Comando e controllo

Il mondo a un passo dall'apocalisse nucleare

Eric Schlosser, Luca Fusari

• Editore: Mondadori
• Anno: 2015
• ISBN:
  9788852065019
• Argomento: Politics & International Relations
• Categoria: Political History & Theory

Che cosa accadde esattamente il 19 settembre 1980 alla base missilistica di Damascus, in Arkansas, nel silo sotterraneo che ospitava un Titan II a testata nucleare? Da cosa fu provocata la tremenda esplosione che, fortunatamente, costò la vita «solo» a un addetto alla manutenzione e il ferimento di una ventina di persone? Ma, soprattutto: fu quello l'unico caso in cui l'umanità rischiò di assistere a una nuova tragedia come quelle di Hiroshima e Nagasaki? In un racconto vibrante, ricco di colpi di scena, episodi di straordinario eroismo e coincidenze sospette, Eric Schlosser fa la cronaca minuto per minuto dell'incidente nucleare di Damascus e rivela come la combinazione di fallibilità umana e complessità tecnologica abbia messo più volte a repentaglio la vita del genere umano, ponendolo di fronte al drammatico e tuttora irrisolto dilemma: come utilizzare armi dal grandissimo potenziale distruttivo senza esserne a propria volta distrutti? E poi, come esercitare il pieno controllo di un arsenale atomico, garantendo che nessuna arma esploda per caso o in seguito a una procedura non autorizzata? Da pagine dense di dati, di fatti e di testimonianze personali emerge una terrificante – e tuttavia affascinante – realtà tenuta finora in gran parte segreta: lo sforzo immane di scienziati, politici e militari per scongiurare il pericolo che le armi nucleari potessero essere rubate o sabotate, ma anche le storie di piloti, comandanti di missili e semplici manutentori che hanno rischiato ogni giorno la vita per evitare un olocausto nucleare. Basato su documenti da poco desecretati e su interviste a tecnici che lavorarono quotidianamente a contatto con armi nucleari, Comando e controllo non vuole offrire una lettura «storica» della guerra fredda né dell'attività diplomatica di alto livello da cui sono scaturiti i trattati sul controllo degli armamenti, ma piuttosto stimolare la riflessione sulla filosofia che per settant'anni ha orientato e orienta tuttora la gestione dell'arsenale nucleare americano. Ricordandoci che la bomba atomica non è un incubo del passato, ma una minaccia sempre incombente e terribilmente attuale: «Oggi ci sono ancora migliaia di missili americani e russi dotati di testate nucleari, perfettamente funzionanti e pronti al lancio immediato».

Note

Per scrivere Comando e controllo ho condotto moltissime ricerche ma ho anche fatto enorme tesoro degli scritti, delle competenze e dell’esperienza altrui. In queste note cerco di sdebitarmi con le tante persone la cui opera mi ha influenzato. Negli ultimi sei decenni le strettissime misure di sicurezza che circondavano le armi atomiche hanno rappresentato una sfida insolita per i giornalisti e gli studiosi che ne volevano scrivere. A volte, l’unica cosa più difficile dell’ottenere informazioni precise è dimostrare ai lettori che sono vere. Per quanto mi riguarda ho fatto del mio meglio per non citare o non affidarmi unicamente a fonti anonime. Tuttavia, nel corso degli anni ho parlato con un’infinità di persone che hanno contribuito a delineare o attuare la politica atomica americana, tra le quali tre ex segretari della Difesa, consiglieri presidenziali, capi dei laboratori di Los Alamos e Lawrence Livermore, fisici e ingegneri che ci lavoravano, funzionari del Pentagono, generali dello Strategic Air Command, piloti e navigatori di bombardieri, comandanti delle squadre di servizio, manutentori missilistici e artificieri addestrati a maneggiare armi di distruzione di massa. Gran parte dei loro nomi non appare nel libro, del quale tuttavia mi hanno aiutato a consolidare la coerenza. Tutti gli eventuali errori che compaiono in queste pagine sono miei.

Una delle fonti primarie del racconto dell’incidente di Damascus è un rapporto in tre volumi approntato dall’Aeronautica: Report of Missile Accident Investigation: Major Missile Accident, 18-19 September 1980, Titan II Complex 374-7, assigned to 308th Strategic Missile Wing, Little Rock Air Force Base, Arkansas. È il risultato dell’inchiesta condotta dalla commissione del 308° SMW alla base di Little Rock, Arkansas, e alla base Barksdale, Louisiana, tra il 14 e il 19 dicembre 1980. Quando ho contattato l’aeronautica per ottenerne una copia, mi è stato detto che non ne esistevano più. In seguito l’ho trovata fra le carte del deputato Dan Glickman alla Wichita State University. Ringrazio molto Mary Nelson, consulente di programma del dipartimento Collezioni speciali dell’università, che mi ha consentito di fotocopiare il documento. Ho poi scoperto che altre copie del rapporto sono custodite nel Titan Missile Museum di Sahuarita, Arizona, e al Museo di Storia militare di Jacksonville, Arkansas.

Il rapporto contiene oltre 1000 pagine di cartine, grafici, fotografie e analisi, nonché le deposizioni di 92 testimoni. Si tratta di materiale di importanza inestimabile per ricostruire quanto accadde quella notte a Damascus. Ci sono altri due rapporti sull’incidente, meno affidabili ma degni di essere letti, se non altro per quello che non dicono del missile: Assessment Report: Titan II LGM 25 C, Weapon Condition and Safety, approntato per le commissioni Forze armate di Camera e Senato nel maggio 1980, e Titan II Weapon System: Review Group Report, dicembre 1980.

David Pryor, che nel 1980 era senatore per l’Arkansas, mi ha aiutato a capire la cultura politica del suo Stato all’epoca e ha condiviso le sue preoccupazioni di vecchia data riguardo al Titan II. Uno dei suoi ex collaboratori, James L. «Skip» Rutherford III, ha descritto le sue indagini private sulla sicurezza del missile e gli incontri segreti con gli avieri della base di Little Rock. Sono entrato in contatto con due di loro, che in privato mi hanno confermato il resoconto di Rutherford. All’Università dell’Arkansas di Fayetteville ho trovato molti utili memorandum e documenti sul Titan II nelle carte di Pryor, specialmente nel Gruppo II, scatole 244-84.

La cosa più importante, forse, è stata parlare con le persone che ebbero ruoli decisivi nell’incidente di Damascus e subito dopo. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso il ricordo degli eventi al Complesso di lancio 374-7, alla base aeronautica di Little Rock, al posto di comando sotterraneo dello Strategic Air Command di Omaha, al quartier generale dell’8^a Forza aerea in Louisiana e altrove. Alcuni dei dettagli più utili me li hanno forniti Jeffrey L. Plumb e David F. Powell, che erano nel silo quando la chiave è caduta; Allan D. Childers e Rodney Holder, che erano nel centro di controllo di lancio; il colonnello John T. Moser, capo del 308° SMW, che era al comando di Little Rock; il maggiore Vincent O. Maes, supervisore della manutenzione del 308°, che quella notte consigliò Moser; il colonnello Jimmie D. Gray, comandante dello Squadrone di ispezione e manutenzione del 308°, che fu prima al posto di comando a Little Rock e poi sul luogo dell’incidente; il colonnello Ben Scallorn, vicecapo di stato maggiore per i missili al quartier generale dell’8^a Forza aerea, esperto di Titan II che passò ore collegato con il Missile Potential Hazard Net; il generale Lloyd R. Leavitt, vicecomandante in capo dello Strategic Air Command, che prese molte delle decisioni cruciali sul da farsi; il colonnello Ronald Bishop, che qualche mese dopo l’incidente prese il comando del 308°; David Rossborough e Jerrel M. Babb, che militavano nella Disaster Response Force; Jeff Kennedy e Greg Devlin, due degli avieri che rientrarono nel complesso di lancio alle prime ore del mattino per salvare il missile; Donald V. Green, agente di sicurezza, e James R. Sandaker, membro della Squadra B del PTS, che cercarono di salvare Kennedy; Bob Peurifoy e William H. Chambers, che facevano parte dell’Accident Response Group mandato a Damascus dal dipartimento dell’Energia; e membri della...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Frontespizio
• Comando e controllo
• Nota dell’autore
• Personaggi principali
• Glossario, acronimi e abbreviazioni
• Parte prima - IL TITAN
• Parte seconda - LA MACCHINA DEL CONTROLLO
• Parte terza - INCIDENTI CHE CAPITANO
• Parte quarta - FUORI CONTROLLO
• Parte quinta - DAMASCUS
• Note
• Bibliografia
• Ringraziamenti
• Copyright