Se ci credi davvero

,

• Editore: Mondadori
• Anno: 2013
• ISBN:
  9788852037405
• Argomento: Medios de comunicación y artes escénicas
• Categoria: Biografías musicales

Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Marco Carta, Anbeta Toromani, Stefano De Martino, Pierdavide Carone, Annalisa Scarrone, Francesca Dugarte, Elena D¿Amario, Giuseppe Giofrà. I protagonisti più amati di "Amici" raccontano la loro storia, i loro desideri, le loro paure: mettendo a nudo le loro emozioni, rivelando gli aneddoti più sorprendenti e mostrando le loro foto più private. Il tutto cucito da Luca Zanforlin, che in questi anni li ha visti crescere, lottare, sbocciare. Il libro si chiude con i partecipanti della nuova edizione, i nuovi idoli dei fan, e un poster con i finalisti, per seguire il programma da veri fan. Più delle foto mai viste di Zanforlin e Maria de Filippi.

HO PARLATO DI DUECENTOMILA RAGAZZI. MOLTI DI LORO HANNO VARCATO E VARCANO I CANCELLI DEGLI STUDI TELEVISIVI CON LO STESSO SPIRITO DI CHI DECIDE DI FARE UNA GITA FUORI PORTA: PER CURIOSITÀ O SOLO PER NOIA, OPPURE PER VEDERE DA VICINO I VOLTI DEI LORO BENIAMINI DELLA TIVÙ. IN MOLTI ARRIVANO PIENI DI SPERANZE, GRINTA E FAME DI EMERGERE. IL TALENTO ACCOMUNA TUTTI. MA, TRA TUTTI, DIECI RAGAZZI HANNO DIMOSTRATO IN MANIERA PIÙ CONVINCENTE LA LORO UNICITÀ, IL LORO TALENTO, MA SOPRATTUTTO LA LORO ESIGENZA DI GRIDARE AL MONDO CHE... ESISTEVANO.

ALESSANDRA AMOROSO

ANNALISA SCARRONE

EMMA MARRONE

MARCO CARTA

PIERDAVIDE CARONE

ANBETA TOROMANI

ELENA D’AMARIO

FRANCESCA DUGARTE

GIUSEPPE GIOFRÈ

STEFANO DE MARTINO

ALESSANDRA

SI ERA PRESENTATA AD “AMICI” UNA PRIMA VOLTA A DICIASSETTE ANNI, ACCOMPAGNATA DALLA MAMMA.

ERA UN PO’ PIÙ PAFFUTELLA RISPETTO A ORA. AVEVA DATO L’IMPRESSIONE DI ESSERE SPAVENTATA, TANTO CHE SUBITO DOPO AVER CANTATO ERA TORNATA A FARSI AVVOLGERE DALLE BRACCIA DELLA MAMMA. VESSICCHIO NON L’AVEVA FATTA PASSARE.

QUALCHE ANNO DOPO SI È RIPRESENTATA.
SOLA.
MOLTO DIMAGRITA.

IO, SUL MOMENTO, NON L’HO RICONOSCIUTA. È STATA LEI A DIRMI, IN SEGUITO, CHE CI ERAVAMO GIÀ VISTI. QUELLA CHE AVEVO DAVANTI ERA UNA PERSONA TOTALMENTE DIVERSA. UNA GONNA A TAGLIO IRREGOLARE MARRONE, STIVALI, UNA MAGLIA A COLLO ALTO E DUE ORECCHINI A CERCHIO.

“ALESSANDRA... ALESSANDRA AMOROSO” SI È PRESENTATA.

“BE’, UN NOME CHE SI RICORDA” HO RISPOSTO.

HA INIZIATO A RIDERE.

RIDEVA E NON SMETTEVA.

“VUOI DELL’ACQUA?”

NULLA. CONTINUAVA A RIDERE.

“VUOI ASPETTARE E INTANTO NOI NE SENTIAMO UN’ALTRA?” HO CHIESTO.

CONTINUAVA A RIDERE, MA CON LA TESTA FACEVA CENNO DI SÌ.

QUESTO È IL RICORDO CHE HO DI ALESSANDRA.

UNA MATTA... UNA MATTA VERA.

SOLARE, SIMPATICA, TRAVOLGENTE.

DI LÌ A POCO È INIZIATA LA SCUOLA.

E HO COMINCIATO A CONOSCERE ANCHE UN ALTRO LATO DI ALESSANDRA.

LA SUA IMPREVEDIBILITÀ. CREDO CHE SIA STATA L’ALLIEVA CON LA QUALE HO PASSATO PIÙ TEMPO IN BAGNO. QUANDO ERA IN CRISI, SI TOGLIEVA IL MICROFONO E SI CHIUDEVA LÌ DENTRO. IO LA VEDEVO DAI MONITOR E LA RAGGIUNGEVO. OGNI VOLTA LE NOSTRE CHIACCHIERE FINIVANO CON UN SUO: “BASTA, ME NE VADO, IO NON SONO FATTA PER STARE QUI, NON SONO FATTA PER CANTARE... DEVO TORNARE A CASA MIA, DALLE MIE AMICHE, DALLA MIA FAMIGLIA... NEL NEGOZIO DOVE SONO TANTO FELICE DI FARE LA COMMESSA, CHE POI AL VENERDÌ VADO AL KARAOKE... È QUESTO QUELLO CHE VOGLIO, È QUESTO QUELLO DI CUI HO BISOGNO”.

IO, TUTTE LE VOLTE, NON BATTEVO CIGLIO.

LE DICEVO CHE MI STAVA BENE. POI AGGIUNGEVO CHE POTEVA TORNARE AL RESIDENCE E DECIDERE CON CALMA. SE L’INDOMANI AVESSE CAMBIATO IDEA IO L’AVREI ASPETTATA LÌ, A SCUOLA. MA SE FOSSE TORNATA NELLA SUA LECCE, AVREI ACCETTATO COMUNQUE LA SUA SCELTA.

È SEMPRE TORNATA.

E IO SONO SEMPRE STATO CONTENTO DI VEDERLA VARCARE QUELLA SOGLIA.

NON SONO UN INSEGNANTE DI CANTO NÉ UN TECNICO, MA HO SEMPRE CREDUTO CHE PRIMA O POI SAREBBE RIUSCITA A DIMOSTRARE DI AVERE UNA MARCIA IN PIÙ.

E QUEL GIORNO È ARRIVATO.

ERA UN SABATO, ERAVAMO IN DIRETTA, LEI SI ALZÒ DAL SUO BANCO, RAGGIUNSE IL CENTRO PALCO E INIZIÒ A CANTARE.

TUTTI NOI RIMANEMMO SBIGOTTITI E “IMMOBILI”.

UNA STANDING OVATION BATTEZZÒ LA NASCITA DI ALESSANDRA AMOROSO.

PER ME ALESSANDRA È:
ISTINTO,
FOLLIA,
UNICITÀ.

ALESSANDRA RACCONTA ALESSANDRA

“DISGRAZIATAAAAAA!!!”

CREDO SIA QUESTA LA PAROLA CHE MIA MADRE HA PRONUNCIATO PIÙ SPESSO QUAND’ERO BAMBINA.

UN MASCHIACCIO VERO E PROPRIO.

CASA MIA ERA UNA CONTINUA PROCESSIONE DI GENTE CHE VENIVA A LAMENTARSI DEL MIO COMPORTAMENTO.

“ALE MI HA ROTTO IL FINESTRINO DELLA MACCHINA CON IL PALLONE” DICEVA UNO.

“ALE CON IL PALLONE MI HA ROTTO I VASI DI GERANI” FACEVA UN’ALTRA.

MI PIACEVA IL PALLONE.

MI PIACEVA GIOCARCI CON I MASCHI.

MA A DIFFERENZA LORO ERO UN PO’ MALDESTRA.

IN QUEI CALCI CI METTEVO TUTTA LA FOGA POSSIBILE E A VOLTE I GUAI... ARRIVAVANO.

NON HO MAI AMATO LE BAMBOLE. E QUANDO ME LE REGALAVANO DURAVANO DAI QUINDICI AI VENTI MINUTI: IO DOVEVO APRIRLE, SMONTARLE, CAPIRE COSA C’ERA DENTRO. UNA VOLTA ROTTE, POI, NON MI PIACEVANO PIÙ E IO ME NE TORNAVO IN CORTILE CON IL MIO PALLONE.

POI HO SCOPERTO LA TIVÙ. MI DIMENTICAVO PERSINO DI MANGIARE PER VEDERLA. LA GUARDAVO E IMITAVO TUTTI QUELLI CHE VEDEVO.

I MIEI PROGRAMMI PREFERITI ERANO LE TELEVENDITE E IL GIOCO PREFERITO ERA VENDERE TUTTO QUELLO CHE MI CAPITAVA A TIRO. IL TELECOMANDO ERA IL MIO MICROFONO. MIA SORELLA ERA IL PUBBLICO E LA CAMERAMAN. LA OBBLIGAVO A RIPRENDERMI PER ORE E ORE MENTRE IO INTERPRETAVO IL GIORGIO MASTROTA DELLA SITUAZIONE. VENDEVO SCOPE, CANDELE, BICCHIERI, CREDENZE E TUTTO QUELLO CHE TROVAVO IN CASA.

POCO DOPO È ARRIVATA LA MUSICA.

E IL TELECOMANDO HA CEDUTO IL POSTO ALLA LACCA DI MIA MADRE O AL FLACONE DI SHAMPOO: QUELLI ERANO I MIEI NUOVI MICROFONI.

ALL’INIZIO CANTAVO IN BAGNO.

MI CHIUDEVO LÌ DENTRO, IMPUGNAVO LA LACCA DI MAMMA E, DAVANTI AL PICCOLO SPECCHIO, DIVENTAVO MINA, GIORGIA, ANNA OXA, LAURA PAUSINI.

PIÙ DIVENTAVO GRANDE E PIÙ CAPIVO CHE IO DELLA MUSICA AVEVO BISOGNO. SE LE MIE AMICHE IMMORTALAVANO I LORO RICORDI CON LE FOTOGRAFIE IO LO FACEVO CON LE CANZONI.

A OGNUNA ERA COLLEGATO UN RICORDO PRECISO.

IL PRIMO BACIO, LA LITE CON LA MAMMA, LA DELUSIONE PER UN’AMICIZIA:

UN ALBUM DI CANZONI ERA LÌ, TUTTO NELLA MIA TESTA, A RICORDARMI CHI ERO E COSA AVEVO VISSUTO.

CRESCEVO CON LA MUSICA MA NON HO MAI PENSATO POTESSE DIVENTARE UN LAVORO. MI SONO SEMPRE ACCONTENTATA DI FREQUENTARE IL KARAOKE VICINO A CASA: CI ANDAVO, MI SFOGAVO E VINCEVO TANTI, TANTI PROSECCHI. DICIAMO CHE “AMICI” MI HA SALVATO DALL’ALCOLISMO. SCHERZO!

POI MI SONO LASCIATA CONVINCERE
A PARTECIPARE ALLE SELEZIONI DI “AMICI”.

IL PRIMO PROVINO FU NEL 2004, ERO MINORENNE PERCIÒ FUI ACCOMPAGNATA DA MIA MADRE. RICORDO CHE PRIMA DI PARTIRE ERO TRANQUILLISSIMA. MI DICEVO: “CHE HO DA TEMERE O DA PERDERE? VADO LÌ, CANTO UNA CANZONE E STOP. ALLA MEGLIO ENTRO, ALLA PEGGIO RIPRENDO IL TRENO E TORNO A CASA, MA INTANTO HO FATTO UNA GITA A ROMA CON LA MAMMA”.

APPENA ENTRATA MI SALÌ IL PANICO. LA RAGAZZINA CHE IMITAVA GIORGIO MASTROTA E CHE CANTAVA A SQUARCIAGOLA MINA IN BAGNO NON ESISTEVA PIÙ. DI COLPO MI AMMUTOLII. ERO PARALIZZATA DALLA PAURA. NON VOLEVO MOLLARE MIA MADRE, ANZI, SE FOSSE DIPESO DA ME, AVREI CANTATO STRETTA A LEI. NON ASPETTAI NEMMENO L’ESITO, ERA CHIARO CHE LA MIA ESIBIZIONE ERA STATA UN DISASTRO.

QUATTRO ANNI DOPO TORNAI SUL LUOGO DEL DELITTO.

LO SPIRITO ERA DIVERSO.

STAVOLTA ERA UN GIOCO.

MI PRESE LA RIDAROLA.

POI INIZIAI A CANTARE.

MI RICHIAMARONO E MI CHIESERO DI CANTARE ANCORA.

NON AVEVO L’INCUBO DELL’ESITO, QUESTA VOLTA VOLEVO SOLO DIVERTIRMI.

MI PRESERO.

I CAZ... SONO ARRIVATI DOPO.

IO NON SONO BRAVA CON LE PAROLE
E HO IL BRUTTO VIZIO DI RIMUOVERE LE ESPERIENZE NEGATIVE,
MA DI QUEL PERIODO RICORDO BENE LE CONTINUE CRISI,
IL MIO VOLER MOLLARE TUTTO
UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE.

PERÒ RICORDO ANCHE LE RISATE IN SALA RELAX CON TUTTI GLI ALTRI, IN PARTICOLARE CON QUELLA CHE È RIMASTA UNA DELLE MIE SUPERAMICHE: LA BALLERINA DANIELA STRADAIOLI.

RICORDO LA PAZIENZA DI LUCA ZANFORLIN, CHE MI PIACE DEFINIRE “UN GRANDE AMICO”. A OGNI MIA CRISI ERA SEMPRE LÌ, CON LE PAROLE GIUSTE, PRONTO A DARMI UN CONSIGLIO. POVERINO, QUANTE LACRIME HA DOVUTO SUBIRE.

MARIA... BE’, PER ME È COME UNA MAMMA.
LA MAMMA FAMOSA CON LA QUALE SI PUÒ PARLARE,
RIDERE, SCHERZARE, CHIEDERE CONSIGLI,
IL TUTTO SENTENDOSI COCCOLATA E MAI GIUDICATA.

ORA CHE HO INIZIATO A CAMMINARE DA SOLA POSSO DIRE CHE “AMICI” È STATA UNA GRANDE ESPERIENZA, FONDAMENTALE, CHE MI HA DATO E MI HA TOLTO MOLTO, MA CHE SICURAMENTE HA RESO SPECIALE LA MIA VITA FACENDOMI CONOSCERE L’AMORE INCONDIZIONATO DEI MIEI FAN.

A LORO VOGLIO DIRE GRAZIE, VOGLIO DIRE CHE SONO SPECIALI E UNICI, E CHE SE IL MIO SOGNO STA CONTINUANDO È GRAZIE A LORO. SPERO E MI AUGURO DI NON DELUDERLI MAI.

IL MIO PUBBLICO È FORE DE CAPU.

ANNALISA

UN’AMÉLIE MOLTO ALTA.

UN’ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE MOLTO ROSSA. SE NE STAVA LÌ, IN FILA, UN CAPPELLINO SULLA TESTA. CAPELLI LUNGHI, LISCI. OCCHI COME FANALI CHE CERCAVANO DI DARE UN SENSO A QUELLO CHE VEDEVANO TUTT’INTORNO SENZA RIUSCIRCI.

“COME TI CHIAMI?”

“ANNALISA.”

“FACCIAMO UN GIOCO, ANNALISA. ORA TI DO UN MINUTO DI TEMPO PER RACCONTARMI IN MANIERA CONCISA CHI SEI TU. CIOÈ, HAI UN MINUTO PER DECIDERE COSA DIRMI E RACCONTARMI DI TE...” LE HO DETTO.

“ODDIO... MI CHIAMO ANNALISA E... EHMMM... EHMMM...”

SILENZIO.

SILENZIO.

SILENZIO.

“... GUARDA, NON SO COSA DIRTI. NON HO NIENTE DA DIRTI, CIOÈ, MI CHIAMO ANNALISA E... EHMMM... EHMMM...”

SILENZIO.

“... DÀI, BASTA!”

QUESTE SONO PIÙ O MENO LE PAROLE CHE HO SENTITO PRONUNCIARE AD ANNALISA DI LÌ A DUE MESI.

MA COME HO GIÀ DETTO, PER FARE “AMICI” DEVI SPEGNERE LA TUA TESTA DI AUTORE, DEVI SOLO SCRUTARE, LASCIARTI INCURIOSIRE DA CHI HAI INTORNO. E ANNALISA È BRAVISSIMA A FARSI SCRUTARE.

È PIACEVOLE STARE...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Se ci credi davvero
• Dello stesso autore
• INTRO
• DIECI NUMERI UNO
• I PROFESSORI
• I RAGAZZI DI “AMICI 2013”
• MARIA
• ZANFO
• CREDITI DELLE FOTOGRAFIE
• RINGRAZIAMENTI
• Copyright