Al buio
  1. 204 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

La potente e bellissima Monique Lamont, procuratore distrettuale ambizioso e senza scrupoli, affida una nuova missione al detective Win Garano: recarsi a Watertown, in Massachusetts, per riaprire un caso irrisolto di omicidio risalente a quarant'anni prima. Il procuratore vuole provare a tutti i costi che a violentare e uccidere Janie Brolin, una ragazza cieca, fu il famigerato Strangolatore di Boston: proprio il colpo di scena di cui avrebbe bisogno per dare una svolta alla propria carriera. Con il passare dei giorni e il progredire delle indagini, Garano capirà di trovarsi imprigionato in un labirinto di specchi deformanti, una trappola dove verità e menzogna sembrano mescolarsi in un'unica ombra minacciosa...
Con Al buio proseguono le vicende di Win Garano cominciate in A Rischio: una nuova e già acclamata serie nella quale Patricia Cornwell stupisce ancora una volta per le sue capacità narrative, confermandosi come la massima autrice nel panorama del thriller.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Al buio di Patricia Cornwell, Annamaria Biavasco in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Letteratura poliziesca e gialli. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2010
ISBN
9788852013898

1

Win Garano posa due bicchieri di plastica su uno dei tavoli da picnic di fronte alla John F. Kennedy School of Government. È un soleggiato pomeriggio di metà maggio e Harvard Square è piena di gente. Win si siede a cavalcioni su una panchina, accaldato e sudato: ha un completo Armani nero e scarpe di Prada nere, che ha comprato usati. Ha avuto la sensazione che il precedente proprietario fosse morto, perché la commessa dell’Hand Me Ups gli ha proposto quell’abbinamento per novantanove dollari sostenendo che era “praticamente nuovo”. E dopo gli ha fatto vedere un’altra serie di abiti, scarpe, cinture, cravatte e persino calzini. Tutti firmati: DKNY, Hugo Boss, Gucci, Hermès, Ralph Lauren. Tutti di “un personaggio famoso di cui non posso farle il nome”. AWin è venuto in mente che poco tempo prima era morto in un incidente stradale un giocatore dei Patriots. Uno e ottantacinque, ottanta chili di peso, muscoloso ma non gigantesco. In altre parole, lo stesso fisico di Win.
Resta lì seduto ad aspettare, sempre più nervoso. Agli altri tavoli da picnic ci sono studenti e dipendenti dell’università, in jeans, maglietta, zainetto sulle spalle. Chiacchierano, e Win sente alcuni commenti negativi sulla conferenza che il procuratore distrettuale Monique Lamont ha appena concluso al Forum. “Non lasciamo indietro i nostri vicini.” Win l’aveva avvertita che era un titolo poco chiaro, oltre che un tema un tantino banale per un convegno così prestigioso. Ma lei non accetta consigli da lui. E lui non accetta di farle da schiavo anche il suo giorno libero. Monique Lamont lo comanda a bacchetta, lo sminuisce costantemente. Prenda nota di questo, prenda nota di quello. Mi chiami il tale. Mi vada a prendere un caffè da Starbucks, macchiato, con latte parzialmente scremato. E lo fa aspettare fuori al caldo, mentre lei se ne sta tranquilla nel Littauer Center, dove c’è l’aria condizionata.
La vede uscire, scortata da due agenti in borghese della polizia di Stato del Massachusetts. Anche lui fa parte della polizia di Stato, è un ispettore della Omicidi attualmente al servizio del procuratore distrettuale della Middlesex County. In altre parole, al servizio di Monique Lamont. Ieri sera Monique l’ha chiamato a casa e gli ha comunicato di averlo sospeso dal servizio, con decorrenza immediata. «Le spiego domani, dopo la conferenza al Forum. Ci vediamo lì alle due.» Senza aggiungere nessun’altra spiegazione.
Si ferma a parlare con un giornalista della ABC, e poi con un altro della NPR. Parla con i reporter del “Boston Globe”, della Associated Press, e infine con Cal Tradd, lo studente di Harvard che scrive per il “Crimson” ma si comporta come se fosse del “Washington Post”. I giornalisti adorano Monique. Adorano detestarla. Non si può restare indifferenti alla bellissima e potentissima Monique Lamont, procuratore distrettuale. Oggi si è messa un tailleur verde brillante. Escada, collezione primavera-estate di quest’anno. Win ha notato che da un po’ di tempo a questa parte sfoggia un abito diverso ogni volta che la vede.
Continuando a parlare con Cal, Monique attraversa sicura la piazza fra grandi azalee, rododendri e sanguinelle bianche e rosa. Il bel Cal, biondo con gli occhi azzurri, sempre compito, sempre controllato, sempre sorridente, prende appunti. Dice qualcosa, Monique annuisce. Lui continua a parlare, lei ad annuire. Win vorrebbe che Cal facesse qualche stupidaggine, si facesse mandare via da Harvard. Sarebbe bellissimo, se lo espellessero dall’università. È una persona detestabile.
Monique si congeda, fa segno agli agenti di lasciarle un attimo di privacy e si va a sedere di fronte a Win, gli occhi nascosti dietro gli occhiali con le lenti grigie.
«Mi sembra sia andato tutto bene.» Prende il suo caffè macchiato, senza nemmeno dirgli un grazie.
«Il pubblico non era numerosissimo, ma lei ha detto quel che doveva dire» osserva Win.
«Nessuno capisce la gravità del problema. Nemmeno lei, Win.» Con il tono seccato di quando viene offesa nel suo narcisismo. «Lo sfaldamento dei rapporti di buon vicinato è potenzialmente distruttivo quanto il riscaldamento globale. I cittadini non rispettano più le forze dell’ordine e sono sempre meno propensi ad aiutare il loro prossimo. Pensi che lo scorso weekend ero a New York e, mentre camminavo in Central Park, ho notato uno zaino abbandonato su una panchina. Crede che qualcuno si sia premurato di avvertire la polizia? Ci sarebbe potuta essere una bomba dentro, no? Eppure tutti passavano oltre senza far niente. Probabilmente pensavano solo ad allontanarsi prima possibile, per non rimanere coinvolti in un eventuale attentato.»
«Il mondo sta andando in malora, Monique.»
«Il disinteresse è totale. Ma io voglio fare qualcosa» dichiara lei. «La scena è già pronta. Lo spettacolo sta per iniziare.»
Con Monique Lamont, tutto è spettacolo.
Giocherella con il bicchiere, osserva intorno per controllare chi la sta guardando. «Come scuotere persone ormai chiuse in se stesse, anestetizzate di fronte a qualsiasi tragedia, e coinvolgerle nella lotta contro la criminalità? Ormai siamo tutti abituati alla malavita, alla droga, ai furti: c’è bisogno di un dramma che riscuota la gente dal torpore, senza però coinvolgerla in prima persona.»
«Non credevo che la gente avesse bisogno di altri drammi.»
Nota una giovane donna, magrissima, con i capelli rossi, che ciondola vicino a un acero non distante da loro. È vestita come Raggedy Ann, la bambola di pezza, con tanto di calze a righe bianche e rosse e scarpe nere. L’ha già vista la settimana scorsa, nel centro di Cambridge, dalle parti del tribunale. Forse aspettava di essere chiamata a qualche udienza. Magari è una ladruncola.
«Un omicidio a sfondo sessuale mai risolto» dice Monique. «Commesso il 4 aprile 1962 a Watertown.»
«Stavolta non scaviamo nella storia, ma nella preistoria» replica Win, osservando Raggedy Ann. «Mi stupisco che lei sappia dov’è Watertown.»
È nella Middlesex County, sotto la sua giurisdizione, insieme a un’altra sessantina di piccoli comuni che le interessano poco o niente.
«Un piccolo centro, trentacinquemila abitanti, di etnie molto diverse» dice Monique. «Si dà il caso che questo delitto perfetto sia stato commesso nel luogo ideale per la mia iniziativa. Il capo del dipartimento di polizia le affiancherà il suo uomo di punta. Anzi, la sua donna di punta. Quella che si presenta sulle scene del crimine a bordo di un mostruoso laboratorio mobile: ha presente? In questo momento mi sfugge il nome...»
«Stump.»
«Giusto. Mi dica: la chiamate Stump perché è bassa e grassa?»
«No, perché ha una protesi alla gamba. Le è stata amputata appena sotto il ginocchio.»
«Voi poliziotti siete così privi di tatto! Immagino vi conosciate bene, voi due. Se non erro, lei va spesso a comprare nella salumeria dove questa signora svolge il suo secondo lavoro. È un’ottima cosa, che siate amici, visto che d’ora in avanti passerete parecchio tempo insieme.»
«È una gastronomia piuttosto elegante ed è di sua proprietà. E non siamo amici.»
«Com’è sulle difensive! Vi siete frequentati fuori del lavoro e non ha funzionato? Perché questo potrebbe essere un problema.»
«No, non siamo mai usciti insieme. E non abbiamo nemmeno mai lavorato insieme» risponde Win. «Voi sì, presumo, visto che a Watertown la criminalità è diffusa e avete più o meno la stessa età.»
«Stump le ha parlato di me?»
«No, di solito parliamo di formaggi.»
Monique Lamont guarda l’ora. «Be’, vediamo i fatti. Janie Brolin.»
«Mai sentita nominare.»
«Inglese, non vedente, decide di passare un anno negli Stati Uniti e sceglie Watertown, probabilmente per via della Perkins, la scuola per ciechi più famosa del mondo. Quella dove andò anche Helen Keller.»
«La Perkins non era a Watertown, ai tempi di Helen Keller. Era a Boston.»
«Come fa a sapere queste cose, lei?»
«Mi tengo informato. Evidentemente è da un pezzo che ha in mente questo “dramma”: come mai non me ne ha parlato prima?»
«È una cosa delicata, che va gestita con la massima discrezione. Immagini: cieca, si rende conto che in casa c’è qualcuno. Una vicenda da film dell’orrore. E poi... penso che lei arriverà a dimostrare che Janie Brolin fu la prima vittima dello Strangolatore di Boston.»
«Non ha parlato di aprile 1962?» Win si acciglia. «Lo Strangolatore di Boston colpì per la prima volta nel giugno di quell’anno, due mesi dopo.»
«Non è detto che fosse la prima volta. I suoi precedenti omicidi potrebbero semplicemente non essere stati attribuiti a lui.»
«Come pensa di poter dimostrare che fu lui a uccidere Janie Brolin, o le sue altre tredici vittime, visto che non fu mai identificato?»
«Abbiamo il DNA di Albert DeSalvo.»
«Non venne mai provato che fosse lui lo Strangolatore di Boston. Inoltre, abbiamo il DNA del caso Brolin, per confrontarlo con il suo?»
«Questo deve verificarlo lei.»
Win capisce che non c’è nessun DNA e che Monique lo sa benissimo. Perché dovrebbero aver conservato le prove materiali per quarantacinque anni? Negli anni Sessanta la prova del DNA non esisteva ancora. Win non pensa di poter arrivare a dimostrare un bel niente.
«Non è mai troppo tardi per fare giustizia» sentenzia Monique Lamont. «È importante che cittadinanza e forze dell’ordine siano unite nella lotta contro il crimine. È importante che la gente torni a fare vita di quartiere, qui come nel resto del mondo.» Sono le stesse cose che ha detto poco prima durante la conferenza. «Creeremo un modello che farà epoca.»
Raggedy Ann sta mandando SMS dal suo cellulare. Harvard Square è piena di barboni e fuori di testa. L’altro giorno, Win ha visto un tipo che leccava il marciapiede davanti alla cooperativa dell’università.
«Ovviamente, i media non sapranno nulla finché non arriveremo alla soluzione del caso. E, a quel punto, sarò io a informarli. È troppo caldo, per essere maggio» si lamenta Monique, alzandosi. «Domattina alle dieci in punto abbiamo appuntamento con il capo del dipartimento di polizia di Watertown.»
Se ne va, lasciando che sia lui a buttare il bicchiere di plastica ancora mezzo pieno nel bidone della spazzatura.
Un’ora dopo, mentre sta per finire la terza ripetizione alla leg press, Win sente ronzare il suo iPhone. Lo prende, si asciuga la faccia nell’asciugamano e si infila l’auricolare.
«Scusa, ma io non ci sto» dice Stump, rispondendo al messaggio che le ha lasciato in segreteria.
«Ne parliamo in un altro momento.» Non ha nessuna intenzione di discutere di quell’argomento nella palestra del Charles Hotel, un lusso che non potrebbe mai permettersi, ma che gli lasciano usare in cambio delle consulenze e dei servizi professionali che offre alla direzione.
Va nello spogliatoio, si fa una doccia veloce e si rimette i vestiti con cui è arrivato, ma invece delle scarpe si infila gli stivali da motociclista, prende il casco, la...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Al buio
  4. Capitolo 1
  5. Capitolo 2
  6. Capitolo 3
  7. Capitolo 4
  8. Capitolo 5
  9. Capitolo 6
  10. Capitolo 7
  11. Capitolo 8
  12. Capitolo 9
  13. Capitolo 10
  14. Copyright