Cosa è giusto per te
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Cosa è giusto per te

Prendere decisioni consapevoli sulla propria salute

  1. 288 pagine
  2. Italian
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Cosa è giusto per te

Prendere decisioni consapevoli sulla propria salute

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Ogni giorno migliaia di persone si trovano a dover decidere se seguire o meno una terapia, se sottoporsi a un esame o a un intervento chirurgico. Che si tratti di semplice prevenzione o di scegliere fra varie alternative per curare una malattia, oggi più che mai la decisione non è facile. Le informazioni abbondano, dalle indicazioni degli specialisti consultabili in ambulatorio ai siti Internet, dalla televisione alla radio, dai giornali ai manuali di autoaiuto. In questa selva di esperti pronti a dirci che cosa dobbiamo fare, dove benefici ed effetti collaterali assumono di volta in volta pesi diversi, come possiamo sapere che cosa è giusto per noi? Per esempio, siamo sicuri che le statine siano indicate in tutti i casi in cui il livello di colesterolo risulta fuori norma o che la terapia ormonale in menopausa abbia reali vantaggi sulla nostra salute? E le valutazioni del medico che ci consiglia un percorso di cura coincidono con la nostra idea di qualità della vita?

Jerome Groopman, oncologo, e Pamela Hartz­band, endocrinologa, ci aiutano a capire quali sono i fattori in gioco quando ci troviamo di fronte alla scelta della cura migliore per noi. E sottolineano per noi, perché, seppur in modo spesso inconsapevole, abbiamo tutti, medici e pazienti, un insieme di credenze e opinioni costruite nel tempo, in base alla storia personale di ciascuno (malattie già affrontate, patologie di genitori e amici e loro esiti), che influenza il vaglio delle terapie che ci vengono proposte.

Sulla base di casi reali, di cui affrontano gli aspetti clinici e statistici, ma soprattutto psicologici, gli autori dimostrano come la decisione finale non si basi solo su quanto la scienza medica ci mette a disposizione e sottolineano quanto sia importante da parte del medico portare il paziente al raggiungimento della consapevolezza, del motivo delle proprie scelte e di ciò che realmente si aspetta dalla cura. «Ci auguriamo che gli spunti offerti in queste pagine vi aiutino a capire meglio qual è il vostro approccio alla salute prima di entrare nello studio di un medico o in un ospedale, a spiegare chiaramente al vostro dottore come la pensate e quindi a proseguire nel processo decisionale una volta usciti dallo studio o dimessi dall'ospedale. Sarete sulla strada giusta per scegliere a ragion veduta il trattamento giusto per voi».

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
ISBN
9788852067969

Note

Abbreviazioni

AEL «Acta Endocrino Logica»
AFM «Annals of Family Medicine»
AIM «Annals of Internal Medicine»
AIM2 «Archives of Internal Medicine»
AJC «American Journal of Cardiology»
AJGP «American Journal of Geriatric Psychiatry»
AJHP «American Journal of Health-System Pharmacy»
AJM «American Journal of Medicine»
AJMG «American Journal of Medical Genetics»
AJMS «American Journal of the Medical Sciences»
AMN «American Medical News»
AP «Annals of Pharmacotherapy»
AR «Arthritis Research»
AS «Archives of Surgery»
BH «Best Health»
BJGP «British Journal of General Practice»
BJH «British Journal of Haemathology»
CCC «Cancer Causes and Control»
CCM «Critical Care Medicine»
CCQO «Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes»
CDPS «Current Directions in Psychological Science»
CEBP «Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention»
CFP «Canadian Family Physician»
CJO «Canadian Journal of Oncology»
CMAJ «Canadian Medical Association Journal»
CPC «Clinical Prostate Cancer»
CR «Communication Research»
DC «Diabetes Care»
DDS «Digestive Diseases and Sciences»
EHJ «European Heart Journal»
EJ «Economic Journal»
EJSP «European Journal of Social Psychology»
EM «Evidence-Based Medicine»
FP «Family Practice»
HA «Health Affairs»
HE «Health Expectations»
HEPL «Health Economics, Policy and Law»
HP «Health Psychology»
IJC «International Journal of Cancer»
IJROBP «International Journal of Radiation Oncology Biology, Physics»
IM «Internal Medicine»
IOJ «Iowa Orthopaedic Journal»
JA «Journal of Asthma»
JACC «Journal of the American College of Cardiology»
JAGS «Journal of the American Geriatrics Society»
JAMA «Journal of the American Medical Association»
JBDM «Journal of Behavioral Decision Making»
JBM «Journal of Behavioral Medicine»
JCE «Journal of Clinical Epidemiology»
JCEM «Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism»
JCO «Journal of Clinical Oncology»
JGC «Journal of Genetic Counseling»
JGIM «Journal of General Internal Medicine»
JH «Journal of Hypertension»
JHC «Journal of Health Communication»
JLME «Journal of Law, Medicine and Ethics»
JLR «Journal of Lipid Research»
JME «Journal of Medical Ethics»
JNCI «Journal of the National Cancer Institute»
JNS «Journal of the Neurological Sciences»
JPM «Journal of Palliative Medicine»
JPSP «Journal of Personality and Social Psychology»
JR «Journal of Rheumatology»
JU «Journal of Urology»
MC «Medical Care»
MCP «Mayo Clinic Proceedings»
MDM «Medical Decision Making»
ME «Medicine & Ethics»
NEJM «New England Journal of Medicine»
NRC «Nature Reviews Cancer»
OBHDP «Organizational Behavior and Human Decision Processes»
OG «Obstetrics & Gynecology»
PB «Psychological Bulletin»
PB «Psychological Bulletin»
PEC «Patient Education and Counseling»
PM1 «Preventive Medicine»
PM2 «Psychosomatic Medicine»
PR «Psychological Review»
PS «Psychological Science»
PSPB «Personality and Social Psychology Bulletin»
RI «Rheumatology International»
SA «Scientific American»
VH «Value in Health»
VS «Vital Signs»
WJM «Western Journal of Medicine»

Introduzione

1. Da un sondaggio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Michigan sulle decisioni sanitarie più comuni prese da adulti al di sopra dei quarant’anni negli Stati Uniti è risultato che nell’arco di due anni trentatré milioni di persone hanno preso in considerazione l’assunzione di farmaci per ipercolesterolemia, ventisette milioni per ipertensione, sedici milioni per depressione; dieci milioni hanno preso in considerazione l’intervento di cataratta, sette milioni una protesi di anca o di ginocchio e sette milioni un’operazione per dolori lombari. Cfr. Brian J. Zikmund-Fisher et al., The Decision Study: A Nationwide Survey of United States Adults Regarding 9 Common Medical Decisions, in «MDM», 30 (suppl.), 2010, pp. 20-34.
2. La fibrillazione atriale, l’aritmia di cui soffre Dave Simon, è sempre più frequente sia negli Stati Uniti che in Europa. Colpisce dall’1 al 2 per cento della popolazione e la sua incidenza probabilmente aumenterà nei prossimi decenni con l’allungamento della vita. Circa il 25 per cento di coloro che raggiungono l’età di quarant’anni rischiano di avere fibrillazione atriale e flutter atriale, che è una patologia molto simile. Cfr. Donald M. Lloyd-Jones et al., Lifetime Risk for Development of Atrial Fibrillation: The Framingham Heart Study, in «Circulation», 110, 2004, pp. 1042-1046; Gerald V. Naccarelli et al., Increasing Prevalence of Atrial Fibrillation and Flutter in the United States, in «AJC», 104, 2009, pp. 1534-1539; Jan Heeringa et al., Prevalence, Incidence and Lifetime Risk of Atrial Fibrillation: The Rotterdam Study, in «EHJ», 27, 2006, pp. 949-953.
3. Si calcola che circa un ictus su cinque sia dovuto a fibrillazione atriale. Cfr. Paulus Kirchhof et al., Outcome Parameters for Trials in Atrial Fibrillation, Executive Summary: Recommendation from a Consensus Conference Organized by the German Atrial Fibrillation Competence NET work (AFNET) and the European Heart Rhythm Association (EHRA), in «EHJ», 28, 2007, pp. 2803-2817; Alan S. Go et al., Prevalence of Diagnosed Atrial Fibrillation in Adults: National Implications for Rhythm Management and Stroke Prevention: The Anticoagulation and Risk Factors in Atrial Fibrillation (ATRIA) Study, in «JAMA», 285, 2001, pp. 2370-2375; Stefan Knecht et al., Atrial Fibrillation in Stroke-free Patients is Associated with Memory Impairment and Hippocampal Atrophy, in «EHJ», 29, 2008, pp. 2125-2132. Il trattamento comprende farmaci anticoagulanti per prevenire la formazione di trombi nel cuore; cfr. Elaine M. Hylek et al., Effect of Intensity of Oral Anticoagulation on Stroke Severity and Mortality in Atrial Fibrillation, in «NEJM», 349, 2003, pp. 1019-1026; Robert G. Hart, Lesly A. Pearce, Maria I. Aguilar, Meta-analysis: Antithrombotic Therapy to Prevent Stroke in Patients who Have Nonvalvular Atrial Fibrillation, in «AIM», 146, 2007, pp. 857-867. Nel 2010 è stato approvato l’uso di nuovi anticoagulanti per il trattamento della fibrillazione atriale, più facili da monitorare e con minori rischi di emorragia: Stuart J. Connolly et al., Dabigatran Versus Warfarin in Patients with Atrial Fibrillation, in «New England Journal of Medicine», 361, 2009, pp. 1139-1151; Brian F. Gage, Can We Rely on RE-LY?, in «NEJM», 361, 2009, pp. 1200-1202.
4. Il rapporto fra ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari è stato riconosciuto per la prima volta in ampi studi epidemiologici come quello condotto a Framingham, Massachusetts, in cui un campione di popolazione locale è stato seguito per decenni da ricercatori che hanno misurato non soltanto lipidi del sangue come il colesterolo, ma anche ipertensione, diabete e abitudini quali il fumo: Daniel Levy, Susan Brink, A Change of Heart: How the People of Framingham, Massachusetts, Helped Unravel the Mysteries of Cardiovascular Disease, New York, Alfred A. Knopf, 2005; Daniel Levy, 50 Years of Discovery: Medical Milestones from the National Heart, Lung, and Blood Institute’s Framingham Heart Study, Hackensack, New Jersey, Center for Bio-Medical Communication, 1999.
5. Un ottimo studio clinico sulla prevenzione dell’infarto con le statine è Michael J. Domanski, Primary Prevention of Coronary Artery Disea se, in «NEJM», 357, 2007, pp. 1543-1545.
6. Michelle Byrd, con il secondo farmaco per abbassare la pressione, ha avuto dolori addominali, insolito effetto collaterale descritto in Troy D. Schmidt, Kevin M. McGrath, Angiotension-Converting Enzyme Inhibitor Angioedema of the Intestine: A Case Report and Review of the Literature, in «AJMS», 324, 2002, pp. 106-108; Thomas J. Byrne et al., Isolated Visceral Angioedema: An Underdiagnosed Complicatio n of ACE Inhibitors, in «MCP», 75, 2000, pp. 1201-1204.
7. Cfr. Blood Pressure Lowering Treatment Trialists’ Collaboration, Effects of Different Regimens to Lower Blood Pressure on Major Cardiovascular Events in Older and Younger Adults: Meta-analysis of Randomized Trials, in «BMJ», 336, 2008, DOI: 10.1136/bmj.39548.738368.BE, un’analisi della terapia antiipertensiva che dimostra una tendenza positiva con un trattamento intensivo come quello richiesto da Michelle Byrd. Si tratta di dati statisticamente non significativi, ma che secondo alcuni esperti depongono a favore di un più stretto controllo della pressione arteriosa.
8. I commenti di Alex Miller riguardo allo «spostamento dei pali della porta» si riferiscono al cambiamento delle definizioni di pressione arteriosa nella norma e di ipertensione e alle soglie oltre le quali è necessaria la terapia, secondo alcune commissioni di esperti degli Stati Uniti: Avram V. Chobanian et al., The Seventh Report of the Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure: The JNC 7 Report, in «JAMA», 289, 2003, pp. 2560-2572. Va notato che in Europa tali «pali della porta» sono più simili alle soglie precedenti americane: Giuseppe Mancia et al., 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension: The Task Force for the Management of Arterial Hypertension of the European Society of Hypertension (ESH) and of the European Society of Cardiology (ESC), in «JH», 25, 2007, pp. 1105-1187. Un ottimo studio sulle differenze fra i punti di vista di pazienti e medici riguardo a rischi e benefici del trattamento dell’ipertensione è Finlay A. McAlister et al., When Should Hypertension Be Treated? The Different Perspectives of Canadian Family Physicians and Patients, in «CMAJ», 163, 2000, pp. 403-408.
9. Le basi dell’alfabetismo sanitario sono illustrate nell’eccellente: Steven Woloshin, Lisa M. Schwartz, H. Gilbert Welch, Know Your Chances: Understanding Health Statistics, Berkeley, University of California Press, 2008.

I. Dove compaio io nelle statistiche?

1. I dati relativi alle prescrizioni di statine sono tratti da Jennifer Couzin-Frankel, US Panel Favors Wider Use of Preventive Drug Treatment, in «Science», 327, 2010, pp. 130-131; BMJ Group, High Cholesterol: Stati...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Cosa è giusto per te
  4. Introduzione
  5. I. Dove compaio io nelle statistiche?
  6. II. Fiduciosi e scettici
  7. III. Ma è la cosa migliore per me?
  8. IV. Rimpianto
  9. V. Consigli da amico
  10. VI. Autonomia e gestione dello stress
  11. VII . L’analisi decisionale incontra la realtà
  12. VIII. Scelte di fine vita
  13. IX. Quando il paziente non può decidere
  14. Conclusione
  15. Note
  16. Bibliografia
  17. Ringraziamenti
  18. Copyright