Breve storia della mia vita
eBook - ePub

Breve storia della mia vita

,
  1. 144 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Breve storia della mia vita

,
Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

«Per i miei colleghi sono semplicemente un fisico come un altro, ma per il pubblico più vasto sono forse diventato lo scienziato più famoso del mondo. Ciò è dovuto in parte al fatto che io corrispondo allo stereotipo del genio disabile. Non posso camuffarmi con una parrucca e degli occhiali scuri: la sedia a rotelle mi tradisce.»
Stephen Hawking, dopo l'enorme successo ottenuto con le sue opere divulgative, sceglie di parlare per la prima volta della propria vita, dall'infanzia nella Londra del dopoguerra alla goliardica adolescenza al college, dal manifestarsi della malattia neurodegenerativa che l'ha colpito all'età di ventun anni e l'ha ridotto all'immobilità quasi assoluta al successo professionale e alla fama internazionale.
Accompagnato da fotografie inedite, questo racconto autobiografico, sincero, pungente e velato d'ironia, ci presenta un Hawking sconosciuto: lo studente curioso e precoce che i compagni chiamano Einstein, il giocherellone che scommette con gli amici sull'esistenza dei buchi neri, il giovane marito e padre che lotta per conquistare un posto nel mondo accademico, il malato che decide di non arrendersi di fronte all'aggravarsi delle proprie condizioni di salute.
Breve storia della mia vita non è solo un eccezionale documento sulla formazione intellettuale di uno scienziato il cui talento è universalmente riconosciuto, ma è anche e soprattutto lo straordinario inno alla vita di un uomo che non si è lasciato sopraffare dalla malattia, anzi ha saputo tenerle testa con grande coraggio e dignità, scoprendo dentro di sé una forza stupefacente quanto quella che governa il cosmo di cui lui vuole sondare le leggi.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Breve storia della mia vita di in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Tecnologia e ingegneria e Biografie in ambito scientifico e tecnologico. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

II

St Albans

Nel 1950 il National Institute for Medical Research, dove lavorava mio padre, da Hampstead vicino a Highgate si trasferì nella nuova sede appena inaugurata a Mill Hill, sul margine settentrionale di Londra. Invece di spostarsi quotidianamente da Highgate verso la periferia, mio padre ritenne più pratico trasferire la famiglia fuori Londra ed entrare in città per lavorare. I miei genitori quindi acquistarono una casa a St Albans, una città sede vescovile circa quindici chilometri a nord di Mill Hill e trenta chilometri a nord del centro di Londra. Era una grande casa vittoriana non priva di eleganza e di personalità. Ma i miei genitori non erano in condizioni economiche floridissime quando la comprarono, e dovettero farvi eseguire parecchi lavori prima che potessimo trasferirci.
Da allora in poi mio padre, parsimonioso secondo la migliore tradizione dello Yorkshire, rifiutò di spendere soldi per qualunque ulteriore intervento. Fece comunque del suo meglio per tenerla in ordine e tinteggiarla all’occorrenza, ma era una casa grande e lui non era molto portato per queste faccende. L’edificio però era una costruzione solida, e quindi resistette a tale trascuratezza. I miei genitori lo vendettero nel 1985, quando mio padre era gravemente malato, un anno prima della sua morte. Ho rivisto la casa di recente… e non sembrava che vi fossero stati fatti altri lavori.
images
La nostra casa a St Albans.
La casa era stata progettata per una famiglia con servitù, e nella dispensa c’era un pannello indicatore che mostrava da quale stanza avevano suonato il campanello. Naturalmente noi non avevamo servitù, ma la mia prima camera da letto era un piccolo ambiente a forma di L che doveva essere stato la stanza di una cameriera. La scelsi su suggerimento di mia cugina Sarah, che era poco più grande di me e che ammiravo molto. Lei diceva che lì avremmo potuto divertirci un mondo. Una delle attrattive della stanza era il fatto che dalla finestra ci si poteva calare sulla tettoia del riparo per le biciclette, e di là a terra.
Sarah era figlia della sorella maggiore di mia madre, Janet, che aveva studiato medicina ed era sposata con uno psicoanalista. Vivevano in una casa abbastanza simile alla nostra a Harpenden, un paese una decina di chilometri più a nord, ed erano stati una delle ragioni per cui ci eravamo trasferiti a St Albans. Per me era un grande piacere stare vicino a Sarah, e spesso prendevo l’autobus per andare a trovarla.
St Albans non era lontana dai resti dell’antica città romana di Verulamium, che era stata, dopo Londra, il più importante insediamento romano in Britannia. Durante il Medioevo lì c’era il monastero più ricco del paese, costruito intorno alla tomba di sant’Albano, un centurione romano che, secondo la tradizione, era stato la prima persona giustiziata in Britannia per la sua fede cristiana. Tutto ciò che rimaneva dell’abbazia era una chiesa molto grande e piuttosto brutta, oltre al vecchio edificio della portineria, che ora faceva parte della St Albans School, dove più tardi andai a studiare. St Albans era un centro piuttosto noioso e tradizionale rispetto a Highgate o a Harpenden. I miei genitori non avevano quasi nessun amico in città. In parte era per colpa loro, dato che erano per indole piuttosto solitari, specialmente mio padre. Ma la cosa dipendeva anche da un diverso tipo di popolazione: di certo nessuno dei genitori dei miei compagni di scuola a St Albans poteva essere descritto come un intellettuale.
A Highgate la nostra famiglia appariva abbastanza normale, ma a St Albans credo che fossimo decisamente considerati eccentrici. Tale impressione era rafforzata dal comportamento di mio padre, che non si preoccupava minimamente delle apparenze se ciò gli consentiva di risparmiare denaro. La sua famiglia era stata molto povera quando era giovane, e ciò aveva lasciato in lui un’impronta durevole. Non sopportava di spendere soldi per il proprio benessere, anche quando, in anni successivi, avrebbe potuto permetterselo. Rifiutò sempre di installare il riscaldamento centrale, anche se soffriva molto il freddo. Piuttosto indossava numerosi maglioni e una vestaglia sopra i normali indumenti. Ma era molto generoso con gli altri.
Negli anni Cinquanta riteneva che non potessimo permetterci un’automobile nuova e così comprò un taxi londinese d’anteguerra, e insieme montammo una baracca prefabbricata di lamiera ondulata che fungesse da rimessa. I vicini erano scandalizzati, ma non poterono impedircelo. Come la maggior parte dei ragazzi, provavo imbarazzo per i miei genitori. Ma loro non se ne fecero mai un cruccio.
Per le vacanze comprarono un carro degli zingari, che posteggiavano in un campo a Osmington Mills, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, vicino a Weymouth. Il carro era stato accuratamente colorato a tinte vivaci dagli originari proprietari gitani, ma mio padre lo dipinse tutto di verde per renderlo meno scontato. Dentro c’erano un letto matrimoniale per i genitori e, sotto, una specie di armadio per i bambini, ma mio padre vi sostituì dei letti a castello realizzati con barelle recuperate tra i residuati bellici, mentre i miei genitori dormivano accanto al carro in una tenda anch’essa residuato di guerra. Passammo lì le vacanze estive fino al 1958, allorché il consiglio di contea riuscì finalmente a togliere di mezzo il carro.
images
images
Il nostro carro degli zingari.
Quando arrivammo a St Albans, fui mandato alla High School for Girls, che, a dispetto del nome, accettava ragazzi fino all’età di dieci anni. Ma dopo che vi avevo trascorso un semestre, mio padre partì, come faceva quasi ogni anno, per uno dei suoi viaggi in Africa, e questa volta per un periodo abbastanza lungo, circa quattro mesi. Mia madre non se la sentiva di restare sola per così tanto tempo, e quindi portò le mie due sorelle e me a fare visita alla sua compagna di scuola Beryl, che era sposata con il poeta Robert Graves. Beryl e Robert vivevano in un paese chiamato Deià, sull’isola spagnola di Maiorca. Erano passati solo cinque anni dalla fine della guerra, e il dittatore spagnolo Francisco Franco, che era stato alleato di Hitler e Mussolini, era ancora al potere (e, anzi, ci sarebbe rimasto per altri due decenni). Ciononostante mia madre, che pure prima della guerra aveva fatto parte della Lega della gioventù comunista, andò a Maiorca in nave e in treno con tre bambini piccoli. Affittammo una casa a Deià e vi trascorremmo un periodo meraviglioso. Io studiavo con un insegnante privato insieme al figlio di Robert, William.
Questo istitutore era uno dei protetti di Robert, ed era interessato più a scrivere una pièce teatrale per il festival di Edimburgo che a insegnare a noi. Per tenerci occupati, quindi, ogni giorno ci dava da leggere un capitolo della Bibbia e da scrivere un brano di commento. L’idea era di farci apprezzare la bellezza della lingua inglese. Prima che ripartissi avevamo esaurito tutto il libro della Genesi e parte dell’Esodo. Una delle cose più importanti che appresi da questo esercizio fu di non iniziare una frase con la congiunzione «e». Quando feci notare che la maggior parte delle frasi nella Bibbia cominciavano con «e», mi fu risposto che l’inglese era cambiato dai tempi di re Giacomo. Allora, insistei, perché farci leggere la Bibbia?
images
In barca a vela sull’Oulton Broad, nel Suffolk.
Ma fu tutto inutile. Robert Graves attraversava un periodo di entusiasmo per il simbolismo e l’esoterismo della Bibbia, e quindi non c’era nessuno a cui fare appello.
images
Deià, a Maiorca, dove trascorremmo un periodo meraviglioso.
images
Io (a sinistra) con il figlio di Robert Graves, William.
Tornammo mentre il Festival of Britain stava iniziando. Si trattava di un’idea del governo laburista per cercare di riprodurre il successo della Grande Esposizione del 1851, che era stata organizzata dal principe Alberto, ed era stata la prima esposizione universale nel senso moderno dell’espressione. L’iniziativa segnava un gradito allentamento dell’austerity che aveva caratterizzato gli anni della guerra e del dopoguerra in Gran Bretagna. L’esposizione, che si tenne sulla sponda meridionale del Tamigi, mi aprì gli occhi a nuove forme di architettura e a nuovi tipi di scienza e di tecnologia. Ma ebbe vita breve: quell’autunno i conservatori vinsero le elezioni e la chiusero.
A dieci anni affrontai il cosiddetto esame «eleven-plus» («undici e più», con riferimento all’età per l’ingresso nella scuola secondaria). Si trattava di un test di intelligenza volto a selezionare i bambini adatti a un’istruzione di tipo accademico, separandoli dalla maggioranza che veniva indirizzata verso scuole secondarie di tipo più tecnico o pratico. Il sistema dell’eleven-plus ebbe come risultato che un certo numero di alunni appartenenti al proletariato e alla piccola borghesia raggiunse l’università e posizioni altolocate, ma ci furono proteste contro il principio stesso di una selezione effettuata una volta per tutte all’età di undici anni, soprattutto da parte dei genitori del ceto medio che vedevano i propri figli mandati nelle stesse scuole dei figli degli operai. Il sistema fu sostanzialmente abbandonato negli anni Settanta del secolo scorso in favore di un’istruzione unificata.
Negli anni Cinquanta il sistema scolastico inglese era altamente gerarchico. Non c’era soltanto la distinzione tra scuole di tipo accademico e scuole di tipo non accademico, ma nelle stesse scuole accademiche c’era un’ulteriore suddivisione tra i livelli A, B e C. Ciò funzionava bene per quelli che erano nel livello A, ma non altrettanto bene per chi era nel B, e decisamente male per quelli che erano nel livello C, che si scoraggiavano. In base ai risultati del test dell’eleven-plus, io fui posto nel gruppo di livello A della St Albans School. Ma dopo il primo anno tutti quelli che si trovavano sotto la ventesima posizione all’interno della classe venivano assegnati al livello B. Ciò rappresentava un colpo durissimo alla loro fiducia in se stessi, colpo da cui alcuni non si riprendevano più. Nei miei primi due trimestri a St Albans mi classificai ventiquattresimo e ventitreesimo, rispettivamente, ma nel terzo mi piazzai al diciottesimo posto. Così evitai per un pelo di essere retrocesso alla fine dell’anno.
Quando ebbi tredici anni, mio padre volle che cercassi di entrare alla Westminster School, una delle più prestigiose «public schools» di Gran Bretagna (quelle che negli Stati Uniti si chiamano invece «private schools», e che sono in effetti costose scuole private). A quell’epoca, come ho già ricordato, nell’istruzione c’erano nette divisioni di classe, e mio padre riteneva che le buone maniere che avrei appreso da una simile scuola avrebbero rappresentato un vantaggio nella vita. Credeva infatti che la propria mancanza di aplomb e di relazioni avesse fatto sì che persone di minor talento lo sopravanzassero nella carriera. Nutriva un po’ di risentimento perché pensava che altre persone meno dotate, ma che avevano la provenienza e le relazioni giuste, lo avessero scavalcato, e mi metteva sempre in guardia da tali persone.
Dal momento che i miei genitori non erano ricchi, avrei dovuto vincere una borsa di studio per poter frequentare la Westminster. Ma al momento dell’esame per la borsa di studio ero malato, e così non la ottenni. Rimasi invece alla St Albans School, dove ebbi una formazione altrettanto buona, se non migliore, di quella che avrei ottenuto alla Westminster. Non mi è mai sembrato che la mia carenza di buone maniere sia stata un ostacolo. Ma credo che la fisica sia un po’ diversa dalla medicina, da questo punto di vista. In fisica non importa quale scuola uno abbia frequentato o con chi sia imparentato. Conta quello che uno fa.
Come rendimento non andai mai oltre la metà circa della classe. (Era una classe molto brillante.) I miei elaborati erano piuttosto sciatti, e la mia calligrafia era la disperazione degli insegnanti. Ma i compagni mi diedero il nomignolo di Einstein, e quindi presumibilmente scorgevano segni di qualcosa di meglio. Quando avevo dodici anni, uno dei miei amici scommise con un altro compagno un sacchetto di caramelle che non avrei mai combinato niente. Non so se questa scommessa sia mai stata onorata, e in caso affermativo, chi abbia pagato e chi incassato.
Ebbi sei o sette amici del cuore, con la maggior parte dei quali sono ancora in contatto. Facevamo lunghe discussioni e dispute su tutto, dai modellini ra...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Breve storia della mia vita
  3. Dello stesso autore
  4. I. Infanzia
  5. II. St Albans
  6. III. Oxford
  7. IV. Cambridge
  8. V. Onde gravitazionali
  9. VI. Il big bang
  10. VII. Buchi neri
  11. VIII. Il Caltech
  12. IX. Matrimonio
  13. X. Una breve storia del tempo
  14. XI. Viaggio nel tempo
  15. XII. Tempo immaginario
  16. XIII. Senza confini
  17. Referenze iconografiche
  18. Copyright