Lo sviluppo è libertà
eBook - ePub

Lo sviluppo è libertà

Perché non c'è crescita senza democrazia

  1. 368 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Lo sviluppo è libertà

Perché non c'è crescita senza democrazia

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Un Premio Nobel per l'economia spiega, con analisi rigorose ed esempi tratti dalla storia e dall'attualita, come un vero sviluppo economico sia inseparabile dalla lotta per la liberta, e la democrazia sia il presupposto fondamentale per combattere la fame, la miseria, l'analfabetismo e l'intolleranza. Un punto di riferimento costante nella storia del pensiero economico.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Lo sviluppo è libertà di Amartya Sen, Gianni Rigamonti in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Business e Business generale. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
ISBN
9788852049439
Argomento
Business

Note

I. Il punto di vista della libertà

1 Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad, in Upaniṣad, trad. it. Milano, Mondadori, 1998, II, 4, 2-3, p. 25.
2 Aristotele, Etica Nicomachea, Roma-Bari, Laterza, 1999, libro I, capitolo 5, p. 17.
3 Ho discusso in pubblicazioni precedenti diversi aspetti di un punto di vista sulla valutazione sociale centrato sulla libertà; si vedano a questo proposito i miei: Scelta, benessere, equità, trad. it. Bologna, Il Mulino, 1996, in particolare, Uguaglianza, di che cosa?, pp. 337-60; Risorse, valori e sviluppo, trad. it. Torino, Bollati Boringhieri, 1992; Well-Being, Agency and Freedom: The Dewey Lectures 1984, in «Journal of Philosophy», 82, aprile 1985; La diseguaglianza. Un riesame critico, trad. it. Bologna, Il Mulino, 1994. Vedi anche Martha Nussbaum e Amartya Sen (a cura di), The Quality of Life, Oxford, Clarendon Press, 1993.
4 Nelle mie Kenneth Arrow Lectures, incluse in Freedom, Rationality and Social Choice: Arrow Lectures and Other Essays, Oxford, Clarendon Press, 2000. Il testo esamina anche diversi problemi tecnici relativi alla stima e alla valutazione della libertà.
5 Le ragioni di valore e quelle operative sono state esaminate più a fondo nei miei: Rights and Agency, in «Philosophy and Public Affairs», 11, 1982, ristampato in Samuel Scheffler (a cura di), Consequentialism and Its Critics, Oxford, Oxford University Press, 1988; Well-Being, Agency and Freedom…, cit.; Etica ed economia, trad. it. Roma-Bari, Laterza, 2000 (II ed.).
6 Queste componenti corrispondono, rispettivamente, all’aspetto processuale e all’aspetto capacitante della libertà, esaminati nelle mie Kenneth Arrow Lectures, incluse in Freedom, Rationality and Social Choice…, cit.
7 Ho cercato di discutere il problema dell’individuazione del targeting, degli obiettivi, in The Political Economy of Targeting, la mia relazione alla conferenza annuale della Banca mondiale sull’economia dello sviluppo per il 1992, pubblicata in Dominique van de Walle e Kimberly Nead (a cura di), Public Spending and the Poor: Theory and Evidence, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 1995. Il tema della libertà politica come componente dello sviluppo è affrontato nel mio intervento Freedoms and Needs, in «New Republic», 10 e 17 gennaio 1994.
8 Ho discusso questo problema in Missing Women, in «British Medical Journal», 304, 1992.
9 Propongo questi e altri confronti nei miei: The Economics of Life and Death, in «Scientific American», 266, aprile 1993, e Demography and Welfare Economics, in «Empirica», 22, 1995.
10 Si vedano al proposito il mio The Economics of Life and Death, cit., e le pubblicazioni mediche che vi vengono citate. Cfr. anche Jean Drèze e Amartya Sen, Hunger and Public Action, Oxford, Clarendon Press, New York, Oxford University Press, 1989. Su questo tema generale si veda anche M.F. Perutz, Long Live the Queen’s Subjects, in «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 352, 1997.
11 Si può ricavare questo risultato dai dati di base usati per calcolare la speranza di vita (per il 1990), presentati in C.J.L. Murray, C.M. Michaud, M.T. McKenna e J.S. Marks, U.S. Patterns of Mortality by County and Race: 1965-1994, Cambridge, Mass., Harvard Center for Population and Development Studies, 1998. Si noti soprattutto la tavola 6d.
12 Vedi Colin McCord e Harold P. Freeman, Excess Mortality in Harlem, in «New England Journal of Medicine», 322, 18 gennaio 1990; vedi anche M.W. Owen, S.M. Teutsch, D.F. Williamson e J.S. Marks, The Effects of Known Risk Factors on the Excess Mortality of Black Adults in the United States, in «Journal of the American Medical Association», 263, n. 6, 9 febbraio 1990.
13 Vedi Martha Nussbaum e Amartya Sen (a cura di), The Quality of Life, cit.
14 Vedi Martha Nussbaum, Nature, Function and Capability: Aristotle on Political Distribution, in «Oxford Studies in Ancient Philosophy», 1988, supplemento; vedi anche Martha Nussbaum e Amartya Sen (a cura di), The Quality of Life, cit.
15 Vedi Adam Smith, La ricchezza delle nazioni [1776], trad. it. Torino, UTET, 1975, libro V, capitolo II, paragrafo sulle «Imposte sui beni di consumo», pp. 1049-93.
16 Ho discusso questi problemi nelle mie Tanner Lectures del 1985 a Cambridge, pubblicate in Il tenore di vita, trad. it. Venezia, Marsilio, 1993.
17 Dunque, Lagrange ha presentato, verso la fine del Settecento, quella che è probabilmente la prima analisi di ciò che ai nostri tempi si chiama «nuova concezione del consumo»: cfr. Kevin J. Lancaster, A New Approach to Consumer Theory, in «Journal of Political Economy», 74, 1996, e W.M. Gorman, A Possible Procedure for Analysing Quality Differentials in the Egg Market, in «Review of Economic Studies», 47, 1980. Questi argomenti, e altri temi affini, sono discussi nel mio Il tenore di vita, cit.
18 Rappresenta un’illustre eccezione Robert Nozick, Anarchia, stato e utopia, trad. it. Milano, Il Saggiatore, 2000.
19 La cosa è legata soprattutto alla posizione favorevole a leggi contro l’«usura» assunta da Adam Smith e alla necessità di controllare le turbolenze prodotte dall’eccessiva tendenza agli investimenti speculativi, di quelli che lo stesso economista chiamava «prodighi» e «speculatori». Vedi Adam Smith, La ricchezza delle nazioni, cit., libro II, capitolo IV, p. 481. Il termine projector è usato da Smith non nel senso neutro di persona che si dà un progetto, ma in un’accezione negativa che sembra (secondo The Shorter Oxford English Dictionary) fosse già diffusa nel 1616, cioè «creatore di aziende fantasma, speculatore, imbroglione». Giorgio Basevi ha richiamato la mia attenzione su alcuni interessanti paralleli fra la critica di Smith e il ritratto poco lusinghiero degli «inventori di progetti» tracciato nei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, pubblicati nel 1726, mezzo secolo prima della Ricchezza delle nazioni.
20 L’importanza della distinzione, in vari contesti, fra «esiti comprensivi» ed «esiti di culminazione» è discussa nel mio Maximization and the Act of Choice, in «Econometrica», 65, luglio 1997. Sulla validità di questa distinzione nel caso specifico del meccanismo di mercato e delle sue alternative vedi i miei: Markets and Freedoms, in «Oxford Economic Papers», 45, 1993, e Markets and the Freedom to Choose, in Horst Siebert (a cura di), The Ethical Foundations of the Market Economy, Tübingen, J.C.B. Mohr, 1994. Vedi anche il capitolo IV di questo volume.
21 John R. Hicks, Moneta, capitale e benessere, Bologna, Il Mulino, 1985, pp. 82-83.
22 Robert W. Fogel e Stanley L. Engerman, Time on the Cross: The Economics of the American Negro Slavery, Boston, Little, Brown, 1974, pp. 125-26.
23 Idem, pp. 237-38.
24 Troviamo un esame di vari aspetti di questo importantissimo problema in Fernando Henrique Cardoso, Capitalismo e escravidao no Brasil meridionel: O negro na sociedade escravocrata do Rio Grande do Sul, Rio de Janeiro, Paz e Terra, 1977; Robin Blackburn, The Overthrow of Colonial Slavery, 1776-1848, London-New York, Verso, 1988; Tom Brass e Marcel van der Linden (a cura di), Free and Unfree Labour, Berne, European Academic Publishers, 1997; Stanley L. Engerman (a cura di), Terms of Labor: Slavery, Serfdom and Free Labor, Stanford, Stanford University Press, 1998.
25 Vedi Karl Marx, Il Capitale [1867], trad. it. Torino, UTET, 1974, p. 364. Vedi anche, dello stesso, Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica [1939-41], Firenze, La Nuova Italia, 1968-71.
26 V.K. Ramachandran, Wage Labour and Unfreedom in Agriculture: An Indian Case Study, Oxford, Clarendon Press, 1990, pp. 1-2.
27 Sulla questione dell’asservimento e dell’illibertà si può trovare un importante studio empirico (certo non l’unico) in Sudipto Mundle, Backwardness and Bondage: Agrarian Relations in a South Bihar District, New Delhi, Indian Institute of Public Administration, 1979.
28 Su questo argomento vedi Decent Work: The Report of the Director-General of the ILO, Genève, ILO, 1999. Si tratta di uno dei punti cui il programma del nuovo direttore generale, Juan Somavia, dà più importanza.
29 Questa posizione viene sviluppata con molto vigore in Stephen M. Marglin e Frederique Apfel Marglin (a cura di), Dominating Knowledge, Oxford, Clarendon Pr...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Lo sviluppo è libertà
  3. Prefazione
  4. Introduzione. Lo sviluppo come libertà
  5. I. Il punto di vista della libertà
  6. II. Fini e mezzi dello sviluppo
  7. III. Libertà e fondamenti della giustizia
  8. IV. La povertà come incapacitazione
  9. V. Mercati, stato e occasioni sociali
  10. VI. L’importanza della democrazia
  11. VII. Carestie e altre crisi
  12. VIII. Ruolo attivo delle donne e mutamento sociale
  13. IX. Popolazione, alimentazione e libertà
  14. X. Cultura e diritti umani
  15. XI. Scelta sociale e comportamento individuale
  16. XII. La libertà individuale come impegno sociale
  17. Note
  18. Ringraziamenti
  19. Copyright