Il gioco della vita - II. Cittadino del mondo. Epistolario scelto 1950-1962
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Il gioco della vita - II. Cittadino del mondo. Epistolario scelto 1950-1962

  1. 320 pagine
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Il gioco della vita - II. Cittadino del mondo. Epistolario scelto 1950-1962

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È il secondo volume dell'epistolario di Hesse che comprende le lettere familiari e professionali scritte dal 1950 all'anno della sua morte. Ormai consacrato come guida spirituale e morale, egli infittisce la rete del colloquio epistolare con il mondo.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2016
ISBN
9788852071461

Al dottor Wayne Andrews, Brooklyn 1, N.Y.

19 maggio 1962
Caro dottor Andrews,
dalla Sua gradita lettera del 14 maggio vedo che Lei evidentemente non ha ricevuto i miei ringraziamenti per il bel disco (Gesualdo) inviatomi. Mi dispiace, appena ricevuto il Suo regalo Le avevo scritto per ringraziarLa. Oggi ripeto quel ringraziamento, caro mio donatore. Abbiamo potuto ascoltare il disco solo due volte, è difficile che si possa farlo perché le brevi ore serali che mia moglie può trascorrere con me sono dedicate alla lettura e alla radio. Io da solo non posso far funzionare il giradischi e ascoltare un disco, le mie mani da molto tempo non sono più capaci di mettere in funzione quel delicato apparecchio.
Ora veniamo a George! Quando ero giovane non potevo sopportarlo, soprattutto perché a Basilea avevo conosciuto una delle sue più fedeli schiere di seguaci. L’alterigia con la quale George si presentava teatralmente e le forme di devozione dei suoi scolari mi ripugnavano profondamente. Comunque ho sempre avuto grande rispetto per alcune delle sue prime poesie. E più tardi considerai anche con crescente riconoscimento la sua efficacia educativa, la quale certo non portava frutti poetici tra i suoi scolari, ma aveva un influsso importante e benefico sul modo di usare la lingua e sul sentimento di responsabilità della poesia tedesca d’allora. In taluni aspetti egli mi ricordava la figura similmente patetica, similmente sacerdotale e anche similmente pedagogica di Klopstock.
Un caldo e cordiale sentimento per George l’ho provato solo una volta: quando egli, dopo l’affermazione di Hitler, abbandonò la Germania e andò a morire altrove.
Pensi a me con amicizia, non sto bene. Noi, mia moglie ed io, La salutiamo entrambi di cuore. Suo

Parole di saluto in occasione del secondo conferimento del premio Hermann Hesse a Baden-Baden nel 1962

luglio 1962
Poiché io, contrariamente alle mie aspettative, sono arrivato a vivere il secondo conferimento di questo premio, non voglio trascurare di inviare il mio saluto agli organizzatori e agli ospiti di questa manifestazione.
Oggi la frattura tra il vecchio e il nuovo è certo tanto profonda in campo spirituale quanto in campo artistico e poetico, pertanto un’occasione come quella odierna sarà benvenuta come segnale di un superamento dei contrasti, anche se solo momentaneo, come il ponte creato da un arcobaleno.
Noi vecchi scuotiamo a volte la nostra testa bianca o calva dinanzi alle composizioni e ai tentativi dei giovani, ma ci fanno sinceramente piacere la serietà e la coscienziosità di questi lavori che spesso, così pieni di talento e genuini, si fanno largo lottando tra le nuove problematiche e il mostruoso aumento delle composizioni.
Concludo con alcune righe da una delle mie ultime poesie:
Oh, che ci sia il linguaggio:
vocaboli, versi, rime,
tenerezze del suono,
marcia e danze della sintassi!
Chi gioca i loro giochi
chi assapora la loro magia,
per costui fiorisce il mondo,
a lui esso sorride e indica
il suo cuore, il suo senso.

A Gerta Grube, Bad Schwartau presso Lubecca

fine luglio 1962
Cara Gerta Grube,
in effetti non avrei dovuto risponderLe ora. Mia moglie e io continuiamo infatti ad avere, quattro settimane dopo il mio compleanno, un’ultima catasta di lettere non ancora lette. Ma la Sua citazione di Stravinskija continua, da quando l’ho letta, a ronzarmi nella testa e voglio perciò comunicarLe quali pensieri essa ha risvegliato in me.
Le capacità e l’esperienza di Stravinskij sono per me fuori di dubbio, egli è un’autorità. E dunque egli deve aver ragione anche qui. Per quanto mi riguarda, non sono mai stato consapevole della deficienza di Beethoven che lui ha indicato in maniera così diretta. Invece mi sono accorto abbastanza presto, e da allora in modo sempre più deciso, di due caratteristiche dell’opera beethoveniana, una positiva e una negativa. Ma sottolineo che non si tratta, come del resto per Stravinskij, di giudizi che pretendono di essere obiettivi, ma unicamente di sensazioni soggettive e reazioni del gusto che con il passar degli anni si sono in effetti rafforzate.
Prima il negativo! L’unica cosa che in Beethoven non mi piace è una certa banalità di alcune sue invenzioni melodiche, e ancor più l’ostinazione, addirittura l’accanimento, con cui egli a volte si fissa su una di queste melodie e la perseguita fino alla morte. Forse sono blasfemo, ma tutta la chiusura della Nona dall’attacco alla melodia fino alla poesia di Schiller è certamente, da un punto di vista dinamico, magistrale e virtuosa, come del resto tutto in Beethoven. Ma il tormento fino alla morte di quella melodia, già in sé un po’ volgare, lo trovo barbaro. Ora però il positivo: tale deficienza nella potenza melodica è forse collegata all’insaziabile gioia di variare melodie altrui. Le diverse variazioni e imitazioni fanno secondo me parte delle cose più belle di Beethoven, e quelle sul valzer di Diabelli sono certo le mie preferite.
Ma ora basta! Cordialmente La saluta il Suo H. Hesse.
a. Una delle ultime letture di H.H. fu un volume di Stravinskij, Poetica musicale. Egli non riuscì a finire questa lettura. La citazione: Beethoven avrebbe per tutta la vita cercato il “dono della melodia” che però “fu l’unica cosa a sfuggirgli…”

Cronologia

a cura di Maria Pia Crisanaz Palin

1877

2 luglio. Hermann Hesse nasce a Calw sulla Nagold, nel Württemberg, da Johannes Hesse, cittadino russo d’origine baltica, e da Maria Gundert, già vedova Isenberg. La famiglia è fervidamente pietista, entrambi i genitori sono stati missionari in India, il loro livello culturale è notevole: in particolare il nonno Gundert, noto orientalista e profondo conoscitore delle lingue e dei dialetti dell’India, continua a tenere relazioni con studiosi di ogni paese. La componente pietista e l’amore per l’India eserciteranno un influsso determinante sulla formazione dello scrittore; le diverse origini nazionali dei familiari (la nonna materna era francese) ne faranno un cittadino del mondo, alieno da ogni forma di nazionalismo.

1881-1886

Sono gli anni del soggiorno a Basilea. Il piccolo Hermann frequenta la scuola per figli di missionari; la madre annota nel diario che il vivace temperamento del figlio la fa molto penare. Per questo motivo, per un certo periodo, egli trascorre tutta la settimana a scuola e viene a casa solo la domenica.

1889-1891

Johannes Hesse ottiene la cittadinanza tedesca per il figlio, che dal 1983 era cittadino svizzero. Hermann frequenta il ginnasio a Göppingen; nel ’91, superato a luglio il Landexamen, viene ammesso al seminario di Maulbronn, dove entra nell’autunno.

1892-1894

Nel marzo 1892 fugge dal seminario; espulso per il cattivo influsso che potrebbe esercitare sui compagni, viene mandato dai genitori a Bad Boll presso il pastore ed “esorcista” Christoph Blumhardt; qui a giugno Hermann compra una pistola e minaccia il suicidio. In seguito a questo episodio viene ricoverato nella “Casa di cura per malati di mente ed epilettici” di Stetten, dove passa mesi di disperazione che lo allontanano per sempre dalla religione della famiglia. In seguito alle sue suppliche trova ospitalità nell’ottobre presso il pastore Pfisterer a Basilea, e quindi si iscrive al ginnasio di Cannstatt. Questa volta chiede ai genitori di rientrare a casa perché non sopporta più la vita di studio. Nel giugno del 1894 va a lavorare come apprendista alla fabbrica di orologi Perrot di Calw, Da questo periodo egli comincia da solo la sua istruzione personale, approfittando della ricca biblioteca del nonno, che comprendeva tutta la poesia e la filosofia del XVIII secolo. Oltre a Goethe e a Schiller, studiati anche in seguito, legge molti contemporanei: Turgenev, Hamsun, Ibsen (per il momento apprezza Turgenev più di Dostoevskij). Sente che il difficile periodo del ’92 ha dato un’impronta decisiva alla sua personalità poetica.

1895-1898

A Tubinga lavora come apprendista libraio da Heckenbauer.

1899

Pubblica Romantische Lieder (Canti romantici), raccolta di poesie, presso Pierson a Dresda (è uscito nel 1898 anche se reca impresso l’anno 1899). A luglio, Eine Stunde hinter Mitternacht (Un’ora dopo mezzanotte), scritta nell’inverno ’98-’99 a Tubinga, viene pubblicata a Lipsia presso l’editor...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione di Carlo Vittone
  4. IL GIOCO DELLA VITA. Cittadino del mondo
  5. Nota dell’autore
  6. Nota
  7. A una giovane ragazza, 1950
  8. Al signor P. H., Salisburgo, 1950
  9. A un amico, 1950
  10. Alla redazione di «Las Espannas», Yucatan, 1950
  11. Al signor R. H., Monaco, 1950
  12. A uno studente, 1950
  13. A un diciassettenne, 1950
  14. A un diciottenne, 1950
  15. A un giovane poeta, 1950
  16. Al rappresentante di un’associazione culturale tedesca, 1950
  17. Alla «Neue Schweizer Rundschau», Zurigo, 1950
  18. Al signor A. F., Eßlingen, 1950
  19. All’editore della Dichterbühne, Berlino, 1950
  20. A Thomas Mann, Pacific Palisades, California, 1950
  21. Alla signora M. R., Kassel, 1950
  22. A un “uomo semplice della classe lavoratrice”, 1950
  23. A Ernst Morgenthaler, Zurigo, 1950
  24. A Richard Benz, Heidelberg, 1950
  25. A Felix Lützkendorf, Monaco, 1950
  26. All’autore di un opuscolo su di me, 1950
  27. Alla signora R. R., Gießen, 1950
  28. A un giovane tedesco, 1950
  29. Cartolina postale, senza data
  30. A suor Luise, Zurigo, 1950
  31. A una che è stata nazionalsocialista, 1950
  32. A una signora colta, 1950
  33. A un lettore in Francia, 1950
  34. A Thomas Mann, 1950
  35. Lettera circolare per alcuni amici della Svevia, 1950
  36. Al signor Sp., 1950
  37. Al dottor Walther Meier, Zurigo, 1950
  38. Al dottor G., 1950
  39. Alla signorina E. V., Oldentrup, 1950
  40. Al dottor F. F., Stoccarda, 1950
  41. A un poeta svevo, 1950
  42. A Seiji Takahashi, caporedattore del «Gunzo», Tokio, 1950
  43. Al signor K.-H.G. a W., 1950
  44. A Erika Mann, 1950
  45. Risposta a lettere provenienti dalla Germania, 1950
  46. Al signor G. G., Castrop-Rauxel, 1950
  47. A una vecchia lettrice, 1950
  48. Al dottor K. B., Hannover, 1950
  49. Al signor K. Sch., Decize, Niève, 1951
  50. Ad André Gide, 1951
  51. A uno studente, 1951
  52. Alla signora F. S. a C., 1951
  53. Ad Anni Carlsson, Gottinga, 1951
  54. Auguri a Peter Suhrkamp, senza data
  55. A una studentessa che deve sostenere l’esame di maturità, 1951
  56. A Wilhelm Gundert, Schorndorf (Württemberg), 1951
  57. Al signor U. D., Amburgo, 1951
  58. Una giustificazione, 1951
  59. A Leopold Marx, Schaweh Zion, Israele, 1951
  60. A un parroco in Renania, 1951
  61. A Leopold Ziegler, Überlingen, 1951
  62. A Georg Schwarz, Monaco-Solln, 1951
  63. Al professor Eugen Zeller, Schorndorf, 1951
  64. A Thomas Mann, Pacific Palisades, California, 1951
  65. A Othmar Schoeck, 1952
  66. A Irmgard Schabicki (nata Gundert), Francoforte sul Meno, 1952
  67. Al dottor E. G., Bucarest, 1952
  68. Al signor L., 1952
  69. A Hermann Kasack, Stoccarda, 1952
  70. Al professor M. Colleville, 1952
  71. Alla signora K., 1952
  72. Risposta a una lettera di argomento politico, 1952
  73. A Theodor Heuss, Bonn, 1952
  74. A una poetessa sedicenne, 1952
  75. Al dottor E. Sch., Neuß sul Reno, 1952
  76. A Peter Suhrkamp, 1952
  77. A Theodor Heuss, Bonn, 1952
  78. A una sedicenne, 1952
  79. Al signor L. Sch., Monaco, 1952
  80. A un diciassettenne, 1953
  81. A Thomas Mann, 1953
  82. Alla redazione dello «Aufbau», Berlino Est, 1953
  83. Al signor M,, 1953
  84. A Wilhelm Lehmann, Klein Wittensee, 1953
  85. A Vasant Ghaneker, Haiderabad, 1953
  86. Al signor W., 1953
  87. Alla dottoressa Markwalder, Baden, 1953
  88. A una ragazza giovanissima, 1953
  89. Al signor H. G. Sch.-R., Holzhausen-Lipsia, 1953
  90. Al signor O. D. Ulm, 1953
  91. A Hans Carossa, 1953
  92. A Hermann Scholz, Calw, 1954
  93. A una lettrice nello Holstein, 1954
  94. Al dottor R. St., Lugano, 1954
  95. Alla «Baltische Rundschau», Bovenden sopra Gottinga, 1954
  96. Al signor F. L. a Z., 1954
  97. A G. R., studente maturando, 1954
  98. Al signor parroco Daur, Stoccarda, 1954
  99. A una studentessa universitaria tedesca, 1954
  100. Alla signora von Peschke, Monaco, 1954
  101. Alla signora I. S., Buenos Aires, 1954
  102. A Martha Saalfeld, 1954
  103. Al signor W. K., Stoccarda, 1954
  104. Alla signorina M. H., Monaco, 1954
  105. A una lettrice in America, 1954
  106. Alla signora B. G., Francoforte sul Meno, 1954
  107. Al signor Yang En-Lin, Berlino-Treptow, 1954
  108. Al professor Wilhelm Gundert, Schorndorf, 1954
  109. Al professor J. H. Wetzel, Überlingen sul Lago di Costanza, 1954
  110. Al signor W. M., Amburgo, 1954
  111. Al signor G. H., Berlino-Lichterfelde, 1954
  112. Alla signora Margarete von Bendemann-Susman, Zurigo, 1954
  113. A Regina Ullmann, San Gallo, 1954
  114. A Karl Fr. Borée, Darmstadt, 1954
  115. Al signor Whörle, 1955
  116. A Rudolf Pannwitz, 1955
  117. Al signor Gohlke, Berlino, 1955
  118. A una giovane ragazza, 1955
  119. A Thomas Mann per il 6 giugno 1955
  120. A un amico, 1955
  121. A Monsieur Blaise Briod, Chambines/par Pacy-sur-Eure, 1955
  122. A Erich Pfeiffenberger, Stoccarda, 1955
  123. All’Accademia tedesca delle arti, Berlino, 1955
  124. Scritto in occasione dell’istituzione del premio Hermann Hesse, 1955 (?)
  125. Al dottor Hans C. Bodmer, Zurigo, 1955
  126. Al professor dottor G. Burckhardt, Hagnau sul Lago di Costanza, 1955
  127. Alla signora Olga Reinhart, Winterthur, 1955
  128. A Mr. Theodore Ziolkowski, Montevallo (Alabama), USA, 1955
  129. Alla signora H. S., Basilea, 1955
  130. Al signor W. M., Rottweil, 1955
  131. Al dottor Heinz Gültig, Düsseldorf, 1955
  132. Al signor G. A., Oldenburg, 1955
  133. A un teologo di Weimar, 1955
  134. A Gertrud von Le Fort, 1955
  135. A un giovane lettore di Kafka, 1956
  136. A Hans Moser, Berna, 1956
  137. Al signor presidente Muntau, Celle, 1956
  138. Alla signorina M. A., Niederlahnstein sul Reno, 1956
  139. A Hans Moser, Berna, 1956
  140. Al signor K. J. F., Colonia, 1956
  141. Alla signora M. W., 1956
  142. Al signor P. H., Göppingen, 1956
  143. Al signor Joachim Stein, Zwickau, 1956
  144. Al signor N. G., Karlsruhe, 1956
  145. Al signor Rolf C., Dortmund, 1956
  146. A Mrs. Bryher, Burier-La Tour, 1956
  147. Al professor dottor K. Schmid, Bassersdorf, 1956
  148. Al dottor Max Rychner, Zurigo, 1956
  149. Alla dottoressa Karoline Kallenbach, Friburgo, 1956
  150. Cartolina postale al signor J. J. Sch., Rithmar über Lehrte, 1957
  151. A Hilde Schoeck, Zurigo, 1957
  152. Al signor D. K., Magonza, 1957
  153. A una giovane lettrice, 1957
  154. A Peter Suhrkamp, Francoforte sul Meno, 1957
  155. Al dottor Max Wassmer, Bremgarten (Berna), 1957
  156. Al professor dottor Karl Schmid, Bassersdorf, 1957
  157. A un indiano, 1957
  158. Da una lettera a Martin Buber, 1957
  159. A Martin Buber, 1958
  160. A Eugen Gerritz, Friburgo i. B., 1958
  161. Al signor K. Sch., Berlino, 1958
  162. A Inger H. a D., 1958
  163. Alla signorina Christine Dittmar, Windelsbleiche (Bielefeld), 1958
  164. Al dottor Curt Pfeiffer, Francoforte sul Meno, 1958
  165. Al professor dottor Karl Schmid, Bassersdorf, 1958
  166. A un lettore, 1958
  167. Al dottor Otto Engel, Degerloch, 1959
  168. Al dottor Siegfried Unseld, Francoforte sul Meno, 1959
  169. A R. A. Schröder, Bergen presso Traunstein, 1959
  170. A Wilhelm Gundert, Neu-Ulm, 1959
  171. A Mrs. Bryher, Burier-La Tour (Vaud), 1959
  172. Alla signora M. Johannesshon, Amburgo, 1959
  173. Al consiglio direttivo dell’Associazione libraria tedesca, Francoforte sul Meno, 1959
  174. Cartolina postale al signor Otto Hartmann, scrittore, Großenwieden üb. Rinteln (Weser), 1959
  175. Al professor Alfred Kantorowicz, Monaco, 1959
  176. A Lisa Tetzner-Kläber, 1959
  177. A Rudolf Alexander Schröder, Bergen presso Traunstein, 1959
  178. A R. A. Schröder, Bergen presso Traunstein, 1960
  179. A Hans Völter, decano a R., Brackenheim, 1960
  180. Al signor Williams, 1960
  181. Al dottor Otto Engel, Stoccarda-Degerloch, 1960
  182. Al dottor W. W. Schütz, Bonn sul Reno, 1960
  183. A un giovane, 1960
  184. Dopo la lettura del libro Al muro del tempo di Ernst Jünger, 1960
  185. A Helmut Kirschstein, Nienburg (Weser), 1960
  186. A Herbert Schulz, Berlino, 1960
  187. Al signor studente di filosofia K. G., Weil a. Rh., 1960
  188. Alla redazione dei «Blätter für deutsche und internationale Politik», Colonia, 1960
  189. A Eduardo Perez de Leon, Madrid, 1960
  190. A Franz Messerli, studente liceale, Schwarzenburg, 1960
  191. A Rudolf Alexander Schröder, Bergen presso Traunstein, 1960
  192. Alla signora Charlotte Reber-Bodmer, Basilea, 1960
  193. Alla signora H. Herzberg, Berlino, 1960
  194. Al signor W. K. a R., 1960
  195. Al signor H. H. a H., 1960
  196. A Robert Neumann, Locarno, 1960
  197. Alla signora M. B., Langen (Weser), 1960
  198. A Werner Weber, Zurigo, 1960
  199. A Ernst Morgenthaler, Zurigo, 1960
  200. Ad Adelheid Lang, Stoccarda, 1960
  201. Al decano Hans Völter, Brackenheim, 1960
  202. Al dottor Italo Chiusano, Roma, 1960
  203. A un seminarista di Berna, 1960
  204. Al signor K., 1960
  205. A Theodor Heuss, Stoccarda, 1960
  206. Al professor dottor Hermann Wein, temporaneamente ad Arosa, 1960
  207. Al signor H. M. Purrmann, Montagnola, 1960
  208. A Theodor Heuss, Stoccarda, 1960 (?)
  209. Al dottore in filosofia Joachim von Hecker, temporaneamente a Montagnola, residente a Kassel, 1961
  210. Alla signora E., Sciaffusa, 1961
  211. Al dottor Siegfried Unseld, Francoforte sul Meno, 1961
  212. Al professor J. J. Wetzel, Überlingen sul Lago di Costanza, 1961
  213. Al laureando in giurisprudenza Kl. J. Schneider, Berlino-Neukölln, 1961
  214. A Manfred Fundel, Stoccarda S, 1961
  215. Sulla soprano Ilona Durigo, 1961
  216. A proposito di un sondaggio d’opinione della rivista «Successo», Roma 1961
  217. A Peter Weiß, Stoccolma, 1961
  218. A Herbert Walz, Trossingen, 1961
  219. A Rudolf Pannwitz ad Astano, senza data
  220. Al professor dottor Max Stefl, Monaco, 1961
  221. A Georg Schwarz, Monaco, 1961
  222. Saluto alla Comunità Europea di Scrittori, Milano, 1961
  223. Ad Albert Steen, Goethestube, Brema, 1961
  224. A un quattordicenne giapponese, di precocità non comune, 1961
  225. A Rudolf Pannwitz, Astano, 1961
  226. A Rudolf Pannwitz, Astano, 1961
  227. Alla signora Grete Braun, Besigheim a. N., 1961
  228. Alla Casa editrice Piper, 1961
  229. A Erika Mann, Kilchberg, 1961
  230. Al signor Albert Welti, Ginevra, 1962
  231. Alla signorina Maria M. L., Monaco, 1962
  232. A Gertrud von Le Fort, 1962
  233. Al dottor Wayne Andrews, Brooklyn 1, N.Y., 1962
  234. Parole di saluto in occasione del secondo conferimento del premio Hermann Hesse a Baden-Baden nel 1962
  235. A Gerta Grube, Bad Schwartau presso Lubecca, 1962
  236. Cronologia a cura di Maria Pia Crisanaz Palin
  237. Copyright