Medjugorje. Il cielo sulla terra
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Medjugorje. Il cielo sulla terra

  1. 406 pagine
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Medjugorje. Il cielo sulla terra

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Informazioni sul libro

Le apparizioni della Madonna a Medjugorje sono un evento straordinario cresciuto in intensità nell'arco di oltre trent'anni. Il piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina è divenuto un centro di pellegrinaggi e di preghiera che richiama milioni di persone da ogni parte del mondo. I messaggi della Madonna vengono diffusi ovunque in tempo reale, grazie ai moderni mezzi di comunicazione e costituiscono la più capillare forma di evangelizzazione oggi presente nella Chiesa cattolica.
Nonostante sia passato molto tempo e le apparizioni siano ancora in corso, tutto ciò che la Madonna ha realizzato fino a oggi è soltanto una preparazione a ciò che dovrà accadere.
Il piano della Regina della Pace, iniziato a Fatima, sta entrando in questi anni nella fase decisiva. La Madonna è presente con la sua persona e la sua parola per aiutare la Chiesa e l'umanità a superare una crisi che potrebbe diventare fatale.
Questo libro rappresenta lo sforzo di raccogliere, per quanto è possibile, il tesoro di insegnamenti che Maria ha donato al mondo in questi anni, perché possa essere un viatico corroborante di speranza per il cammino che ci attende.

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788858511190

PARTE SECONDA

IL CAMMINO DI CONVERSIONE

(1984-2000)

«Oggi mi rallegro con tutti i miei angeli. La prima parte del mio programma si è realizzata. Ma ci sono ancora troppi uomini che vivono nel peccato.»
(21 marzo 1984)
«Ieri vi ho detto che la prima parte del mio programma si è realizzata. Adesso volgetevi alla seconda parte digiunando e pregando, perché anch’essa possa realizzarsi.»
(22 maggio 1984)

La Gospa prende in mano la parrocchia

Le apparizioni della Madonna a Medjugorje sono un fatto inedito nella storia della Chiesa e ogni paragone con eventi precedenti rischia di oscurarne la comprensione. Non solo sono le più numerose, le più universali e le più ricche di messaggi, ma hanno come elemento specifico il fatto che sono legate a una parrocchia concreta, che la Madonna ha scelto per realizzare il suo piano di salvezza. Questo elemento non è sufficientemente percepito, ma è chiarissimo nelle sue intenzioni. La parrocchia di Medjugorje svolge un ruolo fondamentale, che è presente fin dai primi giorni, e che ha ricevuto la sua consacrazione con una vera e propria elezione da parte del cielo. La Madre di Dio e della Chiesa non solo ha scelto i sei veggenti, tutti membri della comunità parrocchiale, ma anche la parrocchia in quanto tale, inviando a essa dei messaggi regolari attraverso la veggente Marija Pavlovic. Quando un pellegrino si reca a Medjugorje, sa di trovarsi nel cuore di una istituzione ecclesiastica, in perfetta comunione con la Chiesa, dove ogni attività liturgica e pastorale si svolge sotto la vigilanza del vescovo locale. Non era mai successo che la Madonna scegliesse una parrocchia come suo strumento particolare. Ordinariamente i santuari mariani sono sorti a fianco delle parrocchie e a volte le hanno soppiantate. A Medjugorje la Gospa ha disposto fin dai primi mesi che i pellegrini confluissero nella chiesa parrocchiale, pur rimanendo il Podbrdo, dove è apparsa all’inizio, un luogo santo, che sarà illuminato dal segno promesso.
L’elezione della parrocchia è avvenuta in un modo solenne, anche se la comprensione di questa grazia e delle responsabilità che comporta si è chiarita nel tempo. Giovedì 1° marzo 1984 la Madonna, attraverso la veggente Marija Pavlovic, ha dato l’annuncio mentre la gente era accorsa in chiesa per la consueta celebrazione eucaristica serale: «Cari figli, io ho scelto in modo speciale questa parrocchia ed è mio desiderio guidarla. Con amore la proteggo e desidero che tutti siano miei. Grazie per essere venuti qui questa sera. Desidero che vi troviate sempre più numerosi con me e con mio Figlio. Ogni giovedì darò un messaggio particolare per voi» (1-3-1984). La Gospa parla di una «elezione speciale» nei confronti della parrocchia. È un concetto che ribadirà in altri messaggi. Per volontà di Dio la Madre di Gesù è anche la Madre di tutta la Chiesa e dell’intera umanità. La storia di questi primi due millenni cristiani dimostra quanto la Santissima Vergine abbia preso sul serio questo immane impegno, il cui scopo è quello di portare tutte le anime a Dio. La Madonna esercita la sua maternità sulla Chiesa intera come ha fatto con la prima comunità cristiana, dopo che Gesù è asceso al cielo. Non si sostituisce alla gerarchia ecclesiastica, alla quale Gesù ha dato i suoi poteri, ma la affianca, la protegge e la sostiene, in quanto anch’essa è affidata alle sue cure materne.
A Medjugorje la Madonna non si sostituisce al parroco e al presbiterio pastorale e tanto meno al vescovo. Ogni sua iniziativa è una proposta che passa al vaglio dell’autorità ecclesiastica. La straordinaria trasformazione di Medjugorje, che nel corso degli anni è divenuto uno dei centri di spiritualità mariana più frequentati del mondo, è avvenuta nel pieno rispetto delle disposizioni pastorali dell’autorità ecclesiastica competente. Questo è avvenuto nonostante che i due vescovi, che si sono succeduti, non credano personalmente alle apparizioni. Eppure la Madonna ha fatto tutto quello che desiderava, realizzando i suoi piani, col pieno consenso della Chiesa. D’altra parte come potrebbe la Chiesa essere contraria a un rinnovamento spirituale che fa crescere germogli di vita nuova in tutto il mondo? La Madonna, scegliendo la parrocchia, non si limita a fare da consigliera. Non lavora dietro le quinte, ma si espone in prima persona. Svolge un ruolo da protagonista e, pur muovendosi nell’ambito delle sue prerogative, tiene la situazione in mano con straordinaria sapienza e autorevolezza. D’altra parte lo vediamo nel racconto evangelico delle nozze di Cana come la Madonna si sappia imporre con fortezza e umiltà straordinarie. La Gospa dice che Lei «desidera guidare» la parrocchia e lo fa. Il merito della comunità francescana, e indirettamente anche quello del vescovo, è di essere uno strumento docile della sua volontà.
La Madonna richiama più volte alla parrocchia la grazia dell’elezione, invitando all’umiltà e alla responsabilità. Essere scelti è una grazia immeritata. La Madonna lo ricorda sia ai veggenti come ai parrocchiani. È una grazia che attende i frutti e sulla quale pende il giudizio di Dio. «Cari figli, ve l’ho già detto che vi ho scelti in modo particolare, così come siete...Vi prego, non permettete che il mio Cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono nel peccato» (24-5-1984). Anche i parrocchiani hanno bisogno di convertirsi e la grazia dell’elezione rende più urgente la loro decisione. «Cari figli, convertitevi voi della parrocchia: questo è il mio secondo desiderio. Così aiuterete a convertirsi tutti coloro che verranno qui» (18-3-1984). È errato chiedersi: «Ma che cosa ho mai fatto, perché Dio ha scelto me?». Non hai fatto nulla di speciale. Anzi, forse sei più peccatore di altri. Rispondi alla chiamata attendendo alla tua conversione. La Gospa è esigente e non tollera le mediocrità, le stesse che Gesù ha spesso rimproverato ai suoi apostoli: «Cari figli, oggi vi prego di cessare le critiche e di pregare per l’unità della parrocchia, poiché io e mio Figlio abbiamo un progetto speciale su questa parrocchia» (12-4-1984). Nel corso degli anni la Madonna interviene ogni volta che è necessario, come una madre che sorveglia con attenzione e apprensione i cammino dei suoi figli. I parrocchiani non di rado fanno come quei ragazzi svagati che ascoltano ma poi si dimenticano.
A volte sembra che non si rendano conto della grazia speciale che hanno ricevuto e la avvertono come un peso. Non si sono comportati allo stesso modo gli Israeliti nel deserto, quando rimpiangevano le cipolle che mangiavano in Egitto? La Gospa ha una pazienza infinita e sembra non stancarsi mai. Alterna avvertimenti, come quella di non dare più messaggi (21-2-1985) a incoraggiamenti ed esortazioni: «Cari figli, desidero continuare a darvi i miei messaggi, e perciò oggi vi invito a vivere e ad accogliere i miei messaggi. Cari figli, vi amo e ho scelto in modo speciale questa parrocchia, che mi è più cara di altre, dove sono rimasta volentieri quando l’Altissimo mi mandava. Pertanto, vi invito: accoglietemi, cari figli, perché anche voi siate felici. Ascoltate i miei messaggi. Ascoltatemi» (21-3-1985). Ci sono dei parrocchiani che comprendono nel giusto modo l’elezione e si rendono conto che si tratta di una grazia esigente, che implica una conversione continua. Per altri invece è un motivo di orgoglio, senza lo sforzo conseguente di vivere i messaggi. La Madonna li richiama agli impegni dell’elezione, che riguarda innanzi tutto quelli di Medjugorje: «Cari figli, questa parrocchia che ho scelto, è una parrocchia speciale, che si distingue dalle altre. Io do grandi grazie a tutti quelli che pregano col cuore. Cari figli, io do i messaggi prima ai parrocchiani, poi a tutti gli altri. Spetta a voi, per primi, accogliere i messaggi, e poi agli altri. Voi ne sarete responsabili davanti a me e davanti a mio Figlio Gesù» (6-2-1986).
La veggente Marija, che riceve i messaggi per la parrocchia, benché ora abiti in Italia, li invia direttamente alla parrocchia, che poi si prende cura di diffonderli nel mondo. I primi a essere interpellati dalle parole della Gospa anche oggi sono i parrocchiani, i quali dovranno un giorno rispondere del compito speciale di testimonianza che è stato loro affidato. La tentazione dell’orgoglio per essere la parrocchia della Madonna di tanto in tanto spunta, ma l’umile Maria è sempre pronta a sventarla con richiami che non ammettono repliche. Dopo aver invitato i parrocchiani a pregare lo Spirito Santo perché comprendano i progetti di Dio sulla parrocchia e su ognuno di loro, li mette in guardia: «Pregate, perché satana non vi attiri con il suo orgoglio e con la sua falsa forza» (25-11-1987). Perché il piano divino si realizzi attraverso la parrocchia è necessario che siano «umili e obbedienti» (25-4-1994). Chi è stato a Medjugorje nei primi anni è riuscito a cogliere il fervore di una comunità parrocchiale che, in un numero discreto, ha camminato con la Madonna. Ora, con l’afflusso dei pellegrini durante grande parte dell’anno, è più difficile individuare la componente parrocchiale. Tuttavia la comunità dei frati, che si prodiga per i pellegrini, è molto attenta anche ai bisogni dei parrocchiani. Quanto sia esigente l’elezione, lo dimostra il fatto che i primi due segreti, secondo quanto riferisce P. Petar, conterranno un ammonimento per la parrocchia di Medjugorje. La Madonna ha l’occhio su tutto e ricorda a ognuno le grazie ricevute e le sue responsabilità.

La Madonna opera dentro la Chiesa

L’elezione di una parrocchia, dopo la scelta dei sei veggenti, è un fatto inedito nella storia delle apparizioni mariane. È dunque lecito chiedersi quale ne sia la ragione. Tanto più che, secondo quanto la Regina della pace ha tenuto a sottolineare, quelle di Medjugorje sono le sue ultime apparizioni per l’umanità. In seguito non apparirà più sulla terra. È l’ultima volta che è venuta a chiamare il mondo alla conversione. È chiaro che ci troviamo di fronte a un piano divino straordinario, la cui comprensione ci risulterà chiara con lo svolgersi degli avvenimenti. Ogni volta che la Madonna appare, lo fa per ordine dell’Onnipotente, che l’ha costituita Madre della Chiesa e dell’intera umanità. I suoi interventi fanno parte della sua maternità universale e accompagnano il popolo di Dio durante il suo pellegrinaggio terreno. Il fatto che la Madonna abbia scelto una parrocchia particolare, manifestando il desiderio di guidarla, rientra nelle sue prerogative materne. La Madre opera incessantemente nella Chiesa rendendola “tutta mariana”. L’elezione di una parrocchia, alla quale dà dei messaggi, è un fatto unico, ma perfettamente in armonia con la sua missione materna. La Madonna non si sostituisce alla Chiesa, ma opera al suo interno e lo fa con autorità, come una madre di famiglia che, con l’esempio e la parola, richiama ognuno alle sue responsabilità. La maternità di Maria nei riguardi della Chiesa è stata messa in luce in particolare nel corso del Concilio Vaticano II e solennemente proclamata dal papa Paolo VI. Nelle apparizioni di Medjugorje abbiamo la possibilità di comprendere come la Madonna eserciti la sua funzione di Madre, non sostituendo, ma sostenendo il compito di Pietro e del collegio apostolico.
Il primo e più importante effetto della elezione della parrocchia è il fatto che i pellegrini che si recano a Medjugorje incontrano una istituzione cardine della Chiesa. La discussione se Medjugorje sia un vero e proprio santuario o invece un semplice centro di spiritualità mariana non è di grande interesse per i pellegrini. L’importante per loro è che sia una parrocchia, regolarmente costituita e in comunione con la Chiesa locale e universale. In genere, dove la Madonna appare, sorge un santuario, spesso su sua richiesta, che si affianca alla chiesa parrocchiale e non di rado la sostituisce. A Medjugorje la Regina della pace non ha chiesto la costruzione di nessuna cappella, neppure sul luogo delle prime apparizioni. I pellegrini sul Podbrdo troveranno solamente una statua, nel luogo dove apparirà il segno promesso. Al contrario la Gospa fin dalle prime settimane ha operato in modo tale che la gente confluisse nella chiesa parrocchiale per la celebrazione della santa messa e le confessioni. Anche le apparizioni per molti anni sono avvenute nella sacristia o nel coro della chiesa. Per quanto siano significativi il Podbrdo o il Krizevac, dove la gente si reca in pellegrinaggio penitenziale, è la chiesa dai due campanili il centro focale di Medjugorje. Da lì irradia l’onda della preghiera che avvolge l’intera piana circondata dalle colline. Il vescovo attuale a sua volta ha accentuato la centralità della chiesa parrocchiale, non permettendo che nelle varie cappelle disseminate un po’ ovunque si conservi l’eucaristia.
Non ci deve sfuggire il fatto che, arrivando a Medjugorje, i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo incontrino il volto familiare e rassicurante di una parrocchia. È noto che, fin dai primi anni, la Santa Sede ha permesso i pellegrinaggi organizzati privatamente e con un auspicabile accompagnamento sacerdotale. Mi sono chiesto come possano alcuni parroci proibire ai loro fedeli di frequentare una parrocchia in perfetta comunione con la Chiesa, come è quella di Medjugorje. Un cattolico si trova a casa sua in qualsiasi parrocchia del mondo e può liberamente frequentarla. In ogni caso non ci deve sfuggire la precauzione che la Gospa ha preso volendo porre la sua presenza sotto la garanzia di una istituzione ecclesiastica. Il grande risveglio spirituale che irradia da Medjugorje è sotto la vigilanza sacerdotale fin dal principio. I veggenti stessi fanno capo alla parrocchia come gli altri fedeli e trasmettono alla parrocchia i messaggi ricevuti. A sua volta la parrocchia è sotto la vigilanza del vescovo locale, che, pur essendo personalmente contrario alle apparizioni, è sempre intervenuto, nell’ambito delle sue competenze, anche nei minimi particolari. A sua volta il vescovo riferisce alla Santa Sede, che ha l’ultima parola per quanto riguarda il riconoscimento delle apparizioni. Il fatto che la Congregazione per la dottrina della fede, dopo aver esaminato i risultati della commissione diocesana, abbia affidato il caso prima alla Conferenza episcopale della ex Jugoslavia e poi a una commissione internazionale, testimonia l’attenzione e la premura pastorale con cui la Chiesa segue le apparizioni fin dal principio. Alla fine il tutto sarà messo nella mani del Papa. Mai nella storia delle apparizioni mariane la Chiesa aveva manifestato una vigilanza così accurata.
In concomitanza con Medjugorje si diffonde il fenomeno di numerose altre apparizioni della Madonna nel mondo. I messaggi si moltiplicano e le folle accorrono. Ma quali garanzie hanno? La Chiesa non approva mai un’apparizione, prima che si sia conclusa e si vedano i frutti. Tuttavia, se il fenomeno è serio, se ne occupa e lo segue a livello del vescovo locale il quale, prima di prendere decisioni, riferisce alla Congregazione per la dottrina della fede. Questo è il caso delle apparizioni di Medjugorje, ma non di quelle che avvengono altrove, i cui messaggi vengono diffusi ovunque, anche con l’aiuto dei mass media, senza alcun esame da parte della Chiesa. In questo modo la gente è esposta a pericoli di ogni genere, se è vero quanto afferma san Giovanni della Croce, che satana è in grado di imitare ogni forma di manifestazione del soprannaturale che avvenga nel campo sensibile. L’apostolo Paolo non mette forse in guardia dall’eterno falsario che ama mascherarsi da angelo di luce? (cfr. 2 Corinzi 11,14). Operando all’interno di una parrocchia e guidandola attraverso il presbiterio nominato dal vescovo, la Madonna ha messo al riparo i fedeli dai falsi veggenti e dagli inganni del maligno e li ha condotti alle fonti della grazia dei sacramenti, in particolare l’eucarestia e la confessione.
Vi è tuttavia un’altra ragione per cui la Gospa ha scelto una parrocchia ed è il suo piano materno di rinnovamento spirituale della Chiesa intera. Lei stessa lo enuncia esplicitamente, invitando i parrocchiani alla conversione, affinché si possano convertire anche tutte le persone che accorreranno (8-3-1984). Fra i milioni di pellegrini che si sono recati a Medjugorje dall’inizio delle apparizioni, vi è una moltitudine impressionante di sacerdoti. Presso nessun santuario mariano si può avvertire una presenza sacerdotale così numerosa e costante nel tempo. Molti sacerdoti hanno ritrovato a Medjugorje la loro vocazione e si sono ravvivati nel loro ministero. In un periodo in cui il sacerdozio ha attraversato una delle sue crisi più drammatiche, la parrocchia di Maria è stato il porto di pace dove hanno trovato rifugio molte barchette traballanti. La Gospa si rallegra per i sacerdoti che accorrono da Lei, ma non obbliga nessuno a credere: «Dite a quei sacerdoti che non credono alle mie apparizioni che io da sempre trasmetto al mondo messaggi da parte di Dio. Mi dispiace che non credono, ma non si può obbligare nessuno a credere» (31-12-1981). I pastori svolgono una funzione fondamentale nella Chiesa e la Madonna lo sa bene, fino al punto di ricordare che «senza la loro guida e il rafforzamento che vi viene per mezzo della benedizione non potete andare avanti» (2-6-2012). A Medjugorje la Madre di Dio opera nel cuore dell’istituzione ecclesiastica, al fine di rinnovare tutta la Chiesa. Lo fa in forza della sua maternità, in obbedienza alla volontà di Dio, ma rispettando le prerogative che suo Figlio Gesù ha conferito all’ordine sacerdotale. Forse alcuni sacerdoti non sono consapevoli del compito che l’Onnipotente ha affidato alla Madonna nella vita della Chiesa.
Benché non ci si dovrebbe meravigliare se la Madre ammonisse i suoi figli prediletti (Dio sa quanto a volte ne avrebbero bisogno) ciò che colpisce negli interventi della Madonna verso i sacerdoti è il costante invito a pregare per loro, ammonendo di non giudicare, perché tutti saranno giudicati. Negli ultimi anni il richiamo a pregare per i pastori della Chiesa si moltiplica sempre di più, specialmente nei messaggi dati a Mirjana. La Madonna vede prima di noi le trame del demonio e i pericoli che insidiano la Chiesa e corre ai ripari esortando alla preghiera. I pastori hanno un posto speciale nel suo cuore perché sono i rappresentanti di suo Figlio «che li ha scelti». I fedeli devono pregare «perché Dio li aiuti ad essere accanto a voi con tutto il cuore», «affinché vi conducano con amore sulla strada delle verità», «perché possano sempre vivere secondo mio Figlio e in Lui», «perché, uniti in mio Figlio, possano sempre annunciare con gioia la Parola di Dio», «perché nei pensieri siano sempre con mio Figlio, che li ha chiamati perché lo testimonino».
Il piano di Maria si compirà col trionfo del suo Cuore Immacolato, ma l’umile ancella del Signore tiene a precisare che ciò avverrà con i pastori della Chiesa: «Con loro trionferò» (2-10-2010). Le apparizioni di Medjugorje hanno un carattere ecclesiale come mai nessun’altra nel passato. La Chiesa è stata coinvolta fin dal principio ed è per questo che se ne fra carico ai massimi livelli, nella consapevolezza dell’importanza della posta in palio.

Le iniziative del primo anno pastorale

La Madonna prende in mano la parrocchia con mano ferma. Il suo amore materno è dolce ma esigente. Pretende molto dai parrocchiani, che incammina con mano ferma sulla via della santità. Il modo con cui la Gospa ha guidato la parrocchia, specie nei primi tempi dell’elezione, è di esempio per tutti i sacerdoti in cura d’anime. La Madonna va all’essenziale: la fede, la preghiera e la conversione, perché tutto il resto, comprese le opere di carità, viene dal cambiamento del cuore. La Madonna ha costruito sulla pietra e non sulla sabbia. Gli uomini sono sempre uomini, con i loro difetti e, a volte, con i loro sbandamenti. Anche la Madonna ha avuto le sue delusioni. Ma non c’è dubbio che chi oggi va a Medjugorje si rende conto di entrare in un oasi di preghiera e di pace che non ha eguali in altre parti della terra. L’occhio vigile della Madre è su tutto, anche sui minimi particolari. Vede anche quello che noi non vediamo e che spesso è il pericolo maggiore. Non teme di svelare, ogni volta che è necessario, l’azione subdola del demonio per allontanare le anime da Dio. Lavora ogni persona con infinita pazienza, ma senza scusare negligenze e tiepidezze. Indirizza con sicurezza verso il centro della vita cristiana, che è suo Figlio, unico Signore e Salvatore del mondo.
La Madonna lavora sui cuori. Lei sa che, se il cuore non si apre all’amore di Dio, la fede e la pratica religiosa sono morte. Specie nei primi anni si rinnova l’appello accorato di «aprire i cuori», affinché Dio vi possa entrare e prendere dimora. Solo chi incontra Gesù Cristo cambia vita e diviene un testimone fedele. Un cristianesimo abitudinario è inevitabilmente destinato a dissolversi sotto il mortale influsso dell’ateismo e del materialismo. A ben pensarci la Gospa non fa nulla di eccezionale. La parrocchia di cui si prende cura è fatta da persone normali e le iniziative che prende sono quelle classiche della tradizione spirituale. Il cammino che propone, nonostante le resistenze dei parrocchiani, è quello che ogni cristiano dovrebbe percorrere al seguito di Gesù Cristo. Non vi è nessuna parrocchia del mondo che non possa a sua volta attuare il programma pastorale del Gospa. Se tutti i parroci si mettessero alla sua scuola, il rinnovamento della Chiesa diventerebbe una felice realtà.
Quando la Regina della pace sceglie ufficialmente la parrocchia, all’inizio della Quaresima del 1984, sono già state poste le fondamenta del suo piano pastorale. La gente si reca in chiesa ogni sera per la recita delle tre corone del rosario e la santa messa. Anche i veggenti sono presenti e hanno l’apparizione quotidiana. Questo però per la Madonna è solo il punto di partenza di un lungo cammino. È necessario rendere consapevoli le persone, accendere i cuori, radicare le convinzioni, motivare le scelte, sollecitare le decisioni. Se non si diventa uomini nuovi, non c’è vero cristianesimo. Il primo obbiettivo della Madre è che i suoi figli vivano in grazia di Dio, come membra vive del Corpo mistico di Cristo. Annunciando la seconda fase del suo programma, la Gospa si lamenta che «ci sono ancora troppi che vivono nel peccato» (21-3-1984). Di qui i suoi accorati appelli nei messaggi della quaresima del 1984. I parrocchiani sono invitati a guardare alle piaghe del Crocifisso, causate «dai peccati di questa parrocchia» (22-3-1984). «Considerate quanto l’Onnipotente ancor oggi soffre a causa dei vostri peccati» (29-3-1984). «Offrite riparazione per la ferita inferta al cuore di mio Figlio. Questo cuore viene ferito da ogni peccato grave» (5-4-1984). «Vi prego, non permettete che il mio Cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono nel peccato» (24-5-1984).
La lotta al peccato è l’inizio di ogni cammino spirituale. Dopo molti anni, la Madonna, ancora oggi si lamenta che molti si recano a Medjugorje, pregano, assistono all’apparizione, chiedono grazie di guarigione, ma hanno «il cuore impuro». «Cari figli, oggi, per la vostra unione con mio Figlio, vi invito a un passo difficile e doloroso. Vi invito al riconoscimento completo e alla confessione dei peccati, alla purificazione. Un cuore impuro non può essere in mio Figlio e con mio Figlio. Un cuore impuro non può dare un frutto d’amore e di unità. Un cuore impuro non può compiere cose rette e giuste, non è un esempio della bellezza dell’Amore di Dio per coloro che gli stanno attorno e che non l’hanno conosciuto. Voi, figli miei, vi riunite attorno a me pieni di entusiasmo, di desideri e di aspettative, ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Medjugorje. Il cielo sulla terra
  3. Presentazione
  4. PARTE PRIMA - IL RISVEGLIO DELLA FEDE (1981-1984)
  5. PARTE SECONDA - IL CAMMINO DI CONVERSIONE (1984-2000)
  6. PARTE TERZA - «SATANA SCIOLTO DALLE CATENE» (Inizio terzo millennio)
  7. Copyright