Nuovi Argomenti (21)
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Nuovi Argomenti (21)

  1. 384 pagine
  2. Italian
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Nuovi Argomenti (21)

Dettagli del libro
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Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Hanno collaborato: Enzo Siciliano, Francesca Serra, Simone Casini, Gianluca Lauta, Paola Frandini, Mario Dondero, Enzo Siciliano, Massimo Raffaeli, Marco Belpoliti, Rocco Ronchi, Wallace Stevens, Camillo Pennati, Francesco Scarabicchi, Flavio Santi, Emanuele Trevi, Marco Mantello, Douglas Glover, Aldo Gerbino, Roberto Amato, Stefano Simoncelli, Barbara Edelman, Alessandro Riva, Marco Aliprandini, Paolo Jedlowski, Sebastiano Mondadori, Francesca Sanvitale, Mauro Martini, Lucia Sgueglia, Sandro Dell'Orco, Eva Baratta.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2013
ISBN
9788852041945
Images

SCELTA PERSONALE

Wallace Stevens

In Carolina
In Carolina sfioriscono i lillà.
Già sulle malghe frullano farfalle.
Già sentono i neonati amore nelle
voci delle mamme.
Mamma senza tempo,
come mai i capezzoli di gelatina
per una volta ti si son fatti miele?
Il pino mi zucchera il corpo,
l’iris bianco mi fa bella.
In the Carolinas. The lilacs wither in the Carolinas. / Already the butterflies flutter above the cabins. / Already the new-born children interpret love / In the voices of mothers. // Timeless mother, / How is it that your aspic nipples / For once vent honey? // The pine-tree sweetens my body / The white iris beautifies me.
Il carico di zucchero di canna
Lo scorrere della piroga
è acqua che fluisce,
acqua che fluisce
tra lame d’erbe d’acqua
sotto gli arcobaleni,
sotto gli arcobaleni
che sono uccelli,
volventesi, sgargianti,
verso il vociare del vento
simile a beccacce
che spiccano il volo
al rosso turbante
del barcaiolo.
The load of sugar-cane. The going of the glade-boat / Is like water flowing; // Like water flowing / Through the green saw-grass, / Under the rainbows; // Under the rainbows / That are like birds, / Turning, bedizened, // While the wind still whistles / As kildeer do, // When they rise / At the red turban / Of the boatman.
Fabliau di vendicari
Sciere di fosforo
sul lido di ginepro,
prendi il largo in cielo,
negli alabastri
e azzurri notturni.
Spuma e nube sono uno.
Gli opprimenti lemuri di luna
sublimano.
Colma la tua chiglia nera
con biancaluce di luna.
Non ci sarà mai fine
a questo salmodiare di risacca.
Fabliau of Florida. Barque of phosphor / On the palmy beach, // Move outward into heaven, / Into the alabasters / And night blues. // Foam and cloud are one. / Sultry moon-monsters / Are dissolving. // Fill your black hull / With white moonlight. // There will never be an end / To this droning of the surf.
Aneddoto degli uomini a migliaia
L’anima, diceva, si compone
del mondo esteriore.
Vi sono uomini dell’Est, diceva,
che sono l’Est.
Vi sono uomini di una provincia
che sono quella provincia.
Vi sono uomini di una valle
che sono quella valle.
Vi sono uomini con parole
come suoni naturali
delle loro terre,
come la risata del tucano
nella terra dei tucani.
Il mandolino è lo strumento
di una terra.
Vi sono mandolini sui monti occidentali?
Vi sono mandolini sotto lune boreali?
L’abito di una donna di Lassa,
nella sua terra,
è elemento invisibile di quella terra
reso visibile.
Anecdote of men by the thousand. The soul, he said, is composed / Of the external world. // There are men of the East, he said, / Who are the East. / There are men of a province / Who are that province. / There are men of a valley / Who are that valley. // There are men whose words / Are as natural sounds / Of their places / As the cackle of toucans / In the place of toucans. // The mandoline is the instrument / Of a place. //
Are there mandolines of western mountains? / Are there mandolines of northern moonlight? // The dress of a woman of Lhassa, / In its place, / Is an invisible element of that place / Made visible.
Vergine con lanterna
Non ci sono orsi nella verzura,
solo una negra che congettura
cose false e errate
sulla lanterna della bellezza
che – dovuto addio all’illibatezza –
là si fa lunghe passeggiate.
Peccato che la pia dipartita, e pigra,
debba colmare la veglia d’una negra
in queste torride giornate!
The virgin carrying a lantern. There are no bears among the roses, / Only a negress who supposes / Things false and wrong // About the lantern of the beauty / Who walks there, as a farewell duty, / Walks long and long. // The pity that her pious egress / Should fill the vigil of a negress / With heat so strong!
L’imperatore del gelato
Chiama il sigaraio dei grandi avana,
il muscoloso, fagli montare
in coppe da cucina concupiscenti creme.
Che le scanfarde scialino tempo
in vesti loro abituali, e che i garzoni
rechino fiori in quotidiani di un mese fa.
Che sia essere il finale di è sembrato.
L’unico imperatore è l’imperatore del gelato.
Prendi dal trumeau d’abete, che ha perso
tre vitrei pomelli, il lenzuolo
su cui un tempo ricamò pavoni
e stendilo a celarle il volto.
Se protrudono i piedi callosi
è per svelare quanto sia fredda, e muta.
Che il lume apponga un raggio ambrato.
L’unico imperatore è l’imperatore del gelato.
The emperor of ice-cream. Call the roller of big cigars, / The muscular one, and bid him whip / In kitchen cups concupiscent curds. / Let the wenches dawdle in such dress / As they are used to wear, and let the boys / Bring flowers in last month’s newspapers. / Let be be finale of seem. / The only emperor is the emperor of ice-cream. // Take from the dresser of deal / Lacking the three glass knobs, that sheet / On which she embroidered fantails once / And spread it so as to cover her face. / If her horny feet protrude, they come / To show how cold she is, and dumb. / Let the lamp affix its beam. / The only emperor is the emperor of ice- cream.
Il lettore
Tutta la sera sono stato seduto
a leggere un libro, seduto a leggere
come in un libro di pagine cupe.
Era d’autunno e le stelle cadenti
ammantavano le forme avvizzite
accoccolate alla luna.
Non c’era lampada mentre leggevo,
una voce mormorava “Tutto
ripiomba nel freddo,
persino i moscatelli muscosi,
i meloni, le pere rosse
del giardino nudo.”
Sulle pagine cupe non era stampato niente
tranne la traccia delle stelle accese
nel firmamento di gelo.
The reader. All night I sat reading a book, / Sat reading as if in a book / Of sombre pages. // It was autumn and falling stars / Covered the shrivelled forms / Crouched in the moonlight. // No lamp was burning as I read, / A voice was mumbling, “Everything / Falls back to coldness, // Even the musky muscadines, / The melons, the vermilion pears / Of the leafless garden.” // The sombre pages bore no print / Except the trace of burning stars / In the frosty heaven.
I piaceri del mero circolare
Il giardino volò in tondo con l’angelo,
l’angelo volò in tondo con le nubi,
e le nubi volarono in tondo e le nubi volarono in tondo
e le nubi volarono in tondo con le nubi.
C’è forse un segreto nei teschi,
i teschi di vacca nei boschi?
I tamburini dai cappucci foschi
rullano nulla sui loro tamburi?
Il pupo svedese della signora Anderson
sarebbe potuto ben essere tedesco o spagnolo,
ma che le cose girino in tondo e ancora girino in tondo
ha un suono classico, in fondo.
The pleasures of merely circulating. The garden flew round with the angel, / The angel flew round with the clouds, / And the clouds flew round and the clouds flew round / And the clouds flew round with the clouds. // Is there any secret in skulls, / The cattle skulls in the woods? / Do the drummers in black hoods / Rumble anything out of their drums? // Mrs. Anderson’s Swedish baby / Might well have been German or Spanish, / Yet that things go round and again go round / Has rather a classical sound.
Parole rurali
Cantavo un canto in un cantone,
acuto-cuu, oh, maschio cucù,
di Baldassarre in un cantone
a Baldassarre, putrido roccia pù,
pilastro d’un popolo putrido,
là stavo sotto un salice e colmavo
del mio canto d’aria un calice.
Era un antico canto ribelle,
una lama di canto che mai può svanire;
ma se svanisse... Se le nuvole belle
sul cuore e nella mente
svanissero dal nord e nell’altezza
venisse il sole ad arrossire
la fronte di Baldassarre, oh, duce,
rude di rubini allora, ascoltami.
Cosa cerca il mio sentimento?
Lo so dalle cose che ha toccato,
messe da parte, che ha lasciato.
Vuole un fulcro di diamante lucente
vuole che Baldassarre legga correttamente
le pagine luminose sul suo grembo;
dell’essere, più che di nascite e morti.
Col suo respiro vuole parole forti.
Country words. I sang a canto in a canton, / Cunning-coo, O, cuckoo cock, / In a canton of Belshazzar / To Belshazzar, putrid rock, / Pillar of a putrid people, / Underneath a willow there / I stood and sang and filled the air. // It was an old rebellious song, / An edge of song that never clears; / But if it did… If the cloud that hangs / Upon the heart and round the mind / Cleared from the north and in that height / The sun appeared and reddened great / Belshazzar’s brow, O, ruler, rude / With rubies then, attend me now. // What is it that my feeling seeks? / I know from all the things it touched /
And left beside and left behind. / It wants the diamond pivot bright. / It wants Belshazzar reading right / The luminous pages on his knee, / Of being, more than birth or death. / It wants words virile with his breath.
Giorno d’estate, variazioni
I
Dire dei gabbiani: volano
nel cielo celeste sul mare cobalto.
II
Una musica più di un respiro, ma meno
del vento, sub-musica come sub-discorso,
ripetersi di oggetti dell’inconscio,
lettere di roccia lettere d’acqua, parole
di elementi visibili, e di noi.
III
Le rocce della scogliera sono teste di cane
che si mutano in pesci e si tuffano
in m...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Nuovi Argomenti (21)
  3. DIARIO
  4. MORAVIA VERSO L’OPERA OMNIA
  5. LAURA BETTI A CACCIA DI BOY SCOUT - Fotografie di Mario Dondero
  6. PASOLINI
  7. SCRITTURE
  8. CANTIERE
  9. GIORNALI DI BORDO
  10. Copyright