- 168 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
La democrazia che abbiamo ricevuto dai nostri padri, e che a molti sembrava una forma definitiva e perfetta, è in sofferenza. Nell'intero Occidente, ma soprattutto in Italia, sono in crisi gli elementi essenziali del suo funzionamento: i partiti, le assemblee elettive, l'idea stessa della rappresentanza. La paura dell'ignoto e un malinteso senso del politicamente corretto ci impediscono di riconoscere che tutti i sistemi politici sono storicamente determinati, e che nessuno di essi – nemmeno il più fortunato – può essere considerato come la fine della storia. La democrazia rappresentativa, nel modello che abbiamo conosciuto finora, è figlia delle rivoluzioni politiche ed economiche del Settecento e porta scritto sulla fronte le sue origini. Rispetto ad allora, oggi tutto è cambiato: socialità, lavoro, tecnologie, informazione. È difficile immaginare che questa grande trasformazione non si rifletta sulle istituzioni della politica, anche le più essenziali. È venuto perciò il momento di ripensare a fondo il rapporto cruciale fra popolo e sovranità, da cui dipende il nostro futuro. Nessuno ha la ricetta pronta, ma questo libro invita a riflettere con coraggio, a percorrere vie inesplorate, aperte su un modo nuovo di concepire la cittadinanza e su un uso diverso del suffragio universale, reso possibile dalla tecnica: non solo per delegare, ma per decidere.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Cover
- Frontespizio
- Copyright
- Qualche pensiero, prima di cominciare
- 1. Oggi si vota
- 2. «La parola fra tutte più bella»
- 3. Democrazie di massa e fine della storia
- 4. Crisi e critica della rappresentanza
- 5. Popolo e sovranità nell’età della tecnica
- 6. Una democrazia che rivoluzioni se stessa
- Ringraziamenti
- Indice