Il segugio della morte
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Il segugio della morte

  1. 252 pagine
  2. Italian
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Il segugio della morte

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Informazioni sul libro

Una monaca belga che sente dentro di sé le voci di un'antica religione, una giovane ritardata posseduta dallo spirito di una cantante, una vecchia casa infestata dal fantasma di un bambino, una medium professionista che ha la sventura di suscitare l'interesse di una madre che ha appena perso un bambino... Dodici racconti scelti tra i più riusciti sul tema dell'occulto: Agatha Christie ne era affascinata e visse in prima persona esperienze singolari e misteriose.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2013
ISBN
9788852034763

Lo strano caso
di Sir Arthur Carmichael

(Dagli appunti dello scomparso dottor Edward Carstairs, il celebre psicologo.)
Sono perfettamente consapevole che gli strani eventi trascritti in questo diario possono essere interpretati in due modi. La mia opinione personale, tuttavia, non è cambiata. Se trascrivo la storia in ogni dettaglio è perché considero mio dovere verso la scienza evitare che fenomeni tanto misteriosi e inesplicabili cadano nell’oblio.
Fu la chiamata di un amico, il dottor Settle, a coinvolgermi nella faccenda. Il collega si era limitato a fare il nome di Carmichael, ma senza scendere in particolari; nonostante ciò presi il treno delle 12.20 da Paddington e mi diressi a Wolden, nell’Hertfordshire.
Il nome dei Carmichael non mi era sconosciuto: avevo frequentato, senza diventarne amico, lo scomparso Sir William Carmichael di Wolden, ma ormai da undici anni non ne avevo più notizie.
Sapevo che aveva un figlio, l’attuale baronetto, il quale doveva essere ormai un giovanotto sui ventitré anni. Ricordai di aver sentito delle voci sul secondo matrimonio di Sir William, ma non mi furono di grande aiuto; si trattava, in sostanza, di maldicenze sul conto della seconda Lady Carmichael.
Alla stazione venne a prendermi Settle.
«La ringrazio di essere venuto» disse stringendomi la mano.
«Non c’è di che. A quanto ho capito il problema rientra nella mia competenza...»
«Perfettamente.»
«Disturbi mentali?» azzardai. «Manifestazioni insolite?»
Avevamo raccolto i miei bagagli ed eravamo montati su un calesse, diretti a Wolden. La villa sorgeva a quattro o cinque chilometri di distanza. Settle non rispose subito alla mia domanda, ma quando lo fece fu esauriente:
«È una storia incomprensibile! Abbiamo un giovanotto di ventitré anni, perfettamente normale sotto ogni aspetto. Un ragazzo piacevole, forse non brillantissimo, forse un po’ vanitoso, ma assolutamente in linea con i coetanei della sua stessa classe sociale. Una sera va a letto in condizioni normali e la mattina dopo viene trovato a vagabondare nel villaggio come un idiota, incapace perfino di riconoscere i propri cari.»
«Ah!» dissi, interessato. Il caso prometteva bene. «Perdita completa della memoria? E mi dica, quando è successo?»
«Ieri mattina, nove agosto.»
«E non c’è una causa apparente? Uno shock, per esempio.»
«Niente.»
Ebbi un improvviso sospetto.
«Mi nasconde qualcosa?»
«N-no.»
La sua esitazione confermò i miei sospetti.
«Devo sapere tutto.»
«È una storia che non ha a che fare con Arthur. Riguarda la casa.»
«La casa» ripetei, stupito.
«Si è occupato altre volte di casi simili, Carstairs. Ha studiato le cosiddette case infestate. Qual è la sua opinione in materia?»
«In nove casi su dieci, imbroglio. Ma il decimo... be’, ho visto manifestazioni assolutamente inspiegabili da un punto di vista materialistico. Io credo nell’occulto.»
Settle annuì. Eravamo arrivati al cancello del parco, e il mio collega mi indicò la bassa casa bianca sul fianco della collina.
«La casa è quella. E... dentro c’è qualcosa, qualcosa di orribile e sconosciuto. La sentiamo tutti, e io non sono un superstizioso.»
«Che forma assume?» domandai.
Lui continuò a fissare la strada. «Preferisco non anticiparle niente. Se entrerà senza preconcetti e vedrà ugualmente la cosa... be’...»
«Capisco, e sono d’accordo con lei. Le sarei grato se mi raccontasse qualcosa della famiglia.»
«Sir William» disse Settle «si è sposato due volte. Arthur è figlio della prima moglie. Nove anni fa il vecchio si sposò di nuovo, e l’attuale Lady Carmichael è un mistero per tutti. È inglese solo per metà e sospetto che abbia nelle vene sangue asiatico.»
Fece una pausa.
«Settle, Lady Carmichael non le piace, vero?»
Lo ammise francamente. «Non mi piace. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di sinistro, in lei. Be’, continuiamo: la seconda moglie ebbe un altro figlio, un maschio che ora ha otto anni. Sir William morì tre anni fa e Arthur ne ereditò il titolo e la casa. La matrigna e il fratellastro continuarono a vivere con lui a Wolden, ma il patrimonio si è molto impoverito. Quasi tutti gli introiti di Sir Arthur sono inghiottiti dalle spese per il mantenimento della proprietà. Tutto ciò che Sir William poté lasciare alla moglie furono poche centinaia di sterline; per fortuna fra Arthur e la matrigna c’è sempre stato perfetto accordo, e il nuovo baronetto ha acconsentito più che volentieri a lasciarla vivere presso di lui. Poi...»
«Sì?»
«... Poi due mesi fa Arthur si è fidanzato con una bellissima ragazza, Miss Phyllis Patterson.» A voce bassa aggiunse: «Il matrimonio era previsto per il mese prossimo. La ragazza è alla villa, adesso. Potrà immaginare quant’è angosciata».
Annuii in silenzio.
Ci avvicinavamo all’edificio. Alla nostra destra il prato verde saliva dolcemente, e all’improvviso vidi una scena incantevole: una ragazza attraversava lentamente il prato, diretta verso casa. Non aveva il cappello e il sole faceva risplendere la massa dei suoi capelli d’oro. Portava un cesto di rose e un bel gatto persiano le si strusciava docilmente ai piedi, senza intralciarne il cammino.
Diedi un’occhiata interrogativa al mio collega.
«Quella è Miss Patterson» spiegò.
«Povera ragazza» dissi io. «E come è bella con le sue rose e il suo gatto grigio.»
Sentii un suono strozzato e guardai il mio amico: le redini gli erano sfuggite di mano e la faccia era diventata bianca.
«Cosa succede?» esclamai.
Si riprese con uno sforzo, ma non rispose. Pochi minuti dopo eravamo arrivati, e io lo seguivo nel salotto verde, dov’era pronto il tè. Al nostro ingresso una donna di mezz’età, piuttosto piacente, si alzò e ci venne incontro con la mano tesa.
«Questo è il mio amico dottor Carstairs, Lady Carmichael.»
Non so spiegare perché, ma quando presi la mano della signora provai un brivido di repulsione: eppure, come ho detto, era piacente, anche se si muoveva con l’oscura e languida grazia di un’orientale.
«È un bene che sia venuto, dottor Carstairs» disse con voce bassa e musicale. «Ed è generoso che cerchi di aiutarci in questo momento di bisogno.»
Diedi una risposta di circostanza e lei mi porse il tè.
Poi la ragazza che avevo visto all’esterno entrò nella stanza. Il gatto non era più con lei, ma in mano teneva ancora il cesto di rose.
Settle mi presentò e lei venne avanti con slancio.
«Oh, dottor Carstairs! Il dottor Settle ci ha tanto parlato di lei. Sento che potrà aiutare il povero Arthur.»
Miss Patterson era certo una bella ragazza, anche se le guance erano pallide e gli occhi sinceri erano cerchiati di nero.
«Mia cara signorina,» dissi in tono rassicurante «non deve disperare. I casi di amnesia o di sdoppiamento della personalità non durano a lungo, di solito. Il paziente può tornare normale da un momento all’altro.»
Ma lei scosse la testa: «Non è uno sdoppiamento di personalità. Costui non è più Arthur! Non è lui, le dico...».
«Phyllis, cara» disse Lady Carmichael con voce dolce «prendi il tuo tè.»
Ma qualcosa, nel modo in cui la guardava, mi disse che la signora non aveva nessuna simpatia per la futura nuora.
Miss Patterson rifiutò la bevanda e io dissi, per rompere l’imbarazzo: «E al suo gatto non dà un po’ di latte?».
La ragazza mi guardò stranita.
«Il mio... gatto?»
«Ma sì, quello che era con lei poco fa, in giardino.»
Fui interrotto da un tintinnio sinistro: Lady Carmichael aveva rovesciato la teiera e l’acqua calda si era riversata sul pavimento. Cercai di rimediare, mentre Phyllis Patterson fissava Settle con sguardo interrogativo. Il mio collega si alzò.
«Vuole vedere il suo paziente, Carstairs?»
Lo seguii immediatamente. Miss Patterson venne con noi. Salimmo al piano di sopra e Settle prese una chiave dalla tasca.
«A volte si mette a vagabondare,» spiegò «così quando mi allontano preferisco chiudere.»
Girò la chiave nella toppa ed entrammo.
Il giovanotto era seduto accanto alla finestra, da cui gli ultimi raggi di sole piovevano gialli e obliqui. Era immobile, quasi ingobbito, e i muscoli mostravano una tale rilassatezza che sulle prime pensai non ci vedesse nemmeno. Mi accorsi poi che, da sotto le palpebre immobili, ci scrutava attentamente. Quando incontrò il mio sguardo abbassò gli occhi, e finalmente sbatté le palpebre. Non fece però alcun movimento.
«Salve, Arthur» esordì cordialmente...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. IL SEGUGIO DELLA MORTE
  4. Il Segugio della Morte
  5. Il Segnale Rosso
  6. Il quarto uomo
  7. La zingara
  8. La lanterna
  9. La radio
  10. Testimone d’accusa
  11. Il mistero del vaso azzurro
  12. Lo strano caso di Sir Arthur Carmichael
  13. Il Richiamo delle Ali
  14. L’ultima seduta
  15. SOS
  16. Postfazione. «Agatha Christie e l’Altro Regno» di Giuseppe Lippi
  17. Copyright