Nuovi Argomenti (43)
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Nuovi Argomenti (43)

GENERI COLONIALI

  1. 368 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Nuovi Argomenti (43)

GENERI COLONIALI

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Informazioni sul libro

Hanno collaborato: Valerio Magrelli, Fabrizia Ramondino, Franco Sepe, Alberto Moravia, Luca Scarlini, Francesco Pecoraro, Michel Balzamo, Leopoldo Carlesimo, Nuruddin Farah, Sebastiano Triulzi, Robert Pinsky, Fabio Pusterla, Giorgio Vasta, Angelo Scipioni, Carlo Felice Colucci, Elena Varvello, Nino De Vita, Arnaldo Greco, Noemi Cuffia, Vincenzo Pardini, Franco Buffoni, Massimo Raffaeli, Andrea Barbato, Chiara Valerio, Massimo Onofri, Alessandro Baldacci, Alberto Garlini, Mauro Covacich.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2013
ISBN
9788852037207
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MUSICA DEL GOLFO

ROBERT PINSKY
NELLA VERSIONE DI DAMIANO ABENI

Poesia delle parti disarticolate
A Robben Island i prigionieri politici studiavano.
Coniarono il motto Ciascuno ne educa uno.
In Argentina i torturatori pretendevano che i prigionieri
si rivolgessero loro sempre con “Profesor”.
Molti dei miei amici sono commossi e mossi dalla colpa,
[ma io
sono una creatura della vergogna, mi vergogno di
[ammettere.
Cultura come serratura, cultura come chiave. Immaginazione
che dice le teste di pecora bollite al mercato “faccìne
[sorridenti”.
Il primo anno a Guantànamo, Abdul Rahim Dost
incideva le sue poesie in pashto sui bicchieri di polistirolo.
“Il Sangomo dice che nella nostra cultura Zulu non
veneriamo i nostri antenati: li consultiamo”.
Becky viene abbandonata nel 1902 e Rose muore di
parto nel 1924 e Silvia cade nel 1951.
Cadono ancora muoiono ancora ancora abbandonate nel
[2006
ancora niente di concluso tra i discendenti.
Io sono per la Guerra, dice il comico, è solo alla Truppa
che sono contrario: non li reggo quei Giovinastri.
Orgogliosa dei caduti, orgogliosa del figlio che bombarda.
Si vergogna del governo. Scettica.
Dopo che un membro del KKKlan fu dichiarato innocente
[una giurata
ammise che proprio non ce l’aveva fatta a votare per
[condannare un prete.
Per chi scrivi? Scrivo per i morti:
per Emily Dickinson, per mio nonno.
Gli Antenati dicono che il male alle Ginocchia
ha origine nei Piedi. Potrebbe arrivarti alla Schiena.
Ma poi gli Americani diedero a Dost non solo carta
e penna ma libri. Hemingway, Dickens.
Il vecchio Egizio disse, Chiunque abbia convocato
[quest’Assemblea,
qualsiasi sia il motivo… ciò è cosa buona di per sé.
O assetate ombre che apprezzate l’offerta, O terra macchiata.
Ci sono molti falsi Sangomo. Questo qui è vero.
I prigionieri Meticci mangiavano cose diverse e potevano
[portare
i pantaloni lunghi e le mutande, i Neri avevano solo i
[calzoncini.
No, dice di non dispiacersi dei tre anni di prigione:
altrimenti quelle poesie non le avrebbe scritte.
Io ho una testa paesana. Come i Greci e i Troiani.
Vergogna. Orgoglio. L’importanza di avere un brutto o
[bell’aspetto.
Ha mai visto niente, tipo il prigioniero al guinzaglio? Sì,
in Afghanistan. A Guantanamo era in isolamento.
I nostri nemici “smontano”* dice il Presidente.
Non che chiunque non possa s-parlare…
I profesores si inventarono dei soprannomi per gli
[strumenti di tortura:
l’Aeroplano. La Rana. Far Ruttare il Neonato.
Non che chi decapita esseri inermi in nome
di Dio o della tradizione non scrivano anch’essi poesie.
Colpe, metafore, tradizioni. Scioperi della fame.
Cultura come pena. Cultura come fuga.
Di che cosa di te potrebbero vantarsi i tuoi figli? Cosa
dirà tuo padre, laggiù tra le ombre?
Il Sangomo disse a Marvin: “Sei schiacciato da un
gran peso. Solo i tuoi Antenati possono aiutarti”.
* Il 31 maggio 2005 George Bush, nel corso di una conferenza stampa in cui confutava le notizie contenute in un rapporto di Amnesty International sul trattamento riservato dagli americani ai loro prigionieri, disse: “ [Our enemies] had been trained in some instances to disassemble – that means not tell the truth”, utilizzando il verbo “disassemble” invece che “dissemble” (ovvero “smontare, fare a pezzi” invece che “fingere, simulare”), e spiegando anche ai giornalisti che significa “non dire la verità”. Alcuni dei resoconti della conferenza stampa vennero intitolati “Bush disassembles English language, again” – i.e., “Bush fa a pezzi la lingua inglese, di nuovo”.
Poem of Disconnected Parts. At Robben Island the political prisoners studied. / They coined the motto Each one Teach one. // In Argentina the torturers demanded the prisoners / Address them always as “Profesor.” // Many of my friends are moved by guilt, but I / Am a creature of shame, I am ashamed to say. // Culture the lock, culture the key. Imagination / That calls the boiled sheep heads in the market “Smileys.” // The first year at Guanuinamo, Abdul Rahim Dost / Incised his Pashto poems into styrofoam cups. // “The Sangomo says in our Zulu culture we do not / Worship our ancestors: we consult them.” // Becky is abandoned in 1902 and Rose dies giving / Birth in 1924 and Sylvia falls in 1951. // Still falling still dying still abandoned in 2006 / Still nothing finished among the descendants. // I support the War, says the comic, it’s just the Troops / I’m against: can’t stand those Young People. // Proud of the fallen, proud of her son the bomber. / Ashamed of the government. Skeptical. // After the Klansman was found Not Guilty one juror / Said she just couldn’t vote to convict a pastor. // Who do you write for? I write for dead people: / For Emily Dickinson, for my grandfather. // “The Ancestors say the problem with your Knees / Began in your Feet. It could move up your Back.” // But later the Americans gave Dost not only paper / And pen but books. Hemingway, Dickens. // Old Aegyptius said, Whoever has called this Assembly, / For whatever reason—that is a good in itself. // O thirsty shades who regard the offering, O stained earth. / There are many fake Sangomos. This one is real. // Coloured prisoners got different meals and could wear / Long pants and underwear, Blacks got only shorts. // No he says he cannot regret the three years in prison: / Otherwise he would not have written those poems. // I have a small-town mind. Like the Greeks and Trojans. / Shame. Pride. Importance of looking bad or good. // Did he see anything like the prisoner on a leash? Yes, / In Afghanistan. In Guanuinamo he was isolated. // Our enemies “disassemble” says the President. / Not that anyone at all couldn’t mis-speak. // The profesores created nicknames for torture devices: / The Airplane. The Frog. Burping the Baby. // Not that those who behead the helpless in the name / Of God or tradition don’t also write poetry. // Guilts, metaphors, traditions. Hunger strikes. / Culture the penalty. Culture the escape. // What could your children boast about you? What / Will your father say, down among the shades? // The Sangomo told Marvin, “You are crushed by some / Weight. Only your own Ancestors can help you.”
Tastiera
Un piano incorporeo. Le cuffie concedono
a chi tocca i tasti una solitudine
interna alla musica; urlate, non si volterà:
immagine dell’anima che pensa di separarsi dal mondo.
Apollo dalle scaglie di serpente scuoia il musicista
naif: allora Marsia era abbastanza sensibile
da sentire il mondo intero in un tocco. In Africa
i razziatori col machete prima di amputare mani
a volte facevano scegliere alla vittima: “manica lunga o
[corta”.
Shahid Ali dice che è successo ai tessitori in Kashmir,
per uccidere l’arte. Si può sapere solo un numero limitato
[di storie.
La Perdita. Gli Eletti. E prima ancora Il Viaggio,
Il Separare: il frutto da un albero qualunque, la porta
di una stanza qualunque, tranne questa – e l’anima avida,
lama del tornio. L’Armata Rossa fracassava pianoforti,
ma una volta presero un SS che sapeva suonare.
Lo fecero sedere al piano e si strinsero le dita
alla gola per spiegare che l’avrebbero ucciso
quando avrebbe smesso di suonare, e così per sedici ore
tracannarono e violentarono mentre il Nazista percuoteva
[i tasti.
La grande Canzone del Mondo. Quando crollò
singhiozzando sullo strumento gli carezzarono la testa
e gli fecero saltare le cervella. Orfeo dal sangue freddo si
[volge
ancora alla tastiera per improvvisare un canto lamentoso:
i gridolini di piacere di lei, bla bla, quel punto
dietro il suo orecchio, lillà alla pioggia, l’accordo di 7a
[dominante,
una frase come una falena alla luna, che prova a volare,
o persa Euridice, bla bla. La sua testa arcaica
continuò a cantare dopo che il corpo ne venne staccato:
corpo, vecchio compagno di lungo corso, sostenitore – la
[bruma
delle avances, lallallà, il profumo delle mandorle,
il sapore delle olive, la sua gonna di lana. Il grande vecchio
poeta disse: cos’è meglio che ci mettiamo per il reading –
[cravatta?
O meglio, niente cravatta, dolcevita? La testa
che galleggia si volge ad Apollo per cantare e Apollo,
la lucertola arcobaleno dagli occhi algidi, s’adopera ai tasti.
Keyboard. A disembodied piano. The headphones allow / The one who touches the keys a solitude / Inside his music; shout and he may not turn: // Image of the soul that thinks to turn from the world. / Serpent-scaled Apollo skins the naive musician / Alive: then Marsyas was sensitive enough // To feel the whole world in a touch. In Africa / The raiders with machetes to cut off hands / Might make the victim choose, “long sleeve or short.” // Shahid Ali says it happened to Kashmiri weavers, / To kill the art. There are only so many stories. / The Loss. The Chosen. And even before The Journey, // The Turning: the fruit from any tree, the door / To any chamber, but this one—and the greedy soul, / Blade of the lathe. The Red Army smashed pianos, // But once they caught an SS man who could play. / They sat him at the piano and pulled their fingers / Across their throats to explain that they would kill him // When he stopped playing, and so for sixteen hours / They drank and raped while the Nazi fingered the keys. / The great Song of the World. When he collapsed // Sobbing at the instrument they stroked his head / And blew his brains out. Cold-blooded Orpheus turns / Again to his keyboard to improvise a plaint: // Her little cries of pleasure, blah-blah, the place / Behind her ear, lilacs in rain, a sus-chord, / A phrase like a moonlit moth in tentative flight, // O lost Eurydice, blah-blah. His archaic head / Kept singing after the body was torn away: / Body, old long companion, supporter—the mist // Of oranges, la-la-la, the smell of almonds, / The taste of olives, her woolen skirt. The great old / Poet said, What should we wear for the reading—necktie? // Or better no necktie, turtle-neck? The head / Afloat turns toward Apollo to sing and Apollo, / The cool-eyed rainbow lizard, plies the keys.
Il dimenticare
Il dimenticare che noto di più nell’invecchiare è in vero
[una forma di ricordo:
il sottobosco delle cose sconosciute a voi giovani, che ho
[dimenticato.
Il ricordo di tante stronzate, mischiato a così tante cose che sembrano importare.
Il tenente Calley. Il capitano Easy. Mayling Soon. Sibby Sisti.
E tutto il dimenticare venuto prima del mio: Baghdad,
[Egitto, Grecia,
le Pianure dei pellerossa, secoli di saccheggi d’opere antiche.
[Atrocità oscure.
Immaginate! – un tendone zeppo per lo più di bambini
[urlanti che vogliono poesia. In realtà
è successo, era là nel New Jersey, al famoso festival di poesia.
Una volta mi chiedevo, cosa accadrebbe se la Hall of Fame
[del Baseball traboccasse
delle troppe migliaia di grandi non-ricordati coll’andar
[del tempo?
Quasi nessuno sa dire il nome degli otto bisnonni.
Voi? I figli dei vostri nipoti ricorderanno il vostro nome?
Vedrete, giovani stronzetti: la vostra musica preferita e i
[vostri furori
politici, anch’essi, li si dovrà andare a spulciare in polverosi
[corridoi elettronici.
Nel 1972 venne chiesto a Ciù En-lai quali fossero gli
[effetti della Rivoluzione Francese
che sarebbero rimasti nel tempo. “Troppo presto per
[dirlo”. Ricordate? – o era Mao Tse-tung?
La poesia fatta d’aria si sforza di tornare alla Genealogia
[Primigenia e di continuare
a sospirare avanti nell’aria, gemendo per generare il
[Futuro affamato o sovranutrito.
Ezra Pound loda l’Imperatore che ha nominato un comitato
[di studiosi
per scegliere i 450 migliori drammi Nô e distruggere tutti
[gli altri, il fascista.
Il magistrale comico Steven Wright dice che pensa di soffrire
sia di amnesia che di déja vu: “Questo mi pare di averlo
[già dimenticato prima d’ora”.
Chi si ricorda le polemiche quando i giurati diedero a
[Pound l’unico premio
per la poesia mai istituito dal Governo degli Stati Uniti?
[Fino ad allora.
Io ero nel tendone quando il tipo lesse la sua poesia su
[come gli Ebrei
vennero avvisati di andarsene dalle Torri Gemelle prima
[che gli aerei colpissero.
Gli spettatori applaudivano, urlavano, erano contenti – non è
che fossero antisemiti o niente del genere. È solo che non
[ascoltavano. O
no, ascoltavano, ma in un certo modo. Con esso viene, lo
[senti, e
in quello stesso istante o la ingoi o la espelli: l’estasi del
dimenticare.
The Forgetting. The forgetting I notice most as I get older is really a form of memory: / The undergrowth of things unknown to you young, that I have forgotten. // Memory of so much crap, jumbled with so much that seems to matter. / Lieutenant Calley. Captain Easy. Mayling Soong. Sibby Sisti. // And all the forgettings that preceded my own: Baghdad, Egypt, Greece, / The Plains, centuries of lootings of antiquities. Obscure atrocities. // Imagine!—a big tent filled with mostly kids, yelling for poetry. In fact / It happened, I was there in New Jersey at the famous poetry show. // I used to wonder, what if the Baseball Hall of Fame overflowed / With too many thousands of greats all in time unremembered? // Hardly anybody can name all eight of their great-grandparents. / Can you? Will your children’s grandchildren remember your name? // You’ll see, you little young jerks: your favorite music and your political / Furors, too, will need to get sorted in dusty electronic corridors. // In 1972, Chou En-lai was asked the lasting effects of the French / Revolution: “Too soon to tell.” Remember?—or was it Mao Tse-tung? // Poetry made of air strains to reach back to Begats and suspiring / Forward into air, grunting to beget the hungry or overfed Future. // Ezra Pound praises the Emperor who appointed a committee of scholars / To pick the best 450 Noh plays and destroy all the rest, the fascist. // The stand-up master Steven Wright says he thinks he suffers from / Both amnesia and déjà vu: “I feel like I have forgotten this before.” // Who remembers the arguments when jurors gave Pound the only prize / For poetry awarded by the United States Government? Until then. // I was in the big...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Nuovi Argomenti (43)
  3. DIARIO - Valerio Magrelli
  4. CONVERSAZIONE - A colloquio con Fabrizia Ramondino Intervista a cura di Franco Sepe
  5. GENERI COLONIALI
  6. SCRITTURE
  7. ROMA 1963
  8. RIFLESSIONI SULLA LETTERATURA
  9. REPORTAGE
  10. Copyright