Non si può pensare bene, amare bene,
dormire bene, se non si è cenato bene.
VIRGINIA WOOLF, Una stanza tutta per sé
Le ricette della dieta del digiuno
L’alimentazione fa moda. Avete notato la crescita impressionante dell’interesse per il cibo e le sue caratteristiche, dalle modalità di cottura, al suo potere di prevenzione e cura, all’originalità delle culture differenti nell’integrazione con la nostra? Personalmente ne sono felice, soprattutto perché conosco le straordinarie qualità del cibo nel mantenerci in salute, senza mai tuttavia dimenticare il gusto.
Mangiare fa bene o fa male? Mangiare in un certo modo giova alla salute e tiene lontane le malattie che ci fanno più paura? Rispondere a queste domande dà un senso al mio lavoro di ricercatore e di divulgatore scientifico nei progetti che promuovono l’alimentazione sana. Sono domande che ognuno dovrebbe porsi – mangiare è infatti un bisogno che dobbiamo gestire con le informazioni giuste – sempre però con un sorriso sulle labbra perché, non dimentichiamolo, il cibo è una delle bellezze della vita, un piacere per la persona e per il gruppo.
Chi dice che, per restare sani, si debba rinunciare sempre a tutto, o almeno alle cose più buone? Niente rinunce: solo le scelte migliori con intelligenza e tanto gusto! I sapori si possono scoprire, accostare, creare e modellare a nostro piacimento, usando gli ingredienti più idonei a tenerci in forma.
E, tra gli ingredienti, mettiamo anche una corretta dose di digiuno. Lo ha spiegato il mio grande maestro Umberto Veronesi in un libro che ha suscitato notevole interesse perché, proprio mentre tutti parlavano di come e quanto mangiare, ha puntato il dito sulla necessità di ridurre, ridurre, ridurre, fino al digiuno intelligente. Ecco, definirei così il digiuno proposto nel libro La dieta del digiuno: un digiuno etico, sano e intelligente (soprattutto).
Se prima si pensava al digiuno come a un periodo di totale privazione di cibo, molto pesante da sostenere, Veronesi ci ha insegnato che è possibile infilare nella routine alimentare alcuni giorni (o ore) in cui si mette a riposo il corpo e si lascia che riprenda i propri meccanismi fisiologici in assenza di cibo. È anche, e soprattutto, una questione etica: pensiamo a quanto spreco di alimenti ci sia oggi nel nostro Paese! Pensiamo alla differenza tra noi e chi muore per fame. Un po’ di equilibrio non guasta, lo dico sempre.
Oltretutto mangiare poco è uno dei fattori che maggiormente contribuiscono alla longevità, lo sapevate? La scienza chiama «restrizione calorica» la riduzione della quantità di cibo, che permette di vivere oltre novant’anni in ottima salute ed è l’unico elemento che finora sia stato dimostrato essere determinante nella longevità: vive molto a lungo chi mangia poco. Per la verità vive più a lungo anche chi si dedica con passione al proprio talento naturale (come alcuni artisti), ma la restrizione calorica resta il trucchetto fondamentale. Spendiamo tanto nella ricerca di cosa mangiare, abbiamo ormai capito che la ricerca deve anche focalizzarsi su quanto non mangiare. Ecco allora che una dieta del digiuno diventa una specie di elisir di eterna giovinezza perché, obbligandoci a riflettere e a tenere lontano il cibo per un po’, ci aiuta a raggiungere l’obiettivo della restrizione calorica. Che allunga la vita.
Digiunare è facile e sano
«Basta non mangiare…» Mi sembra di vedervi mentre dite così, magari con un tono infastidito. Sono d’accordo solo in parte con questa affermazione: se è vero che il digiuno è evitare di toccare cibo, è altrettanto vero che non tutti sono capaci di usare la pratica del digiuno per restare (o rimettersi) in forma e fare prevenzione per la salute. Allora, se non volete o non potete proprio digiunare, provate a seguirmi nel viaggio di questo libro e forse scoprirete che si può mangiare molto, molto meno senza perdere in gusto. Piccoli digiuni crescono, che ne dite?
Bisogna conoscere gli alimenti e sapere come arrivare a digiunare e cosa fare nei momenti di attacco di fame, e poi: come riprendere ad alimentarsi dopo la sospensione? Quanto e cosa bere? Esistono alimenti che ci permettono di spezzare la fame senza pregiudicare i benefici delle ore di digiuno?
Vado in giro per l’Italia e vi incontro, sono molto attivo nei social network, e più volte ho provato ad affrontare l’argomento del digiuno nei miei post: ho scoperto che siete molto informati e molto bravi (e questa non è stata una scoperta: da anni vi conosco e so che siete attentissimi, mi capita spesso di imparare cose nuove da voi), ma qualche volta vi mancano alcune informazioni per fare sì che il digiuno sia realmente utile per il corpo e la mente.
Mente? Hai detto mente, Marco? Certo. Chi pensate che sia a governare le nostre scelte anche quando sembrano istintive? Il cervello! La fortuna è che ne abbiamo il controllo, almeno per quanto riguarda le decisioni che orientano verso uno stile di vita o un altro.
Possiamo usare la mente per fare scelte giuste, gustose e sagge nell’alimentazione. Possiamo anche scegliere di digiunare in modo intelligente.
Umberto Veronesi spiega che il digiuno è una questione di allenamento mentale: la mente dovrebbe essere sempre superiore al corpo; non possiamo lasciarci dominare da istinti e desideri che sembrano incontrollabili (se ci spingono a farci del male). Sicuramente ci vuole allenamento, un po’ come correre una mezza maratona! Non parlo dei 42 chilometri, perché di così lunghe non ne ho mai corse, mi sono fermato alle «mezze». Percorrere i primi 17 chilometri non è difficile, se vai oltre devi però superare un ostacolo che il cervello ti mette di fronte, un ostacolo non propriamente fisico bensì solo mentale: se lo superi, infatti, arrivato al ventesimo chilometro senti di avere «benzina» da vendere perché sei quasi al traguardo. Ecco cosa è capace di fare la nostra testa! La stessa cosa avviene con il «digiuno».
Il corpo è la nostra meravigliosa casa, un vestito che porteremo addosso il più a lungo possibile: perché non trattarlo bene, visto che abbiamo solo questo e non ci ha fatto niente di male? Qualche volta si ammala perché non lo abbiamo rispettato, e proprio lì la mente ci viene in soccorso: aiuta a tenere il controllo di atteggiamenti che potrebbero risultare pericolosi ed è quindi fondamentale per riprendere la rotta quando la navigazione sembra un po’ confusa.
Allora, se la mente è il segreto per dare al corpo una forma e una salute che ci piacciano, partiamo dalla mente per parlare di digiuno. Senza dimenticare che il digiuno deve essere anche una scelta rispettosa di quell’enorme parte della popolazione mondiale che soffre la fame. È uno scandalo che dovrebbe portare tutti noi a comportarci meglio nei confronti del cibo che, per nostra fortuna, abbiamo in quantità. È il paradosso più crudele: noi possiamo decidere cosa mangiare o non mangiare e quando digiunare per restare in forma, mentre c’è tanta gente che deve fare un digiuno obbligato perché il cibo non ce l’ha! E tutti i giorni chi ha tanto cibo ne spreca, ne butta via e ne lascia andare a male quantità imbarazzanti. Ho toccato con mano questa realtà in Madagascar con mia moglie Veru e mi ha colpito profondamente. Che brutta cosa non essere consapevoli che il risparmio da noi significa un aiuto a chi muore di fame!
Sapete che nella mia piramide alimentare, proprio alla base di tutto, metto sempre, insieme agli alimenti, anche il sorriso: mangiare con il sorriso. Bene, credo che quel sorriso sarebbe molto più spontaneo, ampio e sincero se, ogni volta che tocchiamo cibo, fossimo certi di avere solo la quantità che ci serve senza sprechi.
Se la mente sostiene il corpo e governa le scelte che portano a un’alimentazione sana e a un digiuno intelligente, non possiamo dimenticare che il cibo ricambia con gioia: il cibo, infatti, è in grado di influenzare le funzioni...