Ti si legge in faccia
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Ti si legge in faccia

I segreti del linguaggio del corpo che ti cambieranno la vita

,
  1. 120 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Ti si legge in faccia

I segreti del linguaggio del corpo che ti cambieranno la vita

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Informazioni sul libro

"Volete chiedere a vostro marito di portarvi fuori a cena? Volete ottenere dal vostro capo un permesso speciale? Volete convincere i vostri figli a mandarvi un SMS per farvi dormire tranquilli? Sappiate che le parole contano pochissimo. Dovete parlare con gli occhi, con le mani, con i gesti: così si risulta davvero convincenti. È questo il "linguaggio del corpo" e non avete idea di come mi abbia cambiato la vita. Anzi, alla fine di questo libro l'avrete imparato e non vedrete l'ora di metterlo in pratica nella vita di tutti i giorni. A me l'ha insegnato Gianluca Liguori, la persona a cui ho chiesto di realizzare questo volume con me. Lui l'avrete già conosciuto nelle mie trasmissioni, si definisce "mentalist" perché è in grado di leggere la mente altrui e di condizionarla. E sapete qual è uno dei pilastri fondamentali del mentalismo? Il linguaggio del corpo, appunto.
C'è una canzone che ricordo di molti anni fa, una canzone per bambini. Diceva qualcosa del tipo: "Come sarebbe bello se le persone funzionassero come i semafori, chi dice una bugia s'illumina di rosso, chi dice la verità s'illumina di verde, sarebbe più facile riconoscere la gente leale". Già, sarebbe molto più facile! Ebbene, il linguaggio del corpo ci aiuta proprio in questo senso: sarete circondati da semafori. Perché con le parole puoi mentire, ma il corpo dice sempre la verità." Barbara

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2013
ISBN
9788852045998

1

Alla base della comunicazione umana

Quando incontriamo una persona per la prima volta, dentro di noi scatta spesso un meccanismo “a pelle” che ci fa capire se la sentiamo amica oppure no. Per noi donne è più facile: è il nostro intuito, il nostro sesto senso. Ci sono persone con cui la scintilla scocca al primo istante. Ricordo quando conobbi Fatima, la mia prima amichetta del cuore nonché storica compagna di classe: capii fin da subito che di strada insieme ne avremmo fatta tanta. Eravamo talmente in simbiosi che fingevamo di essere cugine, e la mamma di lei, per me, era “zia” Flora. La stessa cosa è capitata anche qualche anno dopo, in una discoteca, con Angelica, quando non eravamo ancora maggiorenni: entrambe con una grande voglia di urlare il proprio amore per la vita, di spezzare le catene di una realtà familiare asfissiante, di infrangere le regole semplicemente come “rito di iniziazione” per crescere.
Alcune persone te le porti dentro per tutta la vita, fin dal primo momento. Ammettiamolo, però: a volte il nostro intuito può fallire. Il nostro percorso è costellato di pesanti bruciature, persone fidate che ci marchiano a fuoco con uno sgambetto inaspettato. Più il rapporto è di lunga data e più la sensazione di fallimento ci devasta. Mi torna alla memoria una canzone per bambini sentita tanti anni fa, il cui testo recitava qualcosa del tipo “come sarebbe bello se le persone funzionassero come i semafori: chi dice una bugia s’illumina di rosso, chi dice la verità s’illumina di verde. Sarebbe più facile riconoscere la gente leale”. Già, sarebbe tutto molto più facile!
Ebbene, il linguaggio del corpo ci aiuta proprio in questo senso: sarete circondati da semafori, perché con le parole puoi mentire, ma il corpo dice sempre la verità. Sempre.
«Carmelita, non dire bugie, altrimenti ti cresce il naso come a Pinocchio!» mi dicevano da piccola, magari quando a cena ero inappetente e negavo di aver mangiato di nascosto qualche dolcetto nel pomeriggio. Chi di voi non se l’è sentito dire almeno una volta? Ecco, la storia di Pinocchio si basa proprio su questo principio: con le parole puoi cercare di ingannare, ma il corpo, in maniera involontaria, ti smentisce sempre. I grandi comunicatori, ma anche i giocatori di poker, sono controllatissimi nei movimenti, quasi paralizzati, perché ogni minimo gesto li può tradire. Chi è in grado di interpretare il linguaggio del corpo può capire chi ha di fronte fin dal primo istante, addirittura dalla prima stretta di mano. Mi raccomando, non pensiate che a questo punto sia meglio ridurre al minimo la gestualità e i movimenti del viso e diventare delle mummie per evitare il rischio di farsi leggere la mente; è perfettamente inutile che ci proviate, perché tanto è impossibile avere il controllo totale!
Anch’io, all’inizio, appena ho scoperto questo mondo, ho provato a “camuffare” i gesti per rendermi impenetrabile.
«Gianluca, fammi una domanda» gli ho chiesto una volta.
«C’è un uomo che ti piace, Barbara?»
E io, rigida, senza muovere un muscolo, con il volto cristallizzato, ho risposto: «No!».
«Mentre lo dicevi hai chiuso per un attimo gli occhi… Capita quando inconsciamente non si vuole vedere la reazione del proprio interlocutore di fronte a una falsità… Quindi hai detto una bugia!» ha spiegato lui, impassibile.
Mi arrendo… Amici, adesso capite perché tutto questo vi sta per sconvolgere la vita?
Un tuffo nella realtà
COME TUTTO STA PER CAMBIARE
“Si accettano sconfitte, ma non si accettano sorprese.” Questo può essere definito l’aforisma di base per chi studia il linguaggio del corpo. Nella vita, ognuno di noi può ricevere una fregatura o essere tradito. Quando però ne resti sorpreso, questo significa che qualcosa non va; vuol dire che davanti ai tuoi occhi avevi una realtà che non hai saputo riconoscere. Il linguaggio del corpo ti aiuta a cogliere quella verità che può esserti sfuggita: attraverso il suo studio è come se entrassi più a fondo nella realtà che ti circonda, fino a capire ciò che pensano le persone senza che queste te lo dicano esplicitamente.
LA CONNESSIONE MENTE-CORPO
Alla base del linguaggio del corpo vi è la connessione mente-corpo: riconoscere per vera questa connessione è il primo passo da compiere. Se vedi la foto di un individuo che guarda per terra con le braccia incrociate e le sopracciglia arcuate, non farai fatica a capire che quella persona è triste, e la logica deduzione che ne consegue, quindi, è che il corpo stia esprimendo uno stato della mente: è successo qualcosa a questa persona, e il suo umore è cambiato. Ma vale anche il contrario: se a quella persona triste dici di cominciare a saltare, vedrai che non mostrerà più la sua tristezza, perché avrà modificato la propria fisiologia. Interagendo con il corpo, puoi cambiare lo stato mentale di qualcuno. Se un bambino cade e si sbuccia il ginocchio, la prima cosa che dovrebbe fare sua madre sarebbe dirgli di guardare l’uccellino: non tanto per distrarlo, ma per fargli alzare gli occhi verso il cielo. Per piangere, infatti, gli occhi devono stare abbassati; se li solleviamo il pianto tenderà a interrompersi. Anche qui, agiamo sul corpo per avere un effetto sulla mente. Se devi far firmare un contratto a qualcuno che sta seduto con la schiena appoggiata alla sedia e le braccia incrociate, sappi che sarà difficile convincerlo, ma se tu lo inviti a prendere in mano la penna, questi dovrà sciogliere le braccia e avvicinarsi a te. In questo modo, portandolo in una posizione di accoglienza, la persona sarà più disponibile a firmare.
DUE MANDORLE NEL CERVELLO
Vi capita mai di vedere qualcuno e di provare immediatamente antipatia nei suoi confronti? C’è chi dice che una persona ci appare da subito, a pelle, sgradevole e irritante per il modo in cui si veste, oppure per come ci guarda, o per l’atteggiamento, o per come cammina. La realtà, però, è che tutto questo ambito è regolato da una ghiandola del nostro cervello chiamata amigdala – “mandorla”, in greco antico; non a caso la sua forma ricorda quella di due mandorle – che si trova nel lobo temporale e stabilisce tre aspetti distinti ogni volta che interagiamo con gli altri: dominanza, cordialità e fitness sessuale. Diamo un’occhiata più ravvicinata a questi tre aspetti.
– Dominanza: quando due individui si presentano, spesso uno dei due percepisce l’altro come dominante. Tutti noi abbiamo visto in qualche documentario televisivo la lotta tra due leoni per stabilire chi sia il maschio alfa, ma di solito è sufficiente uno sguardo per capire chi è il dominante tra i due. Se lottano, è perché la dominanza non è chiara, altrimenti l’esemplare destinato a soccombere saprebbe già che lui e tutto il suo branco finiranno per essere assorbiti nel branco del leone dominante. Lo stesso accade tra le persone. Pensate a quando vi stringono la mano con energia e forza eccessive, ponendo la loro mano più in alto della vostra: questo è segno di dominanza, e voi potete accettarla oppure reagire stringendo ancora più forte.
– Cordialità: se una persona non ti risulta simpatica, probabilmente la causa è che ti sarà sembrata dominante e non cordiale. Se per esempio uno ti saluta distrattamente, allontanandosi, tu avrai una percezione di questa persona come non cordiale e quindi non positiva.
– Fitness sessuale: quando un uomo vede una donna che riconosce come più attraente delle altre, prova una spinta che fa emergere ai suoi occhi quella donna, rendendogliela automaticamente anche più simpatica. Lo stesso principio, ovviamente, vale anche per il genere femminile, nonostante le sue esponenti siano meno portate ad ammetterlo! È importante sottolineare che il fitness sessuale non dipende da una scelta razionale, ma da una vera e propria spinta emotiva: è quel “non so che” che piace e attrae, come quando trovi sexy una ragazza che non ritieni sia bella.
I TRE COMANDAMENTI
Paul Watzlawick, austriaco naturalizzato statunitense, grande psicologo e filosofo attivo negli anni Ottanta e Novanta, professore all’Università di Palo Alto, ha creato tre presupposti per individuare lo scheletro della comunicazione umana:
1) Ai miei corsi faccio spesso questo esempio. Entri nella carrozza di una metropolitana, si chiude la porta, la metro parte. Ti guardi intorno, poi ti siedi accanto a una persona che sta leggendo il giornale. Costei ti guarda e subito dopo si porta il giornale davanti alla faccia, comincia a sfogliarlo e tu non sei più in grado di vederla. Questa persona sta comunicando? Certamente sì: sta comunicando il fatto che non vuole comunicare. Ecco il primo presupposto: è impossibile non comunicare. Se ci pensate, anche un morto comunica: ci sono perfino morti che mostrano un bel sorriso.
2) Il secondo presupposto è più complesso, ma non avrete difficoltà a capirlo. La comunicazione è analogica perché la nostra mente si muove per analogie. Ho addosso qualcosa che mi infastidisce, come per esempio un filo fuori posto o un capello? Lo prendo e lo levo dalla camicia o dai pantaloni. Se qualcuno mi parla di qualcosa che mi infastidisce, farò esattamente lo stesso gesto, come se stessi togliendo un filo inesistente dai miei vestiti. Ecco spiegata l’analogia: a sentimenti/emozioni simili, corrispondono gesti simili.
3) Il corpo dice sempre la verità. Se guardi i giocatori professionisti di poker in tv, vedrai che parecchi di loro portano cappello e occhiali da sole: sono tutti bardati perché hanno paura di rivelare informazioni con le espressioni, anche quelle involontarie. Alcuni gesti li puoi controllare, ma non puoi controllare la sudorazione, la temperatura, il pallore, la deglutizione, la larghezza della pupilla. Il giocatore, di conseguenza, si chiude per non mandare alcun tell, alcun segnale.
Ci sono solo due casi in cui è difficile leggere la verità: se la persona è schizofrenica e quindi si autoconvince di verità alternative, oppure se ha studiato perfettamente il metodo Stanislavskij, trasformandosi in un grande attore, in grado di alterare il linguaggio del corpo.
LE PAROLE CONTANO POCO
Lo psicologo statunitense Albert Mehrabian ha creato uno schema che puntualizza le percentuali d’influenza delle varie parti che compongono la comunicazione umana: secondo lo schema, ciò che viene comunicato (aspetto verbale; il contenuto vero e proprio) influisce sull’interlocutore per il 7 per cento; il modo in cui viene comunicato (aspetto paraverbale; la voce, il tono, il volume, le pause, il ritmo e i silenzi) per il 38 per cento; e il linguaggio del corpo (aspetto non verbale; prossemica, gestualità, mimica) per il 55 per cento, risultando di gran lunga il mezzo più importante ed efficace a nostra disposizione per influenzare chiunque ci ascolti.
MENTALISMO NON VERBALE
Prendere cinque persone a caso da un pubblico, mettere loro in mano quattro palline bianche e una rossa e cercare di individuare, grazie a domande mirate, chi ha la pallina rossa è un classico esempio di mentalismo applicato al linguaggio verbale. Ma c’è un’associazione stretta anche tra mentalismo e lettura del linguaggio del corpo. Erik Jan Hanussen, illusionista e mentalista austriaco famoso anche per i suoi rapporti con Adolf Hitler, proponeva spesso un esperimento: chiedeva a una persona di stringergli il polso e poi le diceva di pensare a un oggetto su cinque che aveva davanti. A seconda delle microvariazioni nell’intensità della presa, Hanussen capiva quale di questi oggetti avevi scelto. In casi come questo, non c’è alcun intervento di tipo verbale, ma puro e semplice linguaggio del corpo.
I TRE LINGUAGGI INVISIBILI
Verbale, non verbale e paraverbale sono tre linguaggi invisibili, perché l’unico dei tre che potrebbe essere valutato con gli occhi non viene percepito da chi non studia il linguaggio del corpo. È un po’ quello che capita con l’aria: sappiamo che c’è, sappiamo che ci circonda, ma non la vediamo. Allo stesso modo, davanti a noi c’è una trasparenza che non sappiamo oltrepassare perché distratti dalle abitudini e dalla poca concentrazione. Se approcciamo lo studio del linguaggio del corpo, con pazienza, un giorno dopo l’altro, vedremo diventare visibile una realtà che prima non eravamo in grado di percepire.
UN DIALETTO UNIVERSALE
Il poligrafo, la macchina della verità, ha un’affidabilità pari a circa il 50 per cento. Il principio base della macchina della verità è che quando si è tesi il corpo è un peggiore conduttore elettrico. In addizione, si misurano il battito cardiaco e la temperatura. Un esperto del linguaggio del corpo, figura che ora è riconosciuta anche legalmente negli Stati Uniti, giunge a un grado di affidabilità tra il 78 e l’82 per cento. Il più grande studioso del linguaggio del corpo è Paul Ekman, a cui si ispira il personaggio di Lie to Me, la serie tv con Tim Roth. I suoi studi partono da Darwin per sviluppare una scienza delle microespressioni, da indagare non solo a occhio nudo ma anche con l’ausilio di appositi macchinari. Secondo Ekman, esistono sei emozioni di base universali, una sorta di patrimonio comunicativo ancestrale che accomuna l’intera razza umana: rabbia, tristezza, gioia, paura, sorpresa e disgusto, che a sua volta si suddivide in disgusto verso qualcosa e disprezzo verso qualcuno.
DA MACRO A MICRO
Il linguaggio del corpo va da aspetti come la prossemica (cioè i gesti, il comportamento, lo spazio all’interno di una comunicazione), che potremmo definire macro e che tutti sanno individuare, ad altri, come le microespressioni, molto più minuti, sottili e complessi da cogliere. Non si può pensare di leggere una persona nel suo complesso, bisogna sempre farlo per gradi, partendo dai segnali macro per poi approfondirne lo studio attraverso i segnali sempre più piccoli e poco riconoscibili.
NATURA VS CULTURA
Se Paul Ekman ha individuato i cardini universali del linguaggio del corpo, dobbiamo però fare attenzione ai linguaggi puramente culturali, sviluppatisi in maniera differente da popolo a popolo. Per i russi è normale che due uomini si bacino sulla bocca, e in Arabia Saudita è normale che gli uomini camminino mano nella mano: in Italia, viceversa, diamo subito una connotazione sessuale a questi gesti. In India oscillano la testa orizzontalmente per dire sì, quando noi lo facciamo per dire no. Anni fa George Bush andò in Africa e scendendo dall’aereo alzò il pollice per dire “ok”, dando vita a una gaffe diplomatica perché là quel gesto è offensivo. Il mio consiglio è: informati sul luogo in cui sei diretto, per poter cogliere il linguaggio del corpo di quella terra.
TUTTO CIÒ CHE VEDRAI
Impariamo a tenere gli occhi aperti. Tutti i segnali che vi illustro in questo libro e che spiego nei miei corsi non nascono in questo momento: li avevate davanti agli occhi anche prima. Adesso, però, è importante che teniate il cervello in posizione ON; se lo lascerete su OFF anche dopo aver appreso l’esistenza di questi segnali tornerete a vivere in una realtà irreale creata solo dalla vostra percezione e dal vostro intuito. Ricordate: per quanto l’intuito possa essere affidabile, il linguaggio del corpo lo è infinitamente di più.
Ma ormai è tempo di comin...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Ti si legge in faccia
  3. Dello stesso autrice
  4. Introduzione
  5. 1. Alla base della comunicazione umana
  6. 2. Come imparare a leggere gli altri
  7. 3. Come migliorare il rapporto con se stessi
  8. 4. Come riconoscere i codici del linguaggio non verbale
  9. 5. Come smascherare ogni bugiardo
  10. 6. Come vincere nella vita di tutti i giorni
  11. Copyright