Un mondo battuto dal vento
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Un mondo battuto dal vento

I diari di Jack Kerouac 1947-1954

  1. 462 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Un mondo battuto dal vento

I diari di Jack Kerouac 1947-1954

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Jack Kerouac è famoso in tutto il mondo grazie all'immagine di sé che ha elaborato nei suoi romanzi autobiografici. Eppure solo nei suoi diari privati, nei quali dava voce alle ispirazioni fondamentali della sua vita e del suo pensiero, si rivela la sua anima più intima e profonda, la sua originalissima filosofia esistenziale. Ovunque Jack vagasse nella sua esistenza nomade, di solito portava con sé un taccuino a spirale o un blocchetto da controllore del treno, nel caso gli venisse voglia di annotare un pensiero improvviso o di comporre un haiku. In Un mondo battuto dal vento è riunita e organizzata una selezione di tali diari relativi a un periodo rivelatosi cruciale per lo scrittore: dal 1947 al 1954, gli anni immortalati nel suo capolavoro Sulla strada. Da queste pagine emerge il ritratto di un giovane funambolo della parola, che si accinge a diventare il principale creatore di miti letterari dell'America del dopoguerra attraverso i racconti romantici delle sue avventure terrene; un artista alla ricerca della sua voce autentica che considerava la scrittura come il suo compito sulla terra.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2010
ISBN
9788852013409
Parte seconda

Sulla strada

I diari del 1949

Pagina del diario con il titolo «ROAD-LOG», datata aprile 1949
Sebbene Kerouac l’abbia etichettato con il titolo “I diari del 1949”, in realtà questo diario di 122 pagine su cui Kerouac scriveva quasi ogni giorno va dall’aprile del 1949 all’aprile del 1950. È la cronaca della vita quotidiana di Kerouac, delle sue reazioni alla pubblicazione di La città e la metropoli, dei progressi con Il dottor Sax, Sulla strada e altre storie, così come di alcuni viaggi raccontati in seguito nella versione definitiva di Sulla strada. Alcune delle note qui riportate sono state tratte dal diario intitolato “Private Philologies” (Filologie private) e sono state inserite perché coerenti dal punto di vista cronologico.
Negli oltre quattro mesi trascorsi tra il termine del diario dei “Salmi” e l’inizio di questo, Kerouac aveva fatto il suo primo viaggio automobilistico con Neal Cassady, ripreso poi nella seconda parte di Sulla strada e, in parte, descritto nel diario intitolato “Rain and Rivers” (Pioggia e fiumi). Lo scrittore ritornò a Ozone Park a metà febbraio e riprese a frequentare i corsi alla New School. In marzo, subito dopo che il professor Mark Van Doren aveva raccomandato La città e la metropoli all’editor di Harcourt, Brace Robert Giroux, il romanzo era stato accettato per la pubblicazione.
Una parte delle note qui incluse raccontano il soggiorno di Kerouac a Westwood, Colorado, all’inizio dell’estate del 1949. Lo scrittore vi era giunto in maggio, dopo un viaggio solitario in pullman, e aveva convinto la madre e la sorella (con la sua famiglia) a stabilirsi definitivamente lì. Erano arrivate solo all’inizio di luglio, ma Jack se n’era già andato. Sua madre ritornò a New York e si trasferì al secondo piano di una piccola casa al 94-21 di 134th Street a Richmond Hill, nel Queens, a meno di tre miglia da Ozone Park, dove Kerouac tornò più tardi in quello stesso anno. Il loro quartiere era rumoroso, immerso nella confusione del traffico che andava e veniva da Manhattan e nel frastuono della linea ferroviaria di Long Island, che passava lì vicino.
Il diario è un taccuino con spirale che misura sedici centimetri per venti. Sulla copertina è stampata la scritta SOLDI a cui Kerouac ha aggiunto DIARI DEL 1949, le pagine hanno righe verticali, come quelle di un libro mastro per tenere i conti.
APRILE 1949

Diario di viaggio

MERC. 27 – Iniziato Sulla strada, con un breve frammento di 500 par., per una durata di due o tre ore, le prime del mattino. Trovo di essere più “su di giri” che mai – anche se poi, a un esame più attento, concludo che potrei essere ultrasoddisfatto solo delle parole ma non ancora solido dal punto di vista strutturale (dopo un lungo periodo di pausa). Il mio interesse verso il lavoro ha raggiunto il culmine. Il mio obiettivo è di finire la maggior parte della Strada, se non addirittura tutto prima della pubblicazione di C & M, il prossimo inverno. Oggi ho lasciato la scuola, così posso non fare altro che scrivere. Ora voglio sviluppare le 500 parole originali che, nella foga del lavoro, “hanno rivelato” un’importante coesione iniziale.
GIO. 28 – Rimasto a casa a giocare con il bambino, a mangiare, scrivere lettere, camminare, guardare un film la sera. Un po’ di problemi familiari, non seri, riguardo ai debiti. Scritto la notte. Sembra che io abbia imparato qualcosa negli ultimi 8 mesi di lavoro su Sax e sulla poesia. La mia prosa è differente, più ricca e consistente. Quello che devo fare, comunque, è mantenere intatto il flusso, il vecchio flusso di parole. Penso che una delle migliori regole per scrivere oggi sia farlo nel modo più diverso possibile dallo stile contemporaneo. È una regola utile di per sé, in ogni caso. Scritte 500 parole (in realtà sono di più, ma fanno quadrare i conti sbagliati di ieri). Proprio adesso immagino che l’intero romanzo sarà di 225.000 parole. Manca ancora un po’, eh?
VEN. 29
Andato a N.Y. a prendere un nuovo cappotto sportivo color vinaccia e pantaloni ampi color perla – un completo da 40 $. Visto Allen. C’è qualcosa di sbagliato nella mia anima che mi rifiuto di percepire e per cui non voglio addolorarmi in questo taccuino dei conti. Però Allen è addolorato. Visto Holmes, Stringham e anche Tom. Mi sono sentito persino un po’ ostile e duro nei confronti di tutti. C’è qualcosa che non va nella mia anima, ma questo non significa che io non sia felice in questi giorni. Parlato a Lou al telefono. Ho fissato le acque al largo di Battery Park e ho capito che stavo dicendo addio a New York nella mia… (anima?). Di sicuro qualcosa sta cambiando in me: invece di percepire le cose come facevo una volta (“la tensione è svanita” ha detto Allen), mi sono crogiolato nella sensazione di avere smesso di “sentire”. Non mi sento più così scatenato ed entusiasta. Penso che questo sia un male. Ma d’altro canto, come ho già scritto, sto dicendo “addio a N.Y.”, in modo del tutto simile al Red Moultrie del mio romanzo.97 Ah, dunque – tutto è bene. Anche Allen se la caverà. Oggi tutto sembra vietato ed è una cosa catastrofica. Inoltre sono consapevole del fatto che c’è troppa cattiveria nel mondo, come la Natura crudele che l’uomo deve controllare se non vuole morire. Ci ho riflettuto ancora più tardi, a casa.
Alle quattro di mattina ho scritto ancora 500 parole, seguendo l’ammonimento di “continuare ad andare avanti”. Grazie Dio, per il lavoro!
VEN. 29 – [sic] Nel pomeriggio scritto ai ragazzi [Ed White e Hal Chase] a Parigi e la sera andato a N.Y. con Nin & Paul a comprare un letto, e anche a dare un’occhiata alle jeep. La sera tardi ci siamo fatti uno spuntino. Poi, quando tutti sono andati a letto, mi sono trasferito in cucina a leggere e scrivere. Scritte 1200 parole, fluide e forse, finalmente, il romanzo inizia ad avviarsi. Ne sono felice. Andato a letto all’alba. (Ho scritto sul mio meraviglioso taccuino “Pioggia e fiumi”.)
SAB. 30 – Andato a Jamaica [Queens] con 40 $ e comprato delle camicie Arrow, delle cravatte e un bel paio di scarpe. Il mio guardaroba è completo, salvo che per i gemelli e le calze. Certo è un peccato barare in questo modo, (che cosa penserebbe l’Agnello di Dio?), ma così è la vita, un peccato in se stessa, o quasi. La sera ho dormicchiato a casa e poi ho fatto una passeggiata nel sabato notte di Ozone Park. Sto per abbandonare questa penna sgangherata. Scritta la mia biografia di 250 parole per Harcourt, Brace e 1000 parole per il romanzo. Il punto è continuare a svilupparlo. E poi è curioso con quanta poca fatica riesco a scrivere ora. Questa è forse la Grazia più grande che mi è scesa sulla testa di recente. Alle volte questa fortuna mi sconcerta. Dio è buono con me. Non ce n’è bisogno. Non sono l’Agnello, non sono l’Agnello di Dio.

MAGGIO

Maggio, il mite e arioso maggio…
DOM. 1 – Andato a letto oggi alle dieci, perché volevo godermi il mattino della domenica. Svegliato alle 5, fatta una passeggiata, letto e scritto un po’, addormentato presto. Un semplice giorno pensieroso. Ho “abbozzato” un po’, cioè ho scritto un abbozzo di un brano che può sempre trovare posto nel romanzo più avanti. Letta la Regina delle Fate.
LUN. 2 – Durante il pomeriggio io e Nin abbiamo fatto delle fotografie nella mia camera, da usare nella pubblicità di H-B. Tutte queste giornate sono tranquille, scherzose, disinvolte e seguite da una notte di meditazioni… sono molto più leggere per i nervi dei vecchi giorni e notti di oscurità e di sudori freddi di terrore, trascorsi su C & M. È perché adesso ho una famiglia e il mio talento è riconosciuto. E che dire di tutti quei poveri che ci sono in giro? Chi darà un letto a una famiglia in cui i bambini dormono sui materassi, sei in una stanza? Chi comprerà le vitamine per i piccoli denutriti e ammalati? Chi li conforterà nel buio della notte? (dal momento che quando sei povero, anche l’oscurità è meno ricca: ma è proprio così?). Che cosa fa il milionario Al Capp con il suo tempo, i suoi soldi e i suoi desideri? Non è come il milionario ciccione che satireggia? Esiste un milionario onesto? Uno che potrebbe buttar via i suoi soldi e ritornare alla sua vecchia vita, alle sue abitudini di povertà e speranza? Gesù Cristo è in terra?
Abbiamo bisogno di Gesù? Si sta avvicinando quel momento? E questo Agnello di Dio rivelerà la verità ultima? Svelerà i segreti della gioia sulla terra e nella morte? Perché tutto questo è troppo ingarbugliato per me e già prevedo quello che accadrà, prevedo…
Prevedo la Desolazione nella mia stessa casa, la Pigra Lussuria e l’Ozio, il Peccato Ringhioso. Sto pensando. Credo che se riuscirò a guadagnare un bel po’ di soldi, vorrò farne qualcosa oltre ad acquistare una bella fattoria, delle proprietà e gli attrezzi del mestiere… qualcosa di simile al vecchio Tolstoj e solo perché vivo con serietà tutta questa faccenda, ovvero la mia vita, e la vostra e i sentimenti verso Dio. E poiché temo la corruzione più di qualsiasi altra cosa al mondo, io conoscerò la ricchezza. Non sono Salomone: io sono colui che fa la guardia all’Agnello, che ha accettato le Sofferenze. Io, John L. Kerouac, il Serio, l’Austero, il Testardo, l’Implacabile, sono quell’uomo; quell’anima che vuole gli Occhi, che è Silenziosa, che Aspetta, che non è Amabile, perseguitata dal Viaggiatore Incappucciato. Sono colui che Cammina, che Osserva e ha Pensieri Segreti; colui che Frantuma le Pietre e persino i Volti… con lo Sguardo.
Colui che non è Soddisfatto.
Colui che Odia la Soddisfazione.
Colui che ama la Bianca Vallata dell’Agnello.
Colui che si Astiene e Attende, fa la Guardia e Dorme e si Sveglia in attesa dell’Agnello, così Mite sul Fianco della Montagna.
2 maggio
Sono diventato paziente… e le Cascate… Poiché la Bianca Vallata dell’Agnello, gli Angeli Candidi e Velati e la Terra delle Aquile e degli Arcobaleni non sono Lontani. State Attenti, i miei Occhi sono delle Mole!… Ma la mia anima non è acqua: è Latte, è Latte. Perché ho visto l’Angelo Velato mentre stava sull’Albero Incappucciato e in Alto il Firmamento Dorato, e tutto il suo Oro. Ho osservato la Rosa Scura che luccica nella Pioggia Dorata e la Pioggia, la Pioggia.
Di notte scritte 1000 parole buone (su dove “si trovano le bambole pezzenti e un po’ di polvere”.) Il romanzo procede lentamente, ma deciso.
MART. 3 – A cercare vestiti. La sera vista una partita di baseball al Polo Grounds: uno spettacolo immenso, incantevole e un bell’incontro. Dormito da Holmes, parlato, bevuta birra.
MERC. 4 – Andato a trovare Hal Chase, ma non era in casa. Tornato a casa stanco: giocato a pallone con Paul dopo un pisolino. Di sera siamo usciti tutti quanti con la decappottabile e ci siamo mangiati un gelato. Sono stato pervaso tutto il giorno dalla tristezza di Maggio… Vista una ragazza incredibilmente bella sul campo da baseball. Oh, ma la tristezza di maggio – e anche se maggio è felice per tutti, non lo è per me – come mostrano le foto che mi hanno fatto lunedì. Sono gli studi di un matto. Oh, ma la tristezza di Maggio: che notte odorosa, che dolci occhi guardavano furtivamente i miei, che lamenti e sospiri nella siepe di lillà, che luna! E io con lo sguardo da folle. Presto, presto, devo sposare la Regina di maggio.
Di notte ho scritto circa 1000 parole.
GIO. 5 – Ecco cosa penso di De Quincey: è consapevole della sua reputazione da De Quincey e ne è talmente assorbito che la sua opera è inutile, ovvero non rivela nulla. Inoltre non sa come celare la sua consapevolezza-di-essere-De Quincey, che è piuttosto sciocca e vaga, è consapevole di tutte le sue virtù – proprio tutte – ed è, quindi, la vittima di quell’unica, grande non-virtù. Oggi ho scritto molte lettere e ho sistemato tutte le mie facce...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Un mondo battuto dal vento
  4. Introduzione
  5. Indice dei personaggi
  6. Ringraziamenti
  7. Parte prima. La città e la metropoli
  8. Parte seconda. Sulla strada
  9. Copyright