun treno è transitato da Ovest a Est. Siamo proprio stati tagliati fuori per un po’. La mancanza di carbone è ancora piuttosto grave. Ad ogni modo presto sarà primavera. Dunque asciugati quelle lacrime Mamma e allegra. Dovrai trovare qualcosa di meglio che non preoccuparti. Non preoccuparti non piangere perché non sono un buon cristiano. Lo sono come sempre e prego ogni sera e credo come prima quindi allegra! Solo perché sono un cristiano allegro non è motivo che tu ti preoccupi.
La ragione per cui non vado in chiesa è perché ho sempre da lavorare fino alle 1 di notte a far uscire l’edizione della domenica e qualche volta fino alle 3 e alle 4 del mattino. La domenica mattina non apro mai gli occhi prima delle 12,30. Così vedi non è perché non voglio. Lo so che non faccio pazzie per la religione, però sono un cristiano sincero quant’è possibile. Domenica è l’unico giorno della settimana in cui riesco a recuperare nel dormire. Inoltre la chiesa della zia Arabell è una di quelle in cui ci si veste molto bene con un predicatore di quelli che non si devono amare e io mi sento fuori posto.
Comunque Mamma mi arrabbio moltissimo quando leggo quello che hai scritto di Carl [Edgar] e Bill [Smith].1 Volevo scriverti immediatamente e dirti tutto quello che pensavo. Però ho aspettato di calmarmi. Però dato che non hai mai conosciuto Carl e che conosci Bill solo superficialmente devo dire che sei stata proprio molto ingiusta. Carl è un Principe e probabilmente il cristiano più sincero e vero che ho mai conosciuto e ha avuto su di me un’influenza migliore di quella di chiunque altro io abbia mai conosciuto. Non sbava dalla bocca come un Peaslee per la religione, ma è un cristiano profondamente sincero e un gentiluomo.
Non ho mai chiesto a Bill quale chiesa frequenti perché non ha importanza. Crediamo entrambi in Dio e in Gesù Cristo e speriamo in un Aldilà e i vari credi non c’entrano.
Ti prego di non criticare ingiustamente i miei amici. Adesso sii allegra perché come vedi non sto facendo la fine che pensavi.
Con affetto, Ernie
Non legger questa a nessuno e ti prego rimettiti di buon umore!
JFK
1. William B. Smith Jr., un intimo amico durante le estati che EH trascorreva da ragazzo nel Michigan. Nato il 20 agosto 1895 a St. Louis e morto ad Arlington, in Virginia, nel gennaio 1972. Lui ed EH avviarono la loro amicizia intorno al 1916 a Horton Bay, Michigan, dove Bill e sua sorella, Katherine Foster Smith (Kate o Katy, in seguito Mrs. John Dos Passos), trascorrevano le estati con la zia, Mrs. Joseph Charles, in un cottage vicino a Pine Lake, in seguito ribattezzato Charlevoix. Carl Edgar, che EH chiamava Odgar, era un altro amico di quelle estati trascorse nel Michigan settentrionale. A quell’epoca viveva e lavorava a Kansas City ed era innamorato di Kate. Compare come Odgar nel racconto di EH Summer People in The Nick Adams Stories (New York 1972), pp. 217-28.

Ai genitori

Kansas City,1 19 aprile 1918

Cari tutti:
sono stato proprio contento di sentire da entrambi Papà e Mamma. Quaggiù va tutto bene. Sta piovendo forte adesso e ha continuato tutto il giorno. Mi sono messo il vecchio impermeabile e ho alzato il bavero e ho lasciato che piovesse. Tutta questa settimana mi sono dato da fare con l’arruolamento, scrivendo articoli sull’Esercito, la Marina, i Marines, gli Anglo-canadesi, e ultimamente sul nuovo Servizio Corazzato. Accludo un paio degli articoli sui Carri armati. Alcuni funzionano mica male. Spero di vedervi intorno al 2. Vi farò sapere appena lo saprò anch’io.2 Adesso come vanno le cose?
Buona notte Ernie
UMD
1. EH stava ultimando il suo sesto mese di lavoro allo «Star».
2. Aveva recentemente chiesto di entrare nel Servizio Autoambulanze della Croce Rossa Americana (ARC) in Italia.

Alla famiglia

New York, 14 maggio 1918

Cari tutti,
ci siamo accampati qui in un albergo [Earle] molto bello di Washington Square. Il cuore di Greenwich Village. È a mezzo isolato dalla 5a Avenue, proprio sulla piazza. Il Gruppo di Harvard è partito questa mattina e noi partiamo martedì prossimo stando alle ultime notizie. Nel frattempo siamo a New York con Albergo e pasti pagati. A ognuno hanno dato un baule da ufficiale, uniformi degli ufficiali americani con tutti i distintivi, il mio nome e l’unità scritti sul baule, cappotto da ufficiali, l’impermeabile, 1 berretto da campo, 1 berretto da parata, 4 paia di biancheria pesante, guanti da autista in pelle morbida, 1 paio di mollettiere da aviatore di cuoio, 2 paia di scarpe da ufficiale, 1 maglione, 6 paia di calzettoni pesanti di lana, 2 camicie kaki, 1 camicia di lana, e un sacco di altre cose che non ricordo. Per ciascun uomo un equipaggiamento che vale molto più di $ 200. Le nostre uniformi sono quelle che danno agli ufficiali dell’esercito americano e sono belle sul serio. I soldati semplici e i sottufficiali devono salutarci. Potremo indossarle appena arriveranno i passaporti e avremo i visti. Ancora non è arrivato nessuno dei passaporti di Chicago. Mi farò fare la fotografia appena indosserò l’uniforme. Ho già messo tutto nel mio baule da ufficiale.
Ho incontrato Ted [Brumback] proprio ieri e qui dormiamo nella stessa camera. C’è un gruppo di ragazzi in gamba nella nostra unità e ce la spasseremo moltissimo. Ted era molto contento che Papà gli fosse andato incontro e molto dispiaciuto di non aver potuto vedervi tutti.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e non dobbiamo presentarci a rapporto da nessuno. Questa mattina mi sono fatto mettere a posto l’uniforme e poi nel pom. Ted e How Jenkins, Harve Osterholm, Jerry Flaherty ed io siamo andati al Battery e abbiamo visitato l’acquario. Abbiamo perso tempo e siamo saliti sulla Woolworth Tower alta 796 piedi – 62 piani. Riuscivamo a vedere le navi mimetizzate dentro e fuori il porto e vedevamo fin su per l’East River all’Hell’s Gate, e a Hoboken il «Vaterland» usato adesso come trasporto. Ha fatto l’ultimo viaggio andata e ritorno in Francia in 14 giorni. Sono andato su e giù la Riverside Drive e ho visto New York dall’Harlem River a Nord e la tomba di Grant e sono andato dalla Libber of Goddesty [Statua della Libertà] a Sud. C’è un panorama magnifico dalla Woolworth Tower. Appena avrò messo la mia uniforme da ufficiale ho un impegno con la Mrs. e ho già investigato la possibilità della Little Church dietro l’angolo. Sapete, ho sempre pensato di sposarmi se fossi riuscito a diventare un ufficiale. È una nouva disposizione quella che ci fa ufficiali. Siamo una sorta di sottotenenti mimetizzati, come aviatori nel senso che non abbiamo uomini sotto di noi. Il ministero della guerra ha deciso l’uniforme per il servizio all’estero e l’ha fatto proprio prima della nostra partenza. 3 o 4 giorni. Ecco spiegata l’attesa per i visti sui passaporti. Scrivetemi qui all’Albergo.
Con affetto, Ernie
JFK

Alla famiglia

in mare, c. 27 maggio 1918

Da qualche parte sul les briny
Cari tutti,
be’ stiamo avvicinandoci al nostro porto di sbarco ed entrando in una ben nota zona di sottomarini così vi spedisco questa epistola in modo che per lo meno una possiate riceverla. Pensiero allegro no? Questa è la bagnarola più marcia che ci sia al mondo e magari sto rivelando un segreto militare a dirvelo. Però lo è assolutamente. Provatevi a pensare quale sia la più scassata nave al mondo e saprete quella su cui me ne sto.1 Abbiamo avuto due giorni di tempo splendido, caldo e calma, solo una piacevole brezza! Proprio come le giornate sul lago Wa...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione di Carlos Baker
  4. Avvertenza e ringraziamenti
  5. Nota del traduttore
  6. Lettere 1917-1961
  7. EPILOGO
  8. Copyright