Il canto degli Italiani
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Il canto degli Italiani

Poesie d'amore e di guerra

  1. 135 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Il canto degli Italiani

Poesie d'amore e di guerra

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Informazioni sul libro

I versi più cantati e più dibattuti dagli italiani, quelli dell'inno nazionale, nacquero dalla penna di un precocissimo poeta genovese. Morto a soli ventidue anni mentre difendeva la Repubblica Romana, nel 1949, Goffredo Mameli fu il prototipo del patriota valoroso e dell'artista romantico. Per Carducci "la sua morte fu poesia ella stessa"; Mazzini ne ricorderà con profonda nostalgia "i canti che erravano ad ora ad ora sulle sue labbra, facili, ispirati, spontanei". I suoi componimenti civili e amorosi, raccolti in questo volume, restituiscono la figura cristallina di un giovane che attraversò come una meteora il nostro Risorgimento, riuscendo a segnare con il suo passaggio l'Ottocento poetico italiano.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2013
ISBN
9788858647455

POESIE DI GUERRA

GIAN LUIGI FIESCHI
SEPPELLITO DALLA MOGLIE

Toccagli il cor; non palpita;
Langue il benigno viso
Che un fior di paradiso
Baciando a te sembrò.
Guarda; son chiusi i nitidi
Lumi simìli a stelle;
Le guance non più belle,
Le labbra bianche son.
Invan lo chiami, o misera!
Invan risposta aspetti;
I tuoi benigni detti
Ei più non ode. – È in ciel.
Ei, se dal cielo vedeti,
Se in ciel si piange, piange
Il gran dolor che t’ange,
Mirando di lassù.
Mesta, che fai? Ché trepidi?
Bacia quel viso, e poi
L’urna degli avi suoi
Lo serbi accanto a lor.
Forse morendo il misero
Non isperò che l’ossa
Degli avi nella fossa
Chiudesse amata man.
Non isperò ch’esanime
Questo suo fral la sposa
Di lagrime pietosa
Bagnato avrebbe un dì.
Mesci il tuo pianto al cenere;
Innonda quel bel velo.
Forse il tuo pianto in cielo
Di gaudio a lui sarà.
Fia che la polve s’agiti
Entro l’angusto avello,
Fia che un ardir novello
Animi il suo pensier.
Compi l’estremo ufficio.
Forse la patria un giorno
Di quel sepolcro intorno
A te benedirà.

L’ALBA

Tempus enim prope est.
Apocalisse
L’alba!… Là, sull’estremo orizzonte,
Vedi un astro novello? Fiammeggia
La sua luce sul piano, sul monte;
Già biancheggia, risplende, dardeggia…
Salve, oh salve, bell’astro di speme!
L’armonia, che nel petto mi freme,
A te voli sull’ali d’amor.
I miei dì, le mie notti vegliai,
Attendendo il parer de’ tuoi rai,
Fra lo sdegno, fra l’ansia, e il dolor.
I codardi diceanmi demente;
Esultavan nel sangue i tiranni;
Sull’Italia, calpesta, dormente,
Dalle infamie contavansi gli anni.
Parea giunta al novissimo giorno…
Ah, diceano che senza ritorno
La sua gloria al tramonto chinò!
Dio confonda colui che dispera,
Che diserta una vinta bandiera,
Che nel fango si assise, e posò.
Nelle vene agli schiavi si dèsta
Un ardire, una vita novella.
Oh, sorgete, levate la testa,
Ché la gloria, la patria v’appella,
E frementi dai teutoni avelli
L’ombre inulte dei nostri fratelli…
Vile quei che secondo verrà!
Trovò il brando la Donna latina;
Oltre l’Alpe gittò la guaina;
Il suo passo là sol fermerà.
Fuor del feretro armata s’affaccia;
Ha trovato il valore primiero;
Ritrovò la sua lucida traccia
Della gloria nel noto sentiero…
Non ne sperser mill’anni le impronte!
L’elmo antico s’adatta alla fronte;
Roma è sorta, davanti ci sta.
Fremean vita le case dei morti,
Esultavano l’ossa dei forti,
Pur nel grembo all’eterna Città.
Si levò dal suo letto di spine;
Dalla croce nefanda si scosse;
Meretricio ornamento del crine
La tïara per sempre rimosse.
Via, l’antica baldracca, che ardìo
Dirsi al modo la sposa di Dio,
Prostituta al Tedesco, ed ai re!
Ove venda un osceno vegliardo
Sangue e Cristi con labbro bugiardo,
Roma eterno mercato non è.
Oltraggiato con preci esecrande,
Invocato su altari non suoi,
Per tanti anni, lo spirto del grande
Crocifisso è disceso su noi:
Benedisse le sante bandiere,
Dei redenti le impavide schiere
Strette insieme in un patto d’amor.
Ha l’Italia gli antichi peccati,
Col servaggio e nel sangue lavati,
Espiati con lungo dolor.
Se versò su di noi la sventura,
Benedetta la mano di Dio!
Benedetta la nostra sciagura!…
Solo il pianto cosparse l’oblìo
Sulle macchie di sangue fraterno;
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Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Introduzione di Guido Davico Bonino
  5. POESIE D’AMORE
  6. POESIE DI GUERRA
  7. APPENDICE