La filosofia in cinquantadue favole
eBook - ePub

La filosofia in cinquantadue favole

  1. 128 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La filosofia in cinquantadue favole

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Per illustrarci i temi chiave sui quali la filosofia da sempre si interroga, Ermanno Bencivenga ha scelto un linguaggio insolito: quello delle favole. Ne è nato, nel 1991, uno dei libri più originali e di maggior successo della divulgazione filosofica italiana, La filosofia in trentadue favole, poi ampliato e diventato La filosofia in quarantadue favole. In questa nuova edizione il noto filosofo aggiunge altri dieci racconti e torna a parlarci di un mondo in cui il quattro vuole essere dispari, gli oggetti si ribellano, le scuole insegnano cose false e due gemelli sono costretti a scambiarsi un'unica faccia. Ora vi incontriamo anche calendari apparentemente inutili ma capaci di misurare il tempo dell'anima e matite che si ostinano a disegnare ciò che vogliono... In questo mondo la magia è negli occhi di chi guarda, nella continua meraviglia di chi osserva le cose con l'innocenza di un bambino, di chi gioca a chiedersi «perché» sapendo che ogni risposta cela sempre in sé una nuova domanda. Perché è proprio dal senso di stupore, dall'incantamento con cui i bambini ascoltano le favole, che nasce la riflessione filosofica.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a La filosofia in cinquantadue favole di Ermanno Bencivenga in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Philosophy e Philosophy History & Theory. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
ISBN
9788852030956

Il libro

Per illustrarci i temi chiave sui quali la filosofia da sempre si interroga, Ermanno Bencivenga ha scelto un linguaggio insolito: quello delle favole. Ne è nato, nel 1991, uno dei libri più originali e di maggior successo della divulgazione filosofica italiana, La filosofia in trentadue favole, poi ampliato e diventato La filosofia in quarantadue favole. In questa nuova edizione il noto filosofo aggiunge altri dieci racconti e torna a parlarci di un mondo in cui il quattro vuole essere dispari, gli oggetti si ribellano, le scuole insegnano cose false e due gemelli sono costretti a scambiarsi un’unica faccia. Ora vi incontriamo anche calendari apparentemente inutili ma capaci di misurare il tempo dell’anima e matite che si ostinano a disegnare ciò che vogliono… In questo mondo la magia è negli occhi di chi guarda, nella continua meraviglia di chi osserva le cose con l’innocenza di un bambino, di chi gioca a chiedersi «perché» sapendo che ogni risposta cela sempre in sé una nuova domanda. Perché è proprio dal senso di stupore, dall’incantamento con cui i bambini ascoltano le favole, che nasce la riflessione filosofica.

L’autore

Ermanno Bencivenga (Reggio Calabria 1950), professore ordinario di filosofia all’Università della California (Irvine), è autore di numerosi saggi di logica, filosofia del linguaggio e storia della filosofia. Dirige la rivista internazionale di filosofia «Topoi» e collabora a «La Stampa». Fra i suoi ultimi titoli: Una rivoluzione senza futuro (2003), La logica dell’amore (2007), Il pensiero come stile (2008) e La filosofia come strumento di liberazione (2010). Per Mondadori ha pubblicato: Parole che contano (2004), Le due Americhe (2005), La dimostrazione di Dio (2009) e Parole in gioco (2010). È autore delle raccolte di poesie Panni sporchi (2000), Un amore da quattro soldi (2006) e Polvere e pioggia (2010).
  • di Ermanno Bencivenga
    • La filosofia in cinquantadue favole
    • Parole in gioco
    • La dimostrazione di Dio

Ermanno Bencivenga

LA FILOSOFIA
IN CINQUANTADUE FAVOLE

Mondadori

La filosofia in cinquantadue favole

A Giulietta piccolina
e anche a quelli un po’ più grandi

Allora, quando c’era tutto il tempo, ci si chiese perché. E, siccome c’era tutto il tempo, si provò a rispondere. Ma le risposte non cessavano di interrogarci; così molti si stancarono di cercare. Adesso il tempo è finito. Sono rimaste delle parole. Che forse non hanno più niente da dire.

La luna

Una volta la luna non c’era. C’erano uomini che la vedevano, di notte soprattutto, quasi tutte le notti: gli uomini con due gambe. Ma c’erano anche gli uomini con tre gambe, e questi la luna non la vedevano affatto, né di notte né di giorno. Così invece della luna c’era una strana malattia che prendeva gli uomini con due gambe e gli faceva venire le traveggole, e vedere una cosa bianca in cielo di notte, quasi tutte le notti. Era una malattia incurabile ma non dava molto fastidio, non aveva altri sintomi e non accorciava la vita. Degli uomini con due gambe non ci si poteva fidare, perché quasi tutte le notti vedevano quella strana cosa bianca che non c’era: bisognava tenerli a bada e non fargli prendere decisioni importanti e mandarli a letto presto. Sotto ogni altro aspetto, però, erano del tutto normali; utili anzi, perché lavoravano sodo e con grande profitto.
Un giorno saltò fuori un’altra malattia, che prendeva gli uomini con tre gambe. Cominciava con un formicolio alla terza gamba, poi venivano tanti puntini rossi e dopo una settimana si andava al Creatore. Anche questa malattia era incurabile, e si diffondeva molto rapidamente. Dopo un po’ gli uomini con tre gambe sparirono e quelli con due dovettero imparare a fare da soli.
È passato tanto tempo da allora; degli uomini con tre gambe non ci si ricorda neanche più. Quelli con due prendono tutte le decisioni importanti, e se qualcuno si lamenta lo mandano a letto presto. E la luna adesso c’è, soprattutto di notte, quasi tutte le notti.

Il problema del quattro

Un giorno il numero quattro si stancò di essere pari. I numeri dispari, pensava, sono molto più allegri e spiritosi. E si stancò di quella sua forma un po’ insipida, a sediolina. Guarda il sette, si diceva, com’è svelto ed elegante, e il tre com’è tondo e arguto, e io invece sono tutto pieno di angoli e privo di personalità. E si stancò di essere due più due, che tutti lo sanno e anzi quando vogliono dire una cosa che sanno tutti dicono: «Quanto fa due più due?». Sognava di essere un numero lungo e difficile, di quelli che te li dimentichi sempre e se li vuoi sommare devi prendere carta e matita.
Certo era un bel problema, perché non è che il quattro volesse diventare un altro numero, che so io?, il cinque, o il 1864372. Lui voleva essere lui, rimanere se stesso, eppure voleva anche essere come il cinque, dispari cioè, o come il 1864372, cioè lungo e difficile. E sembra proprio che il quattro non possa essere dispari e non possa essere lungo e difficile, oppure non sarebbe il quattro. Sarebbe un’altra cosa, e lui non voleva essere un’altra cosa: voleva essere lui, solo un po’ diverso.
Un problema così il quattro non sapeva risolverlo. Forse non aveva neanche una soluzione. Se ce l’aveva, però, il Grande Matematico doveva conoscerla. Così il quattro andò dal Grande Matematico e gli espose il suo caso. Il Grande Matematico sorrise. Anche lui una volta avrebbe voluto essere diverso: non un altro, ovviamente, perché voleva rimanere se stesso, ma un po’ più simile al Grande Ballerino, o al Grande Tennista, o al Grande Centravanti. Anche lui quindi aveva avuto il problema del quattro e sapeva come affrontarlo. Lo fece accomodare per terra (una sedia sarebbe proprio stata inutile!) e cominciò a parlargli.
«Vedi, quattro,» disse «non c’è bisogno di diventare diverso, di essere dispari per esempio, oppure lungo e difficile. Non c’è bisogno perché tu sei già diverso, anche se non te ne rendi conto. A te sembra di essere una stupida sediolina che fa due più due e tutti lo sanno, e invece ci sono in te cose che nessun altro ha, cose molto speciali. Per esempio, tu sei due più due ma anche due per due, e anche (qui andiamo sul difficile) due alla seconda. E questo è un fatto del tutto straordinario: tre più tre non è anche tre per tre, e certo non è tre alla terza. Oppure prendi quest’altra: quattro per quattro sommato a tre per tre fa cinque per cinque, il che vuol dire che tre, quattro e cinque sono una famiglia di numeri pitagorici consecutivi, e di famiglie così non ce ne sono altre. Il sette, che tu ammiri tanto, non ne ha una. Oppure...»
Ma a questo punto il quattro era un po’ confuso e pregò il Grande Matematico di smettere. Quella faccenda dei numeri pitagorici non la capiva proprio e voleva pensarci su, perché gli sembrava importante. Se ne andò, e da allora è sempre lì che conta. Ha capito i numeri pitagorici e molte altre cose, e ogni giorno scopre di essere più diverso.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Di Ermanno Bencivenga
  3. La filosofia in cinquantadue favole
  4. La luna
  5. Il problema del quattro
  6. Il calendario
  7. Gli odori
  8. Il perché
  9. Io
  10. Quel che c’è da capire
  11. Cose da pazzi
  12. L’uccello dai mille colori
  13. Le due scuole
  14. Gli uomini e le parole
  15. Il cordino
  16. Le dita
  17. Il segnalibro
  18. La bimba che si è persa
  19. La macchinazione
  20. Le persone che mancano
  21. La matita
  22. Il patrimonio
  23. La stessa faccia
  24. Passa il tempo
  25. La saracinesca
  26. La nota blu
  27. Nessuno
  28. Il cestino
  29. La mappa
  30. I mali del mondo
  31. Problemi di spazio
  32. Il sudore dell’angelo
  33. Tante storie
  34. Pagina trentadue
  35. L’uomo immortale
  36. Domani
  37. La vita media
  38. La terra degli unicorni
  39. La trottola
  40. L’ora del te
  41. La biblioteca
  42. La nuvoletta
  43. Il parcheggio
  44. I gemelli diversi
  45. Le orme
  46. Un posto per un’idea
  47. Un altro di tutto
  48. Il bimbo che aveva paura
  49. Prima e dopo
  50. Il libro
  51. Il tempo del silenzio
  52. La rete
  53. L’altra bambina
  54. La volta
  55. La storia senza una fine
  56. Copyright