L'anticristo
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L'anticristo

Medjugorje e il mondo senza Dio

  1. 224 pagine
  2. Italian
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L'anticristo

Medjugorje e il mondo senza Dio

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Il tema dell'anticristo è centrale nella visione cristiana della storia. Fin dal principio, l'angelo ribelle maledetto da Dio si oppose al Creatore per distruggere il progetto originario dell'Eden. Come ha acutamente notato papa Francesco, non si può passare sotto silenzio l'agire del demonio col pretesto che la Bibbia ne parli poco, dal momento che, invece, la Sacra Scrittura si apre con il serpente della Genesi e si chiude con la sconfitta del drago infernale dell'Apocalisse. Satana è un protagonista di primo piano della storia biblica, al punto che anche la vicenda terrena di Gesù comincia con le tentazioni di satana nel deserto, si dipana attraverso le battaglie di liberazione di tanti indemoniati, fino alla condanna nel fuoco della Geenna per coloro che non obbediscono al comandamento dell'amore. In questa lucida riflessione sul Male e il Maligno, padre Livio compie un viaggio nelle Scritture sacre e - attraverso la filigrana dell'Antico e del Nuovo Testamento - mette in luce i pericoli che minacciano oggi più di ieri il futuro dell'umanità. Un'umanità che negando l'esistenza del diavolo ha ceduto alle sue più subdole tentazioni: potere, denaro, menzogna. Siamo ormai nel vivo della battaglia escatologica fra la "Donna vestita di sole" e il "principe di questo mondo", ma il Male non prevarrà.

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Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788858512654

1

UN TEMA SEMPRE ATTUALE

Caro padre Livio, a ogni nuovo libro siamo chiamati a rendere ragione ai nostri lettori della scelta del tema da trattare. Anche questa volta dobbiamo dunque chiarire perché abbiamo deciso di affrontare un tema come quello dell’anticristo che, a prima vista, potrebbe non apparire né attuale né urgente, bensì legato piuttosto ad astratte speculazioni biblico-teologiche prive di ricadute di ordine esistenziale e pratico... Perché dunque trattare di un tale argomento?
Il tema dell’anticristo è anzitutto una componente fondamentale della visione cristiana della storia. Dio ha infatti creato l’uomo e lo ha posto nell’Eden originario, dotandolo di doni straordinari e vivendo con lui una condizione di speciale amicizia. Invidioso di tale privilegio, fin dal principio il serpente ha fatto la sua comparsa per opporsi a Dio, per rovinare il suo progetto originario. Come ha acutamente notato papa Francesco, non si può passare sotto silenzio l’agire del demonio col pretesto che la Bibbia ne parli poco, dal momento che, invece, la Sacra Scrittura si apre con il serpente della Genesi e si chiude con la sconfitta del dragone infernale nell’Apocalisse. Quindi il demonio appare all’inizio e al termine della Bibbia, ma in modo particolare anche al centro perché, non appena Gesù Cristo inizia la sua vita pubblica, ecco che satana lo affronta: con le tentazioni del deserto prima, con la liberazione degli indemoniati poi, e infine nel dramma della passione e morte in croce.
Perché quella del diavolo è una presenza così costante nella storia della salvezza? Perché questa stessa storia è il progetto grandioso di Dio che ha creato il mondo per offrire una casa all’uomo, nel quale si trova il vertice della creazione stessa. Ma appena l’uomo fa la sua comparsa, ecco giungere il serpente infernale pronto a tentarlo al peccato, per sottrargli quella condizione di grazia che Dio gli ha donato. Il demonio tenta l’uomo al male e alla ribellione contro Dio, per rovinare così l’opera stessa del Creatore. In tale senso satana è anzitutto l’avversario di Dio, contro il quale scatena il suo odio cercando di rovinare le creature umane lungo tutto il corso della storia.
La presenza del demonio conosce però fasi diverse: inizialmente è il tentatore; poi, dopo la catastrofe del peccato originale, diviene principe del mondo, ottenendo un certo potere sugli uomini in virtù del peccato che rende schiavo chi lo compie. Con la venuta del Messia, il diavolo è però cacciato fuori, come un uomo forte che abbia occupato da usurpatore una casa e sia finalmente vinto dal legittimo padrone (cfr. Lc 11,21-22). Benché Cristo abbia vinto definitivamente il diavolo, a questo viene però permesso di agire fino alla fine del mondo affinché l’uomo, sostenendo la propria parte nel combattimento spirituale di ogni giorno, possa alla fine trionfare con Gesù sul maligno. Il drago può dunque, per divina concessione, tentare l’uomo nel corso della storia, e lo fa con maggior furia quanto più sa che gli resta ormai poco tempo (cfr. Ap 12,12).
In questo modo ritengo si possa inquadrare il tema dell’anticristo: tutta la storia della salvezza – dal suo principio al suo compimento – è segnata da una radicale opposizione a Dio da parte di Lucifero che per primo si è ribellato al Creatore. E poiché il demonio nulla può contro l’Onnipotente, eccolo scatenarsi contro le creature: dapprima come serpente tentatore, poi come satana opposto al Messia, quindi con tutte le manifestazioni diaboliche che drammaticamente segnano la storia umana fino alla fine dei tempi.
Comprendere tale opposizione contro Dio – e contro Colui che lo ha pienamente rivelato all’uomo, cioè Gesù Cristo (da cui il termine anti-Cristo per designare il demonio e quanti, dietro a lui, rifiutano Dio e il suo progetto di amore) – è dunque indispensabile per intendere correttamente la storia della salvezza. Questa può esser letta come una grande storia di amore tra Dio e l’umanità, tra il Signore e il suo popolo. L’uomo ha ricevuto una vocazione altissima: quella di diventare figlio di Dio per adozione, in Cristo Gesù (cfr. Gaudium et spes, 22) e Gesù stesso rivela all’uomo questa chiamata incarnandosi, facendosi Egli stesso uomo, e mostrando al tempo stesso il volto di Dio che è Amore, disposto a dare la vita per i propri amici, come il sacrificio della croce ben dimostra. Nell’incarnazione di Cristo, all’uomo è dato così di conoscere il vero volto di Dio e il vero volto dell’uomo, chiamato a diventare figlio di Dio in Gesù. Questo è lo scopo della creazione stessa, che mira a coinvolgere l’uomo in una comunione d’amore che persino gli angeli gli invidiano! L’opposizione al progetto di Dio è dunque “anticristica” fin dalle sue origini in quanto si oppone a quella alleanza tra Dio e l’uomo che viene suggellata dalla incarnazione, passione e morte di Cristo, fino al trionfo della resurrezione. E si tratta di una opposizione che perdura ancora oggi, a duemila anni di distanza dalla vicenda terrena di Gesù di Nazareth, attraverso gli attacchi che il demonio porta all’umanità, che sempre più affannosamente cerca se stessa e il senso del proprio esistere. Ecco così che attraverso le ideologie atee e materialistiche del Novecento e tramite il relativismo odierno la vera natura dell’uomo – la sua identità di creatura chiamata a diventare per grazia ciò che Cristo è per natura, cioè Figlio di Dio – è messa in crisi. È come se il mondo volesse espellere Cristo perché Egli è venuto a rivelare all’uomo la verità su di sé.
Si tratta di una opposizione di cui si aveva ben viva coscienza fin dai tempi della prima comunità apostolica:
«Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete l’unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre» (1 Gv 2,18-23).
Sia Giovanni, sia Paolo hanno chiari il ruolo e l’opera del demonio nel suo opporsi al Signore. Una opposizione evidenziata all’inizio del Nuovo Testamento, cioè quando Cristo inizia la sua missione e satana si presenta nel deserto per farlo deviare da essa. L’anticristo è dunque colui che si oppone direttamente a Cristo, diventando involontario strumento della storia della salvezza poiché proprio attraverso la passione e la morte in croce di Gesù, così perfidamente ordite da satana, si prepara il trionfo della resurrezione in cui il diavolo è sconfitto.
L’opposizione a Cristo diventa poi persecuzione alla Chiesa, un attacco alla fede che nasce già all’interno della prima comunità, come scrive appunto Giovanni: «sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri». Essi mettono in discussione il cuore stesso della fede della Chiesa, cioè che Cristo è il Figlio di Dio e l’unico Salvatore del mondo. Si tratta di un attacco a Cristo e alla fede che ha inizio dopo la resurrezione di Gesù e durerà fino alla fine del mondo, lungo tutto il tempo in cui Cristo agisce attraverso la Chiesa mentre il demonio si oppone a Cristo attaccandone la Chiesa stessa.
E la Chiesa questa coscienza di essere sotto l’attacco dell’anticristo l’ha avuta fin dalle sue origini. Infatti nella Didachè, che è uno scritto nato nelle prime comunità cristiane, leggiamo:
«Negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori... e allora il seduttore del mondo apparirà come figlio di Dio e opererà miracoli e prodigi, e la terra sarà consegnata nelle sue mani, e compirà iniquità quali non avvennero mai dal principio del tempo. E allora la stirpe degli uomini andrà verso il fuoco della prova... Allora il mondo vedrà il Signore venire sopra le nubi del Cielo» (16,3).
Ancora, vediamo quanto scrive sant’Ippolito nel III secolo:
«Il regno del seduttore ed anticristo verrà rapidamente soppresso. E poi, alla fine, in un batter d’occhio le cose di questo mondo passeranno, il potere dell’uomo sarà cancellato e tutte le cose visibili saranno distrutte».
Di poco successivo è quanto scrive sant’Agostino, all’inizio del V secolo:
«Prima che il Giudizio Finale di Dio abbia introdotto il regno eterno dei santi, il regno dell’anticristo attaccherà la Chiesa ferocemente, anche se per breve tempo...» (La città di Dio, XX, 23.1).
Infine, scrive san Giovanni Damasceno nel suo De fide orthodoxa:
«Bisogna che si sappia che deve venire l’anticristo. Anticristo, in verità, è chiunque non riconosce che il Figlio di Dio venne nella carne, che è Dio perfetto e divenne uomo perfetto essendo al tempo stesso Dio. Tuttavia, in un senso particolare e speciale, colui che deve venire alla consumazione del mondo è l’anticristo. Quindi è necessario che prima il Vangelo sia proclamato a tutte le genti, come il Signore ha detto, e allora egli verrà per convincere gli empi ebrei».
Dalle testimonianze sopra citate mi pare che emergano due elementi importanti: anzitutto si è consapevoli che l’anticristo è all’opera per confondere e falsificare la figura e la natura di Gesù Cristo; in secondo luogo, si proietta però questa azione anticristica verso l’orizzonte degli ultimi tempi, con la certezza che verrà poi sconfitto dal Signore, dalla sua venuta nella gloria.
Queste testimonianze mi spingono a ribadire che non abbiamo deciso di scrivere un libro sull’anticristo per offrire una bella disquisizione di carattere teologico, bensì perché... ce lo sentiamo addosso, cioè perché respiriamo un’aria anticristica tutto intorno a noi! E questo trova conferma nel fatto che il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica alcuni articoli assai dettagliati proprio all’esame dell’impostura anticristica (cfr. CCC 675-677), un tema che non era invece così sviluppato nella riflessione teologica delle prime comunità. Quando poi i Padri della Chiesa ne trattano, come hai evidenziato, lo fanno in prospettiva escatologica, in un orizzonte che va ben al di là del loro presente storico. Oggi, invece, parlare dell’anticristo significa trattare della situazione odierna, drammaticamente segnata dallo scatenamento del demonio e dalla montante impostura anticristica. Certo, anche gli autori dei primi secoli potevano trovare elementi storici e concreti che esprimessero l’azione anticristica della loro epoca: penso alle persecuzioni dell’imperatore romano al tempo in cui Giovanni compone l’Apocalisse, oppure ancora alla diffusione dell’eresia ariana al tempo di Atanasio... Non si tratta dunque di astratte dissertazioni né di ipotetiche profezie ma di concrete riletture dei segni dei tempi.
Tuttavia oggi lo scenario è ben diverso e il tema merita un’attenzione ancor più profonda poiché siamo pericolosamente vicini a uno degli attacchi più violenti di sempre contro la Chiesa e contro i cristiani, tra i quali serpeggia una profonda incredulità e la tentazione di una apostasia di massa senza precedenti. Ecco perché siamo qui a scrivere questo libro sull’anticristo: perché quanti oggi devono fare il loro combattimento spirituale abbiano gli strumenti per discernere la verità e per resistere al maligno, forti e saldi nella fede.
Ciò che rende particolarmente insidioso l’attacco anticristico contemporaneo è che esso non assume tanto i caratteri della persecuzione violenta, quanto piuttosto della menzogna strisciante. È quanto già denunciava santa Ildegarda (1098-1179), mistica medievale, che scrive:
«Dopo avere trascorso una giovinezza silenziosa in mezzo a uomini molto perversi e in un deserto dove ella sarà stata condotta da un demonio travestito da angelo di luce, la madre del figlio di perdizione lo concepirà e lo darà alla luce. Egli farà morire quelli che si rifiuteranno di credere in lui, si assocerà ai re, i principi, i grandi e i ricchi che disprezzano l’umiltà, ed avrà stima solo per l’orgoglio; infine soggiogherà l’universo intero con mezzi diabolici».
A Ildegarda fa eco santa Brigida (1303-1373) che nel XIV secolo riceve un’importante precisazione a riguardo dell’anticristo:
«Sua madre sarà una donna maledetta, che fingerà di essere ben informata sulle questioni spirituali, e suo padre sarà un uomo maledetto dal cui seme il diavolo darà forma alla sua opera».
Ancora, sappiamo che a La Salette, dove è apparsa nel 1846, la Vergine ha consegnato un segreto a Melania secondo il quale
«l’anticristo nascerà da una religiosa ebraica, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il maestro dell’impurità. Il suo padre sarà un vescovo».
Infine, tra i tanti messaggi che Gesù ha consegnato a Maria Valtorta (1897-1961), uno dice:
«Verrà un uomo, farà gesta di beneficenza; mostrerà grande stabilità; farà del bene e tanta gente lo amerà e crederà nelle sue gesta. Ma ricordate che l’umiltà viene da Dio e chi viene da Dio non si mette in mostra. Vigilate!».
Si tratta di quattro testi che, dal più antico al più recente, coprono un arco di tempo di quasi mille anni, eppure paiono tutti ribadire la stessa cosa: l’anticristo saprà camuffarsi come angelo di luce, quasi come “essere” spirituale, e saprà prendere il potere, seducendo la Chiesa e tentando di portarla a seguire colui che in realtà si oppone a Cristo. Ovviamente non sono testi da prendere “alla lettera” – come si deduce dal fatto che in essi i particolari non combaciano perfettamente – bensì occorre coglierne la verità più profonda. Il messaggio fondamentale – di questi e di tanti altri testi che potremmo citare – è che l’anticristo si manifesta attraverso gli uomini, agisce attraverso di loro, come satana per tradire Cristo ha avuto bisogno di Giuda. E si tratta di uomini che si lasciano usare da satana perché rifiutano Cristo e la sua salvezza, preferendo l’illusione di poter fare da sé, di riuscire a salvarsi da soli. Ecco il senso dell’apostasia oggi dilagante: molti si sono allontanati dalla salvezza offerta da Cristo perché si chiedono: “Ma da cosa ci ha salvato Gesù Cristo?” e pensano che, se l’umanità nei secoli è migliorata, lo si deve alla scienza, alla tecnica, al potere e all’intelligenza dell’uomo. Dunque – affermano – non c’è più bisogno di Dio, poiché l’uomo è in grado di essere “dio” e di salvarsi da sé.
Questa impostura anticristica – perché di questo si tratta: rifiutare Cristo, Figlio di Dio, per fare dell’uomo un nuovo “dio” – spesso non è però esplicitata e dunque occorre un sapiente discernimento per saperla riconoscere dietro alle sue mentite spoglie. Soprattutto in questi ultimi tempi, in cui non sono mancati importanti moniti da parte degli stessi pontefici. San Giovanni Paolo II, nel discorso tenuto a Fatima il 13 maggio 1982, sembrava proprio presentire questo pericolo allorché diceva:
«Di fronte a noi sta il pericolo dell’apostasia da Dio, della lotta contro Dio e contro tutto ciò che è sacro e divino. Siamo forse vicini al tempo predetto da san Paolo, il tempo dell’anticristo che si alza contro Dio e contro ogni specie di religione. È il tempo però in cui anche lo Spirito Santo mobilita, attraverso la Madonna, tutta la Chiesa».
Sono parole forti, se pensiamo che sono state pronunciate ormai oltre trent’anni fa, indicando nel presente il compimento della profezia paolina sull’anticristo contenuta nella seconda lettera ai Tessalonicesi (cfr. 2 Ts 2,1-8).
Tutto questo ci spinge ad affrontare il tema dell’anticristo con la profonda consapevolezza di quanto importante ed estremamente attuale esso sia.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. L'anticristo
  3. Introduzione
  4. 1. Un tema sempre attuale
  5. 2. Il serpente antico
  6. 3. L’oppositore di Cristo
  7. 4. Giuda, la prima incarnazione anticristica
  8. 5. L’uomo iniquo che indica se stesso come Dio
  9. 6. Il drago e le due bestie dell’Apocalisse
  10. 7. Ora molti anticristi sono apparsi
  11. 8. L’impostura anticristica secondo il Catechismo
  12. 9. L’anticristo nell’insegnamento moderno dei Papi
  13. 10. L’anticristo è una persona?
  14. 11. Quando si manifesterà l’anticristo?
  15. 12. Figure anticristiche nella storia cristiana
  16. 13. Il regno dell’anticristo e gli apostoli di Maria
  17. 14. La bestia nel tempio di Dio
  18. 15. L’anticristo della falsa pace
  19. 16. La civiltà anticristica
  20. 17. Il novello Giuda
  21. 18. Il mondo nuovo senza Dio: i segreti di Fatima
  22. 19. L’anticristo nel tempo dei segreti di Medjugorje
  23. 20. Maria trionferà coi pastori della Chiesa
  24. 21. La massima impostura anticristica e la vittoria finale su satana
  25. Copyright