Piccole e grandi paure
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Piccole e grandi paure

Conoscerle per superarle e ritrovare la libertà perduta

  1. 304 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Piccole e grandi paure

Conoscerle per superarle e ritrovare la libertà perduta

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La paura è nostra amica. È un campanello d'allarme che ci aiuta a reagire di fronte ai potenziali pericoli, attivando il corpo e la mente perché elaborino le risorse necessarie ad affrontare o a evitare una minaccia, oltre che a prevenirla. Anche di fronte a un'emergenza come l'infezione da Covid-19 avere paura è normale e salutare. Ma perché le paure non diventino eccessive e incontrollate, e si trasformino magari in fobie, bisogna prima accettarle, poi gestirle e infine affrontarle. In questa nuova edizione del libro, con un approfondimento inedito sul Covid-19 e sulla paura nelle pandemie, Giampaolo Perna ci indica come fare. Grazie ad alcune semplici tecniche comportamentali ci aiuterà a indirizzare nel giusto modo le nostre risorse psicologiche. Un saggio illuminante, con tante informazioni e consigli pratici per uscire dal labirinto di emozioni negative.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788858524497
PARTE SECONDA

LE FOBIE: IL LATO OSCURO DELLA PAURA

«Ognuno ha il diritto di lottare
per la propria felicità.»
(Atto di indipendenza degli Stati Uniti d’America)
Addentriamoci nell’esplorazione delle fobie ripartendo dalle splendide parole scritte nell’Atto di indipendenza degli Stati Uniti d’America, che amo citare spesso. Caro popolo di fobici e paurosi, uomini e donne che siate, le vostre fobie vi stanno privando di uno dei diritti più importanti degli esseri umani: il diritto di lottare per la vostra felicità! Uscire dal tunnel delle fobie e delle paure abnormi non garantisce la felicità, quella dovete guadagnarvela voi, e nessun “psico” o “neuro” qualcosa potrà davvero aiutarvi. Tuttavia, senza alcun dubbio, superare le fobie e le paure estirpando le loro radici, non soltanto può eliminare un importante ostacolo che rende difficile la conquista della felicità, ma può rendervi più consapevoli di quanto le cose semplici della vita quotidiana siano importanti per il benessere di tutti noi. L’esperienza della paura e delle fobie, una volta superate, può aiutarvi, parafrasando il grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche «a diventare buoni vicini delle cose prossime», dunque a godere della quotidianità in maniera consapevole, che rappresenta la prima tappa cruciale verso una vita felice. Lo stesso Nietzsche sottolinea che la “grande salute” si accompagna necessariamente alla “grande malattia” e sicuramente le fobie, e ciò che talvolta si nasconde dietro di esse, sono, per chi si trova in questo tunnel, una “grande malattia”. Le fobie non fanno parte della “piccola psichiatria”, area dove troppi medici amano collocarla, o peggio, non sono il semplice risultato di un po’ di stress e di poca forza di volontà. Le fobie sono un disturbo per la propria serenità e il segnale di una condizione patologica che deve essere affrontata e superata.

Le fobie sono davvero una malattia mentale?

Cari amici, prima di esplorare il mondo delle fobie e delle paure abnormi, e capirete più avanti perché le voglio distinguere in modo netto, devo riuscire a togliervi dalla mente un pregiudizio che impedisce a voi e a molti milioni di persone di ritrovare la libertà che ognuno merita. Il vero nemico che vi mette i bastoni fra le ruote siete voi stessi e quell’assurdo pregiudizio verso la malattia mentale e gli psico-specialisti. Mi occupo di ansia e fobie da un quarto di secolo e dopo il primo decennio, con tutto il tam-tam mediatico che invadeva la società, mi sarei aspettato di incontrare sempre meno persone con questi disturbi; invece le cose non sono andate assolutamente così. Mi capita troppo spesso di incontrare persone che hanno decenni di malattia alle spalle, e che non hanno ancora risolto il problema. Sicuramente molti colleghi psico e neuro specialisti avranno le loro colpe, soprattutto perché non applicano i protocolli terapeutici che vengono consigliati nelle linee guida internazionali; ma molto spesso la colpa è vostra che, con grave testardaggine volete combattere questa battaglia da soli – e vi ho chiaramente dimostrato perché la volontà non basta – e rifiutate l’idea di soffrire di un disturbo mentale.
Vi piace di più chiamarlo disturbo, invece che malattia, non è vero? Possiamo chiamarlo come vogliamo, in ogni caso la presenza di una paura esagerata e anormale è il segnale che qualcosa non funziona bene nei nostri meccanismi di difesa o che c’è qualcosa di anomalo nella nostra mente che ci costringe a difenderci in maniera eccessiva.
Bisogna accettare di soffrire di un disturbo mentale, il che non vuol dire essere pazzi o folli. Perché è così facile dire di essere ammalati di influenza, senza confonderla con una malattia neoplastica maligna, ed è invece così difficile accettare di soffrire di una fobia o di un disturbo mentale che si manifesta con una fobia, che comunque è una malattia mentale anche se molto diversa e molto meno grave della schizofrenia? Perché dobbiamo ancora essere ancorati all’idea che fobie, ansie e depressioni siano espressione di debolezza di carattere e che solo gli smidollati vanno incontro a questi disturbi?
Il primo passo per uscire dal tunnel delle fobie dovete farlo voi accettando di avere una patologia, un disturbo, una malattia mentale che vi condiziona, impedendovi di decidere liberamente delle vostre scelte e della vostra vita. Fobia vuol dire paura eccessiva, e paura eccessiva vuol dire ansia anticipatoria e la decisione di evitare molte situazioni per non soffrire il disagio dell’ansia. Evitare vuol dire condizionare le proprie scelte per paura. Credo che il messaggio sia chiaro: se soffrite di una fobia sta a voi fare il primo passo; non siete matti ma avete un problema mentale vero e proprio. Fatto questo passo, la strada sarà davvero in discesa.

Le molteplici radici delle fobie

La paura, ripetiamolo, è quindi un segnale, che non è da spegnere immediatamente ma da ascoltare. Ci comunica che c’è un pericolo e che dobbiamo agire in modo da superarlo e proseguire il cammino della nostra esistenza. Non rispondere con la paura di fronte a un serpente, a un aggressore, a un’esplosione, vuol dire ridurre le nostre possibilità di sopravvivenza. La paura è una preziosissima alleata quando ci avverte di un pericolo ma può essere anche un importantissimo segnale di qualcosa che non funziona in maniera corretta nella nostra mente, di un disturbo che ci condiziona, ci limita e non ci permette di lottare per la nostra felicità.
Quando la paura diventa eccessiva è segno che qualcosa non va. Può essere una vera e propria fobia, oppure l’espressione forte e più eclatante di un’altra patologia mentale. Le fobie e le paure abnormi sono davvero numerosissime, e non è la loro intensità che conta, quanto il contesto in cui si sviluppano. Vivere con frequenti paure come soldati nel pieno di una battaglia può salvarci la vita; essere terrorizzati da un barboncino può invece essere il segnale di una paura patologica, una vera e propria fobia, mentre avere paura di prendere l’aereo per il terrore di avere un attacco di panico può essere il segnale di un disturbo di panico.

Cosa sono le reazioni fobiche e come si riconoscono

Quando diciamo che la reazione fobica è una paura eccessiva e irragionevole cosa intendiamo? Capire bene cosa siano le reazioni fobiche è fondamentale per poter fare una diagnosi corretta e impostare le cure migliori. Ecco che cosa qualifica una reazione fobica:
a. la reazione fobica è una paura eccessiva perché ci colpisce in maniera sproporzionata rispetto alla pericolosità della situazione che ci troviamo ad affrontare. Essere terrorizzati di fronte a un leone appena scappato dallo zoo che si avvicina a noi ruggendo è assolutamente normale; avere una forte paura di fronte a un pettirosso, no. La paura scatta quando ci rendiamo conto che le nostre forze potrebbero essere insufficienti per superare una situazione rischiosa, mentre nella reazione fobica la paura scatta anche quando potremmo affrontare senza grossi problemi la situazione che ci troviamo davanti;
b. la reazione fobica invade la mente e il corpo della persona che ne è colpita e il ragionamento non riesce a dominarla. Se soffriamo di una fobia verso i volatili, alla comparsa di un pettirosso scatta in noi una paura molto forte. Pensare e ragionare, sia da parte della persona sofferente che da un familiare o un amico, sul fatto che il pettirosso è un uccellino innocuo non ha alcun effetto sulla reazione di paura che si innesca di fronte al volatile;
c. chi soffre a causa di reazioni fobiche non è stupido, sa benissimo che la paura è eccessiva, ma questa consapevolezza non lo aiuta a vincerla. Questo perché la reazione fobica e la fobia intesa come disturbo non nascono da un difetto del ragionamento, ma trovano le loro radici nelle emozioni della persona. Ecco perché la volontà non basta;
d. chi soffre di fobie ha una reazione emotiva forte ogni volta che incontra l’oggetto della sua paura eccessiva. La reazione è un’esplosione di sensazioni fisiche e di angoscia che fa star male la persona che ne è colpita e la induce a difendersi, evitando lo stimolo di cui ha paura e tutte le situazioni che glielo ricordano. Evitare aiuta a non soffrire.
La caratteristica davvero importante nelle fobie è la presenza di una reazione di paura sproporzionata rispetto alla pericolosità della situazione o dello stimolo che l’ha provocata. La pericolosità dipende non soltanto dal reale rischio per la nostra vita ma anche dalla valutazione che noi facciamo di questo pericolo. Se sento uno scoppio forte e improvviso vicino a me ho una reazione di paura: potrebbe essere un semplice petardo ma potrebbe essere anche una bomba, e non avendo questa informazione reagisco d’istinto alla possibilità che sia una bomba. Se sento abbaiare un barboncino e mi terrorizzo pur sapendo che non c’è alcun pericolo, allora la mia paura diventa una risposta fobica vera e propria.
Se ho avuto alcuni attacchi cardiaci e sentendo il cuore battere forte mi spavento, la mia è una reazione di paura abnorme ma non una fobia vera e propria: l’esperienza degli attacchi precedenti può far scattare in me una situazione di allarme e quindi la mia paura è giustificata anche se non comune agli altri.

Lezione 13

Le fobie sono paure eccessive, invasive, non controllabili e non modificabili dal ragionamento, che inducono reazioni psicofisiche intense in presenza dell’oggetto fobico. Le paure di tutti sono legate a pericoli oggettivi, le fobie riguardano situazioni la cui pericolosità riconosciamo essere sproporzionata rispetto alla realtà. Le paure abnormi, infine, sono paure ragionevoli per noi ma giudicate sproporzionate dagli altri.

Le mille fobie

Gli studi hanno chiaramente mostrato come le fobie, pur essendo quasi tutte basate su meccanismi simili, sono eterogenee per quanto riguarda l’oggetto temuto e, spesso, anche per i meccanismi psicologici e biologici che si nascondono dietro a esse. Le fobie sono davvero tantissime e chi volesse divertirsi a spulciare la lista può andare sull’enciclopedia online Wikipedia all’indirizzo https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Fobie e sbizzarrirsi. È importante chiarire che nei bambini sono comuni molte forme di paura eccessive, talvolta intense ma generalmente transitorie, tanto che tendono a scomparire con lo sviluppo. Nell’adulto, invece, possono diventare delle vere e proprie patologie raggruppabili in diverse tipologie, sia per la similitudine degli stimoli coinvolti sia per alcune caratteristiche comuni fra di loro.
Ornamento di separazione
Tipo animali: la paura viene provocata da animali o insetti. Spesso si tratta di animali che hanno rappresentato, nel corso dello sviluppo filogenetico, reali fonti di pericolo (ragni velenosi, serpenti ecc.).
L’animale temuto induce una forte attivazione del nostro sistema vegetativo simpatico con batticuore, sudorazione, pallore seguiti da un comportamento di fuga; in alcuni casi, alla paura si alterna il disgusto, quando si è costretti ad affrontare l’animale temuto (per esempio un ragno).
È un tipo di fobia che compare nell’infanzia e la presenza di una persona di fiducia accanto (il compagno fobico) non aiuta a diminuire la paura che invece viene amplificata anche soltanto vedendo qualcun altro esposto all’animale temuto.
Tipo ambiente naturale: la paura viene provocata da elementi dell’ambiente naturale, quali temporali, altezza, acqua. È associata alla sensazione di essere completamente in balia di condizioni ambientali avverse e si manifesta spesso con sbandamenti e capogiri, oppure con la sensazione di camminare sulle nuvole. Se siamo impossibilitati ad allontanarci dalla situazione, la reazione di paura può essere molto intensa.
Questo tipo di paure compare soprattutto nell’età adulta.
Tipo sangue-iniezioni-ferite: la paura è provocata dalla vista del sangue, di una ferita, dal ricevere un’iniezione o subire altre procedure mediche invasive. I sintomi di questo tipo particolare di fobia sono diversi da tutti gli altri perché si attiva la cosiddetta reazione vago-vagale: la persona che ne è colpita ha un calo della pressione sanguigna, un rallentamento dei battiti del cuore, sudorazione, vertigini, nausea e, qualora non potesse allontanarsi dalla situazione rapidamente, può addirittura svenire. Chi soffre di questa fobia, che tende a comparire nell’infanzia, spesso sviluppa l’ansia di poter svenire o perdere i sensi. La sensibilità a questo tipo di fobie è tale che chi ne soffre può avere reazioni molto forti solo nell’assistere a prelievi o interventi invasivi su altre persone.
Tipo situazionale: la paura, in questo caso, si manifesta in seguito a situazioni ben precise quali trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, aerei e così via. I sintomi che si manifestano sono simili a quelli presenti nel tipo animale con forte attivazione del sistema nervoso vegetativo simpatico, batticuore, difficoltà di respiro, tensione muscolare, dolori allo stomaco e all’intestino, tremori. La caratteristica di questa fobia è che la presenza di una persona di fiducia (il compagno fobico), la sensazione di avere il controllo sulla situazione e la possibilità di allontanarsi possono ridurre in maniera importante l’intensità della paura. Spesso queste paure sono conseguenza di attacchi di panico improvvisi e inattesi.
Altro tipo: esistono infine alcune fobie che hanno in comune una forte attivazione del sistema nervoso vegetativo simpatico e che possono includere la paura di contrarre o sviluppare gravi malattie, la paura di vomitare oppure di star male in un luogo pubblico.

Siete davvero un esercito!

Se le fobie sono mille, le persone che ne soffrono sono milioni. Gli studi epidemiologici, cioè quelli che valutano quante persone soffrono di un determinato disturbo, mostrano che oltre un individuo ogni dieci soffre di una o più fobie, mentre un numero molto più grande è ingabbiato da forti paure o da disturbi che si esprimono con una paura invalidante. Quindi, cari fobici, in Italia siete almeno sei milioni e altri milioni di italiani sono condizionati da forti paure, manifestazione di altri disturbi mentali.
Le fobie sono presenti in tutto il mondo, dall’Oriente all’Occidente, da Nord a Sud e generalmente colpiscono più le donne che gli uomini. È molto importante ricordarci che i bambini sono vittime di mille paure, anche molto intense, le quali hanno un ruolo importante per la loro crescita e non sono patologiche. Si pensi alla paura del buio, dell’acqua e degli estranei. Ma è altrettanto importante non minimizzare le paure dei nostri ragazzi che possono influenzare in modo negativo la loro crescita impedendo che si sviluppino tutte le loro potenzialità. Basti pensare alla fobia sociale, una forma di timidezza patologica spesso sottovalutata. «È fatto così, è timido per natura, gli passerà con la crescita» questa è una delle frasi che si sentono ripetere spesso nei confronti dei ragazzi molto, molto timidi. Può capitare che questi ragazzi non ottengano buoni risultati scolastici perché troppo angosciati dalle interrogazioni, non riescano a costruirsi una rete di amicizie per il timore di fare brutta figura, o evitino il sesso opposto e tutto questo non permette loro di fare quelle esperienze che servono per crescere e prendere decisioni efficaci per il proprio futuro.
Evitare di rendere patologiche paure normali è fondamentale per non creare ammalati inesistenti, là dove la paura è un normalissimo segnale di crescita e difesa nei nostri piccoli, ma è altrettanto importante comprendere quando i nostri figli, i nostri alunni, sono ingabbiati dalle paure o dalle fobie. La distinzione non è sempre facile ma il confronto con i coetanei è il primo passo e il consulto con un neuropsichiatra infantile o uno psichiatra il secondo.
Cari amici fobici e tutti voi che siete preoccupati per persone care incatenate ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Premessa
  4. Prologo
  5. Introduzione
  6. PARTE PRIMA. LA PAURA: UN’EMOZIONE UTILE ALLA VITA
  7. PARTE SECONDA. LE FOBIE: IL LATO OSCURO DELLA PAURA
  8. PARTE TERZA. GESTIRE E CURARE LA PAURA E LE FOBIE
  9. Superare le paure
  10. Curare le fobie
  11. Domande & risposte
  12. Errori da evitare nel trattamento dei disturbi d’ansia e fobici
  13. Grazie fobia: la fobia come opportunità per una vita positiva
  14. APPENDICE
  15. PENSARE LE FOBIE: RITORNO ALLA SEMPLICITÀ
  16. UN APPROFONDIMENTO SUL COVID-19
  17. Conclusioni
  18. Nota dell’autore
  19. Letture consigliate
  20. Ringraziamenti
  21. Copyright