Il grido dei morti
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Il grido dei morti

La prima guerra mondiale: il più atroce conflitto di ogni tempo

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  1. 600 pagine
  2. Italian
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Il grido dei morti

La prima guerra mondiale: il più atroce conflitto di ogni tempo

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Porta d'accesso al «secolo breve», guerra che avrebbe dovuto porre fine a tutte le guerre, «inutile strage »: il primo conflitto mondiale fu una tragedia che costò la vita a oltre nove milioni di persone e inferse all'Europa della Belle Époque una ferita profonda che ne trasfigurò per sempre il ruolo sul palcoscenico della storia mondiale. La Grande guerra fu lo sbocco finale della corsa agli armamenti perseguita dalle principali potenze europee (in particolare dalla Germania), il frutto avvelenato dell'imperialismo, l¿esito dell'azione di forze storiche talmente potenti e vaste che nessun politico, diplomatico o militare fu in grado di contrastarla. In breve, una sorta di fatale e ineluttabile Armageddon.
Sono queste le interpretazioni che gli storici hanno dato delle origini e delle cause della prima guerra mondiale. Ma davvero il Reich tedesco rappresentava una minaccia per l'ordine e la stabilità dell¿Europa? Davvero si trattò di un conflitto inevitabile? A queste e altre domande risponde lo storico Niall Ferguson. Muovendosi in una interdisciplinare «terra di nessuno», confrontando dati economici e finanziari, rileggendo i testi dei «poeti di guerra», gli articoli dei principali quotidiani dell'epoca, come pure i libri di memorie o i documenti diplomatici, Ferguson fa piazza pulita di tanti miti e luoghi comuni e solleva questioni cruciali che intaccano alla radice la nostra percezione e conoscenza della prima guerra mondiale: è vero che l'opinione pubblica accolse la guerra con entusiasmo, come spesso è stato scritto? E quale peso ebbe la propaganda nei paesi belligeranti? Se le condizioni di vita nelle trincee erano così spaventose, se le armi impiegate erano così micidiali, perché gli uomini continuarono a combattere e non disertarono o non si ammutinarono? Chi vinse la pace, o meglio, a chi toccò di pagare il prezzo della guerra? E soprattutto: ne valse la pena? Alla fine Il grido dei morti, nelle sue conclusioni provocatorie e sconcertanti, originali e controcorrente, ci consegna un'unica, terribile verità: la prima guerra mondiale non fu soltanto una tragedia. Fu il più grave errore della storia moderna.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
ISBN
9788852048531
Argomento
History
Categoria
World History

Note

Introduzione

1 All’epoca non era naturalmente nota con tale nome: «guerra mondiale» o «guerra europea» erano le designazioni più consuete; «Grande guerra» si diffuse più tardi, e l’espressione prima guerra mondiale è di solito attribuita al corrispondente militare del «Times» Charles à Court Repington, il quale aveva compreso, già nel settembre del 1918, che l’ottimistica previsione di H.G. Wells – «la guerra che avrebbe posto fine alla guerra» – non si sarebbe avverata.
2 Spiers, Scottish Soldier, p. 314. Per una stima inferiore, cfr. Harvie, No Gods, p. 24. Si osservi che serbi e turchi persero probabilmente molti altri uomini a causa delle malattie.
3 PRO (Public Recond Office) WO (War Office) 99/1483, History of the 2nd Battalion, Seaforth Highlanders, 1916-1918, War Diary.
4 Così nel testo. La maggior parte dei soldati non fu smobilitata fino a quell’anno.
5 Si tratta semplicemente di un altro modo per dire «Il loro nome vive per sempre», la frase biblica proposta da Rudyard Kipling per le lapidi della Grande guerra erette dall’Imperial War Graves Commission.
6 Nella prima guerra mondiale morirono circa 723.000 militari britannici; nella seconda 264.443. Ma nella seconda guerra mondiale perse la vita un maggior numero di civili, circa 92.573; nei raid aerei e navali tedeschi sulla Gran Bretagna durante la prima guerra mondiale morirono 1.570 persone. Cfr. Davies, Europe, pp. 13-28; Banks, Military Atlas, p. 296.
7 Ferguson, Paper and Iron.
8 Ferguson, Food and the First World War, pp. 188-195; Ferguson, Germany and the Origins of the First World War, pp. 725-752; Ferguson, Public Finance and National Security, pp. 141-168; Ferguson, Keynes and the German Inflation, pp. 368-391.
9 Un utile resoconto è offerto da M. Gilbert, First World War. Altri manuali eccellenti sono Ferro, La Grande guerre, un’ispirata combinazione di strategia e storia sociale; Robbins, First World War, e Warner, World War One. First World War di A.J.P. Taylor rimane il manuale breve più leggibile, sebbene caratterizzato da interpretazioni molto personali.
10 Per un quadro ampio e ammirevole della guerra della Gran Bretagna si veda T. Wilson, Myriad Faces. Cfr. anche Bourne, Britain and the Great War; DeGroot, Blighty. Da ricordare anche gli importanti capitoli dedicati all’argomento da A.J.P. Taylor in English History, pp. 1-119. Great Britain di Woodward ha retto meno bene all’usura del tempo.
11 Si veda l’altrimenti eccellente Hardach, First World War, che non dice praticamente nulla sull’efficacia militare, e Kocka, Klassengesellschaft. Cfr. anche la brillante nuova sintesi di Chickering, Imperial Germany, e First World War di Herwig, che assegna la priorità alle questioni militari e intreccia con sapienza le esperienze tedesche e austro-unghariche. Più eccentrico, per quanto ricco di dettagli, è Moyer, Victory...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il grido dei morti
  3. Introduzione
  4. I. I miti del militarismo
  5. II. Imperi, intese e «appeasement» edoardiano
  6. III. La Gran Bretagna e la guerra delle illusioni
  7. IV. Armi e uomini
  8. V. Finanza pubblica e sicurezza nazionale
  9. VI. Gli ultimi giorni dell’umanità. 28 giugno - 4 agosto 1914
  10. VII. I giorni di agosto. Il mito dell’entusiasmo di guerra
  11. VIII. Stampa e propaganda
  12. IX. Capacità economiche: il vantaggio sprecato
  13. X. Strategie, tattiche e il conteggio netto dei corpi
  14. XI. «Massima carneficina con minima spesa». Le finanze di guerra
  15. XII. L’istinto di morte. Perché gli uomini combatterono
  16. XIII. Il dilemma del catturatore
  17. XIV. Come (non) pagare per la guerra
  18. Conclusione. Alternative all’Armageddon
  19. Note
  20. Bibliografia
  21. Ringraziamenti
  22. Nota sulle illustrazioni
  23. Indice dei nomi
  24. INSERTO FOTOGRAFICO
  25. Copyright