Ammettiamolo, in una statistica sulle frasi più ripetute da tutte noi, subito dopo “Quello è uno stronzo” viene “Sono gonfia come un pallone”.
Ve lo dice una che stamattina si è svegliata dopo una serata con le amiche, si è guardata allo specchio e ha trovato l’ispirazione per questo capitolo. Mentre mi lavavo i denti ho riflettuto sul fatto che, ai fini dell’argomento del libro che, come avete potuto brillantemente intuire dal titolo, è la cellulite, l’unico gonfiore di cui dovrei occuparmi è quello degli arti inferiori ma COME POSSO FARLO?
Come posso non dirvi perché quando vi svegliate non differite poi molto dai parenti di Kermit, la rana con gli occhi a palla?
Come posso non spiegarvi perché se litigate con vostro marito al mattino non riuscite a sfilarvi la fede dal dito per tirargliela nella schiena a causa delle mani gonfie?
Quindi andrò fuori tema, o meglio, farò delle digressioni sui gonfiori di ogni genere e specie, per poi arrivare a quello più dannoso di tutti, ovvero quello che si associa alla cellulite.
Per rendere più agevole la consultazione dell’enciclopedia del gonfiore li dividerò per categoria, così potrete cercare direttamente quello che vi affligge. Potrete anche leggere vita, morte e miracoli dei gonfiori e constatare che GONFIA IS THE NEW BLACK.
Essere gonfie è talmente comune che perfino i maschi, pur fermi a uno stadio evolutivo precedente al nostro, all’infida domanda trabocchetto del 7 gennaio “Mi trovi ingrassata?”, riescono a rispondere: “Sei solo un po’ gonfia”.
Applauso.
Sipario.
RASSEGNA ENCICLOPEDICA DEI GONFIORI
GONFIORE DEL PRECICLO
Il più diffuso, comune e pernicioso dei gonfiori è senza dubbio quello che ci affligge nei giorni precedenti il ciclo.
In quei giorni riescono a gonfiarsi contemporaneamente: seno, pancia, gambe e faccia.
Poi dicono che noi donne, in quei giorni, siamo intrattabili: vorrei vedere gli uomini a gestire i sintomi del preciclo… avrebbero già scatenato la terza guerra mondiale.
Spiegazione cinico-scientifica del gonfiore del preciclo
Dopo l’ovulazione, nel nostro organismo si alzano i livelli di progesterone, un ormone che fa un sacco di cose e tutte talmente fastidiose che gli auguro la cassaintegrazione.
All’impennata del progesterone è associato un aumento della prolattina.
La prolattina favorisce sia la ritenzione idrica che un aumento dell’ormone antidiuretico (adh), e per questo motivo il nostro peso può variare anche del 4% (una donna che pesa 55 kg può prendere fino a circa 2 kg).
Gli scombussolamenti ormonali di questo infausto periodo influiscono anche sui livelli di serotonina (l’ormone del buonumore…), abbassandoli drasticamente e innescando una inspiegabile, incontrollabile e nefanda voglia di dolci.
Voglia che in sé non causa nessuna particolare disgrazia: il vero problema è, infatti, che noi fanciulle, se in preciclo non mangiamo dolci, uccidiamo qualcuno, quindi, essendo creature tenere e pacifiche, i dolci li mangiamo proprio, non ci limitiamo a volerli fortissimamente.
Il metabolismo degli zuccheri provoca gonfiore (ve lo spiego più sotto), quindi al gonfiore causato dal progesterone va aggiunto quello causato dal glucosio.
Sì, piove sempre sul bagnato, e vi sarete accorte che nella fase premestruale aumenta lo stress. Lo stress, a sua volta, influenza i livelli di aldosterone, l’ormone che regola l’equilibrio dei liquidi nell’organismo.
Non aggiungerò una nota sulla stitichezza perché tanto lo sapete tutte come funziona.
Si diventa pure stitiche.
Come uscirne?
Molte di voi, persuase da decenni di pubblicità ingannevole, sono convinte che in situazioni di gonfiore “l’acqua elimina l’acqua”.
Ecco. Non so come dirvelo ma… NO, se tutti gli ormoni che regolano il bilancio dei liquidi nell’organismo sono sballati, l’acqua non elimina l’acqua, anzi l’acqua si accumula innescando l’“effetto pianta grassa”.
Bere non è la soluzione.
Potete cercare di tamponare la situazione così:
- Eliminate il sale o riducetelo di molto.
- Aiutatevi con drenanti naturali (il Doc non approva ma io credo nel drenante naturale).
- Utilizzate gli integratori specifici per la sindrome premestruale (li vendono in farmacia di diversi tipi) che vi aiuteranno a tenere sotto controllo la deriva ormonale, le carenze di magnesio e l’irritabilità.
- Rilassatevi, per quanto possibile, e vestitevi di cose larghe e nere. Perché è scientificamente appurato che il nero sfina.
GONFIORE LEGATO AL METABOLISMO DEGLI ZUCCHERI
Questa parte è interessantissima e richiede la vostra attenzione perché vi svelerà uno dei segreti legati alle “variazioni di peso”.
Sarà capitato a tutte voi di notare che il peso e il livello di “comfort” della vita dei pantaloni subiscono spesso variazioni repentine: ci sono mattine in cui vi svegliate più “pesanti” di qualche etto o addirittura di un chilo, e i pantaloni che vi andavano “giusti” il giorno prima ora tirano.
Cosa è successo?
Escludendo il preciclo, di cui vi ho diffusamente parlato, la causa più probabile di questo gonfiore è che vi siete abbuffate di carboidrati: pane, pasta, riso, focaccia, pizza, taralli (mi sento in colpa solo a scriverla, la parola taralli), patate, orzo, farro, mais e così via.
Spiegazione cinico-scientifica del gonfiore legato al metabolismo degli zuccheri
Come vi ha accennato il Doc in uno dei suoi noiosissimi box, gli zuccheri che non bruciate subito perché, per esempio, uscite a mangiare una pizza + birretta e poi andate a dormire, non diventano immediatamente grasso ma si trasformano prima in glicogeno.
Il glicogeno è formato da molecole di glucosio (zucchero insomma) unite l’una all’altra a formare una catena, una specie di collana, grazie a molecole d’acqua che le “pinzano” tra di loro. Ogni due molecole di glucosio c’è una molecola d’acqua.
Quindi, dopo la vostra scorpacciata di pizza serale (o di biscotti), sebbene abbiate bevuto una birra o una Coca-Cola Zero o dell’acqua con poco sodio, vi accorgerete di fare poca pipì e, spesso, di avere sete.
Per forza! L’acqua serve al vostro organismo per costruire la sua catena di glucosio (meglio conosciuta come glicogeno) da immagazzinare nel fegato e nei muscoli come riserva primaria di energia.
La mattina dopo vi svegliate e siete gonfie. I pantaloni tirano e la bilancia vi conferma le vostre disastrose sensazioni.
Mantenete la calma.
È solo una variazione di peso, non siete davvero ingrassate!
Come uscirne?
Eliminate gli zuccheri per qualche ora o per l’intera giornata.
Il corpo brucia glucosio prima di trasformare le proteine e i grassi in glucosio: andrà quindi a rompere i legami del glicogeno liberando le molecole d’acqua. E voi tornerete sgonfie e perderete il chilo che vi aveva indispettito quando vi siete pesate.
Questo processo facile facile è il motivo per cui all’inizio delle diete a base di proteine si perdono molti liquidi e si nota un notevole incremento della diuresi (si fa un sacco di pipì insomma): il corpo sta andando a prendersi il glucosio trasformato in glicogeno.
GONFIORE NOTTURNO
Ieri sera non avete mangiato la pizza ma una bella minestra a basso tenore di sodio, eppure stamattina avete faccia/occhi/mani/piedi gonfi come zampogne.
Istigate dalla moda corrente penserete subito: ho un’intolleranza alle cucurbitacee, oppure alle carote, ai pomodori, aaah, i pomodori sono terribili… l’ha detto pure l’amica della mia vicina di casa.
Non mi voglio addentrare nel pericolosissimo mondo delle intolleranze alimentari, perché significherebbe scatenare un putiferio (io lo scatenerei ma il Doc me lo ha proibito, che noioso…); vi dirò invece che il gonfiore mattutino, che tende a sparire nel corso della giornata, non è colpa del pomodoro. (Se il gonfiore persiste, allora sì, potete prendervela col pomodoro.)
Spiegazione cinico-scientifica del gonfiore notturno
La colpa è della microcircolazione.
Il sangue arriva alle estremità del nostro corpo (mani, piedi, faccia) spinto dalla pompa del cuore e dal pulsare delle arterie.
Vi ho già spiegato che il sistema circolatorio si dirama in vasi sempre più piccoli e sottili, alla fine dei quali rilascia ossigeno e assorbe anidride carbonica.
A questo punto deve tornare alla base, a scaricare l’anidride carbonica e a caricarsi di ossigeno, ma cosa lo spinge? Tra gli altri fattori, anche il contrarsi ritmico dei muscoli che muovete durante la giornata.
È facile intuire che, mentre dormite, tutto questo meccanismo subisce un rallentamento (fa eccezione la mia amica Laura che è sonnambula e in effetti non è mai gonfia). Se poi dormite in ambienti caldi che favoriscono la vasodilatazione, o mettete il pigiamone in pile e i calzerotti in lana merinos, la questione si...