Amici del Signore
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Amici del Signore

I grandi personaggi della Bibbia

  1. 256 pagine
  2. Italian
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Amici del Signore

I grandi personaggi della Bibbia

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Informazioni sul libro

I testi sacri del cristianesimo sono popolati di innumerevoli personaggi, protagonisti di storie che ci indicano ancora oggi le vie della fede e della speranza e ci fanno sentire l'insegnamento delle Scritture vicino, concreto, appropriato al nostro tempo. Papa Francesco ne ha scelti alcuni, nelle sue omelie e nei suoi discorsi, per farli conoscere meglio e offrire modelli di vita ai credenti di oggi. In queste pagine si incontrano, tra gli altri, Abramo e Mosè, pronti a rispondere con fiducia alla chiamata del Signore; la coraggiosa Giuditta, che vince la disperazione dei concittadini con il linguaggio della fede; il gioioso re Davide, che ci insegna a chiedere perdono; il profeta Giona, con la tentazione di sfuggire al proprio compito. Ci sono Maria, donna che ascolta e dice sì al Signore; Giuseppe, capace di abbandonare il suo progetto di vita per una missione più grande; i Re Magi, simbolo di uomini e donne instancabili nella ricerca della luce; Pietro con le sue paure; Paolo che, fatta la potente esperienza della grazia, è spinto a cercare la comunione con gli altri cristiani. Ripercorrendo le loro vicende, Francesco invita i fedeli a riscoprire e rileggere la Bibbia e ad accogliere il messaggio che attraverso di essa Dio ha affidato al suo popolo.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788858522509
1

Adamo

Gesù non solo porta sulle sue spalle l’umanità, ma la sua guancia è stretta con quella di Adamo, a tal punto che i due volti sembrano fondersi in uno.
Discorso, 2 aprile 2016

«Sii creativo»

Una parola che mi piace tanto: è una parola divina – e se è umana, è perché è un dono di Dio: creatività. È il comandamento che Dio ha dato ad Adamo: «Va’ e fa crescere la Terra. Sii creativo».
Discorso, 26 luglio 2014

Qualcuno da perdonare

Sant’Ambrogio in un libro di teologia che aveva scritto su Adamo, prende la storia della creazione del mondo e dice che Dio ogni giorno, dopo aver fatto una cosa – la luna, il sole o gli animali – «vide che questo era buono». Ma quando ha fatto l’uomo e la donna, la Bibbia dice: «Vide che questo era molto buono». Sant’Ambrogio si domanda: «Ma perché dice “molto buono”? Perché Dio è tanto contento dopo la creazione dell’uomo e della donna?». Perché alla fine aveva qualcuno da perdonare. È bello questo: la gioia di Dio è perdonare, l’essere di Dio è misericordia.
Udienza, 9 dicembre 2015

Del buon uso della libertà

Proprio perché Dio ci ha creati a sua immagine, abbiamo ricevuto da Lui anche quel grande dono che è la libertà. Se non è esercitata bene però, la libertà ci può condurre lontani da Dio, può farci perdere la dignità di cui Lui ci ha rivestiti.
Per questo sono necessari degli orientamenti, delle indicazioni e anche delle regole, tanto nella società quanto nella Chiesa, per aiutarci a fare la volontà di Dio, vivendo così secondo la nostra dignità di uomini e di figli di Dio. Quando non è plasmata dal Vangelo, la libertà può trasformarsi in schiavitù: la schiavitù del peccato. I nostri progenitori, Adamo ed Eva, allontanandosi dalla volontà divina sono caduti nel peccato, cioè nel cattivo uso della libertà. Non usate male la vostra libertà! Non sciupate la grande dignità di figli di Dio che vi è stata donata!
Discorso, 5 agosto 2014

Ad Adamo mancava qualcosa...

Leggiamo che il Signore, dopo aver creato il cielo e la terra, «plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (Gn 2,7). È il culmine della creazione. Ma manca qualcosa: poi Dio pone l’uomo in un bellissimo giardino perché lo coltivi e lo custodisca (cfr. Gn 2, 15).
Lo Spirito Santo, che ha ispirato tutta la Bibbia, suggerisce per un momento l’immagine dell’uomo solo – gli manca qualcosa –, senza la donna. E suggerisce il pensiero di Dio, quasi il sentimento di Dio che lo guarda, che osserva Adamo solo nel giardino: è libero, è signore..., ma è solo. E Dio vede che questo «non è bene»: è come una mancanza di comunione, gli manca una comunione, una mancanza di pienezza. «Non è bene» dice Dio e aggiunge: «voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» (Gn 2, 18).
Udienza generale, 22 aprile 2015

La solitudine di Adamo e la nostra

Adamo viveva nel Paradiso, imponeva i nomi alle altre creature esercitando un dominio che dimostra la sua indiscutibile e incomparabile superiorità, ma nonostante ciò si sentiva solo, perché «non trovò un aiuto che gli corrispondesse» (Gn 2, 20) e sperimentò la solitudine.
La solitudine, il dramma che ancora oggi affligge tanti uomini e donne. Penso agli anziani abbandonati perfino dai loro cari e dai propri figli; ai vedovi e alle vedove; ai tanti uomini e donne lasciati dalla propria moglie e dal proprio marito; a tante persone che di fatto si sentono sole, non capite e non ascoltate...
Oggi si vive il paradosso di un mondo globalizzato dove vediamo tante abitazioni lussuose e grattacieli, ma sempre meno il calore della casa e della famiglia; tanti progetti ambiziosi, ma poco tempo per vivere ciò che è stato realizzato; tanti mezzi sofisticati di divertimento, ma sempre di più un vuoto profondo nel cuore; tanti piaceri, ma poco amore; tanta libertà, ma poca autonomia... Sono sempre più in aumento le persone che si sentono sole, ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del dio denaro.
Oggi viviamo, in un certo senso, la stessa esperienza di Adamo: tanta potenza accompagnata da tanta solitudine e vulnerabilità; e la famiglia ne è l’icona.
Omelia, 4 ottobre 2015

Adamo scopre la reciprocità

Dio presenta all’uomo tutti gli animali; l’uomo dà a ognuno di essi il suo nome – e questa è un’altra immagine della signoria dell’uomo sul creato –, ma non trova in alcun animale l’altro simile a sé. L’uomo continua solo. Quando finalmente Dio presenta la donna, l’uomo riconosce esultante che quella creatura, e solo quella, è parte di lui: «osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne» (Gn 2, 23). Finalmente c’è un rispecchiamento, una reciprocità. Quando una persona – è un esempio per capire bene questo – vuole dare la mano a un’altra, deve averla davanti a sé: se uno dà la mano e non ha nessuno la mano rimane lì..., gli manca la reciprocità.
Così era l’uomo, gli mancava qualcosa per arrivare alla sua pienezza, gli mancava la reciprocità. La donna non è una “replica” dell’uomo; viene direttamente dal gesto creatore di Dio. L’immagine della “costola” non esprime affatto inferiorità o subordinazione, ma, al contrario, che uomo e donna sono della stessa sostanza e sono complementari e che hanno anche questa reciprocità.
Udienza generale, 22 aprile 2015

Adamo sogna Eva... e poi la trova

Il fatto che Dio plasmi la donna mentre l’uomo dorme, sottolinea proprio che lei non è in alcun modo una creatura dell’uomo, ma di Dio.
Suggerisce anche un’altra cosa: per trovare la donna – e possiamo dire per trovare l’amore nella donna –, l’uomo prima deve sognarla e poi la trova.
Udienza generale, 22 aprile 2015

Guarire la solitudine in due

Da questo incontro che guarisce la solitudine sorgono la generazione e la famiglia. Questo è il secondo dettaglio che possiamo rilevare: Adamo, che è anche l’uomo di tutti i tempi e di tutte le regioni del nostro pianeta, insieme con sua moglie dà origine a una nuova famiglia, come ripete Gesù citando la Genesi: «Si unirà a sua moglie e i due saranno un’unica carne» (Mt 19, 5; cfr. Gn 2, 24). Il verbo “unirsi” nell’originale ebraico indica una stretta sintonia, un’adesione fisica e interiore, fino al punto che si utilizza per descrivere l’unione con Dio: «A te si stringe l’anima mia» (Sal 63, 9), canta l’orante. Si evoca così l’unione matrimoniale non solamente nella sua dimensione sessuale e corporea, ma anche nella sua donazione volontaria d’amore. Il frutto di questa unione è “diventare un’unica carne”, sia nell’abbraccio fisico, sia nell’unione dei due cuori e della vita e, forse, nel figlio che nascerà dai due, il quale porterà in sé, unendole sia geneticamente sia spiritualmente, le due “carni”.
Amoris laetitia, n. 13

Adamo, vai da Eva!

Se non troviamo un soprassalto di simpatia per l’alleanza tra uomo e donna, capace di porre le nuove generazioni al riparo dalla sfiducia e dall’indifferenza, i figli verranno al mondo sempre più sradicati da essa fin dal grembo materno. La svalutazione sociale per l’alleanza stabile e generativa dell’uomo e della donna è certamente una perdita per tutti. Dobbiamo riportare in onore il matrimonio e la famiglia! La Bibbia dice una cosa bella: l’uomo trova la donna, si incontrano e l’uomo deve lasciare qualcosa per trovarla pienamente. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre per andare da lei. È bello! Questo significa incominciare una nuova strada. L’uomo è tutto per la donna e la donna è tutta per l’uomo.
Udienza generale, 22 aprile 2015

Come Lucifero contagiò Adamo ed Eva

Il male ha la sua origine in un atto di orgoglio spirituale e nasce dalla superbia di una creatura perfetta, Lucifero. Poi si contagia ad Adamo ed Eva, ma trovando appoggio nel loro “desiderio di essere come dèi”, non nella loro fragilità.
Discorso, 2 marzo 2017

Sospetto e sfiducia sono le porte della disobbedienza

La fiducia di Dio nell’uomo e nella donna, ai quali affida la terra, è generosa, diretta, e piena. Si fida di loro. Ma ecco che il maligno introduce nella loro mente il sospetto, l’incredulità, la sfiducia. E infine, arriva la disobbedienza al comandamento che li proteggeva. Cadono in quel delirio di onnipotenza che inquina tutto e distrugge l’armonia. Anche noi lo sentiamo dentro di noi tante, volte, tutti.
Udienza generale, 22 aprile 2015

Una fake news all’origine del peccato: la logica del serpente

Si tratta della strategia utilizzata dal «serpente astuto», di cui parla il Libro della Genesi, il quale, ai primordi dell’umanità, si rese artefice della prima “fake news” (cfr. Gn 3, 1-15), che portò alle tragiche conseguenze del peccato, concretizzatesi poi nel primo fratricidio e in altre innumerevoli forme di male contro Dio, il prossimo, la società e il creato. La strategia di questo abile «padre della menzogna» è una strisciante e pericolosa seduzione che si fa strada nel cuore dell’uomo con argomentazioni false e allettanti. Nel racconto del peccato originale il tentatore, infatti, si avvicina alla donna facendo finta di esserle amico, di interessarsi al suo bene, e inizia il discorso con un’affermazione vera ma solo in parte: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?”». Ciò che Dio aveva detto ad Adamo non era in realtà di non mangiare di alcun albero, ma solo di un albero: «Dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare». La donna, rispondendo, lo spiega al serpente, ma si fa attrarre dalla sua provocazione: «Del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Questa risposta sa di legalistico e di pessimistico: avendo dato credibilità al falsario, lasciandosi attirare dalla sua impostazione dei fatti, la donna si fa sviare. Così, dapprima presta attenzione alla sua rassicurazione: «Non morirete affatto». Poi la decostruzione del tentatore assume una parvenza credibile: «Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Infine, si giu...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. AMICI DEL SIGNORE
  4. UOMINI E DONNE DELL’ANTICO TESTAMENTO
  5. 1. Adamo
  6. 2. Eva
  7. 3. Caino e Abele
  8. 4. Noè
  9. 5. Abramo, Sara e Isacco
  10. 6. Giacobbe, Rachele e dodici figli
  11. 7. Mosè, Maria, Aronne
  12. 8. Giosuè
  13. 9. Gedeone, Giuditta e altri Giudici di Israele
  14. 10. Samuele, Eli e Anna
  15. 11. Saul
  16. 12. Davide
  17. 13. Salomone
  18. 14. Elia
  19. 15. Eliseo
  20. 16. Giobbe
  21. 17. Qoelet
  22. 18. Tobia, Tobi e Sara
  23. 19. Giona
  24. 20. Isaia
  25. 21. Geremia
  26. 22. Ezechiele
  27. 23. Amos
  28. 24. Osea
  29. UOMINI E DONNE DEL NUOVO TESTAMENTO
  30. 25. Maria
  31. 26. Giuseppe
  32. 27. I pastori
  33. 28. I Re Magi
  34. 29. Simeone e Anna
  35. 30. I bambini innocenti
  36. 31. Giovanni Battista
  37. 32. Pietro
  38. 33. Giacomo
  39. 34. Giovanni
  40. 35. La madre di Giacomo e Giovanni
  41. 36. Natanaele (Bartolomeo)
  42. 37. La Samaritana
  43. 38. Zaccheo
  44. 39. Matteo
  45. 40. Il fariseo e la peccatrice
  46. 41. Una folla di personaggiin cerca d’amore
  47. 42. Marta, Maria e Lazzaro
  48. 43. Giuda
  49. 44. Maria Maddalena e le altre donne
  50. 45. I discepoli di Emmaus
  51. 46. Tommaso
  52. 47. Paolo
  53. Copyright