Coppie assassine
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Coppie assassine

Uccidere in due per odio o per amore, per denaro o perversione

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  1. 300 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
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Coppie assassine

Uccidere in due per odio o per amore, per denaro o perversione

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Informazioni sul libro

Cosa spinge un uomo e una donna, una madre e una figlia, due fratelli o due amici a desiderare, architettare e compiere insieme un omicidio? Coppie assassine, basato su cronache e atti procedurali di venticinque omicidi dal Settecento a oggi, fa luce sulle imprevedibili dinamiche e sul legame che si crea in una coppia di assassini, proponendo storie vere di follia criminale, narrate come brevi e avvincenti racconti.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
ISBN
9788852054440

XXIII
DENTRO IL FURGONE

Gerald e Charlene Gallego, Stati Uniti 1978

Quella sera io e Charlene siamo usciti. Entrambi eravamo armati, lei aveva una calibro 25 che aveva comprato nel 1977 e io una 357 Magnum. Ci siamo fermati in un bar, io ho bevuto molto e mi sono drogato con un tizio che si chiama Ernie. A un certo punto ero talmente fatto che non capivo dove fossi e insieme a chi. Non ricordo neppure di aver lasciato il bar. Rammento qualcosa di quella notte ma non so se sono sogni o cose realmente accadute. Non so neppure se alcune me le abbia raccontate Charlene o io stesso le abbia lette sui giornali. L’unica cosa che ricordo chiaramente è che era mattina e mi sono svegliato nel mio letto. Charlene mi stava lavando con un asciugamano bagnato perché avevo schizzi di sangue sul viso.
Gerald Armond Gallego era nato nell’ospedale di Sacramento alle nove del mattino di un mercoledì, il 17 luglio 1946. Le sue origini erano francesi e irlandesi da parte di madre, e portoghesi da parte di padre. Albert Gallego era stato un ladro e un rapinatore, giustiziato nel 1955 nella camera a gas di Parchman, Mississippi, per l’omicidio di due poliziotti. Gerald non lo conobbe mai e la madre, Lorraine, per molti anni gli fece credere che il padre fosse morto in un incidente d’auto. Soltanto a venticinque anni Gerald scoprì la verità.
Lorraine e Albert Gallego si erano incontrati l’11 settembre 1945, due settimane dopo che l’uomo era stato rilasciato sulla parola dal carcere di San Quentin dove scontava cinque anni per furto d’auto e falsificazione di documenti. Invece di presentarsi regolarmente alla centrale di polizia Albert rubò una macchina insieme a un altro bandito.
Lorraine aveva già avuto un figlio, David, con Harold Hunt. Si erano conosciuti giovanissimi: Harold aveva quindici anni e Lorraine due di più. Lui voleva sposarla, ma Lorraine gli disse che non poteva farlo perché quando aveva dodici anni sua madre, Hazel, l’aveva venduta a un uomo che voleva una moglie bambina. Si erano sposati a Portland, nell’Oregon. In seguito la madre l’aveva rivoluta con sé a Sacramento. Non potendo sposarsi, Lorraine e Harold finsero di essere marito e moglie di fronte al mondo. Una notte lei gli raccontò di essere stata violentata a sette anni insieme alla sorella Ramona dal padre, Pullen. Le ragazze accettavano di essere morse e molestate perché poi Pullen consentiva loro di andare al cinema. Raccontava: «Il dolore dei morsi durava cinque minuti mentre il film durava tutto il pomeriggio, così non protestavamo».
Lorraine e Harold Hunt vissero insieme per diciotto mesi, poi lui la lasciò per un’altra ragazza.
Nel 1945 Lorraine era appena uscita dall’ospedale dove era stata curata per un’epatite. Era debole e molto pallida. Stava facendo colazione con un’amica in un caffè quando Albert Gallego entrò nel locale. Mezz’ora dopo essersi incontrati, Lorraine e Albert erano diretti a Reno per sposarsi. Due mesi dopo lei era incinta e veniva ricoverata una seconda volta in ospedale per una ricaduta dell’epatite, mentre Albert tornava in carcere per aver violato la libertà sulla parola. Fu liberato dopo otto anni, nel 1953. Quella stessa mattina ruppe il vetro di un negozio e, non trovandovi i liquori che cercava, rubò sei bottigliette di Coca-Cola. Fu arrestato dall’agente Ernest Beauquez. Albert si ribellò all’arresto, colpì l’agente, lo disarmò e lo uccise con il revolver d’ordinanza.
Scrisse poi Albert Gallego nel suo diario:
Non credo di essermi mai divertito tanto nella mia vita come nel momento in cui il poliziotto mi spiegava quanto la moglie e i figli avessero bisogno di lui. Quando mi chiese cinque minuti per pregare io gli diedi trenta secondi e poi lo colpii in testa.
Albert fu catturato due giorni dopo a Gulfport mentre era ancora in possesso della pistola del poliziotto ucciso. Fu chiuso in carcere in attesa del processo per omicidio di primo grado. Riuscì a scappare insieme a un altro prigioniero, Minor Sorber, gettando un liquido disinfettante sulla faccia dell’agente di guardia, e poi colpendolo a morte a forza di pugni. Gli presero le chiavi e fuggirono. Furono arrestati di nuovo il giorno dopo e il 3 marzo 1955 Albert Gallego fu giustiziato nella camera a gas.
Lorraine ebbe il suo bambino e lo chiamò Gerald. Nel 1958 incontrò di nuovo Harold Hunt in un bar dove lavorava come cameriera. Decisero di sposarsi.
Lei gli raccontò di Albert Gallego e del figlio che aveva avuto da lui. Gerald era un bambino magro con capelli scuri e grandi occhi neri. Il viso era pallido e l’espressione cupa. Harold Hunt non lo amava, lo considerava un bambino strano, taciturno, sempre attaccato alle gonne della madre e poi, improvvisamente, pronto a compiere ogni tipo di cattiveria. Lorraine e Harold si lasciarono ancora una volta e la donna sposò George Bulgar dal quale ebbe due figli. George era un ubriacone che picchiava lei e i bambini, inoltre era geloso di Gerald e non permetteva che la madre lo abbracciasse e lo coccolasse.
Gerald imparò a difendersi da solo e iniziò a rubare più o meno quando cominciò a camminare. La madre lo incoraggiava a prendersi ciò che non poteva comprarsi. A otto anni lavorava come lustrascarpe, ma guadagnava delle mance extra consegnando droga per gli spacciatori, facendo il messaggero per le prostitute, l’accattone a Natale, il posteggiatore, il ladruncolo e il palo. Quindi la cassetta con i lucidi per le scarpe veniva usata poco, ma serviva come passaporto di rispettabilità per il piccolo delinquente.
Gerald doveva pagare alla madre il vitto e l’alloggio anche se la donna non aveva mai cucinato un pasto in vita sua e la stanza del bambino consisteva in un pagliericcio in cucina. A scuola gli insegnanti, ignari che Gerald lavorasse fino all’alba, non capivano le sue assenze e la sua mancanza di concentrazione. A dieci anni fu arrestato per la prima volta. A quell’epoca Lorraine viveva in una casa in affitto alla periferia di Sacramento. Alle nove del mattino del 7 marzo 1956, Gerald entrò nella villetta di una vicina che a quell’ora andava a fare la spesa, ma non si era accorto che la donna era ancora nel garage perché non riusciva a mettere in moto l’auto.
Fu scoperto mentre tentava di appropriarsi del televisore. Quando vide la donna fece cadere l’apparecchio e scoppiò a piangere dicendole che l’aveva ingannato fingendo di uscire. Poi si riprese e tirò fuori dalla tasca un coltello ma lei riuscì a fermarlo afferrandogli il polso e colpendolo alla testa. Gerald perse i sensi e si svegliò alla presenza di tre poliziotti che gli infilavano le manette. Fu mandato al riformatorio dal quale scappò il giorno dopo. Ma fu lui stesso a tornarvi quando si accorse che non sarebbe riuscito a trovare la strada di casa.
Tre mesi dopo fu rilasciato grazie alla sua capacità di recitare. Aveva infatti convinto lo psichiatra del penitenziario di essere solo un povero ragazzino che aveva nostalgia della sua mamma. Tornato a Sacramento diede fuoco alla casa della signora che l’aveva denunciato. Ma a scuola il suo comportamento era diverso, si batteva sempre per i ragazzi più deboli, aveva una grande passione per tutti gli animali e li difendendeva dai compagni che li volevano torturare. Non cercava mai la rissa anche se, quando veniva coinvolto in qualche accesa discussione, riusciva sempre ad avere la meglio.
Lorraine si trasferì ancora e affittò una vecchia casa cadente al 2120 M Street di Sacramento. Gerald diventò il terrore del quartiere devastando i giardini dei vicini, danneggiando le loro auto, rubando nei garage. Il 12 ottobre 1958 giocava nella cantina di una casa adiacente alla sua. La proprietaria chiese alla figlia di sei anni di controllare che il ragazzino non facesse danni mentre lei preparava la cena. Mezz’ora dopo vide apparire la figlia nuda. La bambina disse candidamente che lei e Gerald avevano giocato a «mamma e papà a letto». La donna si sentì male, poi afferrò un’ascia e si diresse in cantina. Gerald la vide arrivare, ma riuscì a sgusciarle tra le gambe e a fuggire all’aperto. Non trovando altro riparo, si arrampicò su un albero. Soltanto l’intervento di una pattuglia della polizia riuscì a farlo scendere. Fu condotto al commissariato e interrogato. Fortunatamente la bambina non aveva subito danni, ma Gerald fu mandato di nuovo in riformatorio a Preston dove sarebbe dovuto rimanere fino ai ventun’anni.
Fuggì cinque volte, fu catturato due volte e le altre tre tornò di sua spontanea volontà. Ventitré mesi dopo gli psichiatri trovarono che si era riabilitato e lo rilasciarono sulla parola affidandolo alla madre. Lorraine aveva accettato di riprendersi il figlio solo per le insistenze della nonna che voleva occuparsene. Lei si era appena liberata del marito ubriacone e non voleva altri problemi.
Qualche mese dopo Gerald si unì al fratellastro David Hunt in una rapina a Chico. Furono catturati, fuggirono il giorno dopo e furono ripresi. Gerald ebbe una condanna a cinque anni. Mentre era in carcere gli diedero la notizia che l’altro fratellastro, il figlio che Lorraine aveva avuto con George Bulgar, era morto investito da un’auto. Fu il pretesto per fingere una grave depressione e per convincere gli psichiatri che il grande dolore l’aveva realmente cambiato. Venne ancora una volta rilasciato sulla parola.
Gerald si sposò almeno sette volte, ma esistono seri dubbi sulla legalità di questi matrimoni. Per ognuno di essi lui mentì sull’età, sul nome, sullo stato civile. La prima donna che sposò si chiamava Ellen Weed, aveva venticinque anni e faceva la cameriera in un locale per camionisti sulla Freeway 405. Gerald, che aveva sedici anni, era stato appena rilasciato sulla parola e l’assistente sociale che si occupava di lui gli aveva trovato un lavoretto come venditore di libri porta a porta. Gerald bussò a casa di Ellen e un’ora dopo erano a letto insieme. La ragazza rimase incinta e quando raggiunse il nono mese di gravidanza Gerald la sposò confessandole di avere cinque anni meno di quanto le aveva detto. Il matrimonio durò soltanto otto mesi perché Gerald picchiava la moglie, accusandola di tradirlo con altri uomini mentre lui era fuori a vendere libri. Il giorno che la minacciò con un coltello Ellen decise di lasciarlo e lo denunciò alla polizia.
La loro bambina, Sally Joe, fu affidata al padre dagli assistenti sociali che criticarono la sporcizia e il disordine in cui viveva la madre mentre Gerald, che si presentava ben vestito, educato, intelligente, dimostrò durante le interviste un reale affetto nei confronti della figlia. Affermava di voler essere un vero padre e di non poter vivere senza la sua bambina. Disse che sua madre Lorraine l’avrebbe aiutato ad allevarla e alla fine fu così convincente che ne ottenne la custodia. Gerald affidò la bambina a Lorraine e per sei anni non la vide mai; quando poi decise di occuparsi di lei fu soltanto perché aveva cominciato a molestarla sessualmente.
Charlene Adelle Williams era nata il 10 ottobre 1956 a Stocton, a cinquanta miglia da Sacramento, in California. Era una bella bambina bionda con grandi occhi azzurri ma molto minuta e di bassa statura. Il padre, Charles, aveva fatto carriera nel mondo del commercio. Prima droghiere, poi impiegato, infine manager e vicepresidente di una catena di supermercati. Era un instancabile lavoratore con una personalità gradevole che attirava la simpatia di colleghi e clienti. Con la figlia aveva un buon rapporto, era molto affettuoso e, quando la madre Mercedes ebbe un incidente d’auto e non poté più viaggiare, era lei che lo accompagnava nei suoi viaggi di lavoro.
Charlene si diplomò alla scuola superiore di Sacramento raggiungendo un alto punteggio nei test di intelligenza. Un piccolo genio che possedeva un’incredibile memoria fotografica e un eccellente talento per il violino, tanto da essere invitata a studiare al Conservatorio di San Francisco. Ma la madre non voleva che Charlene intraprendesse la carriera musicale che le sembrava inadatta a una ragazza. A scuola fu inserita in una classe per ragazzi particolarmente dotati. Suonava nell’orchestra scolastica e dirigeva il gruppo teatrale. I compagni la consideravano timida e musona, altri la evitavano per la sua arroganza e il suo narcisismo. Dicevano che era molto precoce e infatti, a tredici anni, Charlene aveva cominciato ad assumere ogni tipo di droga, a quattordici era quasi alcolizzata e a quindici anni si vantava con le amiche del suo rapporto con un ragazzo di colore, Tyrone, con cui faceva del sesso veramente speciale.
Charles e Mercedes Williams la viziavano perché era la loro unica figlia. Quando Charlene decise di entrare in affari, i genitori le diedero quindicimila dollari da investire in un negozio di articoli da regalo a Folsom. Ma si stancò presto dell’iniziativa e lasciò l’attività. Si sposò con un uomo chiamato Craig, ma il marito se ne andò, sia perché detestava le continue interferenze dei suoceri nella sua vita matrimoniale sia perché Charlene continuava a tradirlo con altri uomini e a parlare di sesso «strano». La sua ricorrente fantasia era quella di un rapporto a tre. Inoltre non si curava del suo aspetto esteriore, era sempre spettinata, struccata e si vestiva come una hippie.
Ci fu poi un secondo marito, Gary, un eroinomane che spacciava droga e che dopo qualche settimana di matrimonio lasciò Charlene per un’altra donna. Seguì un travagliato rapporto con un uomo sposato. Charlene aveva scoperto che ciò che la eccitava maggiormente era fare l’amore con lui se l’uomo le raccontava di averlo appena fatto con la moglie. A volte gli dava appuntamento nel garage della casa dove lui viveva con la famiglia, per fare del sesso veloce e rischioso. La divertiva molto pensare che in quel momento la moglie del suo amante dormiva a qualche passo da loro. Il giorno in cui Charlene suggerì all’uomo di portare anche lei ai loro appuntamenti lui troncò spaventato la relazione.
Il 10 settembre 1977, a un mese dal suo ventunesimo compleanno, Charlene andò a comprare della cocaina in una sala da gioco a Sacramento. Poi andò in bagno per farsi un tiro e quando ne uscì di corsa andò a sbattere contro Gerald Gallego. Nessuno dei due protestò, lei perché lo vide tanto affascinante, lui perché sentì che quella ragazza vestita con gusto significava denaro. Gerald la accompagnò al parcheggio, fece i complimenti a lei e alla sua auto e la invitò a cena. Al ristorante lasciò che fosse Charlene a pagare il conto, ma si comportò da perfetto gentiluomo accendendole le sigarette, tenendole aperta la portiera dell’auto, baciandole la mano per salutarla.
Il giorno dopo le mandò dodici rose rosse con un biglietto: «A una ragazza dolcissima. Con amore, Gerald Gallego». Una settimana dopo Gerald e Charlene presero in affitto un appartamentino al numero 2067 di Bluebird Lane e andarono a vivere insieme. A trentun’anni Gerald era stato arrestato ventisette volte e ne aveva passati sei in prigione.
Per qualche tempo Gerald e Charlene ebbero un discreto rapporto matrimoniale anche se le occasioni di litigi e discussioni violente non mancavano. Soprattutto quando Gerald ricordava le entusiastiche descrizioni che Charlene gli aveva fatto del suo rapporto sessuale con il boyfriend di colore. Gerald odiava i negri quasi quanto le prostitute. In quei casi Gerald chiamava Charlene «la prostituta del negro» e anche davanti agli amici le chiedeva particolari sulla lunghezza del pene del suo ex fidanzato.
Gerald era un accanito lettore e, oltre alla letteratura classica, si interessava di tutti i libri che parlavano di processi. Questa sua passione lo aveva aiutato a risolvere alcuni dei problemi legali. Aveva un fisico solido, spalle larghe, braccia e gambe muscolose, un collo corto ma forte. Ciò che impressionava di più erano i suoi occhi, profondi, scuri, sempre freddi. Non aveva mai avuto bisogno di corteggiare le donne che si innamoravano di lui al primo sguardo. Aveva la reputazione di essere un grandissimo amatore, un uomo che sapeva come soddisfare i desideri femminili prima di pensare ai propri. Ovviamente c’era anche chi lo considerava un maniaco perverso, amante soltanto del sesso violento e non convenzionale. Gerald aveva spiegato a Charlene che a causa dei suoi terribili parenti (oltre al padre anche uno zio e tre cugini erano stati condannati per omicidio) sentiva di avere dentro di sé un diavolo che era cresciuto insieme a lui.
Un pomeriggio d’estate del 1978 Gerald tornò a casa dal lavoro prima del solito e trovò Charlene a letto con una ragazza di sedici anni conosciuta in un locale dove ballava e che lui stesso aveva sedotto. L’aveva portata a casa una sera e Charlene era stata felice di condividere con lei le performance sessuali del marito. Ma quando Gerald vide le due donne abbracciate sul suo letto matrimoniale andò su tutte le furie. Prese la ragazza e la lanciò dalla finestra, fortunatamente si trovavano al primo piano, e poi picchiò la moglie a sangue. Da quel momento non riuscì più ad avere rapporti sereni con Charlene. Aver scoperto le sue inclinazioni omosessuali gli creava grossi problemi di erezione a meno che lei non si sottoponesse a rapporti anal...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Coppie assassine
  3. I. LA MIA VERITÀ
  4. II. TROPPO BIONDE
  5. III. FRATELLI DI LATTE
  6. IV. CHI CI HA TRADITI?
  7. V. PAN DI ZENZERO
  8. VI. SOLO ANDATA PER LOUIS
  9. VII. DICIOTTO FIAMMIFERI USATI
  10. VIII. VENDICATI DEL MIO AMANTE
  11. IX. BUON GIORNO DOTTOR CRIPPEN!
  12. X. MAI VISTE TANTE MOSCHE IN UNA STANZA!
  13. XI. SOLO DUE SMIDOLLATI
  14. XII. DISPERATAMENTE
  15. XIII. I TUOI OCCHI, LA MIA VENDETTA
  16. XIV. FAMMI FARE QUALCOSA DI PERICOLOSO
  17. XV. GIULIETTA SOVRAPPESO
  18. XVI. PIÙ GUARDO LA GENTE PIÙ LA ODIO
  19. XVII. NO, TI PREGO, NON LASCIARMI!
  20. XVIII. PICNIC NELLA BRUGHIERA
  21. XIX. DOPPIO INGANNO
  22. XX. LIBERI DI AMARE, LIBERI DI UCCIDERE
  23. XXI. LA BUCCIA DI BANANA
  24. XXII. IL PECCATO PIÙ NERO
  25. XXIII. DENTRO IL FURGONE
  26. XXIV. CHE COSA AVETE FATTO A PAPÀ E MAMMA?
  27. XXV. L’UOMO PIÙ PERFETTO DEL MONDO
  28. Bibliography
  29. Copyright